vike ha detto

Ma vedo che i proseliti aumentano, se pure su un forum come Reality House (è un mio vanto, ma credo che abbiamo l'utenza media più scaltra del web) c'è chi arriva a difendere questa follia un po' di magone mi viene.

A me a primo impatto non era sembrata un'idea super malvagia, soprattutto negli intenti - sostenere le produzioni italiane e gli emergenti - ma da qui a definirmi leghista ce ne vuole 

Sarà che spesso cerco di considerare le proposte a prescindere da chi le propone, proprio per non cadere nel pregiudizio "Ah, è della Lega, sarà sicuramente una proposta neofascista!"

Poi okay, quando ho aperto il topic non ero particolarmente interessato ad andare a vedere se effettivamente quel 23% fosse esatto, ma guardando i dati che ha condiviso dede è evidente che tante radio molto ascoltate hanno percentuali basse.

Il discorso sulla qualità delle produzioni secondo me lascia il tempo che trova, perché non è che musica straniera sia necessariamente sinonimo di qualità 

Rimane il fatto che la produzione musicale italiana, soprattutto degli emergenti, vada in qualche modo sostenuta. Ora a freddo la proposta mi sembra un po' scema, ma credo sia meglio discuterne piuttosto che alimentare il clima del "è una follia!", noi VS loro, progressisti VS conservatori ecc, che in questo periodo storico può far bene soltanto a una delle due parti.   

 ma va beh, Vike ogni volta che scrive dimostra un'intelligenza rara (purtroppo!)

Signorina Silvani ha detto
Ragazzi, non prendiamoci in giro.

E' evidente che questa "proposta" abbia urtato non tanto per le percentuali in se stesse, ma per il tempismo con cui è uscita.

Abbiamo avuto vincitori di Sanremo al 100% stranieri e nessuno ha fatto un plissé, come è normale che sia. Vince Mahmood, di origini egiziane (ommeodeeeooo), che parla di Ramadan e con la pelle non biancolatte e si scatenano reazioni e proposte finto-innovative sulla musica italiana. Che Mahmood sia di Milano, italiano e pure battezzato-cresimato ( ) pare non importare più di tanto. Sono certa al 100% che questa proposta non sarebbe uscita ora se il nostro Alessandro si fosse chiamato Alessandro Brambilla, con occhi azzurri e capelli biondi.

Se qui la gente è scattata come una molla, c'è un motivo. 

E adesso torniamo a parlare di percentuali, che è pure un discorso molto interessante da fare.  

D'accordo, ma come dite voi Mahmood e' italiano che canta cose italiane e non e' un mistero. Quindi dubito che sia uscita per via di Mahmood, visto che in caso, lo valorizzerebbe. A meno che non sono superignoranti, ma davvero lo sa la chiunque che Mahmood e' italiano dopo le polemiche di 2 settimane fa. No?

Waves of Music ha detto

ouro ha detto

4) No la proposta non sarebbe superflua perche' garantirebbe ogni singolo anno un 33, a questo giro abbiamo avuto 32 (se assumiamo sia 32 il valore giusto), ma magari nel 2016 era 10%. La proposta chiede 33 ogni anno e per sempre, mi pare? Quindi e' una garanzia.
 

Quest'anno uscirà praticamente OGNI artista internazionale di successo amato dalle nostre radio (Madonna, Gaga, Rihanna, Coldplay, Perry, Adele, Bieber) mentre una larga parte dei big nostrani non dovrebbero rilasciare niente di particolare avendolo già fatto di recente. Non mi scandalizzerei se le percentuali italiane fossero basse.

 adio con un format preciso e condizionano la percentuale in modo iniquo.  

E scusa perche' i non big nostrani valgono di meno / sono proposte piu' brutte rispetto ai big? Spesso e' il contrario se penso a LegaBooe (hihi)

Questa secondo me - aldila' di partiti e aldila' di percentuali, e' una questione di principio: in un mercato dove l'inglese e' preponderante per tutta una serie di motivi anche puramente storici ed economici (non perche' necessariamente piu' moderni o migliori), e' giusto proteggere il proprio settore (e le persone che ci lavorano e che contribuiscono al suo fiorire)? 

Sbaglio o non lo facciamo gia' per altri tipi di prodotti (e.g. alimentari? chiaro che non facciamo la quota 33% ma altri meccanismi tipo denominazioni..)?

Signorina Silvani ha detto

Lo sa, ma lui parla alla pancia della gente. Si è detto sin dall'inizio che Mahmood era italiano (anche se non lo fosse stato non ci sarebbe dovuto essere alcun problema a prescindere) eppure le polemiche non si sono ancora sopite. Il tentativo di cavalcare l'onda, puntando come al solito sulle reazioni dell'ignorante medio, mi pare evidente.

È in corso un tentativo di lavaggio del cervello collettivo, basato sulla distorsione della realtà.

"Gli italiani prima di tutto" e sappiamo che questa boutade sulla percentuale della musica italiana nelle radio deriva dalla vittoria di Mahmood a Sanremo.

Mi sembra di dire cose talmente ovvie che pure questo mio post mi pare inutile e superfluo.  

Ma come le dimostri che sono ovvie? A me non sembra ovvio. Io ad esempio quando ho letto questa cosa non ho pensato a Mahmood per niente! Forse perche' non vivo in Italia? Non so che clima ci sia.

Signorina Silvani ha detto

Probabilmente è per questo.  

O forse tu hai un preconcetto (capisci cosa intendo, nel senso che la percepisci cosi' "a priori") ma non e' detto che sia cosi'.

Non so se hai ragione tu, fosse cosi' ovvio ti chiederei delle dimostrazioni. Dire che e' uscita 5 giorni dopo la vittoria di Mahmood "dunque e' ovvio" a me non convince. Puo' ben essere eh, ma non e' una dimostrazione.