Banned
7 agosto, 2013
Sto riflettendo un po' sul meccanismo di conversione degli stream dei singoli in vendite virtuali di album.
Ormai da un po' abbiamo le hit che trainano gli album nella coda lunga delle vendite, anche se e' pure vero che ora abbiamo sempre piu' dei traini fortissimi di album che, alla luce dei risultati "puri", non vengono comprati da nessuno gia' nel breve/medio termine.
E va bene cosi' (anche se poi immagino che il margine sulle copie dichiarate come "vendute" sia praticamente azzerato...)
Quello che meno mi convince e' la possibilita' di aggiungere al proprio album un nuovo singolo che non e' presente e ne' mai sara' presente nell'album fisico, solo per sfruttarlo come traino di vendite. In questo modo a mio avviso praticamente stai contando due volte i risultati della nuova canzone: una volta come vendite di un singolo, e una volta come vendite di un album che in realta' non lo contiene. Insomma amplifica le certificazioni pero' se poi andiamo a vedere i soldi che entrano a parita' di copie dichiarate vendute (quindi reali + virtuali) in realta' diventa tutto meno profittevole...
Insomma la FIMI puo' dichiarare milioni di copie vendute e vantarsi di cio', ma poi il giro di soldi (che influenza il budget della musica del futuro, ricordiamo...) non aumenta similarmente, anzi magari pure diminuisce, date le royalties infime di Spotify..
Insomma con quest'ultima possibilita' non mi trovo d'accordo: cosa ne pensate?
Utente
24 agosto, 2015
Due casi eclatanti e recenti sono Marracash, che ha aggiunto all'album il nuovo singolo con Elisa e un remix con altri 3 rapper (infatti mi aspetto di trovarlo in vetta alla Fimi settimana prossima) e TheWeeknd che stanotte ha aggiunto al suo album di 10 giorni fa altre 3 canzoni...
Su due piedi mi viene da dire che 'eticamente' non è proprio molto corretto, but no one cares about that. Il problema è quello che specifica Ouro, che poi sta alla radice di tutto: la musica non si vende più. Si ascolta, certo, ma anche milioni di ascolti non sono paragonabili, a livello di introito economico, allo smerciare i dischi come avveniva una volta (per non parlare del fatto che adesso per chissà quanti mesi non si potranno fare firmacopie...), per cui non saprei prendere posizione. Immagino sia meglio così, almeno le nuove aggiunte rilanciano la popolarità dell'album e credo comunque che salire in classifica e ricevere certificazioni abbia un qualche ritorno positivo.
Utente
24 dicembre, 2017
Mirton ha detto
Il problema è che sembra non esserci un sistema univoco di conteggio per nulla di queste cose.Io non ci ho mai capito una mazza, mi sembra tutto troppo contorto e atto a calcolare i dati come più fa comodo
Siamo in due a non capirci molto Tra l'altro - e qui mi permetto di andare leggermente OT - mi è capitato pure di vedere nella classifica FIMI singoli che non erano presenti né nella top200 giornaliera di Spotify né nella top100 di iTunes.
Ad ogni modo, come si suol dire: "Fatta la legge, trovato l'inganno" e in tempi di magra le si provano tutte per racimolare qualche copia venduta in più. Giusto o no, di sicuro tutto questo non avrà mai lo stesso valore di un album acquistato per intero e vissuto!
Moderatore
7 agosto, 2013
Ci avevo riflettuto anch'io, però l'errore sarebbe all'origine. Mi spiego meglio, perché versioni diverse dello stesso brano (lingua diversa, remix, ecc) riversano nel conteggio del singolo originale? Perché una riedizione fisica viene conteggiata, mentre una riedizione digitale (l'aggiunta di brani all'album la possiamo contare così) non dovremmo conteggiarla? Non ho una soluzione, però volevo porvi queste incongruenze.
Banned
7 agosto, 2013
Waves of Music ha detto
The Weeknd e Selena Gomez hanno pubblicato le versioni deluxe dei loro album poco dopo la pubblicazione dell'album 'standard', di solito si usava pubblicarle insieme. Anche questa una tecnica per rimpolpare le vendite e, soprattutto, gli ascolti?
E' una cosa che stanno facendo in molti e non mi piace sinceramente. Grazie al cielo ho l'abitudine di prendere i dischi dopo un po' di tempo, così compro direttamente l'ultima versione alla faccia loro.
Utente
24 agosto, 2015
Elodie, Levante (pur con una stripped version), Diodato, J-Ax. Anche quest'anno il trend dell'anno scorso pare consolidato. Con la differenza che quest'anno la canzone non esce e basta ma si va ad aggiungere all'album online, risultando, appunto, 'contata' due volte ai fini delle vendite.
Utente
11 novembre, 2015
Non è che sono contraria al fatto che escano singoli nuovi non presenti nell'album, però si perde un po' il concetto di album.
Soprattutto se dell'album intero è uscito un singolo solo. Se ne perde proprio il senso.
Sarebbe meglio a questo punto direttamente fare uscire singoli quando ti pare e dopo un po' far uscire l'album che li contiene, con l'aggiunta di qualche altro pezzo nuovo.
Un altro conto se dell'album sono usciti 3-4 singoli, allora magari il suo senso l'ha avuto
Utente
25 aprile, 2020
Io, di base, sono concorde a quest'inserimento post-release di una canzone negli album su Spotify (indipendentemente dall'artista che sia, poi è ovvio che se riguarda i miei beniamini sono più contento ) , perché ne trovo più vantaggi (soprattutto se può portare l'album alla certificazione, se non vi è così lontano) che svantaggi.
Se, però, si tratta di una canzone totalmente random che non c'entra niente con l'album per sound, concept e stile, allora non sono più così favorevole
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