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11 febbraio, 2016
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Da Repubblica:
Ancora una volta. Il nome di Alex Schwazer torna ad incrociare l'incubo doping. Secondo quanto scrive questa mattina la 'Gazzetta dello Sport, il 31enne marciatore altoatesino sarebbe stato controllato a sorpresa dalla Iaaf ad inizio gennaio a Vipiteno durante le vacanze di Capodanno. Il test avrebbe dato esito negativo, stesso risultato dei tanti controlli cui è stato sottoposto Schwazer da quando ha iniziato la preparazione per il rientro alle gare dopo la squalifica di 3 anni e 9 mesi per la positività all'Epo riscontrata prima dei Giochi di Londra 2012. Lo stesso campione esaminato a gennaio sarebbe stato controllato nuovamente a maggio con risultati completamente opposti: test positivo per la presenza di grosse tracce di anabolizzanti. La positività di Schwazer è stata notificata alla Fidal.
La replica sul Fatto Quotidiano:
“Faremo una denuncia contro ignoti”. È l’annuncio che arriva dall’hotel Laurin di Bolzano dall’avvocato , legale di Alex Schwazer, il marciatore altoatesino trovato positivo per la seconda volta ad un controllo antidoping. “Questa – ha continuato l’avvocato – è una notizia incredibile, devastante che non possiamo accettare perché profondamente ingiusta. Vi posso e vi voglio dire subito una cosa: Alex con questa vicenda non ha nessuna responsabilità. Noi speriamo di potere trovare la verità, ovviamente anche nell’interesse superiore di giustizia. Per noi è inconcepibile, tutta la vicenda è senza dubbio strana, una prova che a gennaio è stata negativa, a maggio, 5 giorni che alex ha fatto una prova straordinaria, venga riaperta e venga classificata positiva a sostanze anabiliche”.
Utente
7 agosto, 2013
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Che brutta brutta brutta vicenda
Utente
7 agosto, 2013
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Ma di nuovo? Non era già successo, con scuse pubbliche e con tanto di commozione da parte sua?
Freedom comes when you learn to let go
Utente
6 agosto, 2015
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Come ho detto nel topic delle Olimpiadi, prima di dare giudizi voglio aspettare perché questa volta tante cose non quadrano. Non vorrei dire che sia un secondo caso Pantani, però troppe cose sembrano illogiche. Aspetto e vedo come finisce questa storia.
Admin
7 agosto, 2013
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Boh in effetti non ha alcun senso che un campione analizzato due volte dia risultati così diversi tra loro. E siccome credo sia pari a zero la percentuale di errore, specie se i valori sono così anomali come si dice... o l'imbroglio c'è stato a gennaio per coprire la positività di Schwazer [ma perchè? a che pro? da parte di chi?] oppure a Maggio, in ogni caso sarebbe uno schifo 
Utente
6 agosto, 2015
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Infatti ciò che fa venire dubbi è che la quantità di sostanza trovata nello stesso campione di gennaio a maggio è di 11 volte superiore al limite consentito quindi non una piccola quantità che un errore può non far individuare. Né in 5 mesi sono state introdotte nuove tecnologie per individuare queste sostanze.
Il dubbio che viene è che nessuno si aspettasse un ritorno a tali livello di Schwazer e che quindi stiano cercando di bloccarlo perché poi viene il dubbio anche vedendo che il controllo è stato fatto pochissimi giorni dopo il suo rientro con grande vittoria.
Utente
14 marzo, 2015
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Io non credo che si sia dopato di nuovo, questa storia mi sembra abbastanza assurda, ci sono troppe anomalie. Aspetto di vedere gli sviluppi successivi, ma se fosse vero ci rimarrei ancora più male della prima volta.
Utente
1 maggio, 2016
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Spero che si faccia chiarezza al più presto. 
" Ah ... anche poeta ! "
Utente
2 marzo, 2014
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Anch'io prima di giocare voglio saperne di più, è davvero troppo strano che uno stesso campione possa dare due risultati così diversi
E poi mi chiedo perchè riesaminare un campione risultato, 5 mesi prima, negativo proprio una settimana dopo la sua vittoria al Mondiale?!
Utente
2 maggio, 2016
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io spero veramente che non sia vero
non penso che poco prima che finisca la squalifica torni a doparsi sapendo che lo terranno d'occhio
c'è da dire che a molti il suo ritorno non era piaciuto... Tamberi per dirne uno
aggiungerci che torna e vince un oro mondiale...
Utente
7 agosto, 2013
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Dichiarazioni dell'atleta e dell' allenatore che lo segue ora http://www.repubblica.it/sport.....142589574/
Schwazer: "Sarò molto sintetico, sennò vengo accusato di fare teatro. Come 4 anni fa sono qui a metterci la faccia per rispetto mio e di chi mi sta vicino. Però oggi non ci saranno scuse, non ho commesso errori. Quattro anni fa ho sbagliato, stavolta non ho fatto errori. Anzi, da un anno e mezzo, con tanta fatica, sto facendo il contrario, andando a Roma, ad allenarmi da Sandro Donati, chiedendogli di fare il possibile per dimostrare che il mio ritorno è pulito. Oggi non ci saranno scuse. Non devo scusarmi col mio allenatore e con chi mi è vicino. Sono stato informato ieri della positività, quindi non posso dire tanto. E' un incubo per me, è la peggiore cosa che poteva succedere. Ma vi posso giurare che si andrà a fondo. Perché ho investito troppo in questo ritorno, ho dato troppo e sto dando forse ancora adesso troppo. E non abbandonerò questo perché c'è di nuovo ostilità. Stavolta grande. Ce ne sono state altre già di chi non voleva farmi gareggiare, non voleva farmi vincere a Roma, ma farmi arrivare piazzato. Forse qualcuno non vuole che vada alle Olimpiadi. Stranamente passato un po' di tempo tra esame e positività. Farò il cento per cento di quanto è possibile per chiarire. In questi 4 anni ho fatto una serie di passi, ho anche inguaiato qualcuno. Ma tutto quello che ho fatto lo rifarei, non si poteva fare le cose in maniera migliore. So benissimo che un atleta trovato positivo per qualcuno ha poca credibilità e per questo per qualcuno le mie parole lasceranno il tempo che trovano. Ma voglio dirvi che c'è stato Sandro vicino a me che ha impiegato la sua vita contro il doping. Come anche il prof d'Ottavio e altri che ci sono stati di fianco. Spero ci pensiate due volte prima di attaccare anche loro. Con me io sono abituato: quando vinci sei il top del top, quando sbagli sei il peggio del peggio. Io sono anche abituato a questa situazione, però spero che prima di scrivere cose non vere su di loro ci pensiate due volte"
L'allenatore Sandro Donati: "Considerando il passato, Alex è l'identikit perfetto dell'atleta che si dopa all'insaputa dell'allenatore e di chi gli è accanto. Che disillude, tradisce. Quale migliore pretesto avrei avuto per abbandonarlo, magari facendo la figura di chi non s'era accorto, come colore che l'avevano seguito in precedenza. Questo non accadrà mai: resterò accanto a lui e non chiedo di risparmiarmi a nessuno. Poi ognuno si specchia con ciò che dice e come è in grado di documentarlo. Con Alex abbiamo intrapreso un progetto unico. Abbiamo messo a disposizione i dati dei 35 controlli fatti alle autorità sportive. Abbiamo inviato all'agenzia antidoping in cui Alex rinunciava alla finestra d'aria, dicendosi disponibile ad essere controllato 24 ore su 24. La non risposta è una provocazione di un sistema che continua a andare avanti con le sue regole. L'atleta positivo diventa la preda su cui il sistema sportivo può dimostrare la propria durezza, inflessibilità. Pecato vengano dimostrate solo verso soggetti singoli e deboli. Dall'altra parte ho capito che lo aiutavo a crescere come atleta ma diventavo il suo hadicap per l'odio che c'era nei miei confronti per le mie battaglie passate. COn tutti i pretesti possibili, sulla tv di stato, sui giornali, come una guerra psicologica.
Questo è il profilo di Sandro Donati, per chi non lo conoscesse https://it.wikipedia.org/wiki/Sandro_Donati
Mi sembrerebbe davvero assurdo che uno come Donati, ex consulente Wada che ha fatto della lotta al doping una missione, mentisse per coprire Alex
Utente
9 settembre, 2013
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Allora è ovvio che ad esprimersi in una direzione o nell'altra prima che siano prese delle decisioni ufficiali e definitive è un po' prematuro, però alla luce di tutto io aggiungerei un punto interrogativo alla fine di quel titolo
Sarò ingenuo però all'innocenza di Schwazer per il momento ci voglio credere. Non è la prima volta che cercano di colpire Donati in questo modo (andatevi a rivedere il caso Di Terlizzi nel 1997, che portò alle dimissioni di Mario Pescante dalla presidenza del CONI) e con gli interessi che girano in questa storia non mi stupirebbe per nulla che qualcuno avesse provato a sabotare un atleta che in qualche modo "dava fastidio" per i suoi eccellenti risultati al ritorno in gara dopo una squalifica.
Utente
2 marzo, 2014
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@dede_91 concordo Ge, finché non verrà fatta chiarezza su questa storia, che presenta tantissime anomalie, io credo che sarebbe giusto mettere un punto interrogativo alla fine del titolo di questo topic...
Concordo anche su Donati, uomo che ha fatto della lotta al doping la sua vita e che per questo è stato colpito e anche emarginato...
Utente
2 marzo, 2014
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Nel frattempo la vicenda è nata avanti queste sono le notizie di questi ultimi giorni:
Schwazer, quelle strane provette e il 5 luglio è vicino
In cinque punti, tutti i misteri sul caso in attesa delle risposte della Iaaf. Fra 7 giorni le controanalisi, l'11 luglio scade il termine di iscrizione per i Giochi
di NANDO SANVITO 28 Giugno 2016
Schwazer, quelle strane provette e il 5 luglio è vicino
Quello che si sta muovendo attorno alla Procura di Bolzano comincia a dare qualche elemento in più sulla vicenda Schwazer e i dubbi invece di scemare purtroppo aumentano. Riepiloghiamo alcuni di questi elementi.
1 - Un prelievo di urina da parte di due Doping Control Officers tedeschi il 1° gennaio finito alle 8.35 di mattina a Calice di Racines finisce con le provette portate a destinazione quando il laboratorio antidoping di Colonia è chiuso per festività e dunque rimangono nell'ufficio degli ispettori dalle ore 15 fino alle 6 di mattina del giorno seguente. Che succede in quelle 15 ore? Come mai, inoltre, contrariamente alla prassi quel giorno Schwazer è l'unico atleta controllato?
2 - Correttamente viene indicato il nome del luogo del prelievo sul formulario, ma perché tale dato arriva al laboratorio di Colonia? Come si può garantire l’anonimato in queste condizioni, dato che a Racines abita un solo atleta?
3 - La negatività del test viene pubblicizzata sul sistema Adams e dopo due ulteriori prelievi (24 gennaio e 1 febbraio) il profilo ormonale è completato, eppure per un paio di mesi nulla si muove e solo il 14 aprile arriva l’ordine al laboratorio di Colonia di effettuare ll test IRMS. Il 13 maggio viene comunicato alla IAAF che il test ha dato esito positivo stabilendo la presenza di 2 metaboliti del testosterone sintetico. Perché la IAAF aspetta fino al 21 giugno a dare la notizia della positività e perché rifiuta di anticipare le controanalisi previste per il 5 luglio sapendo che l’11 si chiudono le iscrizioni per le Olimpiadi?
4 - Alla obiezione che un paio di metaboliti del testosterone sintetico non bastano a giustificare un’attività dopante l'accusa potrebbe rispondere tirando in ballo le cosiddette microdosi, ma allora perché negli altri 14 test antidoping non c'è traccia della sostanza?
5 - Si può escludere che un set di provette possa essere preventivamente contaminato di metaboliti del testosterone sintetico se la stessa Azienda che li produce (Berlinger) in un comunicato del mese scorso riconosce (a proposito della denuncia di Grigory Rodchenkov della Rusada sulla manipolazione di provette alle Olimpiadi di Sochi) che “il caso è la prova di un atto criminale condotto da professionisti, pianificato dietro le quinte, con un coinvolgimento dei Servizi Segreti Russi, che ha implicazioni non solo sulle provette, ma anche sull'intera catena di custodia e procedure collegate”?
Vedremo se la risposta della IAAF alla memoria difensiva dei legali di Schwazer darà risposte a queste domande. La beffa finale sarebbero delle scuse per un test antidoping invalido per vizio procedurale, riconosciuto tale quando i termini di iscrizione alle Olimpiadi saranno già scaduti. Alla buona fede della IAAF non crederebbe nessuno e dopo essere stata decapitata dei vertici che mercanteggiavano sull’antidoping non potrebbe sopportare un altro colpo mortale alla sua credibilità.
http://www.sportmediaset.media.....602a.shtml
CASO SCHWAZER: OGGI LE CONTROANALISI E PARTE LA PETIZIONE PER PORTARLO A RIO
Redazione REDAZIONE — LUGLIO 5, 2016
Giornata importante per il caso Schwazer dopo la positività riscontrata su un campione di sangue prelevato lo scorso gennaio e riesaminato a metà maggio. Oggi sono previste le controanalisi effettuate dal laboratorio antidoping di Colonia, lo stesso che aveva rivelato valori anomali di steroidi anabolizzanti nella provetta dell’atleta altoatesino. I risultati verranno resi noti nei prossimi giorni, verosimilmente ad inizio della settimana che verrà, ma il legale del marciatore non si aspetta colpi di scena rispetto alla decisione della Iaaf di escluderlo dalle prossime Olimpiadi di Rio 2016.
Nel frattempo, su internet, attraverso il portale change.org è partita una petizione online, “Noi vogliamo Alex Schwazer all’Olimpiade di Rio“, con l’hashtag #iostoconAlex, aperta ieri, che ha raccolto in poche ore più di 200 mila firme virtuali. A sostenere l’estraneità al doping, oltre al suo allenatore Sandro Donati, paladino della lotta contro l’uso di sostanze vietate, anche l’ex direttore della Scuola dello Sport del Coni, Pasquale Bellotti che chiede buon senso e ragionevolezza.
Si attendono, dunque, i risultati decisivi per la partenza in Brasile per Schwazer che, attraverso il suo legale, aveva richiesto di anticipare le controanalisi rispetto alla giornata di oggi, vedendosi negata questa possibilità. Nel frattempo, la Procura di Bolzano ha aperto un fascicolo in cui l’atleta è definito come presunta parte lesa.
Si attendono nuovi sviluppi, quindi, per una faccenda che continua ad avere molte zone d’ombra.
Utente
2 marzo, 2014
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Questa è la petizione che è partita dai sostenitori di Alex che chiedono la sua partecipazione a Rio...
https://www.change.org/p/iaaf-we-want-alex-schwazer-at-the-olympics-in-rio
Questa è la lettera che accompagna la petizione:
Lettera a
iaaf
EAA
Wada
Coni
FIDAL> BEIJING 2008: A 23-years young man impressed with a well-scheduled race the crowds that cheered at him in the stadium. Olympic gold! The success didn't happen overnight, but it was the result of a hard struggle for many years. Alex Schwazer, who was born and raised in South Tyrol, was always a fighter - someone who preferred it to work rather too much than too little. He went by bike from Calice on the Passo Giovo to Merano, then he trained there with Hans Ladurner and after that, he turned back home by bike. His body was strong, he was rarely injured and he benefited from a resting heart rate of 28 bpm. He had the physique and the ambition for this sport. These are basics with which he was able to fulfil his dream of an Olympic gold medal. Anyone who claims that he's a person who always chooses the easiest path in life, is wrong.
> LONDON 2012: The road to the Olympic title defence was difficult because it was influenced by expectations and pressure. Expectations of other people with the result of self-produced pressure. He changed locations and coaches - not because he was dissatisfied with all this, but with himself. But what was even worse: He changed his character and lost his inner strength. He always wanted to improve his performances and was afraid to fail. After all, he's the Olympic champion. He should work like a machine. Anything but another gold medal would have been a disappointment - a disappointment for the people who believe in him, he thought. And his own disappointment would be created from all that. He wanted to avoid that by all means and ways. Really all means!! The strong body lost against the weak psyche. Alex consumed the illicit substance EPO and wasn't allowed to participate in London. The battle for the title defence was finally lost. In the fight against himself he still had possibilities to emerge as a winner.
> RIO 2016? At first, everything seemed to point to a career end. A new start by which he should return to his old character. Studying, being a waiter, drinking beer with friends... all those experiences he could do without having to be reminded that he has the obligation to train daily. During the last years, the motivation for training has changed into obligation which destroyed himself eventually. The passion for racewalking came back with his old character. The passion for a kind of sport that is threatened with extinction and for which it's currently uncertain, how long it will still be part of the Olympic program. With the right supporters, including the strong doping opponent Sandro Donati as a coach, Alex became the walker from Calice again. This time, he wasn't the ex-Olympic champion: It was a restart, so he started out as a new-old man at zero. He wanted to participate like any other athlete of his specialty in Rio where he wanted to present himself as good as possible. And what was still much more important: The re-integration by federations, coaches and athletes. Obviously, that was the biggest problem because for most of the others (especially for the athletes), he was the ex-sinner of doping which you should ban for life. The psychological weakness which has now been dealt with through professional assistance, not counted in that case. His victory in the team world championships in Rome (just a few days after the termination of his suspension) seemed to be a step in the right direction, a confirmation that he made right decisions. The envious still remained, but the doubters were less than before this race. The project became popular and well known: Alex seemed to find back to his former strength without illicit substances. He declared his willingness to be in full control of urine and blood. This mistake, for which he had to go through hell because everybody (especially the international racewalking community including coaches, athletes and referees) hated and despised him in the world of sports, won't be repeated!
On 21st July 2016, this conviction was ousted by a negative headline: Alex Schwazer has tested positive for anabolic steroids. What? Either Alex would like to change his specialty and become a weightlifter or he'd like to change his body shape from attractive purposes...or all that's nonsense, bullshit, a rumour that could destroy him again. What do you think about him? I wouldn't like to say something about the whole procedure, because it has already been charged with doubts by many people. Honestly, I have no idea how to deal with anti-doping procedures. I'll just underline the human element and I'd like to appeal to all those who were previously against the second chance of Alex Schwazer. During the press conference on 22nd July in Bolzano you could see a sad man who wasn't looking for excuses, but simply admitted: 'There's a positive test and I don't know why. I haven't done anything wrong. I don't know who'd like to harm me. I'm destroyed mentally. I hope that the truth comes out and my innocence will be proved. I cannot apologise for anything I didn't do.' He said all that with tears in his eyes and a lowered head. No matter how hard the training was during the last few months. The right struggle has just begun and he'll get into trouble to win it, despite his strong body.
>> Dear Alex, I hope that you'll go out as a winner by the end of this actually unnecessary struggle and I also hope that there's enough strength left for you to fulfil your dream.WE WANT ALEX SCHWAZER AT THE OLYMPICS IN RIO!!!
Questi sono alcuni dei commenti di persone comuni e non che sostengono l'innocenza di Alex e hanno firmato la petizione:
Utente
13 gennaio, 2015
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Io invece ho le idee ben chiare e non cambierò il mio pensiero qualsiasi sia l'esito delle controanalisi (che sono quasi sicuro che confermerà la positività).
Schwazer è un personaggio scomodo e sebbene la federazione finga di non prendere posizione in attesa delle controanalisi, è chiaro come il sole che non lo vogliono mandare alle Olimpiadi per una serie di motivi.
Guarda a caso il campione positivo salta fuori proprio in questo periodo, quando le tempistiche per controbattere ed avanzare tutte le difese del caso sono strettissime per avere qualche possibilità di andare a Rio.
Sono d'accordo con chi dice che probabimente nessuno si sarebbe aspettato che dopo la sospensione Schwazer potesse fare certi risultati, e questo ha destabilizzato l'ambiente (vedi l'uscita infelice di Tamberi) quindi si è cercato un modo per escluderlo e l'alterazione di una provetta è sicuramente il metodo più semplice per farlo fuori!Sono certo che se Alex non avesse fatto il tempo necessario questo campione non sarebbe mai uscito, ma non ci sarà mai la riprova.
Dispiacerà non vedere Alex alle Olimpiadi, ma ero sicuro il giorno in cui ha stabilito quel tempo che sarebbe uscito qualcosa per non mandarlo a Rio e così è stato. Lo squalificheranno nuovamente mettendo fine alla sua carriera.
Purtroppo non è il primo e non sarà l'ultimo caso di squalifica discutibile nel'atletica (basti pensare alla assurda squalifica di Gibilisco di qualche anno fa), ma purtroppo in questi casi c'è poco da fare...
Utente
15 maggio, 2016
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Non so se è già stato scritto da qualche parte, ma le controanalisi hanno confermato il doping.
Alcuni passi dell'intervista di ieri de La Repubblica a Donati:
Chi l'ha voluto fermare?"Questa storia porta con sé un messaggio molto chiaro: chiunque parla va messo fuori gioco, chi rompe il muro dell'omertà che c'è sul doping deve comunque pagarla cara".Ci spieghi meglio: da dove provengono queste minacce per la sua vita?"Più persone mi hanno sottolineato come sia stato un grande azzardo da parte di Alex Schwazer accusare gli atleti russi di doping. Ed è evidente il rapporto di corruttela reciproco che ha contrassegnato la relazione fra alcuni dirigenti della Iaaf (la Federazione internazionale di atletica) e le autorità sportive russe, finalizzato ad insabbiare o a gestire in maniera addomesticata i casi di doping".
Poi è arrivato il resto. L'8 maggio - il giorno prima che Alex vincesse a Roma la gara dei 50 chilometri per la qualificazione a Rio - qualcuno mi ha telefonato dicendomi "che sarebbe stato meglio che Alex arrivasse secondo". Una ventina di giorni dopo lo stesso personaggio mi ha ritelefonato consigliandomi di "non rispondere all'attacco dei marciatori cinesi" nella 20 chilometri. C'è gente che vuole condizionare i risultati, gente che ha interessi altri. Io, dopo 35 anni di attività, posso dire che non ho mai visto tanta coalizione di forze e tanti segnali inquietanti come in questa vicenda di Alex".
Come sta Alex Schwazer?"È un ragazzo serio. È aggrappato a una piccola speranza che vede in me. Ma è così sereno che l'altro giorno mi ha detto: " Prof, se non mi vogliono, io farò altro". Io però non mi arrendo anche se vivo nel terrore. Ho paura ma non piego".
QUI potete trovare il resto dell'intervista
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