Apprezzo molto la volontà di migliorarsi nel canto, laddove le si diceva che senza sguaiare non era in grado di cantare, qui dimostra di poterlo fare con eguale intensità interpretativa.

Per il resto lunghetta ma ha un ritornello comunque che rimane in testa. Da riascoltare ma meglio della scorsa era come lead. Decisamente!

Primo ascolto, mi piace molto. La trovo suggestiva musicalmente, ora riascolto il testo. Prometteva - o promettevano gli altri? - una "svolta", mi pare di capire, e credo sia evidente che la coerenza in questo ci sia. Una canzone così nella discografia di Emma mi pare manchi. Mi aspettavo tutt'altro comunque. Non sono né deluso né sorpreso, semplicemente avevo proprio un'altra idea in mente, più fedele al suo passato pop-rock.

Il suo approccio vocale è molto soft, forse pure troppo visto che il suo marchio di fabbrica è definito, ma io la apprezzo lo stesso. Anzi, trovo molto piacevole quando canta così, dosando. I passaggi da voce di petto a voce di testa sono la mia parte preferita della traccia.

Che poi è difficile che io trovi Emma deludente musicalmente, ha sempre saputo fare benissimo il suo (forse l'unico dei singoli suoi che proprio non mi garba è "Sarò libera"), con pezzi che oggi continuo ad ascoltare con piacere. E con "Schiena" aveva fatto un bel balzo in avanti.

"L'isola" forse con un altro artista non farebbe faville, la trovo poco immediata. L'unico hook praticamente sono i cori à la "Le parole perdute" di Fiorella Mannoia. Con lei però non avrà difficoltà a raggiungere quello che deve raggiungere, come certificazioni e robe così, Emma il suo nome se l'è creato e da mò.

Waves of Music ha detto
E' vero che sembra un pò la colonna sonora di qualche cartone animato, l'effetto sognante/avventuroso c'è.

Cristina D'Avena, her impact!

Daduz ha detto
Ma è where the streets have no name degli U2!! Plagio spudorato