Utente
12 novembre, 2014
Io sono davvero contetissima per karolina, era una vita che aspettavo la sua esplosione definitiva . Angelique la adoro ma il suo tennis non mi esalta per nulla, son comunque felice che abbia raggiunto il traguardo da numero 1 (per la stagione fatta, escludendo l'incidente di percorso al rg, è strameritato). Domani tiferò karolina e spero davvero che lei con la muguruza siano pronte per essere definitivamente ai vertici, poi l'anno prossimo attendo anche la bencic e mi farebbe piacere il ritorno a buoni livelli della bouchard.
Utente
20 aprile, 2015
A volte la storia si ripete, a volte la vita dà ciò che prima aveva tolto. Tutto questo è successo nella notte italiana a New York nella giornata dedicata alle semifinali femminili. Nella prima, infatti, come un anno fa, Serena Williams ha perso, stavolta, però, in soli due set, contro la Pliskova, che ha voluto emulare la Vinci la quale l’11-09-2015, appunto, la sconfisse in rimonta dando inizio alla crisi della americana. Se l’anno scorso la conseguenza per Serena fu il veder svanire il sogno del grande Slam, l’effetto di questa eliminazione è la perdita della vetta del ranking WTA dopo ben 186 settimane, eguagliando così “soltanto” il record di Steffi Graff ma non superandolo. Da lunedì, giorno abituale in cui escono le nuove classifiche nel tennis, la nuova numero uno sarà la Kerber che avrebbe già potuto diventarlo dopo il torneo di Cincinnati ma fu sconfitta in finale, proprio dalla Pliskova. Le due si ritroveranno in finale domani con Angelique che ha prevalso senza troppe difficoltà nella seconda semifinale sulla Wozniacki e tenterà di legittimare il primato vincendo il secondo Slam dell’anno e anche della carriera e decimo titolo in generale, terzo di questo 2016. Se ci fosse, invece, l’exploit della ceca, si tratterebbe del settimo titolo, terzo dell’anno, ovviamente il primo Slam in assoluto considerato che sarà la sua prima finale. Anche la Pliskova salirà nel ranking: ora è già sicura di esser sesta ma, in caso di vittoria guadagnerebbe un’altra posizione.
Pliskova – Serena Williams (6-2, 7-6)
La ventiquattrenne ceca supera la quasi trentacinquenne statunitense per la prima volta nel loro secondo confronto.
Il primo set è dominato dalla Pliskova che concede a Serena solo due game con due break, il primo nel terzo game approfittando di un errore gratuito col rovescio.Karolina primeggia sia nei vincenti, il doppio dell’avversaria (10-5), che negli errori non forzati, quattro in meno (7-11).
Il secondo set è assai equilibrato: nel quinto game Serena regala break ancora con un errore col rovescio ma stavolta rimedia subito, agganciando la Pliskova sul 3-3 grazie anche a due errori gratuiti col dritto e un doppio fallo. Si arriva, così, al tie break, giocato non bene da entrambe e conquistato dalla ceca grazie a due errori gratuiti(uno col dritto e uno col rovescio) e un doppio fallo negli ultimi tre punti dopo che l’americana era riuscita a recuperare da 0-3 approfittando di altrettanti errori non forzati e un doppio fallo di Karolina.
Nel complesso, successo meritato per la Pliskova che commette un solo vincente in meno di Serena (19-20) ma soprattutto ben sei errori gratuiti in meno (25-31) e primeggia decisamente con la prima di servizio (86%-66% la percentuale di punti vinti).
Kerber – Wozniacki (6-4 6-3)
La ventottenne tedesca ha la meglio sulla ventiseienne danese per l’ottava volta nel loro tredicesimo confronto.
Il primo set si decide subito con due break di fila della Kerber che si porta sul 4-0 e a poco serve un tentativo di recupero della Wozniacki. La chiave sono gli errori non forzati con Angelique che ne commette due in meno (10-12) e realizza anche un vincente in più (11-10).
Il secondo set si apre con un break della Kerber che lo conferma salendo 2-0. La svolta vera si ha nel quinto game quando la tedesca ottiene un altro break grazie a due errori non forzati col rovescio dell’avversaria e si porta, poi, senza difficoltà sul 5-1.
In generale, vittoria con pieno merito per la Kerber che ha prevalso soprattutto grazie alla notevole differenza negli errori gratuiti (16-26) e nella prima di servizio, pur non arrivando al 70% di punti vinti con la prima (68% contro il 57% dell’avversaria) mentre la Wozniacki si consola con due vincenti in più (21-19).
Io non è che son poi cosi sorpreso..Serena aveva gia rinunciato a Cincinnati per problemi fisici e ieri contro una Pliskova in un momento d oro si son visti..ha fatto troppi errori..spiace ma prevedibile.Kerber si è meritata questo traguardo del ranking..sta disputando una stagione magica
Utente
20 aprile, 2015
Agli US Open la finale maschile sarà tra Djokovic e Wawrinka, come da pronostico anche se ci si è arrivati non in modo lineare.
Nole ha prevalso su Monfils in quattro set in un match molto strano, come spesso accade quando c’è di mezzo Gael. Domenica disputerà la sua finale Slam numero ventuno, andando alla ricerca del tredicesimo trionfo, il numero sessantasette in carriera e ottavo dell’anno. Restringendo il campo a questo Major, si tratterà della settima finale, con un bilancio di quattro perse e due vinte, nel 2011 contro Nadal e lo scorso anno contro Federer.
Stan, invece, ha vinto contro Nishikori in rimonta, dopo aver perso il primo set. Complessivamente una buona prestazione dello svizzero, bravo a rientrare in partita e ad approfittare del calo del giapponese che aveva giocato assai bene il primo parziale. Per Wawrinka sarà la terza finale Slam, dopo quelle vinte nel 2014 contro Nadal a Melbourne e nel 2015 a Parigi proprio contro il serbo. Inoltre, cerca il titolo numero quindici in carriera, il quarto di questo 2016.
Si prospetta una finale equilibrata, come lo sono stati i loro ultimi confronti d’altronde. In complesso prevale nettamente Djokovic (21-4) ma dei quattro successi di Stan, ben tre sono avvenuti negli ultimi sei. Inoltre, per quattro volte negli ultimi cinque match Slam si è andati al quinto set.
Djokovic – Monfils (6-2, 6-3, 3-6, 6-2)
Il serbo, ventinovenne numero uno, sconfigge il transalpino, trentenne testa di serie numero dieci, per la tredicesima volta nel loro confronto numero quattordici.
Nel primo set parte molto male Monfils che regala due break a un ordinario Djokovic che sale così sul 5-0. Sul 5-1, però, Nole si innervosisce, spreca set point, subisce un break e rischia di subirne anche un altro.
Il secondo set, invece, è a senso unico con Djokovic che lascia solo due game al francese senza perdere la concentrazione nonostante l’atteggiamento irritante di Monfils che si becca i fischi del pubblico.
Il terzo set si apre con un break del numero uno ma sul 2-1 si sveglia decisamente Gael che infila una serie di quattro game con due break, ipotecando il parziale, chiuso recuperando da 0-40 nell’ultimo game. Da rilevare gli errori non forzati del transalpino: solo sei mentre nei primi due erano stati undici e sedici.
Il quarto set si decide sul 3-2 quando Djokovic si riprende con due volée sbagliate da Monfils il break perso con un doppio fallo.
Una partita difficile da valutare in quanto il francese ha tenuto per larghi tratti del match un atteggiamento dimesso, come suo solito purtroppo, ma anche il serbo è parso spesso sofferente ed è stato costretto a chiamare due volte il MTO. Tutto ciò lo si vede anche dalle statistiche: più di cinquanta errori non forzati e undici doppi falli commessi da Monfils con Djokovic che ne fa rispettivamente quasi trenta e sette, realizzando dieci vincenti in meno dell’avversario (26-36) e anche dieci ace in meno (1-11).
Wawrinka – Nishikori (4-6, 7-5, 6-4, 6-2)
Lo svizzero, trentunenne testa di serie numero tre, batte il nipponico, ventiseienne numero sei, per la quarta volta nel loro sesto confronto.
Il primo set si decide nel sesto game quando Nishikori ottiene il break grazie ad un rovescio in rete di Wawrinka. Un ottimo parziale disputato dal giapponese come confermano i sei vincenti, uno solo in meno dell’elvetico, ma sopratutto i soli tre errori non forzati, otto in meno dell’avversario. Ottimo anche a rete con quasi il settanta per cento di punti vinti.
La svolta del secondo set arriva soltanto sul 6-5 quando con una bella risposta Wawrinka si procura set point sul quale Nishikori manda lungo il dritto. In precedenza Stan aveva recuperato con un dritto sulla riga un break nel quarto game, salendo poi 3-2 da 0-2 e rimontando da 0-40 nel settimo game e annullando altre due palle break con la seconda e col servizio e dritto sul 4-4. Decisivi i sei vincenti in più realizzati da Wawrinka (15-9) il quale primeggia anche negli errori non forzati (13-16).
Anche il terzo set si decide solo nel decimo e ultimo geme quando l’elvetico chiude grazie ad una volée sbagliata da Kei in seguito ad un errore non forzato col dritto. In precedenza stavolta era stato il giapponese a recuperare sul 2-4 il break subìto sull’1-2 con dritto in rete, agganciando, poi, dopo la chiusura del tetto l’avversario sul 4-4 da 1-4 e procurandosi pure una palla break nel game successivo, annullata con un grande salvataggio da Stan. La chiave sono gli errori non forzati con Wawrinka che ne commette la metà (8-16) mentre nei vincenti comanda Nishikori seppur di poco (11-9).
Pure nel quarto e ultimo set parte forte Stan che con un break si porta sul 3-0. Nel quinto game, però, arriva il contro break di Kei ma è solo una fiammata perché da lì in poi si scatena Wawrinka che con un eccezionale rovescio si riprende subito il break e lo conferma, portandosi sul 5-2 e chiudendo, poi, il set con un altro game vinto in risposta.
In totale, lo svizzero primeggia in quasi tutte le statistiche: undici vincenti in più (38-27), dieci errori gratuiti in meno (37-47) e dieci ace, sette in più del nipponico che si consola solo con i due doppi falli in meno (6-8).
Utente
20 aprile, 2015
La Kerber, nuova numero uno, è la campionessa degli Us Open 2016. La tedesca ha superato nell’ultimo atto del torneo la Pliskova, che da lunedì salirà al sesto poto del ranking, al termine di un match abbastanza equilibrato. Come un anno fa, quindi, chi batte Serena Williams poi soccombe in finale. Per Angelique si tratta del decimo titolo in carriera, terzo in questo 2016. È, però, il primo successo a New York e secondo in uno Slam dopo quello agli Australian Open sempre quest’anno.
Kerber – Pliskova (6-3, 4-6, 6-4)
La ventottenne tedesca ha la meglio sulla ventiquattrenne ceca per la quinta volta nel loro ottavo confronto.
Il primo set si decide già nei primi game quando la Kerber ottiene il break alla seconda chance grazie ad un errore gratuito col dritto della Pliskova e lo conferma, dopo aver annullato una palla del contro break con un vincente di dritto salendo, così, sul 2-0. Decisivi gli errori non forzati con la tedesca che ne commette soltanto tre, quattordici in meno dell’avversaria la quale, così, vanifica i sette vincenti in più (15-8).
La svolta del secondo set arriva nel settimo game quando la Pliskova conquista il break con una volée di dritto e consolida il vantaggio portandosi sul 5-3. In questo parziale la chiave sono i vincenti, dieci in più per la ceca che raccoglie anche quasi il 90% di punti con la prima di servizio.
Il terzo ed ultimo set, invece, si decide soltanto nel decimo e ultimo game quando la Pliskova sbaglia una volée di rovescio e un dritto regalando game set e match alla Kerber. Sul 2-3 la tedesca aveva recuperato grazie a due errori gratuiti ( uno col rovescio e uno col dritto) dell’avversaria il break subìto nel terzo game con due sbagli col dritto.
Dai numeri si deduce che a vincere è stata la tennista che ha sbagliato meno: la Kerber, infatti, commette trenta errori gratuiti in meno dell’avversaria (17-47) che realizza quasi il doppio dei vincenti (40-21).
La tedesca ha meritato sia la prima posizione nel ranking che questi 2 slam..davvero svolta netta quest'anno..anno magico..chapeau
Utente
20 aprile, 2015
Agli USOpen è l’anno delle prime volte: dopo il femminile con la Kerber, anche nell’albo d’oro maschile dell’ultimo slam dell’anno comparirà un nuovo nome.Wawrinka, infatti, ha prevalso nell’ultimo atto del torneo su Djokovic che aveva vinto il primo set, anche se soltanto al tie break. Dopo un inizio di torneo balbettante ( un match point salvato nel terzo turno) Stan si conferma l’uomo delle finali: ha conquistato le ultime undici, tra cui spiccano le tre nei tornei del grande slam, gli Australian Open di due anni fa contro Nadal e il Roland Garros dello scorso anno proprio contro Nole prima appunto di questa. Per il numero tre del ranking si tratta del titolo numero quindici in carriera, il quarto del 2016 dopo i successi a Chennai, Dubai e Ginevra. Djokovic chiude male uno strano torneo, che non era stato nemmeno sicuro di giocare per i problemi al polso. Nole ha avuto problemi fisici anche in più di una partita di questi USOpen, compresa la finale. Era dal 2014 che il numero uno non falliva due Slam di fila, quando perse nei quarti a Melbourne proprio contro Wawrinka e in finale al Roland Garros contro Rafa, anche lì dopo aver vinto il primo set. Inoltre, è la nona finale Slam persa su ventuno disputate dal serbo, la quinta su sette agli USOpen. Nella classifica degli Slam, quindi, rimane fermo a dodici, a due da Nadal e Sampras mentre Stan aggancia Murray a quota tre.
Wawrinka – Djokovic (6-7,6-4,7-5, 6-3)
Il trentunenne svizzero ha la meglio sul ventinovenne serbo per la quinta volta nel loro ventiseiesimo incontro.
Il primo set si decide soltanto al tie break, vinto nettamente da Djokovic grazie a parecchi errori di Wawrinka. Nole avrebbe potuto chiudere prima il parziale, considerato che si era trovato ben presto sul 3-0 e ha avuto una palla del doppio break nel quinto game e non due set point sul 5-2. A quel punto Stan si scuote, ottiene tre palle del contro break giocando bene e sulla terza il numero commette doppio fallo, agganciando poi sul 5-5 l’avversario. La chiave del set sono gli errori non forzati con Djokovic che ne commette esattamente la metà (10-20).
Nel secondo set parte meglio Wawrinka che con un grande rovescio lungo linea ottiene break nel quarto game e lo conferma salendo 4-1, rimontando da 0-40. Sul 4-2, però, Stan manda largo il dritto e subisce contro break venendo poi agganciato sul 4-4. Nel decimo game, tuttavia, Nole sbaglia molto, offre due set point allo svizzero: annulla la prima con una volée ma sulla seconda spedisce largo il dritto. I due si equivalgono con i vincenti (7 pari) ma Wawrinka commette sei errori gratuiti in meno (8-14).
Il terzo set ha un andamento analogo: Stan conquista subito break con serve and volley sbagliato dal serbo e consolida il vantaggio dopo aver salvato una palla break, portandosi sul 3-0. Sul 3-1, però, c’è un’altra palla del contro break e stavolta Wawrinka manda largo il dritto, facendosi poi riprendere sul 3-3. Non accade più nulla di rilevante finché sul 6-5 Djokovic manda lungo il rovescio, concedendo set point sul quale sbaglia il recupero dopo uno scambio giocato all’attacco dall’avversario. In questo parziale la chiave sono i vincenti con Stan che ne realizza dieci in più (18-8).
La svolta del quarto e ultimo set arriva molto presto con Wawrinka che, come in quello precedente, sale presto sul 3-0 e ha anche una palla del doppio break ma Nole si salva con lo smash. Da rilevare che sull’1-3, senza quindi attendere il cambio campo, Djokovic chiama un medical timeout per un problema alle dita del piede. Stan perde la concentrazione e offre tre palle del contro break: la prima la annulla con la volée mentre le altre sue le spreca il serbo. Nole chiama un altro medical timeout sul 5-3 proprio prima che Wawrinka vada a servire per il match. Stavolta, però, non arrivano più palle break anche se l’elvetico deve rimontare da 0-30.
Complessivamente, una vittoria meritata per Stan che ha alzato il suo livello di gioco, mandando in difficoltà Djokovic, aggredendolo. Ciò è confermato dai numeri con Wawrinka che chiude con tre ace in più (9-6) ma sopratutto sedici vincenti in più (46-30), quattro doppi falli in meno (3-7) e solo cinque errori non forzati in più (51-46).Ovviamente Nole non era al massimo e si è visto sia fisicamente che mentalmente ,nei momenti chiave o ha sbagliato scelta o è apparso scarico fisicamente.Certo sarebbe stato bello con entrambi al massimo ma tant è.
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