Alle pari opportunità speravo tanto nella cirinna

Alcune considerazioni: 21 ministeri sono veramente troppi, esagerato il numero dei ministeri senza portafoglio creati soprattutto per logiche di spartizione tra partiti. 7 donne su 21 mi sembrano un po' pochine, l'unica donna con un ministero di primo piano è la Lamorgese che è una tecnica. Tanti esordienti, forse troppi. Il PD ha puntato molto sulle seconde linee del partito, i volti sono semi-nuovi ma non di primissimo piano. Avrei preferito che venissero chiamati in causa esponenti con un maggiore peso politico (un nome su tutti è quello di Cuperlo che per me sarebbe stato molto indicato non essendo mai stato ministro).

La grande novità è il ritorno di un politico al Ministero dell'economia, non si vedeva dai tempi di Tremonti con Berlusconi.

Renzi è ben rappresentato nella squadra con Guerini, Bellanova e Bonetti. Questo rassicura su possibili colpi di coda.

Franceschini torna nello stesso Ministero che aveva già guidato con Renzi e Gentiloni, succedendo a Bonisoli che si era praticamente occupato solamente di eliminare le leggi volute da Franceschini.

I 5 stelle prendono l'Istruzione e per la prima volta dovranno confrontarsi con il mondo della scuola, che abbiamo visto non fare sconti a nessuno. 

Il PD prende invece le Infrastrutture. Si preannunciano scontri in uno dei campi in cui il M5S si gioca molte delle sue battaglie.

LeU non ottiene il tanto agognato Ministero dell'Ambiente ma conquista inaspettatamente il Ministero della Salute scalzando la Grillo che sembrava potesse essere riconfermata. Non si sa molto delle politiche della Sinistra (quella vera) in materia di sanità ma si può facilmente immaginare una certa attenzione per il sistema sanitario pubblico. 

Premesso che dopo Fontana chiunque al ministero della famiglia sarebbe stato meglio, anche Paperoga, la Bonetti è tra i firmatari della "Carta del coraggio" in cui si chiedeva allo Stato di riconoscere le unioni civili e alla Chiesa di aprirsi alle persone lgbt. Per cui le premesse mi sembrano buone.

Bumbalabee ha detto
Premesso che dopo Fontana chiunque al ministero della famiglia sarebbe stato meglio, anche Paperoga, la Bonetti è tra i firmatari della "Carta del coraggio" in cui si chiedeva allo Stato di riconoscere le unioni civili e alla Chiesa di aprirsi alle persone lgbt. Per cui le premesse mi sembrano buone.  

La carta del coraggio è stata scritta da noi scout durante la route nazionale del 2014, un'esperienza di vita incredibile della quale la bonetti è stata testimone..non avevo ricollegato subito il suo nome, io la stimo enormemente come scout ea come persona.. buona strada a lei

Pillon ci teneva a fugare ogni vostro dubbio

La lobby LGBT festeggia la nomina di Elena Bonetti al ministero della famiglia, rievocandola tra gli autori della "carta del coraggio" che nel 2014 consegnò una parte significativa dello scoutismo cattolico italiano alle posizioni LGBT friendly di Renzi e delle sue unioni civili. Gli attivisti già chiedono la legge sull'omofobia per chiudere definitivamente la bocca a chi vorrebbe fermare la dittatura gender. E questo, onestamente, mi pare un pessimo inizio.