[img align=left]http://media.libero.it/c/img52/generali/18/18733/2010/4/418talent.jpg[/img] Ci sono una donna con la voce da uomo, il figlio di Mengacci e uno che conduce lo stesso programma da tredici anni. No, non è l’inizio di una barzelletta del premier, è l’inizio della seconda edizione del talent show primaverile della rete ammiraglia del premier. “Italias Gat Talent”, per dirla con la pronuncia di Simone Annicchiarico. La presentazione dei giudici ha lo stesso pathos di un esperimento di Giucas Casella a Domenica In. La puntata, che pare un rimasuglio di quello non andato in onda l’anno scorso, segue esattamente la stessa litania, e parte con la prova pulsanti. Si comincia con le esibizioni. Il primo sul palco si chiama [b]Massimo Mercurio[/b] ed è un operaio col sogno del palco. Il presunto talento parte in quinta polemizzando preventivamente con Zerbi, che lo buzza sulla fiducia. Si parla del nulla per cinque minuti buoni, senza farlo esibire. Se il buongiorno si vede dal mattino… Il suo stile di danza si chiama “stop e start”. Mi interessa soprattutto la prima parte. L’esibizione comincia e ovviamente si rivela una pagliacciata. Zerbi buzza subito, Maria poco dopo, ma Scotti non ne vuole sapere. Rudy si stende e preme al posto suo. Il pubblico non ne può già più: “fuo-ri fuo-ri”. Scotti vuole fare il fenomeno e gli dice sì, ma Maria e Zerbi sono ragionevoli e lo rimandano da dov’è venuto. Dal giardino di uno degli autori, quindi. Sono sposati da 12 anni [b]C. e N. Triberti[/b], una coppia che su una piccola pedana circolare e con pattini in fila della Chicco mettono in scena uno spericolato passo a due. Lei, ad esempio, rischia tre-quattro volte l’osso del collo. Bravissimi, ma la De Filippi buzza. Perché se lei ha paura non importa quanto può essere bravo un artista, lei buzza. Lo fa anche la mattina, appena sveglia di fronte allo specchio. Zerbi dice di sì, ma viene portato sul palco per farsi roteare dall’uomo sul palco. [b]3 sì e passano il turno[/b].
Dopo una veloce carrellata di cui non si capisce né la materia né gli artisti in questione, passiamo a [b]Maria Luisa Grimaldi[/b]. Canta “Ti sento” dei Matia Bazar. Insopportabile nella presentazione, abbastanza inascoltabile anche nel canto. Maria non riesce a buzzare, Zerbi lo fa al suo posto. La prima volta poteva far sorridere, alla seconda già irrita, ma già sappiamo che il siparietto si ripeterà altre sei volte. Sì dalla De Filippi, ‘no’ dagli altri. Ha la madre in carcere la giovane [b]Elena Disarò[/b] da Venezia. La De Filippi finge di non conoscere la sua storia tragica e gliela fa dire sul palco prima dell’esibizione attraverso domande in cui ostenta un’ingenuità credibilissima. Sarà stato scritto sul foglio che ha davanti accanto a “sua madre è in carcere, falle domande su questa cosa”? “Mia madre ha sbagliato e deve pagare”, ammette lei candidamente. Elena canta “Sally” versione Mannoia. Voce mediocre, ma tanto si poteva andare ai voti anche prima di sentirla. Ovviamente sono [b]3 sì[/b]. Il prossimo è [b]Riccardo Monte[/b], ballerino. L’ennesimo pagliaccio che non ha vergogna di rendersi ridicolo di fronte al pubblico italiano. D’altronde è una cosa che sembra pagare, quindi… Arrivano veloci i tre buzz dei giudici e i rispettivi ‘no’. Gli [b]Angels Prut[/b] sono un gruppo di simpaaaaatiche sagome che si fingono extracomunitari. Un’idea nuovissima e mai pensata prima, ma è il minimo sindacale per far ridere De Filippi e tre quarti di pubblico (quindi 11 persone). Acclamati come neanche io ora farei con gli angeli dell’Apocalisse, ottengono [b]3 sì e passano il turno[/b]. [b]Andrea Adorante,[/b] piastrellista da Bari è vestito da wrestler della WWE e tiene due candele in mano. Ovviamente canta e rappa, ovvero urla a caso e si fa rosso in faccia. Non fa una piega. Scotti, che non ha capito quale sia il suo ruolo a quella scrivania, si alza in piedi cercando inquadrature. Chissà che terza età difficile che dovrà affrontare quest’uomo senza la lucina rossa costantemente di fronte ai suoi occhi a palla. Buzza Rudy, ma non basta: [b]tre sì[/b] e un altro comodino approda al secondo round. Si sono conosciuti a Gardaland (che romantico) due signori provenienti dall’Europa dell’est di cui m’è sfuggito il nome (talmente lungo che non stava nella grafica), esperti di trasformismo. Niente di nuovo, Brachetti lo fa dal 1994, ma in mezzo a questa penuria sembra avanguardia pura. [b]3 sì[/b] anche per loro. [b]Michele Sant’Elia[/b] ha l’abilità di scrivere al contrario su tastiere di computer senza le lettere scritte sopra e senza guardare lo schermo. Bravo è bravo, ma intrattiene come due aragoste nell’acquario del ristorante di pesce. Tre buzz, ma ai voti diventano 2 no e un sì. Comunque a casa. Scrive frasi ed aforismi tal [b]Giuseppe Serafini[/b], una specie di macchietta da Grande Fratello che fa ridere giusto la signora Italia a Caltanissetta. Nel 2011 siamo ancora ridotti a uno che finge di avere un forte accento romagnolo e due o tre tic per far ridere la gente a casa? Tre buzz, il pubblico urla, probabilmente alla ricerca delle uscite di sicurezza. Non passa il turno. Momento-bambini con [b]Yuri Caponnetto e Francesca Andronago[/b], ballerini e partner di danza. Indubbiamente meglio di tre quarti del cast di Ballando con le Stelle (e a Scotti e alla De Filippi saranno sicuramente venute in mente idee originaliiiiiissime per nuovi format per l’autunno 2011), ma sai che noia? [b]Tre sì[/b], naturalmente. Sono pianisti a 4 mani [b]S. Pavoni e D. Vallerossa[/b]. Ho detto mani? Volevo dire peni. I due si tolgono i pantaloni e saltellano dietro al pianoforte a coda fingendo di suonarlo con i genitali. Già visto pochi mesi fa in un’edizione estera di Got Talent. Qui vengono presi per geni assoluti e [b]passano il turno con 3 sì[/b]. [b]Gianfranco Canato[/b] è un addestratore di gazze: la sua gazza sa prendere le fotografie e dare i bacini al suo ammaestratore. Probabilmente il più talentuoso finora, e ho detto tutto. La gazza sa anche sostituire oggetti e metterli in un determinato ordine. [b]3 sì e passa il turno[/b] [b]Marika Morandi[/b], insegnante, canta la lirica mentre va sul tapis roulant. [b]3 sì[/b]. [b]Giuseppe Giambrone[/b] si traveste da donna e canta una parodia in Dio-sa-che-dialetto di “Poker Face”. Fantastici eh? [b]3 sì[/b] Carrellata casuale su qualche ‘no’ e tocca a [b]Federico Planeta[/b], ‘action man dei film d’azione’ e sosia di Seagal. Suoi complici sul palco fingono di importunare una donna, poi lui entra e sventa il pericolo coi suoi super poteri. 3 no. [b]Leopoldo Nepa[/b] è un abile giocatore di biliardo. Sul palco ci sono due campi: una biglia salterà da un campo all’altro stupendo l’universo conosciuto o colpendo a morte la De Filippi. Bravo, ma anche in questo caso manca un po’ di intrattenimento, che dovrebbe essere lo scopo del programma. [b]3 sì e passa il turno[/b] Vediamo 5-6 candidati tutti assieme e ci fermiamo poi su [b]Pietro Asci[/b], camionista-drag queen con più pelo che pelle che canta “Tina”, canzone scritta da lui. Stonato, fuori tono e assolutamente improponibile qualora la canzone avesse un senso. E non ce l’ha. Incredibile ma vero, [b]due sì e passa il turno[/b] [b]Alexandro Musaico[/b] si presenta mezzo nudo sul palco. Lui è un acrobata e si appende su un’asta come neanche Ruby nelle sue serate migliori. [b]3 sì[/b], giustamente. [b]Sergio Andreani[/b] ha il talento di mangiare le cipolle. E già è più qualificato di tutti i giudici. 3 no. [b]Ylenia Mezzati[/b] è convinta di saper recitare. E no, non lo sa fare. Piuttosto una ripassatina ai congiuntivi. 3 no I [b]Gruppo ABC[/b] sono dei ragazzi sordomuti che cantano, col linguaggio dei segni, la canzone “A te” di Jovanotti. Maria si fa dire prima di cominciare come si applaude nel linguaggio dei segni e lo fa per tutto il tempo, risultando più che altro una che s’è scottata ai fornelli. [b]3 sì[/b] Fa burlesque [b]Katyrina Tsar’Kova[/b], mostrando le sue forme e ammaliando i due gentiluomini con le ics sotto, che si illuminano per colpa della bacchettona Maria. L’esibizione finisce seno al vento, mentre dalle sue mozzarelle di bufala pendono due pon pon neri. [b]Passa il turno[/b] [b]Michela Costarelli[/b] canta (o almeno crede) “Proud Mary” sbiascicando sillabe a caso e strusciandosi sull’asta del microfono. Niente di fatto per lei. [b]Adolfo Durante[/b] canta, con voce da donna che incontra i Pooh e i Cugini di Campagna, “Minuetto” di Mia Martini. 3 no. [b]Davide Ragusa[/b]ha 37 anni è nato a Torino e vive a Roma. Viene genericamente definito ‘artista’: nella pratica infila un piede in un frac e lo trasforma in un personaggio. In un paese normale strapperebbe un sorriso, qua sembra il talento incarnato in un uomo. “Un’esibizione intelligente”, dice Maria, evidentemente reduce da una rissa tra Tina e le sue corteggiatrici. [b]Passa il turno[/b]. I [b]Piccola Orchestra Malarazza[/b], sono musicisti che vanno dai 31 ai 45 anni. Niente male, soprattutto per i testi, che appaiono un filino più impegnati della media a cui eravamo stati abituati stasera, tra pianoforti suonati col pene, drag pelose e spogliarelli. [b]3 sì[/b]. La prima esibizione canina vede la luce alle 00.18 con [b]M. Marasci e il cane Maghino[/b]. Il cane saltella sulle zampe posteriori, salta sulla groppa del ragazzo e fa qualche giravolta. Finisce qui la prima puntata di provini, appuntamento al prossimo sabato (col KAISER, sabato prossimo c’è l’Eurofestival). Buonanotte.