Utente
7 agosto, 2013
Come da titolo vi pongo questa domanda.
Audience da pazzi, la musica italiana messa completamente al centro, nessuna eliminazione, artisti in gara quasi mitici come la Vanoni ed Avitabile, un direttore artistico di fama consolidata, ospiti importanti rappresentanti una musica più universale. Inoltre pare che tra una decina di anni o giù di lì verrà costruito il PalaSanremo, un gigantesco palazzetto creato apposta per il Festival che quindi punterà ad un pubblico molto maggiore dell'Ariston.
Quindi la domanda è: è il primo passo per avere veri big in gara? O non riusciremo mai a vedere cimentarsi nel festival un Ferro, una Pausini, un Ramazzotti ecc?
Cambierà qualcosa dopo questo Sanremo 2018 anche a livello di intendere il festival?
Nicks Lannister
Utente
7 agosto, 2013
Ce lo avevano promesso, così è stato: il festival di baglioni ha veramente segnato una svolta vera e propria. Sono poche le note stonate che sono riuscito a rintracciare in questo Festival. Tutto quasi perfetto, dalla conduzione alla scenografia, dal regolamento alle canzoni in gara. In questo ha giocato a favore il rilievo che baglioni ha fra i suoi colleghi.
Inizialmente ero un pochino scettico, credevo che nessuno potesse confezionare un pacchetto di qualità come ha fatto Conti anno dopo anno, però man mano che si avvicinava il Festival, e dagli ascolti dei giornalisti ne ho avuto la conferma, cresceva sempre più la sensazione su questo Festival.
Quindi sì, è stato un punto di rottura, si è discostato dal genere varietà che aveva assunto negli ultimi quindici anni col ritorno di Baudo e poi gli altri a seguire. Credo che un pensierino qualche Big lo ha fatto, vista la grande vetrina che rappresenta e vista la qualità che ha riacquistato. Ovunque in giro si parla bene di Sanremo 2018, e questo significa che la rottura c'è stata ha aperto la strada verso un miglioramento. Forse ritorneremo al sanremo degli anni 60 e 70 dove i più grandi big vi prendevano parte, ma la strada è ancora lunga. I presupposti, però, ci sono tutti.
Il palasanremo lo vedo più utile in ottica Eurovision sinceramente, per aprire più verso la competizione e non per attirare i big
Utente
10 agosto, 2016
Sì, è stato un punto di svolta sotto l'aspetto di come intendere la manifestazione, più che altro perchè partiva tra lo scetticismo generale e invece ha saputo stupire tutti.
Come dissi in precedenza potrebbe riavvicinare/avvicinare qualche nome grosso al Festival, ma credo che questo possa valere solo per artisti con una lunga carriera alle spalle e che """prescindono""" dai risultati discografici. Per dire vedo un Venditti o un Carboni accettare Sanremo come medaglia da aggiungere al proprio spettacolare palmares data anche la ritrovata credibilità musicale della manifestazione.
Per i grossi nomi più attuali credo non cambi assolutamente nulla, perchè la loro partecipazione sarebbe sempre vincolata all'eventuale successo/insuccesso di una determinata era discografica
Utente
24 agosto, 2015
No.
Che ci siano stati ascoltoni è un dato di fatto, ma secondo me non è un Festival che lascerà più di tanto il segno, e credo che l'anno prossimo ci ritroveremo un cast simile a quello degli ultimi anni (perchè pure quest'anno, pur con meno donne e più over, i nomi quelli erano).
Il livello degli ospiti per me era tale e quale a quello degli anni scorsi, solo con meno ospiti internazionali, un'artista mitica si era scomodata già nel 2017, il livello delle canzoni per me è stato buono e niente di più (infatti le classifiche stanno andando in maniera molto simile agli scorsi anni), la conduzione di Baglioni l'ho trovata mediocre, si riscattava nei momenti cantati certo, ma non reggerei un secondo Festival con lui a condurre credo.
No, non ci trovo proprio nulla di innovativo. Mi è sembrato un buon Festival di quelli che facevano una decina di anni fa.
Utente
10 agosto, 2016
Ma secondo me il punto focale dell'innovazione è stato proprio un voler "decostruire" quanto fatto negli ultimi anni, cioè togliendo più che aggiungendo. Non riesco a spiegarmi bene
Una delle "eredità" importanti di questo Festival, che ammetto non avrei assolutamente pensato potesse funzionare, è stata dimostrare che si possono fare numeri enormi anche senza i presentatori di punta della televisione italiana, e ciò potrebbe davvero aprire una nuova era in tal senso permettendoci di scoprire nuove doti artistiche di personaggi che ancora non conoscevamo appieno
Utente
7 agosto, 2013
Ogni direttore artistico porta sul palco la propria esperienza il proprio bagaglio culturale, di conseguenza ogni direttore artistico presenta a modo suo un festival di rottura rispetto all'altro. Credo che la vera rottura con il passato avverrà solo quando la manifestazione verrà trasferita di location.
Utente
7 agosto, 2013
È stato un bel Festival, ma non mi sembra sia stato di rottura sinceramente.
Non credo nemmeno che i Big attuali della musica vogliano improvvisamente tornare a parteciparvi. Premesso che secondo me un Ferro, un'Elisa, una Pausini o una Giorgia non sarebbero stati eliminati neanche quando questa possibilità c'era ancora, dubito che parteciperebbero manco adesso. Okay, niente eliminazioni, ma sarebbero contenti di arrivare dopo uno Stato Sociale o un'Annalisa in classifica? A una Vanoni 83enne sta bene perché probabilmente a Sanremo non c'è andata per vincere, ma il 'problema' di farsi superare da mezzi sconosciuti o da ex talent per i 40enni sulla cresta dell'onda rimane.
Finché Sanremo sarà una competizione, chi non vuole per svariati motivi sostenerla non parteciperà.
Freedom comes when you learn to let go
Utente
2 marzo, 2014
Teo91 ha detto
Ce lo avevano promesso, così è stato: il festival di baglioni ha veramente segnato una svolta vera e propria. Sono poche le note stonate che sono riuscito a rintracciare in questo Festival. Tutto quasi perfetto, dalla conduzione alla scenografia, dal regolamento alle canzoni in gara. In questo ha giocato a favore il rilievo che baglioni ha fra i suoi colleghi.Inizialmente ero un pochino scettico, credevo che nessuno potesse confezionare un pacchetto di qualità come ha fatto Conti anno dopo anno, però man mano che si avvicinava il Festival, e dagli ascolti dei giornalisti ne ho avuto la conferma, cresceva sempre più la sensazione su questo Festival.
Quindi sì, è stato un punto di rottura, si è discostato dal genere varietà che aveva assunto negli ultimi quindici anni col ritorno di Baudo e poi gli altri a seguire. Credo che un pensierino qualche Big lo ha fatto, vista la grande vetrina che rappresenta e vista la qualità che ha riacquistato. Ovunque in giro si parla bene di Sanremo 2018, e questo significa che la rottura c'è stata ha aperto la strada verso un miglioramento. Forse ritorneremo al sanremo degli anni 60 e 70 dove i più grandi big vi prendevano parte, ma la strada è ancora lunga. I presupposti, però, ci sono tutti.
Il palasanremo lo vedo più utile in ottica Eurovision sinceramente, per aprire più verso la competizione e non per attirare i big
Assolutamente si! Quoto Teo perché sono d’accordo con tutto quello che ha detto. Dopo questo Festival non si può tornare indietro!
Riguardo Baglioni, non è stato il conduttore del Festival ed è lui il primo a dirlo. Lui si è occupato soprattutto dei numeri musicali e lo ha fatto egregiamente. I conduttori del Festival sono stati Michelle e Pierfrancesco e credo che di meglio non potevano fare!
Utente
24 agosto, 2015
Teolino ha detto
Teo91 ha detto
Ce lo avevano promesso, così è stato: il festival di baglioni ha veramente segnato una svolta vera e propria. Sono poche le note stonate che sono riuscito a rintracciare in questo Festival. Tutto quasi perfetto, dalla conduzione alla scenografia, dal regolamento alle canzoni in gara. In questo ha giocato a favore il rilievo che baglioni ha fra i suoi colleghi.Inizialmente ero un pochino scettico, credevo che nessuno potesse confezionare un pacchetto di qualità come ha fatto Conti anno dopo anno, però man mano che si avvicinava il Festival, e dagli ascolti dei giornalisti ne ho avuto la conferma, cresceva sempre più la sensazione su questo Festival.
Quindi sì, è stato un punto di rottura, si è discostato dal genere varietà che aveva assunto negli ultimi quindici anni col ritorno di Baudo e poi gli altri a seguire. Credo che un pensierino qualche Big lo ha fatto, vista la grande vetrina che rappresenta e vista la qualità che ha riacquistato. Ovunque in giro si parla bene di Sanremo 2018, e questo significa che la rottura c'è stata ha aperto la strada verso un miglioramento. Forse ritorneremo al sanremo degli anni 60 e 70 dove i più grandi big vi prendevano parte, ma la strada è ancora lunga. I presupposti, però, ci sono tutti.
Il palasanremo lo vedo più utile in ottica Eurovision sinceramente, per aprire più verso la competizione e non per attirare i big
Assolutamente si! Quoto Teo perché sono d’accordo con tutto quello che ha detto. Dopo questo Festival non si può tornare indietro!
Riguardo Baglioni, non è stato il conduttore del Festival ed è lui il primo a dirlo. Lui si è occupato soprattutto dei numeri musicali e lo ha fatto egregiamente. I conduttori del Festival sono stati Michelle e Pierfrancesco e credo che di meglio non potevano fare!
Ma cosa intendi?
Utente
2 marzo, 2014
Waves of Music ha detto
Ma cosa intendi?
Esattamente quello che ho scritto, Baglioni non era il conduttore di Sanremo, si è occupato principalmente della parte musicale e lo ha fatto in modo egregio...quindi parlare di conduzione mediocre non mi sembra giusto, per il semplice fatto che non ha condotto Sanremo?
Utente
24 agosto, 2015
Teolino ha detto
Esattamente quello che ho scritto, Baglioni non era il conduttore di Sanremo, si è occupato principalmente della parte musicale e lo ha fatto in modo egregio...quindi parlare di conduzione mediocre non mi sembra giusto, per il semplice fatto che non ha condotto Sanremo?
Scusa, pensavo di aver evidenziato una parte che invece era rimasta a grafia normale...
Teolino ha detto
Assolutamente si! Quoto Teo perché sono d’accordo con tutto quello che ha detto. Dopo questo Festival non si può tornare indietro!
Riguardo Baglioni, non è stato il conduttore del Festival ed è lui il primo a dirlo. Lui si è occupato soprattutto dei numeri musicali e lo ha fatto egregiamente. I conduttori del Festival sono stati Michelle e Pierfrancesco e credo che di meglio non potevano fare!
Utente
2 marzo, 2014
Waves of Music ha detto
Scusa, pensavo di aver evidenziato una parte che invece era rimasta a grafia normale...
Teolino ha detto
Assolutamente si! Quoto Teo perché sono d’accordo con tutto quello che ha detto. Dopo questo Festival non si può tornare indietro!Riguardo Baglioni, non è stato il conduttore del Festival ed è lui il primo a dirlo. Lui si è occupato soprattutto dei numeri musicali e lo ha fatto egregiamente. I conduttori del Festival sono stati Michelle e Pierfrancesco e credo che di meglio non potevano fare!
Quello che intendo è che dopo questo Festival in cui la musica è stata messa veramente al centro, tornare ai Festival passati in cui la musica sembrava quasi un intermezzo fra attori Holliwoodiani, registi, sportivi e quant’altro, per me sarebbe fare un grosso passo indietro. Sarebbe un passo indietro se dopo che Baglioni ha dimostrato a tutti che è possibile coniugare qualità con divertimento, messaggi importanti con leggerezza, cultura con l’emozione, si tornasse alla pesantezza, al trash esagerato e alla retorica di alcuni Festival passati. Sarebbe un passo indietro se ai grandi artisti italiani si tornasse a preferire gli ospiti stranieri. Per carità i cantanti stranieri devono andare ma in piccola dose, come quest’anno, perché abbiamo fior fiori di artisti italiani che meritano di salire su quel palco per raccontare la nostra musica, tanto più che stiamo parlando del Festival della Musica Italiana. Si io non sono una di quelli che pensano che gli artisti italiani o vanno in gara o non devono andare. Così come sarebbe tornare indietro se dopo la conduzione dinamica e brillante di Pierfrancesco e Michelle, in cui il talento e la professionalità l’hanno fatta da padrone, si tornasse a gente come Garko, Belen, Canalis o modelle varie. O se si tornasse a comici come Panariello, Siani e via dicendo. Sarebbe fare un passo indietro tornare a scegliere piegandosi ai poteri forti. Baglioni quest’anno ha deciso facendo di testa sua, si è preso la responsabilità (mettendoci la faccia in prima persona) di scegliere quello che per lui era il meglio, senza sottostare per esempio ai Talent e si è dimostrata una scelta vincente. Con questo non sto dicendo che i ragazzi usciti dai Talent non debbano partecipare a Sanremo, dico solo che non devono partecipare a prescindere solo perché molto popolari e amati dal pubblico giovane. Devono partecipare, ma solo se il pezzo che presentano lo merita. E soprattutto non ci deve più essere un affollamento da Talent. Io penso che il Festival debba rappresentare tutta la musica italiana e credo che la strada intrapresa da Baglioni sia quella giusta. E per finire credo che sia importante che il direttore artistico d’ora in poi continui ad essere un musicista. Mai come quest’anno, a detta loro, i cantanti si sono sentiti curati e rispettati e non mi riferisco tanto alla non eliminazione, ma alla direzione artistica di uomo che essendo un uomo di Musica sapeva quello di cui avevano bisogno, li ha seguiti, li ha consigliati e li ha messi in condizioni di dare il loro meglio. Credo che mai come quest’anno siano stati creati numeri musicali così pregevoli. Vedi la Vanoni chiamata ad accompagnare Bungaro e Pacifico per esempio. Immaginate come sarebbe stata diversa quella canzone senza la Vanoni. Oppure pensate al ritorno di Alice all’Ariston voluto da Baglioni. Per non parlare dei duetti con Claudio, ma anche senza, è lui che ha chiesto a Giorgia di cantare con James Taylor. Insomma per me in un Festival della canzone è fondamentale che la direzione artistica sia affidata ad un uomo, o ad una donna, che la Musica e l’Arte le conosce e le rispetta veramente!
@Waves of Music questo ovviamente è quello che penso io e può essere condivisibile oppure no?
Utente
24 agosto, 2015
Capisco il tuo punto di vista, io però sono un pò più 'cinico', se così si può dire.
Non penso proprio che Baglioni non si sia piegato ai 'poteri forti'. Sicuramente ha avuto più libertà di altri direttori artistici, infatti hanno gareggiato molti suoi amici personali, in quota over, largamente maggiore degli anni precedenti.
Insomma ho una visione meno paradisiaca del tutto, anche perchè a me è sembrato un buon festival, nient'altro: ci sono stati canzoni belle e meno belle (mi sono piaciute di più le annate di Conti), momenti noiosi come gli anni scorsi, sketch evitabili come gli anni scorsi e via dicendo.
Mah.
Utente
2 marzo, 2014
Waves of Music ha detto
Capisco il tuo punto di vista, io però sono un pò più 'cinico', se così si può dire.Non penso proprio che Baglioni non si sia piegato ai 'poteri forti'. Sicuramente ha avuto più libertà di altri direttori artistici, infatti hanno gareggiato molti suoi amici personali, in quota over, largamente maggiore degli anni precedenti.
Insomma ho una visione meno paradisiaca del tutto, anche perchè a me è sembrato un buon festival, nient'altro: ci sono stati canzoni belle e meno belle (mi sono piaciute di più le annate di Conti), momenti noiosi come gli anni scorsi, sketch evitabili come gli anni scorsi e via dicendo.
Mah.
Guarda anch’io penso che ci siano state canzoni belle e altre e meno (come in tutti i Festival del resto) e alcuni sketch li avrei evitati, Mago Forrest su tutti, ma il mio è un discorso generale sulla linea del Festival di quest’anno che è stata molto diversa dal passato. Un cambiamento che a mio avviso a fatto bene al Festival e secondo me bisogna ripartire da lì, tornare indietro come ho ampiamente spiegato prima, per me sarebbe un grosso errore...
Riguardo i poteri forti io sono convinta che non si sia piegato e che abbia scelto esclusivamente di testa sua!
Utente
2 marzo, 2014
Waves of Music ha detto
Oppure si prova qualcosa di nuovo o si fa un mix delle cose. Non esiste solo il bianco e nero insomma... si può trovare una via di mezzo, c'è anche il grigio!
Anche si, ma a me è piaciuto talmente tanto questo Festival, che continuerei sulla stessa strada
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