A pensar male si fa peccato, ma potrebbe essere l'anno del filone non-politically-correct. Siamo in una fase politica molto accesa e non mi stupirei se si cercasse di riproporre in musica il dualismo sinistra-destra (chiaramente con la regia oscura di far emergere questa ultima come vincitrice). Tra Conti che va ad Atreju, Fedez sulla barca di La Russa ed esordienti "over the top" che verrebbero ancor più mal digeriti dal pubblico generalista se portassero qualche brano di protesta, potrebbe essere questa la vera edizione di "Telemeloni" liddove l'anno scorso sarebbe stata troppo spudorata come mossa. Un brano musicalmente forte che parli di "Valori tradizionali" o che magari prenda in giro la cultura woke potrebbe trovare facilmente spazio in un contesto poco competitivo ed essere preso come "inno" di questi tempi bui - che piacciono tanto agli italiani. I miei 10 centesimi sulla presenza in gara di una sorta di "Luca era gay" 2.0 (magari su un'altra tematica) proposta da qualcuno e pompata dai media.

La presenza di concorrenti stile Bambole di pezza potrebbe essere la giustificazione pronta da tirare fuori per dire "Non è colpa nostra se il pubblico ha rigettato un pezzo femminista e ha premiato X" .

Altrimenti, mettendo la malizia da parte, potrebbero essere possibili anche due narrazioni opposte: quella dello "sconosciuto" che si prende tutto (stile Gabbani e Mahmood tra i più recenti) con Conti che prova a lanciare nell'Olimpo musicale un nome a cui nessuno darebbe un soldo inizialmente... O quella della "vecchia gloria" (Masini? Arisa?) ancora in salute e capace di rinnovarsi e sfornare il pezzo della vita (mettendo così una pezza al cast di sconosciuti e mandando un segnale ai super big per l'anno seguente).