Admin
7 agosto, 2013
Io neanche ci avevo pensato manco lontanamente a una roba del genere ma questo è il segno del fatto che da noi manchi davvero l'educazione e la conoscenza su queste tematiche
Non voglio andare troppo OT ma a sto punto mi giunge una curiosità: Barrio non ha lo stesso problema?
Utente
9 settembre, 2013
Io invece questa discussione me l'aspettavo da mò perché soprattutto quando ho sentito Jambo quest'estate la mia prima reazione è stata "fossimo in America starebbero TUTTI gridando alla cultural appropriation".
Che posto che per me è una stupidaggine, perché comunque uno non sceglie di nascere dove nasce ed è giusto che tutti abbiamo la possibilità di "prendere in prestito" da altre culture per arricchirci personalmente piuttosto che richiuderci a riccio nel nostro giardino, comunque è verissimo che sia quella che Amore e Capoeira siano una vera e propria fucina di stereotipi e mi immagino come questo possa fare men che piacere a chi in Brasile o in Africa ci è nato e magari si è emancipato da certe situazioni.
Alla base c'è soprattutto pigrizia e mancanza di tatto da parte degli autori che han scritto un testo sciocco e pieno di stereotipi (tanto più se unito a un video come quello di AeC). Ma questo discorso potremmo farlo - e lo facciamo - per il 90% dei tormentoni estivi di ogni singola estate a partire dal 1998, ergo
Utente
9 settembre, 2013
mariomatt ha detto
Non voglio andare troppo OT ma a sto punto mi giunge una curiosità: Barrio non ha lo stesso problema?
Ma appunto se fossimo in altri contesti c'è chi vedrebbe cultural appropriation anche in cose tipo Asia di Luna Melis
Prima classe senza pagare i biglietti
con gli occhi cinesi troppo sushi e Netflix
tu sei un viaggio anche se restiamo fermi
sarà anche bella l’Asia ma chiamiamo Deliveroo
Avvolti nelle coperte sembro un burrito temaki
guardami ho il cuore verde al gusto wasabi
sto in bilico senza pericolo
tu mi credi un angelo ma ti sbagli
Sognavo un viaggio in Asia
invece sei arrivato tu
sei arrivato tu, sei arrivato tu
ora mi basta l’Asia
quella su Deliveroo
Utente
11 novembre, 2015
La cultural appropriation è una cosa che so in America è molto sentita, e non solo in America. Da noi molto poco e anche per me essere totalmente rapiti e affascinati da una cultura diversa dalla nostra, sentendola come propria, qualunque sia, non dovrebbe essere un problema.
Però ammetto che ho ragionato non approfonditamente sulla questione e prometto di farlo prossimamente, potrebbero esserci altre questioni che mi sfuggono.
Altro discorso è il contenuto di questo pezzo, che si basa totalmente su stereotipi e su argomenti dolorosi trattandoli in modo superficiale. E credo che sia questo il succo del problema. Cioè il fatto che gli autori del testo probabilmente neanche si siano resi conto di buttare parole inappropriate in un pezzo tormentone estivo destinato dalla nascita a non dover far riflettere su nulla.
Sarebbe carino stare attenti a queste cose, dovrebbe essere doveroso.
Utente
28 maggio, 2018
Il problema tormentone-testo superficiale è vecchio come il mondo. In America sono molto più attenti su questi aspetti per 2 motivi: il primo è che ascoltano solo musica in inglese e sono quindi abituati a comprendere il testo di una canzone, per noi invece non è così importante, soprattutto nel caso di un tormentone; il secondo è che lì, grazie ad anni e anni di battaglie, le minoranze hanno conquistato un rispetto maggiore che in Italia e, giustamente, hanno fatto capire cosa è lecito e cosa invece può arrecare danno.
Vi ricordo che il tormentone italiano per antonomasia ha questo testo:
Alle falde del kilimangiaro, paraponzi ponzi pò
Ci sta un popolo di negri che ha invenato tanti balli
Il più famoso è l'hully-gully, hully-gully, hully-gu
Ogni tre passi, ogni tre passi facciamo sei metri!
Noi siamo quelli che nell'equatore vediamo per primi la luce del sole,
Noi siamo i watussi!
Quello più basso, quello più basso è alto due metri!
Qui ci scambiamo l'amore profondo dandoci i baci più alti del mondo,
Siamo i watussi!
Se non credete venite quaggiù, venite, venite quaggiù!
Utente
1 maggio, 2016
I Watussi è una canzone del 1963...
Amore e Capoeira è del 2018...
In 55 anni di civilizzazione spero che sia cambiato qualcosa.
---------------------------
Su Barrio sinceramente non vedo nulla di particolare, magari mi sbaglio. In cosa consisterebbe lo stereotipo in Barrio?
Non prende di mira una cultura in particolare.
" Ah ... anche poeta ! "
Utente
7 agosto, 2013
addirittura...molto spesso si attribuisce ad una canzone, a delle parole dette, il significato che spesso, molto spesso non ha, perchè si deve sempre vedere il marcio in tutte le cose...perchè fa più comodo.
Utente
28 maggio, 2018
undri ha detto
Va beh con i Watussi erano gli anni '60, dai!Ci sono mille esempi di canzoni italiane che se pubblicate ora farebbero discutere. Mi sembra che si stia un po' divagando
Nel 1963 si parlava di uomini neri che "hanno il ritmo nel sangue" e sono alti 2 metri, dopo 55 anni, nel 2018, si parla di brasiliani che vivono nelle favelas ballando, bevendo e facendo sesso.
Si tratta di stereotipi oggi come allora! Io non ci vedo cattiveria, ma semplicemente l'intenzione degli autori di coinvolgere gli ascoltatori utilizzando temi e immagini che, nel sentire comune, sono associati a quelle popolazioni. Il problema non sono la canzone o i suoi autori, ma gli italiani che vivono ancora di luoghi comuni.
Utente
7 agosto, 2013
Davide ha detto
undri ha detto
Va beh con i Watussi erano gli anni '60, dai!Ci sono mille esempi di canzoni italiane che se pubblicate ora farebbero discutere. Mi sembra che si stia un po' divagando
Nel 1963 si parlava di uomini neri che "hanno il ritmo nel sangue" e sono alti 2 metri, dopo 55 anni, nel 2018, si parla di brasiliani che vivono nelle favelas ballando, bevendo e facendo sesso.
Si tratta di stereotipi oggi come allora! Io non ci vedo cattiveria, ma semplicemente l'intenzione degli autori di coinvolgere gli ascoltatori utilizzando temi e immagini che, nel sentire comune, sono associati a quelle popolazioni. Il problema non sono la canzone o i suoi autori, ma gli italiani che vivono ancora di luoghi comuni.
No, i testi delle due canzoni sono un po' differenti.
Anche perché in amore e capoeira ci sono solo 3 parole che rimandano al brasile: capoeira, cachaça e favela. Se avessero ambientato il video a Rimini, potevano essere due romagnoli che usano alcune immagini brasiliane per raccontare la loro estate di divertimenti.
L'unico verso brutto è quello della favela, un'immagine che non si presta minimamente al significato della canzone secondo me è che serve appunto solo per simboleggiare il paese (e non nella sua accezione positiva). Basta cambiare favela e il problema per me non sussiste. E poi va beh, il video.
Quindi concordo completamente sul discorso stereotipi e luoghi comuni; semplicemente qua mi è sembrato un problema ingigantito. Per dire ho letto che qualcuno ha tirato in mezzo anche jambo, ecco lì non trovo proprio il problema. Mi sento anche in imbarazzo a non capire sinceramente, per cui leggo con piacere ciò che volete dire che magari capisco cose che prima non avevo considerato
Utente
7 agosto, 2013
Ma l'utilizzo di favela non è perché avevano finito le rime o i luoghi comuni, è chiaro che l'intento fosse quello di accostare un luogo cupo, "negativo", ad un'immagine totalmente contrastante di piacere, rendendo attraente qualcosa che di base non lo è (che è una roba che va di moda).
Trovo chiaramente razzista le "gang latine" di Barrio.
Utente
4 febbraio, 2018
L'insensatezza del testo non è una novità, la venatura razzista invece è una cosa che riesce a saltare all'occhio non appena vi è una lettura in cui si perde la caratteristica che invece condisce gran parte delle stesure dei testi dei tormentoni estivi, ossia la superficialità.
Questo aggettivo è infatti la fondamenta quando si riesce a incanalare una serie di termini e di stereotipi tipici di una cultura, come in questo caso, con altri termini o sensazioni in realtà fortemente contrastanti alla realtà dei fatti (come il connubio amore/festa/favela), specialmente se chi crea il pezzo è così scollegato da questa realtà. Poi si può discutere che l'intenzione non fosse quella, la lettura può essere in realtà in una chiave positiva, ma lo stereotipo dalla base razzista purtroppo c'è e sta in questo susseguirsi di luoghi comuni accostandoli a sensazioni errate. E ci dovrebbe essere una maggiore accuratezza nella riflessione riguardo questo argomento.
Il punto dolente è che spesso nelle creazioni dei pezzi e nelle loro letture, in realtà vi è un relegarsi all'atmosfera generale come unico ostacolo da superare per accettare il pezzo. Il testo spesso volentieri è visto come un accessorio, un qualcosa che cambia relativamente la canzone e a cui spesso non si presta neanche la minima attenzione (prima o poi cadiamo tutti in questa mancanza), e secondo me è proprio questa mancanza di attenzione a causare situazioni simili, al di là del target per cui viene creato il pezzo, anche se quest'ultimo è semplicemente creare un ballo da spiaggia.
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