Quando si parla di arte, non esistono critici obiettivi, secondo me.

Possono darti informazioni tecniche (sugli arrangiamenti, sulla storia musicale, sulle tecniche pittoriche se si parla di quadri) e ci sta, ma oltre alla tecnica non potranno mai essere obiettivi, perchè il gusto personale interviene sempre nell'arte, sempre.

E' come un sommelier, che ti descrive ogni caratteristica di un vino e tu lo ascolti, ma se il vino non ti piace, non te lo fai piacere per forza. 

"Se si affidasse tutto solo al gusto della maggioranza delle persone, non ci si smuoverebbe da un mercato asfittico che propone sempre le stesse cose."

Per me è vero il contrario, sono i critici che spesso sono graniticamente ancorati al passato e alle loro beghe personali (vedi Venegoni), il gusto cambia e il mercato cambia proprio grazie alla mutevolezza del pubblico.

Fred ha detto

Sì, è anche in parte così, ma c'è gusto e gusto personale che interviene. Il mio che interviene può essere basic e una fetecchia, la mia mancanza di obiettività sarà più grave perché non ho strumenti; l'esperto invece, pur nella parziale (e limitata, se ci riesce) non obiettività, ha più strumenti per parlare con cognizione di causa...il suo è un gusto di cui fidarsi di più, per muoversi nel settore, per consigliare. Ma oggi, purtroppo, dei pareri esperti si diffida sempre di più...e la conseguenza è che la critica si guarda sempre più con sospetto, si contesta e stop (l'ultima parte è in generale e non rivolta a te personalmente).

Siamo tremendamente OT, mi sa. Laura, invita la Venegoni per una pizzata.  

Guspe ha detto una cosa importante: il giudizio della Venegoni è viziato da diatribe private con la Pausini. Non è un giudizio obiettivo. 

Io leggo una recensione del critico X, positiva e magari non so che è positiva perchè critico ed artista sono amici.

Leggo una recensione del critico Y, negativa e magari non so che è negativa perchè l'artista ha fatto un dispettuccio al critico, che se l'è legata al dito.

E' vero quello che dici, si diffida, si contesta e stop, ma questo accade perchè spesso, da parte dei critici, ci sono comportamenti da asilo nido.

Lo stesso Monina non è superpartes, non recensirà mai bene il disco di una Emma o di una Laura, con cui ha avuto discussioni, nemmeno se producessero il nuovo The White Album, perchè è umano pure lui, ha simpatie ed antipatie.

Forse, ma non ne sono tanto sicura, si salvano Assante e Castaldo. Forse.

Alex87 ha detto

Vero, ma è la stessa Venegoni a dirlo. Se ne parlo male diranno... se ne parlo bene diranno... 

E si può fare il parallelo per mille giornalisti e blogger, tutti hanno amici che fanno, tutti hanno lavorato o lavorano con/a, tutti sono vicini a, tutti hanno simpatie. È più un discorso di professionalità. O si crede sempre all'onestà intellettuale o non ci si crede mai. A seconda anche di come sa scrivere il suo giudizio la persona, però.

Qua si parla di non invitare più persone che parlano male, però.   

O di parlarne male proprio perchè la volta precedente non ti hanno invitato, e non è solo un "difetto" della Venegoni questo.

Siamo all'asilo nido, appunto, e riguarda sia i cantanti che i critici.

Ecco perchè è il pubblico che cambia la panoramica musicale, non il critico. E' il pubblico che sta mandando via la musica pop tradizionale a favore dei trapper, in questo momento, non il Luzzato Fegiz della situazione, che ha combattuto contro i talent senza mai provocarne il declino, senza mai scalfirli.