1. Ledger: calato perfettamente nella parte, è uno dei pochissimi cattivi con cui è possibile empatizzare nonostante la sua follia omicida senza senso e scopo. Un essere venuto dal nulla, di cui non si sa nulla ma che prova a scardinare e mettere a nudo i cliché di una realtà corrotta

2. Phoenix: il suo è un ruolo unico rispetto ai suoi predecessori. Non deve interpretare un Joker già compiuto e "affermato" come personaggio, ma si fa carico del gigantesco e inedito compito di raccontare chi c'è oltre e al di là del clown assassino, rischiando di floppare per questa innovazione ma facendo centro alla grande. Mostra la rabbia sociale repressa verso il mondo, la sua malattia patologica e ci accompagna verso la naturale nascita del Joker

Il lavoro di Ledger è stato quello di buttarsi a capofitto in un mare di follia e psicosi di un personaggio già formato, mentre Phoenix ha dato sembianze umane e reali ad uno schizofrenico in maniera audace e sorprendente.

Vince Ledger di un capello, ma la versione di Phoenix è più importante e "necessaria"