Utente
2 marzo, 2014
Riguardo la Semenya ho cercato di tradurre gli articoli postati da Tanakka (ammetto la mia ignoranza, non conosco bene l'inglese).
Il primo se ho capito bene è l'opinione personale di una giornalista riguardo la vicenda infatti è scritto in prima persona, quindi per me trova il tempo che trova... Riguardo il secondo, se ho capito bene riporta che il CAS nel 2015 ha affermato che non esistono prove scientifiche che il testosterone prodotto naturalmente avvantaggi realmente le atlete con iperandrogenismo (cosa che avevo già riportato anch'io) e ha dato due anni alla IAAF per portare prove che dimostrino il contrario. La IAAF in questi due anni ha fatto uno studio sulle ragazze con iperandrogenismo secondo il quale ci sarebbe un vantaggio, ma nell'articolo c'è anche scritto:
The study is an observational study that cannot determine conclusively that higher testosterone is what causes the performance boost, merely that an increase in one is associated with an increase in the other.
Se ho capito bene è solo uno studio osservazionale che non può determinare definitivamente che il testosterone più elevato è ciò che provoca l'aumento delle prestazioni, ma solo che potrebbe esserci un'associazione. Quindi nulla di nuovo...
Aggiungo questo articolo di pochi giorni fa:
http://www.dailymail.co.uk/spo.....meful.html
Sarebbe da leggere tutto, ma mi soffermo in particolare su questo passaggio
Roger Pielke Jr, the director of the Sports Governance Centre at the University of Colorado, is about to publish his own paper on the condition.
Speaking to the Evening Standard last week, he said the IAAF's research paper 'doesn't change anything'.
'Elite athletes by and large are rare biological humans in all sorts of respects, yet the only one we're trying to regulate is this one,' he said.
'I don't have sympathy for the other athletes. Usain Bolt's unfair. He has genetics that others don't. I play basketball against guys that are two metres tall and that's not fair.'
Pielke is right. Michael Phelps was born with unusually long limbs. Adam Peaty has double-jointed ankles. One could go on. Paula Radcliffe was blessed with physiology that made her a remarkably quick marathon runner but as a member of the IAAF athletes' commission she appears to be siding with the governing body.
Secondo Pielke quindi lo studio della IAAF non cambia nulla...
E questo
As the New York Times noted, it is worth comparing Semenya's best to Radcliffe's world marathon record. The Briton is 10 per cent down on the men, Semenya 12.
Just leave the poor woman alone and let her run.
Vedremo che dirà il CAS di questo studio della IAAF, penso che lo sapremo presto... per quanto mi riguarda fino a che non ci saranno prove scientifiche che dimostrano che esiste un vantaggio reale, queste ragazze hanno tutto il diritto di gareggiare con le altre donne. E a prescindere da tutto hanno il diritto di essere trattate da essere umani quali sono e non da cavie di laboratorio perché loro sono nate così e non hanno nessuna colpa.
Banned
7 agosto, 2013
Teolino ha detto
Il primo se ho capito bene è l'opinione personale di una giornalista riguardo la vicenda infatti è scritto in prima persona, quindi per me trova il tempo che trova...
Direi non sia "l'opinione personale di una giornalista" e non sia "scritto in prima persona"
I due articoli più o meno sono la stessa cosa: anche il primo riporta lo studio in questione e lo menziona quale parte del materiale che la IAAF sottoporrà alla CAS entro Settembre.
Sarebbe da leggere tutto, ma mi soffermo in particolare su questo passaggio
...
...
...e lo sapevo io. Difatti, qualche commento fa, avevo, previdentemente, citato alcune atlete (ma potevo citare anche Shaquille O'Neal), per prevenire un certo tipo di obiezione. Secondo ge_aldrig il mio citare alcune persone (con forti, particolari, doti fisiche), era a caso, ma invece lo sapevo dove qualcuno potesse voler andare a parare.
E' in parte vero che i criteri siano in parte arbitrari. In molti sport si dividono solo uomini e donne e giusto nella boxe e sport di combattimento si divide anche per peso. Però per quanto lo si possa eventualmente ritenere grossolano, imperfetto (in bocca al lupo a trovarne di migliori, più funzionali), così è.
E resta che:
The physiologist Ross Tucker had a wonderful piece on this issue recently, and it’s worth—I think—quoting from it at length:
We have a separate category for women because without it, no women would even make the Olympic Games (with the exception of equestrian). Most of the women’s world records, even doped, lie outside the top 5000 times run by men. Radcliffe’s marathon WR, for instance, is beaten by between 250 and 300 men per year. Without a women’s category, elite sport would be exclusively male.
That premise hopefully agreed, we then see that the presence of the Y chromosome is the single greatest genetic “advantage” a person can have. That doesn’t mean that all men outperform all women, but it means that for élite-sport discussion, that Y chromosome, and specifically the SRY gene on it, which directs the formation of testes and the production of testosterone, is a key criterion on which to separate people into categories. . . .
So going back to the premise that women’s sport is the protected category, and that this protection must exist because of the insurmountable and powerful effects of testosterone, my opinion on this is that it is fair and correct to set an upper limit for that testosterone, which is what the sport had before C.A.S. [the Court of Arbitration for Sport] did away with it.
Pielke è il classico tipo il cui vero background non è ne sport ne scienza, ma troppe scienze sociali:
difatti nel contesto in questione delira un po'.
As the New York Times noted, it is worth comparing Semenya's best to Radcliffe's world marathon record. The Briton is 10 per cent down on the men, Semenya 12.
Just leave the poor woman alone and let her run.
Il fatto che Semenya vada il 12% più lenta degli uomini non dimostra nulla, è un ragionamento ridicolo.
Al massimo può dimostrare che sia scarsa.
Peraltro alcuni sostengono che non tiri nemmeno al massimo perché già così c'è fortissima polemica nell'aria, figuriamoci se cominciasse ad abbattere record del mondo a manetta (che già notoriamente appartengono a gente che abusò di steroidi). Per dire...
Utente
2 marzo, 2014
Vabbè Tanakka mi arrendo, io continuo a mantenere le miee idee è inutile che continui a ripeterle all'infinito, quindi per me il discorso è chiuso qui... almemo in attesa della sentenza del CAS poi magari ne riparleremo
E comunque il primo articolo è un'opinione personale!
Banned
7 agosto, 2013
Teolino ha detto
Vabbè Tanakka mi arrendo, io continuo a mantenere le miee idee è inutile che continui a ripeterle all'infinito, quindi per me il discorso è chiuso qui... almemo in attesa della sentenza del CAS poi magari ne riparleremo
Ma il mio punto non è che non puoi avere una certa idea.
Io contestavo ge_aldrig che dava di trogloditi a quelli che storcessero il naso, quando, invece, tutto sommato nella fattispecie un po' ci sta, e contestavo una tua posizione che sembrava dipingere la situazione come molto meno controversa di quel che resti.
Quando, ad esempio, non solo Sebastian Coe, ha fatto capire, oltre ad esser chiara quale sarebbe la sua personale posizione / della IAAF, che anche il CIO non si aspettasse minimamente la decisione che prese la CAS, ma anche un Malcolm Gladwell, noto (bestseller) giornalista liberale (non si parla di un Ben Shapiro o di FOX News) con una quasi altrettanto notoria certa esperienza personale quale mezzofondista, scriva:
Do you think she should be allowed to compete as a woman?
M.G.****: Of course not! And why do I say of course not? Because not a single track-and-field fan that I’m aware of disagrees with me*. I cannot tell you how many arguments I’ve gotten into over the past two weeks about this, and I’ve been astonished at how many people fail to appreciate the athletic significance of this. Remember, this is a competitive issue, not a human-rights issue.
http://www.newyorker.com/news/.....ompetition
A leggere voi pareva quasi che la posizione opposta la sostenessero giusto due beceri, due retrogradi, in croce, quando invece dovreste esser state consapevoli di comunque incarnare una posizione non stra-condivisa.
*ovviamente questo mi pare a sua volta un po' eccessivo, non troppo rappresentativo, ma è per dire che quanto sia radicata la posizione avversa.
E comunque il primo articolo è un'opinione personale!
Ma, scusa, non che importi più di tanto, ma il primo articolo linkato nel post in questione è questo:
http://www.telegraph.co.uk/ath.....ion-study/
Dove sarebbe l'opinione personale? Quali passaggi? Sinceramente non mi pare di scorgere espresse opinioni in generale da parte dell'autore dell'articolo, siamo quasi al livello di un ansa.
Utente
9 settembre, 2013
@Tanakka io scrivendo questo
Ah tra l'altro mi è spiaciuto tantissimo per Caster Semenya sui 1500, medaglia di bronzo dopo una rimonta assurda e ancora bersagliata su Facebook e Twitter dai soliti trogloditi.
mi riferivo ESCLUSIVAMENTE a tutti i commentatori che han pensato bene di ricoprirla di insulti e battute oscene (basta che scrivi "Semenya" sulla barra ricerca di Twitter per capire cosa intendo) perchè quello che lei è e rappresenta - al di là della discussione su quanto sia giusto vederla in competizione ai Mondiali - evidentemente dava loro così tanto fastidio da non dargli possibilità di trattenersi.
Se poi Semenya debba competere o meno non è una cosa che posso stabilire io a partire dai dati che ho a disposizione (e che fra l'altro non dovrebbero nemmeno essere pubblici in ossequio alle normative sulla privacy, mentre ora vengono addirittura presi in mano dal primo che passa per strada per propugnare l'una o l'altra causa), nè presupponevo di farlo in questo topic (anche perchè siamo già borderline OT visto che abbiamo parlato più di questa cosa che di tutto il resto dei Mondiali). Allo stesso tempo però penso che questa ragazza abbia diritto comunque ad essere trattata con rispetto e delicatezza - cosa che decisamente non ho visto in questi giorni.
Dopodichè spero di non dover tornare più sull'argomento.
Utente
2 marzo, 2014
Allora rispondo perché c'è stato un errore da parte mia, non so come ma io mi sono ritrovata su questo articolo che è indubbiamente un'opinione personale.
http://www.telegraph.co.uk/oly.....ir-on-any/
L'articolo che dici tu riporta più o meno quello che dice l'altro, niente di nuovo. Per me non cambia niente...
Riguardo i trogloditi Ge si riferiva a coloro che sui social hanno deriso ed attaccato con parole becere la Semenya non certo ha chi ha espresso delle perplessità, @ge_aldrig_upp correggimi se sbaglio. Quello non è esprimere i propri dubbi quello è essere maleducati e ignoranti, trogloditi per dirla come Ge.
Tornando all'argomento per me non cambia niente, fino a prova contraria (semmai riusciranno a dimostrarlo, visto che nell'articolo che hai postato tu, c'è scritto che lo studio è solo osservazionale e non può determinare definitivamente che il testosterone più alto è ciò che provoca l'aumento delle prestazioni) queste ragazze hanno diritto di gareggiare con le altre donne.
E comunque per quale motivo il CAS sarebbe dovuto andare contro la IAAF? Magari davvero non sono state trovate prove scientifiche a supporto del fatto che queste ragazze sono realmente avvantaggiate...
Utente
2 marzo, 2014
ge_aldrig_upp ha detto
@Tanakka io scrivendo questoAh tra l'altro mi è spiaciuto tantissimo per Caster Semenya sui 1500, medaglia di bronzo dopo una rimonta assurda e ancora bersagliata su Facebook e Twitter dai soliti trogloditi.
mi riferivo ESCLUSIVAMENTE a tutti i commentatori che han pensato bene di ricoprirla di insulti e battute oscene (basta che scrivi "Semenya" sulla barra ricerca di Twitter per capire cosa intendo) perchè quello che lei è e rappresenta - al di là della discussione su quanto sia giusto vederla in competizione ai Mondiali - evidentemente dava loro così tanto fastidio da non dargli possibilità di trattenersi.
Se poi Semenya debba competere o meno non è una cosa che posso stabilire io a partire dai dati che ho a disposizione (e che fra l'altro non dovrebbero nemmeno essere pubblici in ossequio alle normative sulla privacy, mentre ora vengono addirittura presi in mano dal primo che passa per strada per propugnare l'una o l'altra causa), nè presupponevo di farlo in questo topic (anche perchè siamo già borderline OT visto che abbiamo parlato più di questa cosa che di tutto il resto dei Mondiali). Allo stesso tempo però penso che questa ragazza abbia diritto comunque ad essere trattata con rispetto e delicatezza - cosa che decisamente non ho visto in questi giorni.
Dopodichè spero di non dover tornare più sull'argomento.
Quoto ogni parola Ge, per me il discordo si chiude qui...
Utente
2 marzo, 2014
Tornando in topic prima che giustamente ci sgridino, vi posto le dichiarazioni rilasciate da Gianmarco Tamberi:
“Difficile trovare delle note positive. Ho lavorato da morire per essere in finale e non per uscire così, tra i primissimi degli esclusi. Non riesco a capacitarmi. Ho tirato fuori tutto quello che avevo, la mia miglior prestazione stagionale e invece…
Era una di quelle giornate proprio no. Dopo l’infortunio e le due operazioni, sto ballando tra giornate in cui mi stupisco di quelle che faccio e altre in cui non riesco a staccarmi da terra e oggi era una giornata in cui non riuscivo a sistemare nulla. So di valere di più e quindi mi brucia dentro, sapevo di potermi giocare qualcosa in finale ed essere escluso con 2.29 è frustante. Non me lo meritavo. Non ho smesso di lavorare per un anno e devo ringraziare tutti gli italiani. Ci abbiamo provato fino all’ultimo e uso il plurale perché c’erano tutti oggi ma io non ce l’ho fatta.
Mi rialzerò perché mi sono sempre rialzato ma oggi mi sento davvero il peso addosso di quello che ho fatto per arrivare fino a qui. Per il futuro non ho alcun dubbio di tornare al livello che ero: se in un anno siamo riusciti ad arrivare fino a qui allora sono sicuro che già da quest’inverno tornerò a saltare come facevo lo scorso anno. Non mi sento di chiedere scusa perché ce l’ho messa davvero tutta ma sicuramente mi dispiace“.
Utente
9 settembre, 2013
Moderatore - Mentore
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
Spero davvero di vedere Lingua a Tokio!
Ok finali dei 200 e 3000 siepi da infarto e semplicemente stupende! Bellissima la doppietta USA, vedere Coburn e Frerochs emozionate è stato unico. E poi Dafne anche stavolta mi ha fatto esultare
Per quanto riguarda la situazione Italiana nulla di nuovo. Per il futuro continuo a sperare in qualche cambiamento.
Utente
2 marzo, 2014
Riepilogo gare di oggi
200 METRI (femminile):
Una gara davvero stupenda e spettacolare. Dafne Schippers e Marie-Josée Ta Lou si sono sfidate in un duello spalla a spalla sul rettilineo finale, l’ivoriana sembrava averne un po’ di più per superare l’olandese ma la Campionessa del Mondo in carica ha tenuto alla grande e conquista il suo secondo titolo iridato (22.05). La Ta Lou, invece, si deve accontentare del secondo argento a Londra dopo che domenica scorsa era stata battuta da Tori Bowie sui 100m, consolandosi comunque con il record nazionale (22.08).
Al terzo posto una strepitosa Shaunae Miller-Uibo che ottiene il proprio riscatto dopo essersi fermata a 15 metri dal trionfo sui 400m. La Campionessa Olimpica del giro di pista sale sul terzo gradino del podio (22.15) avendo la meglio sull’idolo di casa Dina Asher-Smith.
3000 METRI SIEPI (femminile):
L’ennesima sorpresa di questi Mondiali: due ragazze statunitensi, bianche e bionde hanno realizzato un’incredibile doppietta! Inattesa, imprevedibile, oltre l’immaginabile. Emma Coburn ha attaccato nell’ultimo mezzo giro insieme alla connazionale Courtney Frerichs e si è imposta con il record dei campionati (9:02.58), la compagna di squadra si è arresa dopo l’ultima riviera (9:03.77) in cui la kenyota Hyvin Jepkemoi, Campionessa del Mondo uscente, ha pagato dazio e si è dovuta accontentare della medaglia di bronzo (9:04.03). Ruth Jebet, Campionessa Olimpica e primatista mondiale, si è arresa a metà dell’ultimo giro chiudendo al quinto posto (9:13.96).
Emma Coburn non è la prima sconosciuta, è il bronzo olimpico di Rio 2016 e a 27 anni può contare nel suo palmares anche il quinto posto dei Mondiali 2015 e l’ottava piazza ai Giochi di Londra 2012. Semplicemente attendeva il momento per consacrarsi definitivamente e lo ha colto in pieno. La 24enne Frerichs è invece al primo risultato di spessore della carriera.
SALTO IN LUNGO (femminile):
Irrefrenabile Brittney Reese che si conferma come la più forte saltatrice in lungo degli ultimi dieci anni e conquista addirittura il quarto titolo iridato della carriera: parliamo di un’autentica icona prossima ai 30 anni e davvero tra le più grandi di sempre nell’atletica leggera in generale. La vittoria è stata dedicata al nonno scomparso da poco.
La statunitense torna così a primeggiare dopo le affermazioni del 2009, 2011 e 2013, riscattando la clamorosa eliminazione in qualificazione di due anni fa e l’inspiegabile medaglia d’argento delle Olimpiadi di Rio 2016. Brittney si è imposta piazzando la zampata al terzo tentativo quando è riuscita a toccare 7.02 metri. Misura discreta per un’atleta del suo livello ma che è bastata per respingere l’attacco della bellissima Darya Klishina.
La russa, infatti, si è fermata a 7.00 metri alla quinta prova, distante due centimetri da quell’oro che le continua a sfuggire. La 26enne torna comunque su un podio internazionale doop il terzo posto degli Europei 2014. Il bronzo è invece finito al collo dell’altra americana Tianna Bartoletta, Campionsa Olimpica e del Mondo in carica ma che non è riuscita a festeggiare completamene nello stadio in cui cinque anni fa conquistò il titolo con la 4x100m. La Bartoletta ha agguantato il podio all’ultima prova, piazzando un notevole 6.97, un centimetro meglio della serba Ivana Spanovic che così rimane a bocca asciutta dopo aver giganteggiato agli Europei indoor con una misura da urlo.
LANCIO DEL MARTELLO (maschile):
Il polacco Pawel Fajdek conferma il pronostico della vigilia e conquista il terzo titolo iridato consecutivo anche se purtroppo per lui litiga sempre con le prove olimpiche. Il 28enne ha piazzato lo strappo vincente al quarto tentativo facendo volare il suo attrezzo a 78.91. La Polonia era vicinissima alla doppietta ma il russo Valeriy Pronkin ha rovinato i piani con un ottimo 78.16 all’ultima prova e superando così Wojiech Nowicki (78.03).
100 METRI OSTACOLI (semifinali):
A destare la maggiore impressione è stata l’australiana Sally Pearson, Campionessa Olimpica proprio in questo stadio cinque anni fa e ormai tornata alla grande dall’infortunio: vittoria nella prima semifinale (12.53) davanti alla statunitense Nia Ali (12.79), altra grande accreditata per le medaglie.
Kendra Harrison, primatista mondiale della specialità (12.20 lo scorso anno proprio a Londra), è dovuta ricorrere ai tempi di ripescaggio (12.86) per passare il turno, superata nella terza semifinale dall’altra americana Dawn Harper Nelson (12.63, ragazza da podio) e dalla tedesca Pamela Dutkiewicz (12.71). Pronta risposta anche della statunitense Christina Manning (12.71) e della bielorussa Alina Talay (12.85) che primeggiano nella seconda semifinale eliminando le giamaicane Thompson e Williams. In finale anche l’olandese Nadine Visser (12.83).
800 METRI (semifinali, femminile):
Caster Semenya è la grande favorita e controlla agevolmente vincendo la seconda semifinale in 1:58.90. Alle spalle della Campionessa Olimpica si piazzata l’inattesa polacca Angelika Cichocka (1:59.32) brava a infilzare la statunitense Charlene Lipsey (1:59.35, comunque in finale). La rivale più accreditata della sudafricana è la burundese Francine Niyonsaba che risponde nella terza semifinale (2:01.11) precedendo la kenyota Margaret Wambui (2:01.19), anch’ella in lizza per le medaglie. In Finale anche la statunitense Ajee Wilson (1:59.21), la canadese Melissa Bishop (1:59.56) e Noélie Yarigo dal Benin (1:59.74).
1500 metri (semifinali, maschile):
Il Kenya sembra avere la gara in pugno con i vari Elijah Manangoi (3:40.10), Asbel Kiprop (3:40.14) e Timothy Cheruiyot (3:38.24) ma il ceco Jakub Holusa (ha vinto la seconda batteria in 3:38.05, il polacco Marcin Lewandowski (3:38.32), il britannico Chris O’Hare (3:38.59) e il norvegese Filip Ingebrigtsen (3:40.23) non vorranno stare a guardare.
Utente
2 marzo, 2014
MEDAGLIERE AGGIORNATO
Utente
2 marzo, 2014
Molto in ritardo ecco il programma di oggi
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