Edre ha detto
Sulla diatriba italiano/inglese, credo che la mossa migliore sia decisamente un singolo in inglese. L'intento di promuovere la lingua italiana all'estero tramite la band italiana più nota al momento è sicuramente lodevole, ma non lo trovo così saggio e, onestamente, così necessario. L'italiano non fa molta presa all'estero, se fosse stato valido il contrario avremmo avuto tanti cantanti italiani di questi anni in grado di sfondare all'estero, ma non è stato così. Preso atto di questo, non vedo perché rinchiudersi ancora nell'idea che artisti italiani = cantare in italiano per forza o sei un traditore della patria  (sto esagerando ovviamente, so che non si sta parlando in questi termini nel topic, ma è un'idea che leggo spesso in ambito di social).

I Maneskin si stanno giocando un posto di rilievo nella musica internazionale, non credo sia il momento di buttarla sul campanilismo. Un loro successo, anche se in inglese, è comunque un successo italiano che potrebbe portare a un effetto domino più che positivo sull'intera industria musicale nazionale. Mi viene da pensare all'industria musicale scandinava, che è "esplosa" grazie a brani di successo in lingua inglese, aprendo le porte a tanti altri. Non vedo perché l'industria musicale italiana non possa correre su due binari come sostanzialmente tutte le altre (di successo), con una convivenza di artisti destinati al pubblico internazionale, che cantano anche o soprattutto in inglese, e artisti destinati al pubblico italiano.

Detto ciò, ho un po' di timore per quanto riguarda il brano considerando il titolo, spero non sia un singolo basato eccessivamente su "ciò che gli stranieri si aspetterebbero da una band italiana", ma semplicemente un qualcosa che vi rimandi. Non mi farebbe impazzire l'idea di un qualcosa che rimandi a dei cliché quando il successo stesso dei Maneskin post-Eurovision li ha per certi versi messi in dubbio.  

Quoto ogni parola.