Admin
7 agosto, 2013
Da tempo i dischi di Laura Pausini non si recensiscono. E' molto più comodo. La si intervista, e amen. E' successo a bordo dell'aereo sul quale ha presentato l'album, mentre Castaldo di Repubblica ha avuto il privilegio di non salire, e lei è andata a trovarlo a Repubblica, dov'è stata intervistata dal medesimo. Interviste, interviste, interviste.
Direte: e tu perché non l'hai recensito? Nessuno me lo ha chiesto, e di mio sono riluttante a parlare delle opere della Pausella da quando anni fa mi depennò dalle liste degli inviti all'ascolto e alla vista, perché avevo scritto un'annotazione non musicale che la offese a morte. Se ne parlo male, si può pensare che sia per vendetta, mi sono detta. Non sia mai, io voglio ancora bene alla Lauretta che conoscevo, quella di ora sembra un'altra. Però dovrebbe presentare Sanremo, o fare comunque tv, perché ha un'allure adatta, è aperta spiritosa fa l'amicona e alla gente che guarda la tv che lei frequenta, questo piace più delle sue canzoni.
Tutto l'articolo: http://www.lastampa.it/2018/04.....ina.html
Utente
7 agosto, 2013
Poor Marinella che viene invitata solo nelle occasioni dove non c'è il buffet.
Comunque sono anche d'accordo, ma ci mancherebbe pure che i giornalisti musicali, che si mettono proni a recensore gli album di mezzo mondo, facciano le pulci alla Pausini.
E non è vero che lei non è criticabile, Michele Monina la distrugge ogni volta. Semplicemente i giornalai preferiscono essere invitati a Miami o in aereo a scrocco. Marinella si starà pentendo
Banned
7 agosto, 2013
Anche Luzzato Fegiz sul Corriere ha scritto una recensione negativa dell'ultimo album.
Laura Pausini è un'artista intelligente, versatile, con una grande personalità scenica. Ha un' anima spiritosa, spettacolare (vedi l' incontro-ascolto con la stampa con Laura nei panni della hostess in volo). Eppure si fa fatica ad arrivare alla fine dell' ascolto del suo nuovo album di inediti Fatti sentire (Atlantic-Warner), che potremmo definire una raccolta di «nenie d' autore». Non è facile per Pausini trovare un repertorio all' altezza delle sue capacità. La scelta di scrivere lei stessa le canzoni non risolve il problema. Anzi. I contenuti grondano impegno, ma finiscono in un binario morto che non è pop, ma un simil-canzone d' autore, dove prevale un' eccessiva autoreferenzialità.
"Io CATTIVA
ho le ali puntate su Dio"
Utente
7 agosto, 2013
Eh e poi? Il cielo è blu? E' un po' il segreto di pulcinella.
Gennj tu fai l'esempio di Monina ma è uno su mille critici che ci stanno. E che significa fare le pulci? Se io devo fare una recensione e trovo l'album brutto dovrei scriverlo, mica significa fare le pulci o attaccarla personalmente?
Mammà ma stiamo davvero a questa mentalità in Italia?
Che strano uomo avevo io, con gli occhi dolci quanto basta...
Utente
7 agosto, 2013
Stefy87 ha detto
Anche Luzzato Fegiz sul Corriere ha scritto una recensione negativa dell'ultimo album.Laura Pausini è un'artista intelligente, versatile, con una grande personalità scenica. Ha un' anima spiritosa, spettacolare (vedi l' incontro-ascolto con la stampa con Laura nei panni della hostess in volo). Eppure si fa fatica ad arrivare alla fine dell' ascolto del suo nuovo album di inediti Fatti sentire (Atlantic-Warner), che potremmo definire una raccolta di «nenie d' autore». Non è facile per Pausini trovare un repertorio all' altezza delle sue capacità. La scelta di scrivere lei stessa le canzoni non risolve il problema. Anzi. I contenuti grondano impegno, ma finiscono in un binario morto che non è pop, ma un simil-canzone d' autore, dove prevale un' eccessiva autoreferenzialità.
Sì e la Venegoni cita lui e Monina nel suo articolo. Poi basta. 2. Il punto credo sia un altro.
Che strano uomo avevo io, con gli occhi dolci quanto basta...
Banned
7 agosto, 2013
Non ho capito a chi vi riferite nei commenti sotto e forse non si è capito ma io sono d'accordo con la Venegoni, non che l'album sia brutto, ma sul non amare chi non accetta le critiche e si rinchiude nella torre d'avorio circondandosi di lacchè che fanno solo complimenti. E' un atteggiamento che detesto nella musica, in tv, in generale. Ho aggiunto la recensione di Luzzato Fegiz perché l'avevo letta proprio ieri e l'ho associata a questa della Venegoni, tutto lì.
"Io CATTIVA
ho le ali puntate su Dio"
Utente
7 agosto, 2013
pazzoreality ha detto
Eh e poi? Il cielo è blu? E' un po' il segreto di pulcinella.Gennj tu fai l'esempio di Monina ma è uno su mille critici che ci stanno. E che significa fare le pulci? Se io devo fare una recensione e trovo l'album brutto dovrei scriverlo, mica significa fare le pulci o attaccarla personalmente?
Mammà ma stiamo davvero a questa mentalità in Italia?
Ma forse non hai capito l'ironia del mio post.
Ho scritto che ci mancherebbe pure che chi non si permette di criticare nessuno criticasse la pausini. Perché se non hanno l onesta intellettuale con le mezzeseghe figuriamoci con lei.
Non ho detto che non dovrebbero farlo, tant é che ho iniziato dicendo che ero d'accordo con la menegoni.
Ci saranno almeno altri 50 topic in cui ho espresso il mio parere su cosa penso dei vari giornalisti musicali, se non ti fidi
La Venegoni porta alla luce (anche se credo non sia la prima volta che lo fa notare) un sistema che viene attuato anche nell'ambiente televisivo, oltre che musicale. E mi fermo qui.
Utente
1 maggio, 2016
I critici musicali credono ancora di contare qualcosa?
Oramai con internet e con lo streaming, i critici possono tutti andare in pensione. La gente prima ascolta e poi compra, con buona pace delle loro recensioni, delle loro interviste e degli aerei della Pausini e delle zattere di tutti gli altri.
" Ah ... anche poeta ! "
Sinceramente io non ho capito l’articolo della Venegoni. Non mi sembra che ultimamente si recensiscano album - non solo quello della Pausini -. Fra l’altro ha piazzato nel mezzo dello stesso delle frasi che più che una recensione mi sembrano solo una piccola vendetta aspettata da tempo. Anche l’utilizzo di “Pausella” o “Lauretta” sottolinea una ironia cattiva, di poco gusto.
Le conferenze di presentazione presentano un album, per farlo conoscere, per farsi intervistare. Le recensioni sono altra cosa.
Utente
11 novembre, 2015
Infatti una cosa sono le interviste fatte durante o dopo la presentazione di un album, un'altra le recensioni.
Nella prima riporti quello che presenta il cantante, le domande fatte e le risposte date. Per cui uno può dire del proprio album che è il più bello del mondo, il giornalista riporta.
Un altro conto sono le recensioni, in cui un critico musicale fa un'analisi dell'album e da un giudizio. Non importa che sia invitato proprio da nessuna parte, la recensione non dovrebbe avere niente a che fare con un invito o meno ad un evento. Se il disco non ti arriva te lo compri e lo recensisci.
Come hai scritto queste frecciatine, e le hai scritte e noi ne stiamo parlando, allo stesso modo sarebbe uscita una recensione.
Che ormai sia una cosa rara e che sempre più spesso si leggano solo copia incolla delle cartelle stampa con poco altro ad incorniciarle è anche vero, ma se loro che le scrivevano non le scrivono più la colpa mica è mia.
Secondo me, a quel che vedo, molti si sono indispettiti perchè oggettivamente le loro recensioni non smuovono più le vendite in negativo o positivo come una volta. Han perso potere, sia per i motivi di cui parlava Signorina Silvani, sia perchè col web chiunque può scrivere una recensione e pubblicarla, non solo le solite vecchie cariatidi.
Utente
7 agosto, 2013
Signorina Silvani ha detto
I critici musicali credono ancora di contare qualcosa?Oramai con internet e con lo streaming, i critici possono tutti andare in pensione. La gente prima ascolta e poi compra, con buona pace delle loro recensioni, delle loro interviste e degli aerei della Pausini e delle zattere di tutti gli altri.
No, non sono d'accordo. Torniamo sempre al concetto della disintermediazione totale: la gente fa da sola, la gente non ha bisogno, la gente fa e disfa...io credo che la critica, in quanto parere di un esperto nel campo - che certamente dev'essere tale e riconosciuto come tale - può servire sempre. Se muore un minimo di watchdogging (si dirà così? Google mi dice di sì), in qualunque campo, secondo me siamo messi male. Non ce l'ho con te o col tuo messaggio eh, però non sono d'accordo personalmente con questa falsariga del dominio assoluto della gente su qualunque cosa. A un certo punto bisogna affidarsi al parere e all'esperienza di qualcuno che ha mestiere e sa quello che dice.
Detto questo, ultimamente la Pausini è un po' più attaccata o sbaglio? Io l'album non l'ho sentito, non saprei proprio che dire...
Utente
7 agosto, 2013
Comunque da questo passaggio...
Da tempo i dischi di Laura Pausini non si recensiscono. E' molto più comodo. La si intervista, e amen. E' successo a bordo dell'aereo sul quale ha presentato l'album, mentre Castaldo di Repubblica ha avuto il privilegio di non salire, e lei è andata a trovarlo a Repubblica, dov'è stata intervistata dal medesimo. Interviste, interviste, interviste.
...si evince che la differenza fra interviste/presentazioni e recensioni è ben presente alla Venegoni...semplicemente a suo dire le prime si fanno, le seconde a quanto pare no.
Sul tono, sì, diciamo che qualche nomignolo e qualche passaggio è evitabile (Lauretta, Pausella, fa l'amicona, quella di oggi è peggio) e viene meno all'imparzialità, però è pur sempre il suo blog e sopra campeggia in grosso la scritta "OPINIONI", che quindi sono separate dalle mere informazioni. Forse qualcosa se la sarebbe potuta evitare, resta il fatto che il problema che denuncia non mi sembra da poco: l'impossibilità di recensire serenamente.
Utente
11 novembre, 2015
che poi questa parte:
'Non sia mai, io voglio ancora bene alla Lauretta che conoscevo, quella di ora sembra un'altra. Però dovrebbe presentare Sanremo, o fare comunque tv, perché ha un'allure adatta, è aperta spiritosa fa l'amicona e alla gente che guarda la tv che lei frequenta, questo piace più delle sue canzoni. '
è di una cattiveria che una recensione onesta, anche se negativa, non raggiungerebbe mai.
Questa frase va oltre un'analisi sui pezzi. Questa frase è piena di rancore e anche peggio.
Utente
1 maggio, 2016
Fred ha detto
No, non sono d'accordo. Torniamo sempre al concetto della disintermediazione totale: la gente fa da sola, la gente non ha bisogno, la gente fa e disfa...io credo che la critica, in quanto parere di un esperto nel campo - che certamente dev'essere tale e riconosciuto come tale - può servire sempre. Se muore un minimo di watchdogging (si dirà così? Google mi dice di sì), in qualunque campo, secondo me siamo messi male. Non ce l'ho con te o col tuo messaggio eh, però non sono d'accordo personalmente con questa falsariga del dominio assoluto della gente su qualunque cosa. A un certo punto bisogna affidarsi al parere e all'esperienza di qualcuno che ha mestiere e sa quello che dice.
Detto questo, ultimamente la Pausini è un po' più attaccata o sbaglio? Io l'album non l'ho sentito, non saprei proprio che dire...
Il primo a fare lo stesso mio ragionamento (con una lungimiranza eccezionale) fu proprio Mario Luzzatto Fegiz, qualche anno fa. Ci scrisse sopra pure un libro, diventato monologo teatrale. Tutto partiva dal fatto che, per quanto lui denigrasse o ignorasse i talent show e i suoi fuoriusciti, la gente se ne infischiava e comprava dischi e biglietti di concerti. Da qui partì l'idea del monologo sull'inutilità del critico musicale, e che questa consapevolezza sia nata per prima proprio dal decano dei critici, dà da pensare.
Tu, Fred, hai mai comprato un disco consigliato/supportato/sponsorizzato da un critico musicale, a scatola chiusa?
Io no.
"A un certo punto bisogna affidarsi al parere e all'esperienza di qualcuno che ha mestiere e sa quello che dice."
Questo discorso vale per gli oggetti tecnici, per cui l'esperienza ed il parere di qualcuno esperto del settore è indispensabile, ma per la musica non mi serve il parere di qualcuno che non è mai obiettivo, perchè comunque ha il suo gusto musicale, e questo gusto può essere opposto al mio.
" Ah ... anche poeta ! "
Utente
11 novembre, 2015
Fred ha detto
No, non sono d'accordo. Torniamo sempre al concetto della disintermediazione totale: la gente fa da sola, la gente non ha bisogno, la gente fa e disfa...io credo che la critica, in quanto parere di un esperto nel campo - che certamente dev'essere tale e riconosciuto come tale - può servire sempre. Se muore un minimo di watchdogging (si dirà così? Google mi dice di sì), in qualunque campo, secondo me siamo messi male. Non ce l'ho con te o col tuo messaggio eh, però non sono d'accordo personalmente con questa falsariga del dominio assoluto della gente su qualunque cosa. A un certo punto bisogna affidarsi al parere e all'esperienza di qualcuno che ha mestiere e sa quello che dice.
Detto questo, ultimamente la Pausini è un po' più attaccata o sbaglio? Io l'album non l'ho sentito, non saprei proprio che dire...
Che io ricordi la Pausini quando avevo 15 anni era attaccata, quando avevo 20 anni era attaccata, quando avevo 25 anni era attaccata e così via.
Lei ha avuto un successo incredibile in Italia e all'estero, incredibile, ma è viaggiato parallelamente alle critiche negative che comunque riceveva. E' sempre stata bistrattata da un certo giornalismo che l'ha sempre considerata una lagna che urla e neanche velatamente. Non raccontiamoci storie.
Di recensioni negative ne ha avute diverse per praticamente ogni album, e la Venegoni a memoria non si è mai privata di scrivere quel che pensava. Semplicemente per la presentazione dell'ultimo album, Simili, venne invitato un giornalista per testata, e per la Stampa andò Dondoni.
Apriti cielo!
La Venegoni se ne uscì con un pistolotto tipo questo sullo stesso argomento.
Evidentemente questi inviti mancati devono pesarle molto.
Utente
7 agosto, 2013
Signorina Silvani ha detto
Fred ha detto
No, non sono d'accordo. Torniamo sempre al concetto della disintermediazione totale: la gente fa da sola, la gente non ha bisogno, la gente fa e disfa...io credo che la critica, in quanto parere di un esperto nel campo - che certamente dev'essere tale e riconosciuto come tale - può servire sempre. Se muore un minimo di watchdogging (si dirà così? Google mi dice di sì), in qualunque campo, secondo me siamo messi male. Non ce l'ho con te o col tuo messaggio eh, però non sono d'accordo personalmente con questa falsariga del dominio assoluto della gente su qualunque cosa. A un certo punto bisogna affidarsi al parere e all'esperienza di qualcuno che ha mestiere e sa quello che dice.
Detto questo, ultimamente la Pausini è un po' più attaccata o sbaglio? Io l'album non l'ho sentito, non saprei proprio che dire...
Il primo a fare lo stesso mio ragionamento (con una lungimiranza eccezionale) fu proprio Mario Luzzatto Fegiz, qualche anno fa. Ci scrisse sopra pure un libro, diventato monologo teatrale. Tutto partiva dal fatto che, per quanto lui denigrasse o ignorasse i talent show e i suoi fuoriusciti, la gente se ne infischiava e comprava dischi e biglietti di concerti. Da qui partì l'idea del monologo sull'inutilità del critico musicale, e che questa consapevolezza sia nata per prima proprio dal decano dei critici, dà da pensare.
Tu, Fred, hai mai comprato un disco consigliato/supportato/sponsorizzato da un critico musicale, a scatola chiusa?
Io no.
"A un certo punto bisogna affidarsi al parere e all'esperienza di qualcuno che ha mestiere e sa quello che dice."
Questo discorso vale per gli oggetti tecnici, per cui l'esperienza ed il parere di qualcuno esperto del settore è indispensabile, ma per la musica non mi serve il parere di qualcuno che non è mai obiettivo, perchè comunque ha il suo gusto musicale, e questo gusto può essere opposto al mio.
In tutte le epoche è sempre esistita l'arte popolare amata dal pubblico, il quale se ne infischiava altamente dei giudizi critici delle élite e si dedicava lo stesso a ciò che amava. Ed è giustissimo così. Ma è sempre esistito anche chi dava giudizi più ponderati o "esperti", diciamo, e questi una funzione di educazione e di "filtro del gusto" l'hanno sempre esercitata e la possono sempre esercitare, poi chi non li ascolta se ne frega e va bene, ma c'è chi li può ascoltare e perché no, trarne spunti. Io l'ho fatto molto poco (in campo musicale, se cerco un libro mi affido molto di più a pareri esperti), per rispondere alla tua domanda, ma io valgo zero, è una questione più ampia.
Auspicare un annullamento della critica musicale (e della critica in ogni campo, diciamo così) per me non è sano e anzi quasi pericoloso, specie quando si dice che "non serve". Dire che il mio gusto è uguale a quello di un critico (un critico bravo, intendo, non quelli non obiettivi) per me...è molto opinabile, perché riconosco che c'è chi ha affinato questo gusto nel tempo con ascolti, studi ed esperienze. Magari, ripeto, non seguo i suoi dettami, ma non ne sprezzo il ruolo, perché un ruolo lo può sempre avere.
Anche per gli oggetti artistici si può ascoltare un parere di chi ne sa di più, anzi, se non ci fossero critici ed esperti che facciano da filtro tante cose non si saprebbero e non si scoprirebbero. Se si affidasse tutto solo al gusto della maggioranza delle persone, non ci si smuoverebbe da un mercato asfittico che propone sempre le stesse cose.
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