Utente
7 agosto, 2013
«...È tutto lì, nelle sue canzoni. Che dimostrano la sua costante ricerca e, una volta di più, lasciano un bel segno nel cuore di chi le ascolta.»
Moderatore Junior
28 novembre, 2015
http://www.sorrisi.com/musica/.....isco-2640/
Interessante intervista da Tv sorrisi e Canzoni
Utente
7 agosto, 2013
Tutte impressioni dopo un solo ascolto per ogni traccia.
"Comunicare" non mi aveva colpito nella presentazione e, confermo, non mi piace nemmeno in versione studio. Testo troppo veloce, faccio fatica a capire cosa dice in più parti, tanti concetti alla rinfusa, e musicalmente non mi pare indimenticabile.
"Bolivia" è una power ballad, che però non esplode mai realmente. Cantata con delicatezza, la forza viene data dall'arrangiamento che diventa più corposo nel ritornello ("È l'umanità che fa la differenza, portami in Bolivia per cambiare testa, portami in Bolivia per cambiare tutto"). Non la vedo così forte da trasformarla in un singolo. Dopo aver letto nelle interviste le motivazioni del titolo, i riferimenti a Bogotà, il viaggio per scappare ecc., non capisco perché non l'abbia chiamata "Colombia", metricamente ci stava bene e il testo parla alla fine di quello che diceva, scappare dalla realtà di tutti i giorni e dalle sue cattivi abitudini.
"Noleggiami ancora un film" è proprio l'emblema della nostra generazione, di quella che giocava alla PlayStation, che faceva gli squilli (!!!), e che appunto noleggiava i film. ("Adesso che le stagioni non le capisco più ... adesso che non fai più uno squillo per dirmi che mi pensi / "È vero che una volta nessuno era allergico e si diceva ti amo una volta sola nella vita, una sola volta nella vita"). Un brano molto tenero, nostalgico, ma non lacrimoso, con un ritornello che si ripete e, seppur non martellante, rimane in testa. Non la vedrei male come singolo, perché ci sono tanti riferimenti in cui si può riconoscere.
Mi ha commosso "E se c'era...". Il piano qui fa tutto, note scelte con cura per colpire dove devono. Quando parte con "Ma mettitelo in testa, quel mondo lì non c'è più, e se c'era o non c'era davvero" mi viene da piangere. Tommaso Paradiso musicalmente molto diverso da quello delle hit con le quali si è fatto conoscere nell'ultimo anno, però il suo stile si riconosce ("Metto insieme un po' di pezzi e un po' di graffi, e non ci sei che tu / E attacco un po' di storie, un po' di schiaffi, un po' di lacci, e non ci sei che tu"). Per il resto il testo è molto giocato su rime, assonanze e somiglianze, che si rincorrono, potrebbe far storcere il naso a molti per questo.
Ennesima ballad "Scusa se non ho gli occhi azzurri". Questa, più delle altre, mi rimanda idealmente al progetto "di20are", come melodia, sonorità, però lo stile Calcutta la lega anche a "Io non abito al mare", come atmosfere. La struttura del brano è molto anni '90, specie il salto dalla strofa al ritornello, ma la produzione, come per tutto l'album, è comunque moderna e ben studiata. Si parla di amore, amore, amore. Delle aspettative - anche banali - dell'altro che non corrispondono e del farsene una colpa.
"Due galassie". Wow. Questa è... strana. Cioè, musicalmente è proprio unica per la sua discografia. Franceschina si è presa, finalmente, la briga di ficcarci in mezzo un po' di epicità orchestrale. Il concetto delle due galassie è stato chiaramente trasportato anche su un piano musicale. Sopra c'è la traccia pop, piuttosto minimale, elettronica, sotto, in lontananza, c'è un mondo fatto d'archi, fiati, la drammaticità da colonna sonora. Credo che si potrà capire il concetto solo una volta ascoltata. Il testo è veloce anche qui, però a differenza di "Comunicare" segue una logica ben chiara ("Scusami tanto, scusami tanto, non le voglio le rose al mio compleanno, non le voglio le tare mentali, le giornate un po' tutte uguali / Scusami scusami scusami tanto, che mi parli e mi dici che non ti sento). E la figata dello special? Con il beat elettronico che sfida l'impostazione orchestrale, violini sfrontati e i fiati drammatici sotto. Questa mi piace un sacco, e secondo me piacerà anche a voi, promossissima!
Siamo ancora sul pianeta ballad con "La serie B", il mondo del disco ormai è quello, chi si aspettava il movimento (specie dopo "Tropicale") rimarrà deluso. Qui c'è però una sfumatura diversa. Più preponderante la chitarra classica, accompagnata al piano quasi pestato. La metafora della partita e dei minuti di recupero per parlare di una storia d'amore ha del geniale, questa collaborazione con Calcutta dà frutti su frutti ("Ho bisogno di sei minuti di recupero, ne ho bisogno e vorrei sperare fino all'ultimo / Anche se non si è fatto male nessuno, mi sembra vada tutto bene, corro coi crampi alle gambe, non sono allenata per niente"). Lei è molto ruvida qui, anche nell'interpretazione, proprio nell'intenzione vocale un po' rock, si sente che il pezzo le piace molto, la mette a nudo nella sua fragilità. Per me una piccola perla, deliziosa e straziante. Anche qui mi ha commosso. ("Forse prenderò un tram che va dritto alle Galapagos, due binari sull'oceano / Dentro al silenzio di una chiesa, al rumore di un mercato a Marrakech, la terra ferma è sempre un'isola lontana e in nessun luogo ci sei te).
Vabbè "Tapioca" è fantastica, come le è venuta in mente una cosa così bizzarra? Non c'è via di mezzo, o la schifi o la adori. Cosmo è riuscito a mixare la tradizione musicale e vocale africana allo stile elettronico acido tipico della sua produzione. Tra l'altro quel pezzettino a cappella della presentazione non c'entra proprio niente con la traccia studio. Il testo fa molto "Grazie Madre Natura per tutti i doni che ci hai dato", in altre chiavi. È molto carina, movimentata, orecchiabile. Improponibile come singolo per cento motivi, ma mette il sorriso sulle labbra.
"Lava" è lo sfizio inglese che si è voluta togliere, mettiamola così. Però che carattere tira fuori qui! Un po' da bitch, sfrontata. Totalmente dissonante rispetto al resto del progetto, fa molto urban americano vecchio stile, mixata a un'intenzione r&b. Me la immagino lei in un video anni '90 con i jeans otto taglie più grandi, le treccine e la bandana in testa a cantare questo pezzo. Arrangiamento minimal ma molto figo, incalzante.
Che dire, preparate i pacchi di fazzoletti con "Alonso", non ho altro da dire.
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Dopo aver ascoltato tutto l'album non capisco perché lanciare "Tropicale" in anticipo per presentare il disco (visto che non c'è niente di simile dentro). Praticamente l'unica davvero movimentata, assieme a "Vulcano" (e in parte "Lava"). Sappiamo che presentare un brano in anticipo non pregiudica niente, ma oggi mi sento di dire, ancor di più, a tutta forza: #tropicalesingoloestivo. Senza dubbio alcuno, devono sfruttare quel pezzo perché risalta in mezzo al mare di ballad.
Banned
1 febbraio, 2017
@Krishoes bellissima recensione
Ora però chi resiste fino alle 23
Fortuna che ho Apple Music
Comunque a questo punto bisogna lanciare Tropicale come terzo singolo, magari ad Aprile se INAAM cala a Marzo...non possono rischiare con un’altra ballad...sta andando tutto benissimo ma non bisogna cullarsi
Utente
7 agosto, 2013
Manca poco ormai, ma c'è chi sta già acquistando l' album su Itunes su altre countries dall' altra parte del globo. http://kworb.net/itunes/artist.....ielin.html
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