Buonasera a tutti! Stavo andando a dormire e mi sono messo un po' a leggere la mia home di facebook, scoprendo con un paio di giorni di ritardo, a quanto pare, la storia della chiusura della Fabbrica del degrado ad opera di Selvaggia Lucarelli (o meglio, lei nega di essere coinvolta ma vabbè, non è questo il punto).

Per chiarire, la Lucarelli, stando a ciò che si dice in giro, ha fatto chiudere tale pagina facebook di ispirazione "ignorante" (intendo dire la cultura dell'ignoranza che si sta affermando tra i giovani italiani, non l'ignoranza di per sé, ovviamente) a causa, a suo dire, di incitamento all'odio, sessismo e disinformazione.

Tutto ciò mi ha messo in moto il cervello (e addio sonno), e ho iniziato a pensare all'effettiva realtà del web. È una realtà ormai parallela e interscambiabile con insomma, la "realtà del reale", ma fino a che punto? Insomma, fino a che punto chi scrive su Facebook o sugli altri social crede davvero in ciò che dice? Fino a che punto possiamo considerare innocui comportamenti nati e cresciuti sul web?

Per me è sempre più chiaro che per vivere il web e nel web ci sia l'assoluto bisogno di essere persone intelligenti. Non parlo necessariamente di cultura, parlo della capacità stessa di discernere il male dal bene, il vero dal falso, il serio dallo "scherzoso".

Come ho già detto prima, tra i giovani, soprattutto, si è diffusa da anni la cultura dell'"ignoranza", il celebrare ciò che è divertente perché stupido, una sorta di parodia di chi, effettivamente, non è esattamente asso nel vivere la vita con quel minimo di sale in zucca. Il punto è che tale corrente era inizialmente nata tra persone di una certa cultura, quindi principalmente giovani studenti liceali e universitari che si divertivano a canzonare chi era meno sveglio in maniera abbastanza sagace. Come ogni cosa che nasce e cresce sul web, però, ha assunto portata ben superiore rispetto a quei tipi di persona che potevano e possono comprendere quanto di serio ci sia in determinati concetti. Arrivando ad oggi.

E insomma, in questo "oggi" ci sono un bel po' di problemi. Internet è ormai una realtà che copre tutte le fasce di età e di cultura. Personalmente, trovo che tutte le persone della mia età (ma direi in generale della generazione che ha "beccato" il boom dei social network nel periodo adatto) che conosco, quelli che sono partiti da MSN o Myspace, passando per il boom dei memes e arrivando ai piccioni che fanno su e giù, conoscano tanto i pregi quanto i limiti dello stare su internet. Così come sappiamo riconoscere una bufala, sappiamo distinguere una cattiveria grave da una "ignorantata". Non diamo troppo peso a ciò che si dice, perché insomma, è internet.

Ma è giusto?

Insomma, è giusto che sul web si possa permettere proprio tutto?

Ecco, questa è una domanda a cui non so davvero rispondere, e mi rivolgo a voi. Perché da un lato, limitare la libertà di espressione senza badare al contesto come fa una Selvaggia Lucarelli qualsiasi è sbagliato, oltre che eccessivamente moralista, ma dall'altro non le si può nemmeno dare torto. Tra tutte le persone che scrivono sui social network, come possiamo capire quanti siano seri nelle cose che dicono e quanti, invece, facciano semplice ironia? Quando vediamo un commento vagamente sessista, razzista, omofobo dalla vena leggermente scherzosa, possiamo lasciar correre sapendo che alcuni potrebbero esserne convinti? Perché anche nel mio piccolo mi è capitato più volte di trovare sulla Fabbrica o simili post scherzosi di gente che poi, andando a guardare sul profilo, condivideva roba di Forza Nuova o del Popolo della Famiglia. 

Insomma, il web ci sta portando a sdrammatizzare troppo le tematiche reali?