Considerazioni mie sparse:

1) i talent non sono morti ed evolveranno, ma se sbrigassero ad evolvere, specie quelli musicali. Secondo me sono in una fase di grossa stanca e si stanno molto annacquando, vuoi per condizionamenti esterni vuoi per scarsa inventiva. Io non conosco il panorama internescional e parlo solo di quello italiota, e quindi:

a1) io faccio fatica a considerare l’Amici attuale un talent puro classico, e comunque di cantanti di duraturo successo con uno zoccolo duro non ne sforna più dai tempi di Emma (o forse Annalisa). Il peggioramento e la disaffezione sono evidenti. Gli ascolti però rimangono.

a2) X factor è un talent dalla confezione impeccabile ma paga la collocazione non “mainstream” ed effettivamente anch’esso mi sembra un po’ stantìo ultimamente: urge una rinfrescatina, anche se per accordi internazionali mi pare difficile

a3) i talent non musicali stanno benino, soprattutto perché non c’è quella zavorra di aspettative successive della serie “che faranno dopo?” e qui vado al punto b

B) bisognerebbe calare le aspettative sul futuro, perché tanto si è capito che neanche i vincitori forse ce la fanno, e impegnarsi a costruire dei programmi più avvincenti , pensare più al momento, senza rendere le gare delle mere passerelle promozionali in cui conta solo la visibilità di chi dovrà lanciare un prodotto. Si fa il talent, si fa APPASSIONARE LA GENTE AL PROGRAMMA, e poi si vedrà. Questa considerazione merita una postilla al punto b1:

b1) Chi sono i talentati col più duraturo successo di pubblico? Mi duole MOLTO dirlo, ma sono quelli che si sono fatti conoscere anche personalmente e sui quali si è proiettato un meccanismo di identificazione e affezione: gli amiciani fra la settima e la decima edizione. Lo dico pur detestando questo tipo di collegamento, che manda a benedire la qualità musicale.(Mengoni da questo punto di vista è un unicum miracoloso, l’eccezione che conferma la regola). Anche Carta e Scanu, pur musicalmente ormai alla frutta, continuano ad avere quello zoccolone duro, a essere sempre ricordati, per un motivo o per un altro. I fuoriusciti attuali sono semplicemente dei fantasmi. E ancora una volta, lo dico detestando il fanatismo di chi sempre e difende a prescindere questi due.

C) i talent non si possono più fare ogni anno. Un anno di gara e l’anno successivo il lancio come Dio comanda anche con un format apposito. Poi dopo due anni si ricomincia. Troppa saturazione: battere il ferro finché è caldo aiuta al breve termine ma non al lungo e in questo vado al punto D

D) la fretta è cattiva consigliera e i ragazzi dei talent l’hanno sempre sperimentata, col risultato di proposte al 90% piatte, banali, insignificanti, con artisticità minima. Il corollario di ciò sta al punto E

E) c’è una fascia di gente, con me compreso, a cui interessa il lato televisivo e non quello artistico/musicale. Non interessa la tipologia di proposta classica del talent, vuole l’intrattenimento e la gara: bisogna fare i conti anche con questo. La musica che gli interessa se la va a cercare altrove e l’andazzo e la reputazione tipica del talent musicale non aiuta (punto D). I talent non musicali non hanno quest’assillo e via al punto A3.