Sarò un po' cinico, però secondo me Nathalie ha rappresentato a pieno tutta l'ingenuità delle prime edizioni di X-Factor. Le è bastato un inedito giusto al momento giusto per essere osannata (anche da me, lo preciso, ero impazzito) ma questo ha fatto sì che un'artista ancora acerba e per niente pronta ad un mercato mainstream si sia vista lanciare a bomba, senza ottenere risultati. Col senno di poi, avendo sentito i suoi lavori seguenti, semplicemente, non era pronta. Tanti spunti, un genere diverso (che, negli ultimi anni, funziona poco), ma poco altro a livello di immagine, vocalità e contemporaneità. Le mancavano troppi elementi per riuscire a sfondare e, terminato il programma, le lacune si sono viste tutte. Non voglio sminuirla eh, semplicemente il mainstream non poteva essere la sua strada, secondo me. Lei probabilmente l'ha capito e ha mollato presto la presa per dedicarsi a cose più piccole e che potevano farla esprimere meglio.

Ricordo che all'epoca non c'erano i provini live. Oggi, fortunatamente, quelli che fanno subito l'effetto WOOOW con un inedito o un'esibizione azzeccata esauriscono questa spinta prima del live e hanno poi da dimostrare tutta l'altra ciccia che c'è, se c'è. In quell'edizione gli inediti si portavano in semifinale e lei, che fino a quel momento era passata in sordina, ricevette una spinta inarrestabile per via del pezzo in sé, cancellando però il fatto che prima di in punta di piedi quasi nessuno si stava accorgendo di lei. Il grande successo di un pezzo giusto ha falsato la percezione delle sue reali possibilità nel mercato discografico e già con Vivo Sospesa l'entusiasmo del pubblico verso di lei si era intiepidito.

Semplicemente ha avuto fortuna ad emergere in un'edizione di X Factor particolare (per meriti suoi, sia chiaro, io penso di averla tifata come pochi nella storia del programma anche perché sulla carta c'era in ballo il rappresentare l'Italia nel nostro ritorno all'ESC) in seguito a quale ha deciso di non compromettere a nessun costo la sua visione artistica. E questo, nel panorama musicale mainstream, è estremamente difficile se non impossibile per chi vuole rimanere sulla cresta dell'onda.

Probabilmente la sua dimensione non era quella della popstar da milioni di copie e credo pure che a lei tutto sommato stia bene così. Peccato, certo, ma vale il solito discorso che al vertice non c'è posto per tutti (e lei avrebbe dovuto imporsi ad un'età già non verdissima, con uno stile comunque piuttosto ricercato, in un mercato guidato da giovani e giovanissimi che cercavano tutt'altro)

Per me la bellezza di una canzone in un talent si misura da 1 a In Punta di Piedi. 

Purtroppo il mercato musicale non era pronto per una cantante così raffinata e già ai tempi non giovanissima, ha fatto la stessa fine di Chiara quando ha provato la mossa di Mauro Pagani ed il disco chic

CarlMcCoy ha detto
Sempre più convinto, vedendo la storia di Nathalie e di tanti altri artisti talent e non talent, che la bravura o le caratteristiche intrinseche generali del cantante, incidano per un 10% nel successo (anche ad alti livelli). Quello che conta è avere alle spalle un'ottima struttura manageriale e promozionale e una buona dose di fortuna. Ovvio che le canzoni proposte devono essere di gradimento al pubblico altrimenti c'è poco da fare.  

Nathalie a me piaceva ma la sua musica non arrivava a tutti e non perché fosse così difficile, forse non sapeva toccare le corde giuste. Per quanto brava purtroppo non ha funzionato.

Secondo me il discorso sui manager non ha senso, puoi essere il manager migliore del mondo ma se segui una persona senza talento, senza idee, che non arriva alla gente e che non sa distinguersi dagli altri o fare performance di livello, dove la puoi mai portare ..da nessuna parte. Non parlo di lei eh, del discorso generico che facevate.

La fortuna invece sì, nei momenti giusti ha aiutato le carriere di tutti quelli che ora sono considerati grandi.