Giorno 39 – Chicca sogna un figlio da Giovanni

 La giornata sin dalle prime ore si presenta insidiosa … infatti c’è Chicca che urla “Mi mi mi” delle Serebro china sul letto di Mirco per la gioia degli occhi di Giuseppe. Nonostante questo i ragazzi sembrano divertirsi, fin quando non arriva Giovanni a rimproverare la sua donna richiamandola all’ordine. Che brutto quando entrano da sconosciuti e finiscono per diventare una proprietà dell’altro.

Chicca si lamenta in confessionale dei lati oscuri del suo Giovanni, ma a quattr’occhi si confessa contenta di questa sua scenata, perché così sa che se c’è qualcosa lui glielo dice e poi, sotto sotto, si è sentita importante.

Mentre Fabio si sveglia con tanta voglia di fare, continua il corteggiamento serrato di Mirco nei confronti di Modestina. La nuova tecnica fallimentare di corteggiamento vede il ragazzo alle prese con i complimenti che ama farsi da solo e senza alcun fondamento oggettivo.

Il Grande Fratello invita i suoi concorrenti ad impegnarsi in una nuova prova settimanale. I ragazzi frequenteranno una sorta di scuola di recitazione (che almeno torna sempre utile ai fini delle settimane a venire). Tra scioglilingua e dichiarazioni d’amore rinascimentali i ragazzi dovranno indossare delle calzamaglie nere attillatissime. Modestina in versione Eva Kant fa attizzare ulteriormente Mirco. Se finora aveva sognato lui e la Cicero che correvano felici nei campi di grano adesso chissà cosa sognerà.

Fabio, intanto, è alle prese con la costruzione di una doccia rudimentale da fare all’aperto. Lo scopo è quello di darsi un piccolo obiettivo quotidiano per passare il tempo. La solitudine sembra giovare al ragazzo e sta contribuendo a renderlo ogni giorno più personaggio.

I fratelli Armenise sono in confessionale a parlar male di Valentina, definendola la maestrina la cui uscita dal gioco cambierebbe tutto. Secondo i due Vale sta cercando i suoi nuovi alleati, in verità è sul letto con Mia, Andrea ed Angela a sparlare di loro. Per Andrea bisogna stare attenti a Giuseppe, accusato anche di legarsi a quelli percepiti come forti. Mia, invece, mette tutti in guardia da Armando, a suo parere la vera vipera della coppia. La guerra a distanza sembra coinvolgere soprattutto Giuseppe e Valentina. Per Valentina il fratello Armenise è viscido ed ha cercato di mettere zizzania tra Roberto e Diletta. Per Giuseppe Valentina è la tattica della situazione e critica le chiacchierate a porta chiusa che fa con il suo gruppetto. E come glielo critica? Chiacchierando a porta chiusa con il suo gruppetto.

Dopo quello che è successo in nottata e relativo chiarimento, Chicca si sente più legata a Giovanni. Ancora di più? Il povero Samba ormai è diventato il confidente della Rocco e deve sorbirsi ogni volta i deliri amorosi di costei. La ragazza vede Giovanni come la boccata d’aria prima di andare sott’acqua, si vede già a prendere il thè con lui nelle serate di inverno per i prossimi quarant’anni. E ancora zucchero, cannella e miele. Addirittura Chicca sostiene che se Giovanni arrivasse da un momento all’altro a chiederle un figlio lei non esiterebbe a farne uno. Verrà sicuramente a chiedertelo, guarda.

Secondo Samba, Roberto ed il buon senso la ragazza sta andando un po’ troppo di fretta. Per Roberto l’amore di Chicca verso Giovanni è infantile e plateale e sicuramente il veronese non è altrettanto coinvolto emotivamente.

Intanto Fabio finge che la bambola a cui fa il filo sia stata rapita, così corre in suo soccorso con i nunchako giapponesi immaginando di tagliare teste qua e là.

Non mancano le frustrazioni mentali di Diletta e Roberto. Lei non è sicura di lui, poiché a differenza sua non prende mai iniziative. La ragazza si isola in giardino a pensare e patire, quando poi lui la raggiunge le rivendica i suoi sforzi data la sua negazione per lo stare in coppia. La bella Diletta ci tiene a precisare che in fin dei conti loro due non sono una coppia, ma è come sentire l’ormai eliminata Francesca sostenere di non essere un’amante del pettegolezzo e di non averne mai messo in atto le pratiche. Sta di fatto che la povera Diletta si sente sola, un sentimento che gran parte dei coinquilini le invidierebbe.