Il primo nome che mi viene in mente è Margherita Vicario. Ok, è emergente, ma in quest'anno ha fatto uscire quattro bombe, tutte fortissime a loro modo (Mandela e Giubbottino per me potevano essere smash hit in radio). Segue, nell'ambito sempre del pop, Joan Thiele. A livello di musica non pop, invece, c'è una marea di cantanti emergenti che meriterebbe lo stesso spazio, se non più, delle loro controparti maschili (La rappresentante di lista, Priestess, Maria Antonietta, CRLN, Mara Sattei, Voodoo Kid e così via, davvero tantissime). Parlo proprio a prescindere dai miei gusti.

Purtroppo nella maggior parte dei casi delle faves di RH riesco a spiegarmi il non-successo. Siamo in un periodo di magra per il classico pop italiano femminile, quindi non mi stupisce che, per quanto bravissime vocalmente, una Chiara, una Noemi o un'Arisa stiano raccogliendo meno di quello che meriterebbero per le sole doti vocali, ma non mi stupiscono nemmeno i successi alterni delle grandi della musica. Semplicemente, i brani che fanno uscire non sono in linea con quello che va al momento, è una fase in cui ciò che fanno ha meno appeal rispetto anche solo a cinque anni fa. 

Discorso diverso all'estero, nonostante per quanto mi riguarda non mi faccia impazzire, concordo totalmente con il nome di Carly Rae Jepsen: i suoi ultimi lavori meriterebbero di più rispetto a molti delle sue colleghe. Ci sono, però, davvero tantissimi altri nomi, non riuscirei ad elencarli tutti perché dimenticherei sicuramente di alcune. Cito, però, il nuovo cantautorato in lingua inglese femminile, che in tutta onestà trovo molto più interessante del corrispettivo maschile per temi e sonorità, e in blocco meriterebbe davvero molto di più, anche nel solo ambiente indipendente (parlo, inglobando più sottogeneri, delle varie Angel Olsen, Courtney Barnett, Sharon Van Etten, Soccer Mommy, Clairo, Julien Baker, Maggie Rogers, Marika Hackman etc.).