Utente
28 maggio, 2018
FOLIGNO. Un maestro di una scuola elementare di Foligno ha costretto un bambino nero a voltarsi verso la finestra additandolo a tutta la classe come “troppo brutto” per essere guardato in viso. “Un esperimento solciale”, si sarebbe giustificato il maestro mentre l’indignazione dei genitori, a cui i tutti bambini hanno subito raccontato la brutta esperienza, è finita direttamente nello studio di un avvocato. L’episodio, oltretutto, si sarebbe poi ripetuto con le stesse modalità nella classe di un’altra bimba nera, la sorellina maggiore del piccolo.
La vicenda è avvenuta nei giorni scorsi nella scuola elementare di Monte Corvino, un quartiere di Foligno. “Ma che brutto che è questo bambino nero! Bambini, non trovate anche voi che sia proprio brutto? Girati, così non ti devo guardare”, avrebbe detto il maestro, secondo i racconti riportati dai genitori. Il maestro, hanno raccontato i bambini, è andato verso la finestra, ha disegnato un segno sui vetri e ha costretto il bambino nero a guardare verso il segno, con le spalle alla cattedra.
“Stiamo facendo tutte le verifiche del caso, che è esploso ieri dopo un post pubblicato su Facebook in cui si raccontava la vicenda”, spiega il sindaco di Foligno, Nando Mismetti. Ma la vicenda è stata confermata dalla dirigente scolastica, la dottoressa Marconi: “Ho informato il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, ritengo molto grave quello che è emerso e preferisco non fare ulteriori dichiarazioni perché non voglio inficiare un’indagine interna che deve essere rigorosa ed efficace”.
A una prima contestazione informale il docente - assunto con un contratto a termine per tutto l’anno scolastico - si è giustificato parlando di un esperimento sociale ispirato ad altri che si trovano in rete. La sua intenzione, cioé, sarebbe stata opposta all’effetto che ha avuto: mostrare ai bambini l’ingiustizia di un comportamento visibilmente razzista. Ma al di là della motivazione, il risutato è stato scioccante e ha portato i genitori a denunciare l’episodio sui social e non solo: si sono rivolti anche a un legale, per portare la vicenda in tribunale.
Stamattina, comunque, sia i bambini che l’insegnante erano regolarmente in classe. E sono andati a scuola anche i fratellini costretti a guardare la finestra: “L’ambiente è comunque sano e protettivo, le famiglie lo sanno”, spiegano a Monte Corvino.
Fonte: Repubblica
Admin
7 agosto, 2013
Il fatto che ci sia stata la denuncia da parte dei genitori degli altri ragazzini è una consolazione, seppur magra.
E' stato un atto doveroso, sia chiaro, ma tutt'altro che scontato secondo me visto il clima orribile che si respira ultimamente in questo paese di #e##a
Al tipo, esperimento o no (poco ci credo al fatto che non sia una scusa, ma il beneficio del dubbio diamolo), naturalmente non dovrebbe essere più consentito nemmeno di avvicinarsi a una scuola.
Utente
7 agosto, 2013
mariomatt ha detto
Al tipo, esperimento o no (poco ci credo al fatto che non sia una scusa, ma il beneficio del dubbio diamolo), naturalmente non dovrebbe essere più consentito nemmeno di avvicinarsi a una scuola.
Chiaramente non è un esperimento, ma laddove lo fosse, il danno psicologico fatto al ragazzino (e anche la violenza/istigazione al razzismo fatta agli altri bambini) è comunque incomparabile.
Un episodio del genere, a quell'età, ti segna a vita.
Non credo che nemmeno con un team di esperti si potrebbe fare una roba del genere, figuriamoci senza il consenso dei genitori e delle istituzioni.
È terribile.
Ma poi a cosa ci siamo ridotti? Siamo talmente in crisi di valori e in recessione economica da trasformarci improvvisamente in un popolo di razzisti? La colpa è di tutti, salvini in primis. Ma la storia degli ultimi anni ci insegna che se un uomo è al potere è perché ce lo vogliono far stare. Quindi prendersela solo con lui sarebbe miope. A me fanno schifo tutti.
Utente
7 agosto, 2013
La cosa che mi fa star peggio è che più passa il tempo e più aumentano gli episodi di razzismo, soprattutto verso i più indifesi. Questo essere al quale appellativo di maestro non si addice mi sembra pure abbastanza sprovveduto visto che i media con i loro messaggi anti razzismo vanno dritti dritti a fagocitare i bambini. Meno male che sono stati i genitori degli altri compagnetti a denunciare l'accaduto. Ahimé non credo proprio sia finita qui. Fino a quando in Italia, saranno a governare l'ignoranza e il populismo ne vedremo di tutti i colori.
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