Direi entrambe le cose anche se forse la voce spesso vince perché credo molto al fatto che l'elenco telefonico cantato dalla voce di Adele o simili mi piacerebbe tanto quanto testi meravigliosi ma cantati magari da una voce mediocre 

Secondo me è un dualismo un po' riduttivo, dal momento in cui a fare l'artista e la sua produzione ci sono anche altri elementi di notevole importanza, e ognuno ovviamente fonda la propria identità principalmente su uno di essi. Poi ciò che ti conquista di un'artista è la sua proposta e la sua identità, e in base a quelle la tipologia di voce si potrebbe sposare benissimo pur magari non essendo dotata di particolari sfumature, ma risultando comunque eccellente.

Diciamo che di per sè quindi mi è difficile preferire in maniera universale uno dei due elementi, ma è importante che essi si compensino. Io spesso e volentieri forse dò più attenzione alla penna, ma se una voce risulta colorata da sfumature intriganti e tonalità armoniose, con una timbrica riconoscibile, mi conquista all'ascolto anche se la canzone non ha il testo più forte del mondo (ma spesso è volentieri potrebbe essere caratterizzata da un arrangiamento che valorizza quei colori, o una produzione che ne accentua i pregi).

Poi discorso diverso se la produzione è ripetitiva ed anonima, cioè simile a mille altre identità, e quindi l'aver una bella voce può far poco, ti lascia magari ascoltarla senza venir da spegnere, ma non ti conquista o non ti spinge ad approfondire. (che poi c'è anche il discorso di cosa per te significhi "bella voce")

Una bella penna invece comunque spingerà sempre ad essere letta, ma sul campo musicale se la voce è priva di qualche colore o non riesce a trasportare questo testo in una realtà armonica che funzioni, rimane comunque difficile se non impossibile esistere in questi termini.