Utente
24 agosto, 2015
Lo abbiamo notato in tanti nelle ultime settimane, la nuova tendenza degli artisti (lanciata da Ariana Grande lo scorso anno, forse?) sembrerebbe essere quella di preferire la pubblicazione di singoli inediti, anche se l'album è uscito da pochi mesi, piuttosto che promuovere quanto nell'album già contenuto. Gli esempi italiani delle ultime settimane si sprecano:
Loredana Bertè con un nuovo singolo e la riedizione dell'album uscita 3 mesi fa
I TheGiornalisti con un nuovo singolo e l'album uscito 8 mesi fa (con soli 3 singoli estratti)
Enrico Nigiotti con un nuovo singolo e la riedizione uscita 3 mesi fa (con soli 2 singoli estratti)
Irama lancia il nuovo singolo a 3 mesi dalla riedizione del suo ultimo album (di soli 7 mesi fa)
Senza dubbio il motivo di base è che, in vista dell'estate, chi sa di non avere un pezzo abbastanza forte per la stagione si 'mette al riparo' con qualcosa di fresco e creato ad hoc, però questo, come giustamente faceva notare Aerys l'altro giorno, potrebbe andare a svilire ulteriormente il già moribondo mercato discografico: se la tendenza diventasse questa, le persone sarebbero ancora meno incentivate ad acquistare gli album, sapendo che qualche mese dopo ci saranno nuove canzoni 'sciolte' di quell'artista.
Se a questo aggiungiamo uno streaming sempre più preponderante e un mercato musicale sempre più liquido...la situazione effettivamente sembra particolarmente negativa per la musica come siamo abituati ad intenderla su RH
Che ne pensate? Vi ispira questo futuro musicale con sempre meno punti fissi (album promossi da 4 o 5 singoli) e forse più dinamico, visto che il mondo va sempre più veloce?
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Utente
8 febbraio, 2019
Mi mancano sinceramente le lunghe ere discografiche con 4-5 singoli ben gestiti, se ne vedono sempre meno
Quindi mi dispiace vedere che succede questo...
Perché non spremere x bene il proprio progetto e conservare potenziali hit per l'anno successivo al massimo?
È più importante una hit estiva?
Utente
8 febbraio, 2019
Mi mancano sinceramente le lunghe ere discografiche con 4-5 singoli ben gestiti, se ne vedono sempre meno
Quindi mi dispiace vedere che succede questo...
Perché non spremere x bene il proprio progetto e conservare potenziali hit per l'anno successivo al massimo?
È più importante una hit estiva?
Utente
24 agosto, 2015
Signorina Silvani ha detto
Penso che la canzone a "cane randagio" poi verrà messa nell'album successivo come riempitivo. Lo fece Baglioni anni fa, lanciò dei singoli ad intervalli di un mese per poi raggrupparli tutti in un album, fu il primo in Italia ad usare questo metodo.
Si lo ricordo, però in quel caso si sapeva che sarebbe uscito un album e che quei singoli lo stavano anticipando, qui il discorso è diverso 🙂
Utente
24 agosto, 2015
Riccardo ha detto
Mi mancano sinceramente le lunghe ere discografiche con 4-5 singoli ben gestiti, se ne vedono sempre menoQuindi mi dispiace vedere che succede questo...
Perché non spremere x bene il proprio progetto e conservare potenziali hit per l'anno successivo al massimo?
È più importante una hit estiva?
Considera che c'è sempre più concorrenza e le mode musicali cambiano velocemente, senza contare che la hit estiva, se funziona, ti fa vendere e ricordare ad un bel po' di gente (almeno per un po').
Penso a Nina Zilli che tra il 2017 e il 2018 ha promosso il suo album 'Modern Art' con ben 5 singoli per oltre un anno, nonostante i continui insuccessi... avrebbe potuto buttarsi in qualche duetto o pubblicare almeno un remix ma ha continuato a mandare in radio (e a sfornare video, pure carini) per appunto ben 5 singoli. Sinceramente è stata una cosa che ho apprezzato ma mi rendo conto appartenga ormai un po' ad un'altra epoca.
I sei singoli di 'Teenage Dream' e 'Loud', pur sovente aiutati da remix, non li avremo più, mi sa
Banned
7 agosto, 2013
Io sono abituato ai comeback coreani ogni 4-6-8 mesi (a seconda delle necessita') con un album/EP di 6-10 canzoni, un solo singolo con un budget altissimo, performances ovunque, apparizioni in tutti i varieta' possibili, e tanto tanto tanto contenuto online.
Francamente mi piace molto, pero' deriva da una cultura fandom che e' piu' estrema (e.g. il fan ti compra ogni cosa che sforni, ogni volta, a ripetizione... qui il fan e' tanto se ti streamma con Spotify Free ...) quindi dubito che stiamo andando in quella direzione, per ora.
E' piu' commerciale e meno opera d'arte (penso all'album che racconta una storia, un progetto)... ma tanto cosa c'e' d'arte nella musica del 2019 (si', anche dei vostri e dei miei faves).
E poi a me piace il lato business della cosa, mi elettrizza 🙂
Moderatore Junior
28 novembre, 2015
Senza dubbio il motivo di base è che, in vista dell'estate, chi sa di non avere un pezzo abbastanza forte per la stagione si 'mette al riparo' con qualcosa di fresco e creato ad hoc, però questo, come giustamente faceva notare Aerys l'altro giorno, potrebbe andare a svilire ulteriormente il già moribondo mercato discografico: se la tendenza diventasse questa, le persone sarebbero ancora meno incentivate ad acquistare gli album, sapendo che qualche mese dopo ci saranno nuove canzoni 'sciolte' di quell'artista
Umh no, se una canzone ha successo ma non è contenuto nell'ultimo progetto di un artista, questo non vuol dire che il pubblico cercherà i lavori più recenti di tali artisti in streaming o comprandoli. L'esempio più ecclanti l'abbiamo avuto proprio con i The Giornalisti e Riccione.
Io non la vedo in maniera così catastrofica comunque , semplicemente il mercato musicale e la sua fruizione sta cambiando e per cercare di spingere i propri artisti le case discografiche devono adattarsi ad esso, in questo caso rilasciare un singolo estivo se nell'ultimo progetto ne manca uno adatto alla stagione.
Banned
7 agosto, 2013
Riccardo ha detto
Mi mancano sinceramente le lunghe ere discografiche con 4-5 singoli ben gestiti, se ne vedono sempre meno
Vero. Su due piedi, secondo il metodo classico, mi viene in mente Giorgia.
I suoi lavori di inediti sono così ben fatti che riesce a coprire ogni periodo e certificare la qualunque.
Se gli altri corrono ai ripari è perché sanno che, togliendo quei 2 pezzi, non possono contare.
Da ascoltatore mi è indifferente se X artista sbuca d'estate con un pezzo extra. Se fossi un cantante-collega lo troverei un po' "disonesto". Dovrebbero ponderare meglio la creazione di un album e non buttare dentro 8 filler su 10 giusto per uscire subito.
Utente
11 novembre, 2015
ouro ha detto
Io sono abituato ai comeback coreani ogni 4-6-8 mesi (a seconda delle necessita') con un album/EP di 6-10 canzoni, un solo singolo con un budget altissimo, performances ovunque, apparizioni in tutti i varieta' possibili, e tanto tanto tanto contenuto online.Francamente mi piace molto, pero' deriva da una cultura fandom che e' piu' estrema (e.g. il fan ti compra ogni cosa che sforni, ogni volta, a ripetizione... qui il fan e' tanto se ti streamma con Spotify Free ...) quindi dubito che stiamo andando in quella direzione, per ora.
E' piu' commerciale e meno opera d'arte (penso all'album che racconta una storia, un progetto)... ma tanto cosa c'e' d'arte nella musica del 2019 (si', anche dei vostri e dei miei faves).
E poi a me piace il lato business della cosa, mi elettrizza 🙂
Se a te piace molto soprattutto la parte business (che hanno tutti, per forza di cose, però dipende se è preponderante o meno) bene, però da lì a dire che non c'è niente di 'opera d'arte' nel 2019 da parte di tutti mi sembra sbagliato. Ne vedo di album fatti per raccontare qualcosa, con una storia, un mood, un'anima (chiamali come ti pare), non un'accozzaglia di 3 singoli e 9 filler.
Poi io non sono contraria al nuovo che avanza.
Non si può fermare e ne prendo atto. Probabilmente in qualche modo la fruizione della musica cambierà, qualcuno si adeguerà meglio, qualcuno per niente, qualcuno con buoni risultati, qualcuno no. Però non sono convinta del fatto che l'album andrà completamente sparendo.
Per quanto ci puoi mettere business ed è anche giusto, se sei un cantante perché hai una certa esigenza di raccontare una storia complessa, che non puoi ridurre a un singolo estivo, la necessità di uscire con un album prima o poi ce l'avrai. Anche in mezzo a operazioni di tipo più commerciale.
Utente
24 agosto, 2015
Pensavo l'altro giorno con un'amica che ormai è proprio il formato CD ad essere obsoleto.
Gli stereo stanno scomparendo, in auto è più facile collegare il cavo USB alle casse piuttosto che mettere su un disco, lo streaming costa molto meno di un album ed è molto più scomodo scaricarsi un album dal disco al computer per poi metterlo su un ipod o sul cellulare...
Dunque l'acquisto del fisico diventa sempre più appananggio dei fan (specie se ci sono firmacopie) o delle persone di una certa età. Ed è per questo che l'inserimento dello streaming nei conteggi è inevitabile.
A meno che non si trovi un modo per invertire la tendenza e tornare a rendere appettibile il fisico con qualche strategia.
Utente
11 novembre, 2015
Waves of Music ha detto
Pensavo l'altro giorno con un'amica che ormai è proprio il formato CD ad essere obsoleto.Gli stereo stanno scomparendo, in auto è più facile collegare il cavo USB alle casse piuttosto che mettere su un disco, lo streaming costa molto meno di un album ed è molto più scomodo scaricarsi un album dal disco al computer per poi metterlo su un ipod o sul cellulare...
Dunque l'acquisto del fisico diventa sempre più appananggio dei fan (specie se ci sono firmacopie) o delle persone di una certa età. Ed è per questo che l'inserimento dello streaming nei conteggi è inevitabile.
A meno che non si trovi un modo per invertire la tendenza e tornare a rendere appettibile il fisico con qualche strategia.
Le strategie ci sono già, c'è chi allega oggetti di merchandising, possibilità di partecipare ad eventi esclusivi, chi fa copertine da collezione. Però io credo influiscano davvero poco sulla vendita (visto che sono già scarnissime così, e ne abbiamo delle prove).
Il problema in effetti è anche che, come dici tu, non è più così comodo il cd. Ormai siamo abituati ad avere tutto dietro in un cell, tutto ciò che ci obbliga ad usare anche altri strumenti perde il suo appeal.
Però questo vale per il cd nella sua forma fisica.
Il fatto che escano singoli invece che album è forse legato al fatto che in effetti è più semplice vendere singoli, e più economico produrre solo quelli.
C'è anche meno fatica dietro. C'è anche che puoi virare rispetto a un singolo precedente se non va come avresti voluto. Tante variabili.
Se ci pensate stiamo tornando agli anni 60
Utente
7 agosto, 2013
Waves of Music ha detto
Pensavo l'altro giorno con un'amica che ormai è proprio il formato CD ad essere obsoleto.Gli stereo stanno scomparendo, in auto è più facile collegare il cavo USB alle casse piuttosto che mettere su un disco, lo streaming costa molto meno di un album ed è molto più scomodo scaricarsi un album dal disco al computer per poi metterlo su un ipod o sul cellulare...
Dunque l'acquisto del fisico diventa sempre più appananggio dei fan (specie se ci sono firmacopie) o delle persone di una certa età. Ed è per questo che l'inserimento dello streaming nei conteggi è inevitabile.
A meno che non si trovi un modo per invertire la tendenza e tornare a rendere appettibile il fisico con qualche strategia.
Nelle nuove auto non c'è proprio la possibilità di ascoltare il cd
Io ho comprato la mia lo scorso anno e sono stata molto colpita da questa cosa, tanto che ho chiesto (io ho vari cd dei cantanti che seguo e ci tengo più da collezione perché ormai si ascolto tutto su spotify) e mi è stato risposto che ora non lo considerano mettendo solo chiavetta o aux. Sicuramente c'è poco che spinge ad invogliare a comprare un cd fisico. Però penso questo sia un discorso parallelo alla domanda del topic.
Per tornare in topic secondo me bisogna capire anche di che tipo di cantante/artista si parla. Perché gli album secondo me vengono pensati in maniera diversa da artista ad artista. Se uno fa un cd tanto per vedere e sfruttare il momento penso ci stia bene il singolo inedito subito dopo...ma se uno crede nel progetto veramente farà uscire i singoli di quello. Se non c'è nessun singolo che va bene per l'estate non necessariamente lo si deve creare apposta secondo me. E neanche porsi il "limite" di creare un album per tutte le stagioni però.
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