Utente
5 aprile, 2018
http://www.lastampa.it/politic.....1.38970730
Io non commento perché
«Così facendo la Giunta regionale ha scelto l'obbligo di ospedalizzazione forzosa di almeno tre giorni, rendendo volutamente ad ostacoli il percorso per ottenere l'opzione farmacologica, aumentando le spese del sistema sanitario regionale e, in epoca Covid, allungando paradossalmente le degenze»
Ottimo lavoro, Donatella Tesei. Sono disgustato!
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Utente
7 agosto, 2013
Utente
7 agosto, 2013
Sono andata a cercare il motivo per questa cosa perché proprio non me ne capacitivo e penso che la motivazione "formale" sia questa
Primo plauso alla nuova delibera è giunto dal senatore Simone Pillon, uno dei promotori del Family Day nonché commissario della lega in Umbria: «Da oggi evitiamo che la donna sia lasciata sola davanti a eventuali rischi come emorragie, infezioni o altre complicanze».
Che trova già risposta da ginecologi e medici che invece favorivano la cosa è visto che
nel Nord Europa oltre il 90% degli aborti viene effettuato attraverso la terapia farmacologica e in Francia il 60%, in Italia la percentuale si ferma al 18% nonostante le associazioni dei ginecologi la considerato la pratica meno pericolosa per la donna.
Quindi davvero ancora non ne trovo una motivazione anche minimamente valida per fare una cosa così.
Utente
11 novembre, 2015
L'Umbria sta pagando cara questa scelta. Di peggio non potevano fare per ostacolare le donne. Un conto è gestire questo a casa o in day hospital, un conto è costringere una donna a un ricovero di 3 giorni, in stanze con altre donne come te, ognuna con i suoi dolori, problemi etc.
Ed è una donna ad aver avuto questa idea, mah.
Utente
7 agosto, 2013
Le conseguenze peggiori di questa follia le pagano quelle giovani donne poco più che maggiorenni le quali saranno costrette a dover affrontare un trattamento decisamente più invasivo che rischia di avere molte più implicazioni a livello psicologico. E quelle altre, che hanno tutto il diritto di non dirlo ai genitori & simili, che con il day hospital potevano tenerlo nascosto mentre così è molto più difficile.
Utente
4 febbraio, 2018
Decisione che sinceramente sinceramente mi disgusta, in quanto non ha senso e lede solo la libertà individuale, oltre che appesantire il sistema ospedaliero e danneggiare la psiche delle pazienti.
Primo plauso alla nuova delibera è giunto dal senatore Simone Pillon, uno dei promotori del Family Day nonché commissario della lega in Umbria: «Da oggi evitiamo che la donna sia lasciata sola davanti a eventuali rischi come emorragie, infezioni o altre complicanze».
Il che non ha senso in quanto la somministrazione del mifepristone , è concessa dopo accertamento ecografico e controllo medico (day hospital appunto), con successiva vigilanza da parte della paziente e visite di controllo dopo 10 giorni/2 settimane (o forse il procedimento è ancora più controllato, chi lo avrà vissuto saprà sicuro meglio); quindi insomma da qui a "lasciare sola" ce ne passa. Solitamente durante la terapia effetti collaterali che richiedono ospedalizzazione si attestano sotto l'1%.
Quindi praticamente la giunta ha negato una libertà e lo sviluppo di una pratica consigliata dai professionisti, ha spinto la percentuale di chi la optava al 100% verso l'ospedalizzazione forzosa di almeno 3 giorni, e tutto questo - in aggiunta, perchè ovviamente la gravità e l'insensatezza della scelta ci sarebbe stata comunque - dopo essere usciti da poco da una situazione in cui il sistema medico era al collasso e dopo non essere ancora usciti da una pandemia. Beh, grandi.
Utente
11 novembre, 2015
Anche perché essendo in day hospital, se ci fossero stati dei problemi automaticamente si sarebbe protratta la degenza fino alla risoluzione del problema. Non serve obbligare le persone che magari non hanno alcuna problematica a stare 3 giorni in un reparto per niente.
Ovunque nel mondo vanno verso il day hospital, qua torniamo indietro. Già sono dispiaciuti che non si possa mettere un marchio in fronte.
Utente
31 marzo, 2020
GuSpe ha detto
Anche perché essendo in day hospital, se ci fossero stati dei problemi automaticamente si sarebbe protratta la degenza fino alla risoluzione del problema. Non serve obbligare le persone che magari non hanno alcuna problematica a stare 3 giorni in un reparto per niente.Ovunque nel mondo vanno verso il day hospital, qua torniamo indietro. Già sono dispiaciuti che non si possa mettere un marchio in fronte.
Ma infatti!
Avete già detto tutto voi, è una cosa inammissibile.
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