[img align=left]http://imageshack.us/m/198/7937/ellandnikki5.jpg[/img] I potenti mezzi della Rai hanno messo a disposizione di Raffaella Carrà addirittura uno studio gremito di pubblico. Un pochino più in forze di giovedì, in cui infilò una papera dietro l’altra scambiando pure la Lettonia per un ghiacciolo all’anice. Accanto a lei Bob Sinclar (perché c’è pur sempre una canzone da sponsorizzare) e opinionisti presi dagli scarti della finale di Amici, che fanno già paragoni azzardati con Sanremo, ottenendo in cambio occhiatacce dalla nostra conduttrice. Alle 21 in punto parte il collegamento con l’Esprit Arena e i tre conduttori tedeschi (ma multilingue come abbiamo già imparato a conoscere). Si comincia con l’ascolto della canzone vincitrice in carica, [i]Satellite[/i], portata al trionfo da Lena, in corsa anche quest’anno per la Germania, alla ricerca di uno storico bis. La Carrà si perde in discorsi discografico-filosofici con Sinclar, mentre sullo sfondo succede il de ogni, col conduttore impegnato nella sua personale rivisitazione di [i]Satellite[/i]. Bob Sinclar spiega alla Carrà che la musica si può anche comprare online, sconvolgendo la Carrà, ferma all’acquisto dei vinili alle bancarelle fuori dai concerti. Il conduttore strapazza un po’ troppo il bel pezzo di Lena, che però arriva per l’ultima strofa a salvare il salvabile. La scenografia è qualcosa di impressionante; Tommassini prendi nota. La regia tedesca ci fa vedere, velocizzato, il lavoro di trasformazione dell’Esprit Arena, passata in 6 settimane da campo di calcio a super-palazzetto musicale. Viene aperto il televoto per le 25 nazioni in gara, il codice italiano è il 12. In medio stat Gualazzem. Si comincia con la [b]Finlandia[/b]: il giovane Paradise Oskar canta [i]Da da dam[/i]. Cercando di mettere da parte il mio amore smisurato per questo pezzo, ricordiamo che questo 20enne è stato tra i più applauditi nel corso della sua semifinale, nel corso di martedì.

La [b]Bosnia-Erzegovina[/b] canta [i]Love in rewind[/i]. Il cantante è riuscito nell’impresa di invecchiare pesantemente da giovedì ad oggi. Se il brano fosse come il vino, dalla cosa ne sarebbe uscito meglio, ma sapeva già d’aceto al primo ascolto. Niente di fatto. Bella la proposta della [b]Danimarca[/b] col gruppo pop-rock A friend in London, con [i]New Tomorrow[/i]. Per il frontman un ciuffo da far impallidire i gemelli irlandesi e una corsa fino al centro dell’Arena (di solito tutti son sempre rimasti impalati di fronte all’asta). Non mi spiacerebbe vederli sul podio. La [b]Lituania[/b], nonostante il brano molto da musical e poco radiofonico, propone una ragazza con una voce meravigliosa. Sul finale Evelina Sasenko accompagna l’interpretazione con il linguaggio dei gesti per i non udenti. Adorabile, ma non vincerà. L’[b]Ungheria[/b] con [i]What about my dreams?[/i] rimane una delle favorite per il titolo nonostante Kati Wolf non riesca a prendere una nota che sia una. Fasciata con una tenda azzurra d’emergenza strappata dalla cucina della Carrà nonché studio per il collegamento di giovedì. Tanta attesa, soprattutto da parte del pubblico inglese, per l’[b]Irlanda[/b], che schiera Jedward di X Factor UK 6. Molto spettacolo per distrarre da doti musicali non esattamente all’altezza dell’appuntamento importante. Questa baracconata rischia, anche complice il televoto, di arrivare in alto. Da un tunz tunz all’altro, tocca alla [b]Svezia[/b] e a [i]Popular[/i] di Erik Saade. Nonostante l’omosessualità dichiarata del cantante, il testo dice chiaramente “voglio il tuo corpo ragazza”. Questo risponderà anche alle domande di chi si chiede i possibili futuri testi di Tiziano Ferro. Sfido chiunque a non canticchiarla fin dal primo ascolto. L’[b]Estonia[/b] con [i]Rockfeller Street[/i]. La cantante, Getter Jaani, si ripresenta con la stessa aria inquietante da bambola assassina di un horror di serie Z. Molto bello e orecchiabile il brano. La [b]Grecia[/b] fonde il rap e il canto pop con [i]Watch my dance[/i]. Difficile capire chi dei due sia più fuori posto, voglio solo che finisca presto questo strazio. Nell’attesa dell’Italia (manca poco), tocca alla [b]Russia[/b], vincitrice due anni fa. Nonostante l’avvenenza (e la somiglianza della canzone con [i]Hot and Cold[/i] di Katy Perry, il brano non convince. Inquietante pensare che il suo produttore sia lo stesso di Lady Gaga. Disturbo di personalità multipla? Curiosa la scelta della [b]Francia[/b], che propone [i]Sognu[/i], cantanta in dialetto corso da Amaury Vassilli. Il genere è lirico, il capello è sporco, il viso è delinquenziale. Il pubblico è in delirio, ma si sa che la lirica all’estero tira più della cucina italiana. È il momento dell’[b]ITALIA[/b], con Raphael Gualazzi. La sua [i]Follia d’amore[/i] diventa [i]Madness of love[/i] per essere più europea. Gli acuti cacofonici rimangono, mentre la platea europea su Twitter si spacca a metà, tra chi ci avrebbe voluto fuori dai giri per più anni (potenzialmente mille) e tra chi grida al miracolo musicale. Dall’Italia a una quasi-Italia: la [b]Svizzera[/b] di Anna Rossinelli. [i]In love for a while[/i] (che per la Carrà significa “innamorata per un pochino, non per tanto tempo) è originale e fresca, ma ci sono troppi “nananana” nel ritornello. Sforzarsi di scrivere un testo decente no? È il turno del [b]Regno Unito[/b], che va sul sicuro buttando sul palco i Blue. Un po’ come se noi avessimo mandato la Pausini, a occhio e croce. [i]I can[/i] la canzone dell’Inghilterra. L’UK punta molto sull’Eurofestival, vuole vincere per organizzare l’anno prossimo a pochi mesi dalle Olimpiadi. Sicuramente più belli che bravi, vengono aiutati da una coreografia decisamente azzeccata. Troppe imprecisioni. Sorvolerei sulla [b]Moldavia[/b], la cui presenza in finale è un grande mistero. [i]So lucky[/i] è l’unica cosa chiara in tutto questo urlo indistinto. L’avrei usata volentieri come sigla di Reality Circus. Ecco la vincitrice in carica, Lena, per la [b]Germania[/b]. [i]Taken by a stranger[/i] accende il pubblico entrato in catalessi dopo Gualazzi e mai più ripresosi. La sua voce è particolarissima e originale, anche stasera, nonostante qualche errorino qua e là, porta a casa un’ottima esibizione. Spiegate alla Carrà che i tedeschi non possono votare per la Germania, visto che a sentir lei vota il pubblico in studio. La [b]Romania[/b] con [i]Change[/i]. Molto moderni e poco rumeni, nonostante gli abiti tipici del fidanzato della badante di mia nonna. Uno stile che ricorda Sara Bareilles e meriterebbe la parte alta della classifica finale. Nadine Beiler canta per l’[b]Austria[/b] [i]The secret is love[/i]. Grande voce (la sua è stata la miglior esibizione della seconda semifinale) e canzone abbastanza carina. La sindrome di Anna Tatangelo costringe questa ventunenne a dimostrare più di 40 anni. L’[b]Azerbaigian[/b] presenta un duetto: Ell e Nikki cantano [i]Running Scared[/i], la canzone con più chance di vittoria dopo l’ascolto di tutte e venticinque. La posizione sul finale di serata potrebbe favorirli al televoto. E poi sono molto teneri, nonostante lei sia un po’ MILF e lui un po’ vincitore-tipo di Amici. Ancora mi chiedo cosa ci faccia la [b]Slovenia[/b] in finale questa sera. [i]No one[/i] non rende giustizia alla bella voce della sua interprete. L’[b]Islanda[/b] non ha una bella canzone, ma ha una storia tragica alle spalle: il cantante è morto e dei suoi amici han fondato un gruppo in suo onore per cantare la canzone che avrebbe dovuto cantare lui. Gesto encomiabile, ma nient’altro. Ultima delle Big Five è la [b]Spagna[/b] con [i]Que me quiten lo bailao[/i]. La canzone di Lucia Perez potrebbe benissimo essere il sottofondo per un capodanno di Costanzo, quando tutto finisce in caciara e Umberto Smaila si aggira ubriaco dietro le quinte con aria confusa. Ci si avvicina alla fine con l’[b]Ucraina[/b] e Mika Newton che canta [i]Angel[/i] mentre alle sue spalle c’è la solita artista della sabbia. Niente di che. [i]Caroban[/i] è la canzone della [b]Serbia[/b], che guadagna ascolto dopo ascolto. A cantare è la zia zitella di Antonella Elia con tre coriste inopportune e colorate come Qui Quo e Qua. Si chiude con la [b]Georgia[/b]. Eldrine canta [i]One more day[/i] sfoggiando un abbinamento cromatico (nero e verde fosforescente) da far invidia a Paint your life su Real Time. Fate scendere dal palco questa scialba imitazione degli Evanescence. La prima videoclip ci riassume le 25 esibizioni della serata. Come fu per le semifinali, rivediamo anche tutte le cartoline degli immigrati in Germania per ogni paese in gara, quelle che andavano in onda prima di ogni esibizione. Secondo riassunto per le finaliste. Alle 23.12 viene chiuso il televoto. In studio si fa un po’ di talk, poi la Carrà dice di avere “una notiziola niente male”. Niente più medicine? In Germania il supervisore esecutivo spiega che manca ancora un po’ di tempo prima di avere i risultati finali. In ogni paese ogni giuria s’è unita ai vari televoti per dare forma a una classifica: 12 punti al primo, 10 al secondo, 8 al terzo e via a scalare fino al decimo, che prende 1 punto. La Carrà si alza, convinta di dover lasciare lo studio, ma viene cazziata dal regista (che poi è Iapino) e si rimette a sedere. Si apre il ledwall in Germania e si rivelano le Green Room in cui risiedono i vari Paesi. Ogni Paese rivelerà i suoi voti. La Russia dà 8 punti alla Grecia, 10 all’Ucraina e 12 all’Azerbaigian. La Bulgaria dà 8 punti all’Ucraina, 10 alla Grecia e 12 al Regno Unito. I Paesi Bassi danno 8 punti alla Bosnia, 10 alla Svezia e 12 alla Danimarca. [b]L’Italia dà 1 punto alla Francia, 2 alla Grecia, 3 alla Serbia, 4 alla Bosnia, 5 all’Islanda 6 alla Germania, 7 all’Ucraina, 8 punti alla Moldavia, 10 punti al Regno Unito e 12 alla Romania. [/b] Cipro dà 1 punto all’Italia (il primo!) 8 punti all’Azerbaigian, 10 alla Svezia e 12 alla Grecia. L’Ucraina dà 8 punti alla Russia, 10 all’Azerbaigian e 12 alla Georgia. La Finlandia dà 3 punti all’Italia, 8 punti all’Islanda, 10 all’Irlanda e 12 all’Ungheria. Azerbaigian momentaneamente primo. La Norvegia dà 8 punti all’Islanda, 10 alla Svezia e 12 alla Finlandia. L’Armenia dà ben 6 punti all’Italia, 8 alla Russia, 10 alla Georgia, 12 all’Ucraina. La Macedonia dà 1 punto all’Italia, 8 punti alla Serbia, 10 alla Slovenia e 12 alla Bosnia. Islanda dà 3 punti all’Italia, 8 all’Azerbaigian, 10 alla Finlandia e 12 alla Danimarca. La Slovacchia dà 8 punti all’Irlanda, 10 alla Svezia, 12 all’Ucraina. Il Regno Unito dà 7 punti all’Italia, 8 alla Moldavia, 10 alla Svizzera, 12 all’Irlanda. La Danimarca dà 8 punti alla Germania, 10 alla Svezia e 12 all’Irlanda. L’Austria dà 6 punti all’Italia, 10 alla Germania e 12 alla Bosnia. La Polonia dà 8 punti all’Azerbaigian, 10 all’Italia e 12 alla Lituania. La Svezia dà 8 punti alla Bosnia, 10 alla Danimarca, 12 all’Irlanda. San Marino dà 8 punti alla Grecia, 10 all’Azerbagian e 12 all’Italia. La Germania dà 3 punti all’Italia, 8 all’Irlanda, 10 alla Grecia, 12 all’Austria. Azerbaigian e Svezia si contendono il primato. L’Azerbaigian dà 1 punto all’Italia, 8 alla Grecia, 10 alla Georgia, 12 all’Ucraina. La Slovenia dà 3 punti all’Italia, 8 alla Danimarca, 10 alla Serbia e 12 alla Bosnia. Svezia in testa. Classifica provvisoria: 3^ la Danimarca, 2° l’Azerbaigian e 1^ la Svezia. Si prosegue. La Turchia dà 8 punti alla Georgia, 10 alla Bosnia e 12 all’Azerbaigian. La Svizzera ci dà solo 4 punti, 8 alla Germania, 10 all’Islanda e 12 alla Bosnia. La Grecia dà 8 punti alla Georgia, 10 all’Italia e 12 alla Francia. La Georgia dà 7 punti all’Italia, 8 all’Azerbaigian, 10 all’Ucraina, 12 alla Lituania. La Francia dà 8 punti all’Italia, 10 alla Svezia e 12 alla Spagna. La Serbia dà 2 punti all’Italia, 8 all’Ungheria, 10 alla Slovenia, 12 alla Bosnia. La Croazia dà 8 alla Serbia, 10 all’Azerbaigian, 12 alla Slovenia. Azerbaigian torna davanti. La Bielorussia dà 3 punti all’Italia, 8 alla Germania, 10 all’Ucraina, 12 alla Georgia. La Romania dà 6 punti all’Italia, 8 alla Grecia, 10 all’Azerbaigian, 12 alla Moldavia. L’Albania dà 8 all’Azerbaigian, 10 alla Grecia, 12 all’Italia. Malta dà 8 punti all’Irlanda, 10 all’Italia, 12 all’Azerbaigian. Vola a 163. Il Portogallo dà 8 punti all’Azerbaigian, 10 all’Italia, 12 alla Spagna. L’Ungheria dà 4 all’Italia, 8 alla Grecia, 10 alla Svezia, 12 all’Islanda. La Lituania dà 8 all’Azerbaigian, 10 all’Italia, 12 alla Georgia. La Bosnia ci dà 6 punti, poi 8 all’Azerbaigian, 10 ala Serbia e 12 alla Slovenia. L’Irlanda ci dà 5 punti, 6 ai vicini inglesi, 8 alla Moldavia, 10 alla Lituania, 12 alla Danimarca. La Spagna dà 8 punti alla Romania, 10 alla Francia, 12 all’Italia. Israele ne dà 4 all’Azerbaigian, 8 alla Russia, 10 alla Danimarca, 12 alla Svezia. L’italia scivola a un punto dal terzo posto. L’Estonia dà 6 punti all’Italia, 8 all’Azerbaigian, 10 alla Danimarca, 12 alla Svezia. La Moldavia dà 8 punti all’Ucraina, 10 all’Azerbaigian e 12 alla Romania. A due nazioni dalla fine siamo terzi. Ci dà 6 punti il Belgio, che ne dà 8 alla Grecia, 10 alla Romania e 12 alla Francia. Chiude la Lettonia, che dà 8 punti alla Germania, 10 all’Irlanda e 12 all’Italia. Questo ci fa volare al secondo posto, dietro all’Azerbaigian. [b]L’AZERBAIGIAN VINCE L’EUROVISION SONG CONTEST 2011, L’ITALIA CONQUISTA UNO STRAORDINARIO SECONDO POSTO[/b] I nostri utenti avevano individuato l’Azerbaigian fin dal primo ascolto. Ell and Niki salgono sul palco per ritirare il premio e cantare la loro [i]Running Scared[/i]. Appuntamento in Azerbaigian per il 2012.

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