Esposito e D'Amore. Li ho trovati abbastanza teatrali, soprattutto all'inizio. Il loro percorso non mi ha entusiasmato, ho percepito anche poca attenzione dei cacciatori nei loro confronti. Mi hanno dato un po' di adrenalina nel finale, ma sarà stato il momento, però se hanno vinto avranno fatto le cose giuste, quindi chapeau. 
Irama e Rkomi. Irama non mi è piaciuto proprio, l'ho trovato strafottente in alcuni casi, mentre Rkomi è proprio un cucciolone. Tifavo più per lui ed avrei urlato se fosse riuscito a sfuggire ai cacciatori nella corsa finale. 
Ciro e Fabio Balsamo. Io vorrei fare un viaggio con Fabio, mi ha fatto troppo ridere, la sua tranquillità, il suo spirito di sopravvivenza. Il loro percorso mi è piaciuto, soprattutto lo stratagemma di modificare le foto l'ho trovato geniale, e si sono fatti scoprire perché i cacciatori hanno chiesto l'aiutino, altrimenti potevano ambire a proseguire il percorso per altri giorni. 
Argentero e Marino. Mi sono piaciuti tantissimo, ma la parte finale del loro percorso l'ho trovata ad alto tasso diabetico: lui che la bacia e le dice di proseguire da sola, lei che FORTUNATAMENTE capisce che è meglio uscire a testa alta e fermarsi, evitando di macchiare un percorso per me perfetto. Cioè la regola di separare la coppia se uno viene fermato non la trovo corretta per coloro che gareggiano da soli: se uno della coppia che non viene catturato e arrivasse a vincere porterebbe anche l'altro ad essere vincitore, ma che regola è? 
Il punto più alto l'aperitivo con selfie a 150 metri dalla struttura dell' HQ.
Katia Follesa. Se l'è cavata bene, ho amato il giochetto in stazione con le parrucche e i cappotti per confondere i cacciatori. Per catturare una donna che diciamo non è atletica hanno chiamato QUATTRO cacciatori, solo per questo vincitrice morale. Peccato per il suo reclutamento finale: alla fine si è pentita però ha condizionato la gara di Mirko e Filippo. Ma lei serviva per dare ulteriore brio alla finale e quindi ha fatto bene a fare la sua proposta per poter svolgere il ruolo, un giusto compromesso.