Utente
24 agosto, 2015
Fob92 ha detto
È più completo, più poliedrico, banalmente più maturo, più evocativo. Tant'è che non condivido del tutto questa scelta di paragonarlo agli altri due. Per me con Hellvisback ha alzato l'asticella non solo del rap ma di tutta la musica italiana e Ghali e Sfera, con tutto il bene, ne hanno di cereali da mangiare prima di poter fare un album che ci si accosti.
Mirton ha detto
Sì effettivamente l'ho inserito in maniera un po' forzata nel sondaggio, giusto per non lasciare il tutto una sfida a due e perché comunque i tre hanno in comune il fatto di essere i top name di questa nuova era derivata dal puro hip-hop (sebbene il suo genere non sia esattamente trap ma una cosa ulteriormente diversa).
Mi fido molto delle tue analisi musicali, per cui voglio chiederti (non avendo mai ascoltato 'Hellvisback') quali sono le peculiarità dell'album che gli hanno permesso di alzare l'asticella
Innanzitutto è un concept album e di concept album se ne vedono pochi in giro. Il tema attorno a cui si sviluppa, poi, non è banale. Per citarti Salmo:
«L'idea era di prendere un'icona, un personaggio vecchio stampo e mixarlo con qualcosa di odierno, di attuale. Quindi ho pensato ad Elvis, gli ho messo la maschera, l'ho fatto incontrare con il mio mondo ed è venuto fuori lui: Hellvisback!»
Insomma, non ha preso un tema di attualità o comunque qualcosa di concreto (o di leggero) e ci ha fatto su un concept album. Ha avuto un'intuizione, ha fatto ricerca, ha affrontato un percorso e ha realizzato il disco.
I brani, però, vivono benissimo anche fuori dall'album. Sono forti, sono completi, non hanno bisogno della sovrastruttura per stare in piedi. E sono pure abbastanza eterogenei. Quindi riesce a essere coerente, in tema, pur realizzando un prodotto composito.
E in tutto questo, se l'è potuto permettere. Ha tirato in mezzo Elvis, ha chiamato Trevis Barker dei Blink-182 ed è risultato non sono credibile, di più. Ragazzi, questa è arte!
Utente
10 agosto, 2016
Fob92 ha detto
Innanzitutto è un concept album e di concept album se ne vedono pochi in giro. Il tema attorno a cui si sviluppa, poi, non è banale. Per citarti Salmo:
«L'idea era di prendere un'icona, un personaggio vecchio stampo e mixarlo con qualcosa di odierno, di attuale. Quindi ho pensato ad Elvis, gli ho messo la maschera, l'ho fatto incontrare con il mio mondo ed è venuto fuori lui: Hellvisback!»
Insomma, non ha preso un tema di attualità o comunque qualcosa di concreto (o di leggero) e ci ha fatto su un concept album. Ha avuto un'intuizione, ha fatto ricerca, ha affrontato un percorso e ha realizzato il disco.
I brani, però, vivono benissimo anche fuori dall'album. Sono forti, sono completi, non hanno bisogno della sovrastruttura per stare in piedi. E sono pure abbastanza eterogenei. Quindi riesce a essere coerente, in tema, pur realizzando un prodotto composito.
E in tutto questo, se l'è potuto permettere. Ha tirato in mezzo Elvis, ha chiamato Trevis Barker dei Blink-182 ed è risultato non sono credibile, di più. Ragazzi, questa è arte!
Thanks!
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