Utente
2 marzo, 2014
Van Niekerk che passa nei 200 con l'ultimo tempo di ripescaggio, La Miller-Uibo che si inchioda a 15 metri dall'arrivo e da prima arriva quarta... cose incredibili stasera
In tutti ciò bravissimi i due ragazzini, il norvegese che ha vinto i 400 ostacoli e la ragazza del Bahrain argento nei 400, molto bravo anche Filippo Tortu che di più non poteva fare! Sono felice per Marco Lingua che è riuscito ad agguantare la finale del martello!
Utente
2 marzo, 2014
Riepilogo gare di stasera:
400 METRI FINALE (femminile):
Shaunae Miller sembrava lanciatissima verso il titolo, aveva in mano la gara fino a 15 metri dal traguardo, aveva un buon vantaggio sulle avversarie dopo una gara ben corsa in ogni frangente ma in quel momento succede l’incredibile: la Campionessa Olimpica si imballa tutto d’un tratto, si inchioda, non riesce più ad andare avanti!
Benzina finita per la bahamense e alle sue spalle risale prontamente Phyllis Francis che da autentica outsider non si lascia pregare e si laurea Campionessa del Mondo (49.92, personale) a 25 anni, dopo il quinto posto a Rio 2016 e la settima piazza di due anni fa durante la rassegna iridata. Medaglia d’argento per Salwa Eid Naser, 19enne del Bahrain che ritocca ulteriormente il suo record nazionale (50.06).
Allyson Felix, Campionessa del Mondo in carica, era chiamata al grande duello con la Miller, la rivincita dopo il tuffo di Rio 2016. La statunitense, però, non è praticamente mai stata in gara per la medaglia d’oro e si è dovuta accontentare del bronzo, 14esima medaglia della sua monumentale carriera ai Mondiali (eguagliato il record femminile di Merlen Ottey). La Miller è soltanto quarta (50.49).
400 METRI OSTACOLI FINALE (maschile):
Sul giro di pista con barriere arriva una delle più grandi sorprese di questi Mondiali. A trionfare è infatti il norvegese Karsten Warholm (48.35), outsider per le medaglie ma che nessuno si sarebbe aspettato sul gradino più alto del podio, nemmeno lui in prima persona visto la faccia incredula mostrata dopo il traguardo. Il 21enne, che fino a oggi vantava la semifinale di Rio 2016 come miglior risultato in carriera al di fuori dei meeting ma che era reduce da un’ottima stagione, ha spinto fin dall’inizio per cercare di mettere in difficoltà il grande favorito Kerron Clement.
Lo statunitense ha infatti risentito del passo del nordico ma poco dopo la metà gara ha iniziato a rimontare. Prima dell’ultimo ostacolo Clement sembrava in grandissimo slancio ma ha proprio sbagliato l’ultimo salto concludendo così al terzo posto (48.52) superato di slancio dal turco Yasmani Copello (48.49) bravo ad approfittare anche delle difficoltà patite dal qatarino Abderrahaman Samba dopo l’ultimo ostacolo.
GETTO DEL PESO FINALE (femminile):
Lijiao Gong conferma il pronostico della vigilia, approfitta dell’assenza di Schawitz e Adams, e finalmente vince la medaglia d’oro che ha inseguito per tutta la vita. La cinese, dopo un argento e due bronzi ai Mondiali, sale sul gradino più alto del podio grazie a un buon lancio a 19.94 nello Stadio che cinque anni fa le regalò la medaglia di bronzo alle Olimpiadi. Alle sue spalle l’ungherese Anita Marton, bronzo a Rio 2016 che oggi è risalita fino alla seconda posizione grazie a un ultimo lancio da urlo (19.49, prima era giù dal podio). Terzo posto per Michelle Carter, Campionessa Olimpica che ha replicato il bronzo di due anni fa (19.14).
200 METRI (semifinali, maschile):
Wayde Van Niekerk è il grande favorito della vigilia e continua a inseguire la mitologica doppietta 200-400m ma il sudafricano oggi ha seriamente rischiato l’eliminazione. Non è infatti riuscito ad azionare il suo motore nel rettilineo e ha pagato dazio, concludendo la semifinale al terzo posto e salvandosi grazie al tempo di ripescaggio (20.28) eliminando così Christophe Lemaitre (20.30), bronzo a Rio Rio 2016 che gli è finito subito alle spalle.
Ai blocchi di partenza c’era Isaac Makwala dopo il caos per il virus (ieri escluso dalla finale dei 400m): il botswano aveva recuperato la batteria in solitaria due ore prime e in semifinale è secondo (20.14) alle spalle dello statunitense Isiah Young (20.12) che ha realizzato il miglior tempo complessivo. Altra eliminazione eccellente è quella di Yohan Blake.
Accedono alla Finale anche il trinidegno Jereem Richards (20.14), il turco Ramil Guliyev (20.17), il britannico Nethaneel Mitchell-Blake (20.19), lo statunitense Ameer Webb (20.22) e il giapponese Abdul Hakim Sani Brown (20.43).
5000 METRI (batterie, maschile):
Mo Farah è tornato in pista dopo aver trionfato venerdì sera sui 10000m. Il pluri Campione Olimpico e del Mondo insegue l’ennesima doppietta della sua carriera prima di darsi alla Maratona. Il britannico ha sbrigato la pratica batteria di fronte al proprio pubblico chiudendo in 13:30.18 alle spalle dell’etiope Yomif Kejelcha (13:30.07) e davanti all’altro etiope Muktar Edris (13:30.22).
La seconda batteria va decisamente più veloce della prima e così arrivano ben dieci qualificazioni (le cinque canoniche e i cinque migliori tempi): l’etiope Selemon Barega (13:21.50), Birhau Balew dal Bahrain (13.21.91), il kenyota Cyrus Rutto (13.22.45), l’australiano Patrick Tiernan (13:22.52), lo statunitense Ryan Hill (13.22.79), il canadese Mohammed Ahmed (13:22.97), il britannico Andrew Butchart (13:24.78), lo statunitense Paul Chelimo (13:24.88), il giamaicano Kemoy Campbell (13:26.67), l’eritreo Awet Habte (13:27.70). In Finale anche il canadese Justyn Knight (13:30.27), l’eritreo Aron Kiefle (13:30.36).
SALTO IN LUNGO (qualificazioni, femminile):
Le big hanno subito risposto presente e hanno prenotato le medaglie. La migliore misura è della bella russa Darya Klishina (6.66), subito alle sue spalle la statunitense Tianna Bartoletta (6.64) e la serba Ivana Spanovic (6.62). Non ha incantato l’altra americana Brittney Reese (6.50), la nigeriana Blessing Okgbare è tornata al lungo (6.51), la britannica Lorraine Ugen può essere la grande outsider (6.63). Si qualificano alla Finale anche la lettone Lauma Griva (6.58), la tedesca Claudia Salman-Rath (6.52), Chantel Malone dalle Isole Vergini Britanniche (6.52), la rumena Alina Rotaru (6.50), l’australiana Brooke Stratton (6.46) e la brasiliana Eliane Martins (6.46).
LANCIO DEL MARTELLO (qualificazioni, maschile):
La miglior misura è stata quella del polacco Wojciech Nowicki (76.85) che ha fatto meglio di appena tre centimetri rispetto al grande favorito Pawel Fajdek (76.82). Accedono alla finale anche il francese Quentin Bigot (76.11), il bielorusso Pavel Bareisha (75.98), l’ungherese Bence Halasz (75.56), il tajiko Dilshod Nazarov (75.54), il britannico Nick Miller (75.52), il russo Aleksei Sokyrskii (75.50), il moldavo Serghei Marghiev (75.18), il russo Valeriy Pronkin (75.09), il turco Okzan Baltaci (74.49).
3000 METRI (batterie, femminile):
Le qualificate alla finale: la kenyota Beatrice Chepkoech (9:13.02), Ruth Jebet dal Bahrain (9:19.52), la statunitense Courtney Frerichs (9:25.14), la giamaicana Aisha Praught (9:26.37), la kenyota Celliphine Chespol (9:27.35), la statunitense Emma Coburn (9:27.42), l’australiana Genevieve Lacaze (9:27.53), Winfred Yavi dal Bahrain (9:28.00), la canadese Genevieve Lalonde (9:31.81), l’etiope Etenesh Diro (9:31.87), l’etiope Birtukan Fente (9:33.99), l’argentina Belen Casetta (9:35.78).
Utente
2 marzo, 2014
MEDAGLIERE AGGIORNATO
Banned
7 agosto, 2013
ge_aldrig_upp ha detto
Sull'argomento Semenya Tanakka io non volevo scendere al punto di dover dire che il problema che tanti hanno con lei sono 1) che è così forte e 2) che non rispetta i canoni di "femminilità" occidentali... Non a caso sui 100 c'era pure Dutee Chand, una ragazza indiana che soffre degli stessi problemi di iperandrogenismo e fu bandita dai Giochi del Commonwealth qualche anno fa, eppure per il fatto che sia semisconosciuta, non una minaccia per le medaglie e soprattutto più "femminile" esteticamente di Caster nessuno ha alzato mezzo sopracciglio. Perchè?
No, ma scendiamo pure, scendiamo. Altrimenti non si capisce (anche perché mi sa tu dia per scontate delle posizioni in vero assai opinabili).
Io non so quanti, pistola alla tempia, dovendo obbligatoriamente scegliere su cosa scommettere tra le due alternative, non metterebbero i soldi sul fatto che abbia un vantaggio stratosferico.
Se si scriva "che è così forte", "non rispetta i canoni di femminilità", quasi sembra che tutti quelli che abbiano ritrosie stiano semplicemente rosicando e che il problema sia che la trovino cessa.
Io Dutee Chand non la conosco (è chiaro che se non vinca, la problematica sia minore assai), ne, purtroppo, so che valori, livelli, circolanti di androgeni abbia.
Forse più bassi di Semenya? Non si sa perché queste cose vengono mantenute segrete.
Ma si permetterà che già solo vedendo la struttura ossea di Semenya ...
Sorvolando sullo stile dei commenti più o meno beceri, da come la metti tu si potrebbe avere l'impressione che quelli che siano scettici, o addirittura contro, lo siano in modo palesemente ingiustificato.
Se tu non hai nemmeno un po' di dubbi che lei (e, ahinoi, non solo lei negli 800m) non abbia enormi vantaggi, non so che dirti.
, ma ci hai già pensato tu tirando in ballo la Sjöstrom e la Vonn completamente a caso.
La Vonn la Sjostrom, ma soprattutto la Williams, erano negli intenti (falliti) solo una digressione prendente atto che nello sport spesso chi primeggi abbia caratteristiche fisiche del tutto fuori dal comune (e non intendevo solo forza, ma anche altezza, capacità polmonare, proporzioni, reattività, e via dicendo, e di certo non la mascolinità del viso, essendo la Sjostrom e la Vonn pure carine).
Avevo, probabilmente sbagliando, introdotto il discorso, più che altro per anticipare eventuali obiezioni di un certo tipo, per poi comunque chiudere che nel caso in questione, però, ovviamente si parlasse di scenari ben diversi.
Moderatore - Mentore
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
Banned
7 agosto, 2013
amers ha detto
Tanakka io faccio un po' fatica a capire il tuo ragionamento in realtà.Secondo te la Semeya quindi non dovrebbe gareggiare?
Non lo so se debba gareggiare, perché non posseggo i dati.
Probabilisticamente, scommetterei di no (non debba).
Alcune voci di corridoio parlano di testicoli interni, no ovaie, e via dicendo (no utero ecc.), altre di una sorta di ermafroditismo, e boh...
Ma che abbia iperandrogenismo (ma di brutto proprio) è considerato assodato.
Anche perché difficilmente, scheletricamente e muscolarmente, una donna si svilupperebbe così, altrimenti.
Poi facessero quel che vogliono, alla fine è sport e non è nemmeno che i 800m facciano girare chissà quali soldi, ma che molti spettatori/commentatori rumoreggino, o addirittura protestino, e le altre concorrenti siano frustratissime, mi pare più che nell'ordine delle cose.
Il vantaggio ovviamente sarebbe macroscopico.
Lo sport non è la società civile.
#justice4MelissaBishop
😛
Perché vince?
Perché avere alti livelli circolanti di ormoni "maschili", le conferirebbe vantaggi sportivi enormi nella competizione con donne biologicamente tali.
Il fatto che vinca a livello internazionale semplicemente amplia la portata del problema. Rende più difficile mettere la testa sotto la sabbia e non affrontare la questione, che comunque rimane controversa, delicata ecc. (/" can of worms")
In linea di principio magari non dovrebbe essere così ma, nella pratica, suvvia, è chiaro che se una, nonostante tale vantaggio, al massimo arrivi a vincere prosciutti grazie a podi in gare podistiche regionali, anche stikazzi.
Utente
2 marzo, 2014
Caster Semenya è stata sottoposta non so a quante visite e a quanti test, lei è una donna e i suoi livelli di testosterone non sono tali da giustificare una sua esclusione dalle gare femminili. Il resto sono chiacchiere... Oltretutto non sono state trovate prove medico/scientifiche che dimostrino che le ragazze con iperandrogenismo siano realmente avvantaggiate rispetto alle alle altre. Quindi di che parliamo?!
Utente
2 marzo, 2014
Programmi di oggi:
Utente
2 marzo, 2014
Risultati di oggi:
200 METRI FINALE (maschile):
Non è arrivata la mitologica doppietta! Michael Johnson tira un sospiro di sollievo, Wayde Van Niekerk non riesce ad eguagliare la memorabile impresa che Sua Maestà firmò ai Mondiali 1995 e alle Olimpiadi di Atlanta 1996 quando vinse la medaglia d’oro su 200m e 400m.
A rovinare la festa al sudafricano ci ha pensato l’uomo meno atteso della vigilia: il turco Ramil Guliyev (20.09), azero naturalizzato (ha festeggiato con entrambe le bandiere) che ha firmato una pagina pazzesca della storia dell’atletica leggera. Van Niekerk ha subito la rimonta scatenata del rivale arrendendosi per due soli centesimi e battendo di appena un millesimo il trinidegno Jereem Richards.
Ramil Guliyev, 27enne comunque da 19.88 di personale e da 9.97 sui 100m, in passato aveva già disputato due finali iridate e alle Olimpiadi di Rio 2016 era stato ottavo. Siamo però davvero di fronte all’incredibile e all’immaginabile.
Van Niekerk si deve consolare con l’argento dopo l’oro sul giro di pista ma c’è grande amarezza per non aver firmato l’impresa: alla fine ha pagato la fatica dei tanti turni corsi fino a oggi. L’idolo Isaac Makwala, riammesso dopo il caso virus e ieri assoluto protagonista con batterie-semifinali nel giro di due ore, è partito bene ma poi ha pagato la fatica e ha concluso soltanto in sesta posizione (20.44).
SALTO TRIPLO FINALE (maschile):
Chris Taylor conferma il pronostico della vigilia anche se ha dovuto faticare più del previsto per conquistare la terza medaglia d’oro ai Mondiali dopo quelle del 2011 e del 2015. Il due volte Campione Olimpico si è imposto nuovamente nello Stadio che cinque anni fa gli regalò la gioia a cinque cerchi, battendo anche oggi il connazionale Will Claye (quella volta il terzo posto fu del nostro Fabrizio Donato). Dopo un lustro sembra non essere cambiato nulla… Il 27enne di Fayetteville ha fatto la differenza quando è saltato a 17.68 superando Will Claye di cinque centimetri che poi non è più riuscito a replicare. Medaglia di bronzo per l’infinito Nelson Evora (17.19) che dieci anni fa si laureò Campione del Mondo a Osaka.
400 METRI OSTACOLI FINALE (femminile):
Impresa monumentale di Kori Carter che ha trionfato addirittura dalla nona corsia (53.07), quella più esterna, da sfavorita dopo non aver destato una buona impressione nei turni eliminatori. La 25enne statunitense, che fino a oggi vantava come miglior risultato la semifinale dei Mondiali 2015 e l’argento iridato tra gli allievi nel 2009, è saltata fuori sul rettilineo finale dove ha sorpassato a doppia velocità la favorita Dalilah Muhammad.
La Campionessa Olimpica ha pagato la durissima stagione, è partita davvero molto forte ma nel finale non ha avuto lo smalto giusto per rispondere alla rimonta della connazionale, chiudendo in 53.50 e conquistando così il secondo argento iridato della carriera dopo quello del 2013. Completa il podio la giamaicana Ristananna Tracey (53.74) mentre Zuzana Hejnova, due volte Campionessa del Mondo, si è dovuta accontentare della quarta piazza (54.20) nonostante avesse destato un’ottima impressione in semifinale.
200 METRI (semifinali, femminile):
Prestazione di assoluta qualità da parte dell’olandese Dafne Schippers (22.49) che si candida seriamente alla difesa del titolo iridato. Se la dovrà però vedere con la scatenata Marie-Josée Ta Lou: l’ivoriana ha dominato la terza semifinale con tranquillità (22.50) e cercherà di salire un ulteriore gradino dopo l’argento conquistato sui 100m. Shaunae Miller-Uibo sembra essersi ripresa dalla sbarellata di ieri sera costatale l’oro sui 400m, vince la seconda semifinale (22.49) e si candida per le medaglie. Potranno dire la loro anche la statunitense Kimberlyn Duncan (22.73), la britannica Dina Asher-Smith (22.73) e l’altra americana Deajah Stevens. In Finale anche la canadese Crystal Emmanuel (22.85) e la bahamense Tynia Gaither (22.85).
SALTO IN ALTO (qualificazioni, femminile):
Nessun problema per le big. Maria Kuchina-Lasitskene, super favorita per la medaglia d’oro e a caccia del record del mondo, sbriga la pratica saltando 1.92 al primo tentativo al pari dell’ucraina Yuliia Levchenko, della polacca Kamila Licwinko, della statunitense Inika McPherson e della britannica Katarina Johnson-Thompson. Una piccola sbavatura invece per la statunitense Vashti Cunningham e per la lituana Airine Palsyte. La Campionessa Olimpica Ruth Beitia si è salvata per il rotto della cuffia (1.92 superato al terzo tentativo). In Finale anche la bulgara Mirela Demireva, la britannica Morgan Lake, la ceca Michaela Hruba e la tedesca Marie-Laurence Jungfleisch.
TIRO DEL GIAVELLOTTO (qualificazioni, maschile):
Addirittura 13 atleti accedono alla Finale, tutti superando la norma di qualificazione che era fissata a 83.00 metri. Subito una spallata di grandissima qualità da parte del tedesco Johannes Vetter che in stagione è diventato il secondo atleta di tutti i tempi (oggi 91.20). Sbriga la pratica anche il Campione Olimpico Thomas Roehler (83.87), la Germania fa tripletta grazie anche ad Andreas Hofmann (85.62). L’eterno finlandese Tero Pitkamaki non molla la presa (85.97) al pari di due ex campioni come il trinidegno Keshorn Walcott (86.01) e il kenyota Julius Yego (83.57).
In Finale anche il ceco Petr Frydrych (86.22), il greco Ioannis Kiriazis (84.60), l’indiano Davinder Singh (84.22), il ceco Jakub Vadlejch (83.87), l’estone Magnus Kirt (83.86), il qatarino Ahmed Bader Magour (83.83), il polacco Marcin Krukowski (83.49).
800 METRI (batterie, femminile):
Caster Semenya è la grande favorita della vigilia e con disinvoltura ha vinto la terza batteria (2:01.33). Alla Campionessa Olimpica ha prontamente risposto la sua grande rivale Francine Niyonsaba (1:59.86, si è imposta nella prima serie). Buona la replica anche della kenyota Margaret Wambui (2:00.75), dell’americana Ajee Wilson (2:00.52). Bene anche la polacca Angelika Cichocka (2:00.86).
5000 METRI (batterie, femminile):
Almaz Ayana va a caccia della doppietta dopo aver trionfato sui 10000m e si esprime molto bene nella prima batteria chiusa al secondo posto in 14:57.06, alle spalle della kenyota Hellen Obiri (14:56.70) e davanti alla connazionale Senbere Tefei (14:57.33). Nell’altra semifinale è arrivate pronta la risposta dell’etiope Letensenbet Gidey (14:59.34) e dell’olandese Sifan Hassan (14:59.85), appena più dietro la kenyota Margaret Kipkemboi (15:00.39). Si salvano con i tempi di ripescaggio la kenyota Sheila Kiprotich (14:57.58) e la britannica Laura Muir (14:59.34), grande icona del mezzofondo europeo. Assente Genzebe Dibaba dopo l’ultimo posto sui 1500m.
1500 METRI (batterie, maschile):
Il miglior tempo è dell’australiano Luke Matthews (3:38.19) che è riuscito a stare davanti al kenyota Timothy Cheruiyuot (3:38.41) grande favorito per la vittoria. Buona risposta anche del norvegese Filip Ingebrigtsen (3:38.46). Addirittura 11 atleti passano dalla terza batteria che è andata decisamente più veloce delle altre. Gli altri due kenyoti Elijah Manangoi (3:45.93) e Asbel Kiprop (3:45.96) passano agevolmente insieme a Marcin Lewandowski (3:46.06) mentre il francese Mahiedine Mekhissi è stato eliminato (3:46.17).
Moderatore - Mentore
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
Morg ha detto
La tristezza che mi mette Alessia Trost ogni volta, l'ennesima promessa azzurra che da giovane vince il mondo e da senior sprofonda. Non che mi aspettassi la finale da lei, però che spreco, che spreco.
Concordo. E ieri non mi è piaciuta per nulla.
Bellissimi i 200 metri e i 400 Ostacoli
Utente
2 marzo, 2014
MEDAGLIERE AGGIORNATO
Utente
2 marzo, 2014
Programma di oggi
Utente
9 settembre, 2013
Peccato per Tamberi, ma la qualificazione era difficile a prescindere e il livello molto alto già in qualificazione. Per un po' ho sperato nel passaggio di Nauraj Randhawa (#TeamASEAN) ma anche avesse fatto 2.29 alla terza non avrebbe visto la finale neanche lontanamente vittoria già praticamente prenotata da Barshim, chissà che sia la volta buona visto che a livello mondiale non ha mai vinto.
Molto belli i 200 con la vittoria a sorpresa di Guliyev, i 400 ostacoli femminili e il triplo del bellissimo duello fra Claye e Taylor (con il primo che avrebbe potuto vincere non avesse staccato 20 cm dietro al penultimo salto). Per quanto riguarda mercoledì sera, invece, mi aggiungo alle celebrazioni per due miei pupilli da tempo immemore - il norvegese Warholm fantastico oro nei 400 ostacoli e soprattutto Salwa Eid Naser, argento sui 400 donne, mia protetta dai tempi dei Mondiali Allievi 2015
Banned
7 agosto, 2013
Teolino ha detto
Caster Semenya è stata sottoposta non so a quante visite e a quanti test, lei è una donna e i suoi livelli di testosterone non sono tali da giustificare una sua esclusione dalle gare femminili.
"i suoi livelli non sono tali"... cioè? I suoi livelli quali sarebbero, si ha un numero?
A me pare sempre di leggere siano altissimi.
Anche perché, giocoforza:
Recall that 95% of females fall into the 0.2 - 2.5 nmol/l range, and 99% of female athletes are below 3.1 nmol/l.
So, since we know that Caster's natural testosterone level is over 10 nmol/l (otherwise she wouldn't have been required to take inhibitors prior to the CAS ruling)
sappiamo che i suoi livelli minimo minimo fossero sopra 10 e in tale periodo glieli hanno fatti scendere sotto a tale livello, ma comunque a livelli x volte quelli di una donna. Anche fosse stata ad 12, con la soglia a 10 della IAAF che era già oltremodo alta, è chiaro di che proporzioni si stia parlando.
Il resto sono chiacchiere... Oltretutto non sono state trovate prove medico/scientifiche che dimostrino che le ragazze con iperandrogenismo siano realmente avvantaggiate rispetto alle alle altre. Quindi di che parliamo?!
A parte che, se ho letto e ricordo bene, guardacaso nei due anni in cui la IAAF le ha tenuto artificialmente i livelli di androgeni sotto soglia (hyperandrogenism regulations), non ha avuto li stessi risultati.
Ma poi non è che uno non possa mai mettere in discussioni la fondatezza di certe decisioni; in questo caso quella da parte della CAS.
Specie quando in queste situazioni sovente entrino in gioco fattori anche, diciamo, "politici".
E in ogni caso, anche non avesse pesato la politica, non è che si parli della terra piatta a cui credono in 3 pazzi. Qua, qualunque decisione abbia preso al tempo tale corte, è ovvio che tantissimi, anche autorevoli, non furono/siano d'accordo (la stessa CAS è intervenuta sulla IAAF che, evidentemente, date le azioni che aveva intrapreso, la vedeva in un'altra maniera).
E' tutto tranne che un caso chiuso.
Come si può scrivere "quindi di che parliamo", quando, comunque la si pensi, è scontato si sia a conoscenza del fatto che la cosa resti controversa?
http://www.telegraph.co.uk/ath.....ion-study/
http://www.sport24.co.za/Other.....20170705-5
Utente
14 marzo, 2015
Tamberi mi sta sulle palle e di solito sono ipercritica sui risultati degli azzurri, ma a sto giro non gli si può dire proprio niente. Da lui non ci si poteva aspettare nulla, a un anno di distanza da un infortunio così grave era già un miracolo essere al mondiale. Ha fatto tutto quello che poteva e sarà agli europei dell'anno prossimo che dovrà dimostrare di non essere stato un fuoco di paglia.
E comunque Tamberi è sempre stato così, da ben prima di Rio.
Utente
2 marzo, 2014
Morg ha detto
Tamberi mi sta sulle palle e di solito sono ipercritica sui risultati degli azzurri, ma a sto giro non gli si può dire proprio niente. Da lui non ci si poteva aspettare nulla, a un anno di distanza da un infortunio così grave era già un miracolo essere al mondiale. Ha fatto tutto quello che poteva e sarà agli europei dell'anno prossimo che dovrà dimostrare di non essere stato un fuoco di paglia.E comunque Tamberi è sempre stato così, da ben prima di Rio.
Concordo pienamente con te Morg, credo che di più non poteva fare...
Utente
6 agosto, 2015
Concordo con voi su Tamberi: non era di certo lui a dover salvare la deludente spedizione azzurra anzi qualsiasi suo risultato sarebbe stato solo un qualcosa di guadagnato visto il calvario che ha passato. Poi certo anche io non sempre apprezzo il suo essere troppo personaggio soprattutto quando questo aspetto prende il sopravvento sull'essere atleta (vedi la famosa capriola che gli costò l'infortunio l'anno scorso ad un mese dalle Olimpiadi).
Il problema dell'Italia è tutto il resto della squadra che ha ottenuto come migliori risultati il 5° posto di Meucci, 5 semifinali e la finale di Lingua nel martello. Direi che parliamo di risultati scarsi con alcune delusioni per quanto mi riguarda tipo la Santiusti ieri che vedevo almeno in semifinale e la stessa Trost che è un po' l'emblema della nostra atletica ossia grandi risultati tra i giovani per poi calare da senior (ricordiamo che a livello giovanile batteva frequentemente la Kuchina ma da senior ora la russa si appresta a vincere il mondiale e attaccare il record del mondo mentre l'azzurra non è arrivata neanche alla finale e soprattutto la vedo regredita nella tecnica).
A questo punto spero nella Palmisano sperando che una sua eventuale medaglia non faccia chiudere gli occhi su tutto il resto.
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