Utente
7 agosto, 2013
Whatsapp e la privacy: Facebook potrà accedere a tutti i dati
La popolare app di messaggistica ha modificato i suoi termini di servizio: entro l’8 febbraio gli utenti dovranno accettare la condivisione delle informazioni con il social network, o smettere di usare l’app.
L’accettazione della nuova informativa sulla privacy è formulata da Whatsapp come un vero e proprio ultimatum. Come si legge nel pop-up che compare nell’applicazione, infatti, “toccando il pulsante Accetto” si accettano “i termini in vigore dal prossimo 8 febbraio 2021”. Fino ad allora gli utenti potranno ignorare i cambiamenti e continuare ad utilizzare il servizio, ma dopo tale data, spiega l’azienda, si dovranno “accettare i termini per continuare ad utilizzare il servizio”. L’alternativa offerta da Whatsapp a chi non è disposto ad acconsentire alle nuove condizioni è molto semplice: cancellare il proprio account dall’applicazione.
Cosa ne pensate?
Utente
1 maggio, 2016
Io non posso abbandonare whatsapp solo per le chat della scuola. Pensare di trasferire 21+22 account di genitori su un'altra piattaforma è impensabile. Tanto le mie foto le trovano indistintamente su WA, quindi ormai sono in giro nell'etere. Pensare di essere al riparo da occhi indiscreti è un'utopia. L'unica scelta che davvero si può fare (che ho sempre fatto) è di non scrivere le cose importanti sui social. Fino a che sono cose che può sapere pure il vicinato, le può sapere pure Zuckemberg.
" Ah ... anche poeta ! "
Moderatore - Mentore
Moderatore
7 agosto, 2013
Whatsapp ha comunicato che per gli utenti europei e del regno Unito non ci saranno modifiche alle modalità di condivisione dei dati, ciononostante – o forse proprio per questo – la novità è interessante per noi europei.
In Europa si presenta infatti l’occasione per comprendere il valore del GDPR , spesso bistrattato e avvertito come un peso dalle aziende e dalle persone: “Con le sue regole molto precise, ci fa da scudo da quella che sembra quasi la più grande operazione di accentramento di dati personali”, ha commentato l’avvocato Antonino Polimeni. Del resto, in attesa di chiarire meglio la situazione, proprio per il GDPR “in Italia ed in Europa non sarebbero ammesse prese di posizione unilaterali sul trattamento dei dati per fini di marketing e profilazione che prescindano dalla libertà di scelta di esprimere o meno un consenso da parte dell’individuo interessato al trattamento”, commenta l’avvocato Rocco Panetta di Panetta&Associati.
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