Utente
9 agosto, 2019
GIAPPONE
Japan selected artist
R I N A S A W A Y A M A
Rina è un'artista che si sta affermando prepotentemente nel mondo pop internazionale tanto da essere considerata dalla critica una ''Lady Gaga agli esordi''.
Nata in Giappone e trasferitasi in Inghilterra da piccola, ha vissuto la sua infanzia bilanciando cultura giapponese e cultura occidentale. «Molti dei miei testi parlano di com’è stato per me crescere in Europa avendo due genitori profondamente giapponesi per mentalità e cultura» Il risultato è ben visibile nelle sue produzioni che strizzano l'occhio alle sue origini ma si ispirano ai grandi nomi d'oltre oceano.
Selected song
X S
Il brano prende in giro il mondo capitalista, che ci manipola la mente con pubblicità ammiccanti e ci spinge a spendere soldi in prodotti inutili...
...non curandosi dei disastri ambientali e delle cose realmente importanti.
La tematica per cui ''protesta'' è molto attuale e Rina invita lo spettatore ad essere meno ipocrita e più empatico verso il mondo che lo circonda quindi, quale palco migliore per lanciare questo messaggio se non quello di un evento globale?
Buon Ascolto!
Utente
29 dicembre, 2014
Darina Yotova, in arte DARA, è una cantante pop bulgara nata nel 1998 a Varma. Nel 2015 partecipa a The X Factor (Bulgaria) raggiungendo la finale e classificandosi terza, risultato che le permette di firmare un contratto discografico con la Virginia Records. Nel 2016 rilascia il suo singolo di debutto K'vo Ne Chu che raggiunge la prima posizione nella chart del paese. Negli anni successivi continua a rilasciare singoli che ottengono un discreto successo.
Attualmente è concorrente dell'ottava edizione di Като две капки вода, il nostro Tale e quale Show dove ha impersonato vari artisti con ottimi risultati, raggiungendo la vetta della classifica. Il 12 maggio ci sarà la finale che potrebbe permetterle di portarsi a casa un secondo podio, se non la vittoria, dopo XF. We love a multitalented queen.
Perché ho scelto Ella Ella? Girovagavo nei meandri di Spotify alla ricerca di qualche artista che mi ispirasse. Continuavo a trovare canzoni carine ma che non mi dicevano granché, scelte un po' anonime. Non so né come né perché ma, dal nulla, mi ritrovai su youtube e tramite i suggerimenti trovai DARA. L'anteprima del video mi dava già quelle puttanpop vibes che tanto amo quindi decisi di darle una possibilità. Fu amore a primo ascolto. Base, genere, look, sonorità, coreografia nel video, ha tutto quello capace di conquistare i pochi neuroni sopravvissuti a questa quarantena.
Non sarà la canzone più profonda o quella più evocativa, tanto meno la più aulica ma sfido chiunque a non muovere una singola parte del corpo durante l'ascolto. In finale serve quella traccia un po' tamarra e che dia la carica, DARA infatti è la scelta giusta perciò votatela, votatela e votatela!
Utente
24 ottobre, 2013
Conoscevo già alcuni nomi: Dara, Rina, LYRA, Skott - che riesce a fare il debutto dopo la prima edizione di idkh (bili knows), Sofi e ANOHNI, non è in gara come artista principale e infatti non conosco la canzone. Sebastian Yatra mi sembra sentito come nome, ma non ricordo dove. Gli altri invece sono tutti nuovi.
Andiamo alle canzoni che sono la cosa più importante. Premetto che ho fatto solo un ascolto veloce su spotify, dopo recupero anche i video (delle volte aiutano molto) + nuovi ascolti, quindi tutto può cambiare.
Di quelle che non conoscevo al momento mi ha colpito mirrors (sono un po' una sucker per le produzioni simili), bellina anche quella di Rhye che mi ha ricordato ascoltare la nuova di Jessie Ware e quella della Spagna ha tutta l'aria di essere una grower.
New Brighton è molto anthemic, kinda of a bop, ma penso abbia anche un testo importante che devo riascoltare (Never live in fear again, never again (?)). Poi ci sono una serie di ballad che non mi dispiacciono, ma devo riascoltarle. Outer Space mi piace, ipnotica e tra le più interessanti del girone, ma l'avrei voluta più corta. O forse ero solo stanca dopo averle ascoltate tutte lol
Utente
30 aprile, 2020
Serbia
Repetitor - Suženi Snovi
Anche per la Serbia è arrivato il momento di debuttare all’Earthvision e lo farà in grande stile. Terra ricca di anime musicali tra le più eterogenee, approderà sul palco del Contest con una proposta dirompente e senza mezze misure. La amerete o la odierete profondamente, ma non vi lascerà indifferenti.
Conosciamo meglio chi avrà l’onore di rappresentare questa splendida nazione!
CHI SONO I REPETITOR
I Repetitor arrivano direttamente dalla scena underground di Belgrado e si formano alla fine del 2005. La band è composta da tre elementi: Boris Vlastelica (chitarra e voce), Ana-Marija Cupin (basso) e Milena Milutinović (batteria).
Irriverenti e audaci, la loro musica affonda le radici nel fertile terreno del garage rock e del punk, ispirandosi a band storiche come Sonic Youth, The Stooges, Pixies fino ai Can e ai Neu!, i pionieri tedeschi che hanno introdotto l'inconfondibile Motorik, ritmica tipica del genere e perfettamente padroneggiata dalla batterista Milena. Nonostante i numerosi riferimenti, i Repetitor riescono a conferire ai loro brani un'impronta unica, grazie anche alla scelta di incidere tutti i brani rigorosamente in lingua serba.
Nati e cresciuti mentre la Jugoslavia, ora ex, era coinvolta in un conflitto che avrebbe portato alla sua disgregazione, Boris, Ana-Marija e Milena sanno cos'è la vera rabbia e come esprimerla per veicolarla nel modo più diretto possibile. Se l'uso dell'idioma nazionale può far pensare a una barriera comunicativa insormontabile, la potenza sonora sprigionata dalla loro musica è in grado di superare qualsiasi ostacolo e di connettersi al nostro Io più profondo. Dove non arriva la ragione con le parole, arriva la percezione sonora.
Con 3 album all'attivo e una solida esperienza live che li ha portati ad esibirsi sui palchi dei principali festival europei, i Repetitor si sono guadagnati a pieno titolo il diritto a rappresentare la Serbia nel Contest.
Siete curiosi di scoprire cosa ci faranno ascoltare all’Earthvision?
IL BRANO: SUŽENI SNOVI
Il brano che presenteranno al pubblico è tratto da Gde Ćeš, il loro ultimo lavoro realizzato nel 2016. Suženi Snovi è la quiete prima della tempesta ed è la tempesta stessa. È pathos crescente. È attesa, inquietudine e poi è liberazione.
Le linee di basso, tese, disegnano percorsi indecifrabili.
Un’autostrada da percorrere nella notte, con una destinazione ancora ignota.
Lampi di chitarra elettrica, appaiono nervosamente all’orizzonte.
La batteria “lancia” presagi inquietanti.
Il testo racconta di un'attesa in una stanza buia, sguardi in agguato, sogni che fanno via via sempre più ridotti… forse illusioni infrante. “La verità è qualcosa che lei non riesce ad ammettere” canta Boris. I testi dei Repetitor sono notoriamente criptici, a cosa si riferisca il brano nello specifico non è chiaro ma, in fondo ha davvero importanza, quando le sensazioni che produce all'ascolto sono così inequivocabili?
La tensione cresce, invade ogni fibra nervosa, diventa insostenibile...
Come on, guys, it's time to speed up!
Ed ecco, finalmente, l'esplosione finale.
Un muro di chitarra elettrica si abbatte nelle orecchie, sostenuto da basso e batteria pulsanti. Cupo e devastante, non lascia via di scampo. L'energia, prima controllata e repressa, irrompe in tutta la sua potenza.
Note schizzate con violenza che si schiantano come colore su una tela immaginaria.
Un Pollock in musica.
Scorrendo le mie playlist non ho avuto alcun dubbio nella scelta del brano: ogni volta che lo ascolto mi trasmette una carica potente di adrenalina durante i suoi quasi tre minuti e mezzo di energia allo stato puro.
Il video ufficiale, caratterizzato da un'ambientazione claustrofobica, trovo che sia il perfetto complemento visivo alla sensazione sonora.
I componenti della band suonano in stanze separate, una situazione frustrante da cui cercare una difficile via d'uscita.
Non trovate anche voi che, seppur involontariamente visto che è stato girato nel 2016, questo video abbia non poca attinenza con la realtà vissuta in queste ultime settimane?
L'uragano serbo sta per abbattersi all'Earthvision... buona visione e buon ascolto!
Nota: prima dell'esibizione verrà distribuita a ciascun spettatore una confezione gratuita di tappi per le orecchie, nel caso qualcuno volesse utilizzarli.
Contenuti extra: uno sguardo più ampio alla Serbia
Per completare il viaggio...
Come dicevo all'inizio del post, la Serbia è una terra ricca di diverse anime musicali. I Repetitor rappresentano una di queste anime, ma per chi volesse approfondire altri panorami sonori di questa nazione, metto sotto spoiler un paio di artisti con proposte antecedenti al 2010 che contribuiscono a fornire un quadro più completo della variegata realtà musicale serba.
Gli Inje, duo minimal electro-pop in cui risalta l’eterea vocalità della cantante Jelena Miletić.
E l’antico folklore serbo riletto in chiave world music da Sanja Ilić & Balkanika, qui di seguito con la versione live di Korana, uno dei suoi brani più celebri e rappresentativi.
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
PUNTATA 2
Ich präsentiere dir MYNTH
Finalmente posso presentarvi ufficialmente i MYNTH, il duo austriaco composto dai gemelli Fartacek.
GIOVANNA
Giovanna, che abbiamo scoperto portare il suo nome in quanto i genitori rimasero folgorati dalla scossa della Civitillo all'Eredità, è la voce del progetto ed ha un background maggiormente legato al pop. La sua voce delicata, ma allo stesso tempo potente, i suoi occhi magnetici, l'immagine da ragazza della porta accanto; insomma, ha tutte le caratteristiche di una a caso uscita da un talent e amatissima qua su RH.
MARIO
Mario, invece, si occupa delle produzioni dei pezzi e di tutta la parte strumentale, soprattuto al sintetizzatore, ma anche dimostrando tutta la sua poliedricità con altri strumenti. Infatti, il suo background è maggiormente legato al rock, avendo militato in alcune band amatoriali nel corso sua adolescenza. Il suo nome, invece, è stato ispirato dal poveretto che porta le buste al Grande Fratello. Inoltre, è anche il mio futuro marito. Lui non lo sa, ma per questa presentazione adottate tutta la vostra sospensione dell'incredulità (e se qualcuno si ritrova nella descrizione e nell'aspetto di Mario, si faccia avanti che sono in cerca).
(In esclusiva una foto di me che gli porgo la mano perché mi infili l'anello, dopo che mi ha chiesto di sposarlo)
Un duo, composto da fratelli, lui al sintetizzatore e lei alla voce. Una volta uscite le prime indiscrezioni su questa edizione dell'Earthvision, qualcuno ha iniziato subito a lamentarsi e a dire: "ancora con sti Broods?", "Mone ci ha scartavetrato gli zebedei con sti due" "Sono piena".
E invece, malfidati, eccoli qua, i nostri gemelli più amati del mondo intero (dopo le Fazzini, ovviamente). Sono qui pronti a incantare tutti, pure Jojo (no, dai, questa è una missione impossibile).
Eccoli fare il loro ingresso, ancora increduli, in arena. Mi raccomando, non interrompete il sogno di questi due gemellini tenerissimi giunti dalle valli austriache. Votate per loro!
Vi lascio con una loro intervista (un po' lunghina, amatoriale, su una panchina a New York, mentre sta per arrivare il diluvio universale, insomma, una cosa che sicuramente avrete voglia di guardare) per conoscerli meglio.
Nella prossima puntata...
Scopriremo il significato nascosto della canzone in gara, un omaggio inaspettato che ci scalderà il cuore.
Utente
7 agosto, 2013
Innanzitutto... ecco il video ufficiale!
Dopo la straordinaria intervista ad Elodie (LINK), il Managing Editor di badtaste.it è stato promosso e si occuperà di fare le interviste anche ai cantanti in gara all'attuale Earthvision. Ecco l'imperdibile intervista a JOPLYN, che finalmente può mettersi a nudo e raccontarsi.
JOPLYN A RUOTA LIBERA
Ciao JOPLYN, ben arrivata. Dalla tua biografia leggo che sei una cantautrice che descrive la propria musica come "post-genre", misteriosa, futuristica, elettronica e dark, con una produzione moderna che si amalgama con suoni etnici. Leggo anche che nei tuoi testi infondi una nota malinconica e riflessiva, che parla della solitudine che si può respirare nelle strade di Berlino, nonostante siano percorse quotidianamente da centinaia di persone. Pensi che questi aspetti musicale e questo aspetto di vulnerabilità nel testo siano presenti anche in Outer Space?
Beh sì, in eff
Sì, lo penso anch'io. Anche in Outer Space - correggimi se sbaglio - questo aspetto è evidente. Partendo dall'aspetto musicale, i richiami etnici mi sembrano provenire dalla realtà turca, mentre la produzione più moderna è un filone molto occidentale.
Esatto, musicalm
Eh, infatti... Guarda, ti faccio una domanda sul testo, invece. Leggendolo, l'impressione è che sia una critica alla bulimia della nostra società, al fatto che siamo insaziabili, non siamo mai paghi di ciò che abbiamo e cerchiamo sempre qualcosa di più, a prescindere da ciò che abbiamo. È un tema che mi ricorda molto il film Zabriskie Point di Antonioni, hai presente?
No, però
Ah, peccato! Comunque te lo consiglio, è molto bello. Beh, il tema è sicuramente attuale, ho trovato molto carina l'idea di un "Outer space", cioè il nostro mondo esterno, che siamo riusciti ormai a conquistare, che si contrappone all'"inner place", che invece stiamo perdendo e trascurando. Che bella questa chiacchierata!
Eh inf
A proposito: il video ha una struttura molto interessante. Conosco molto bene il mondo del cinema e dell'arte visiva, direi che i richiami all'ultima cena di Leonardo siano molto chiari ed espliciti, così come l'idea di giocare con il concetto dei sette peccati capitali rappresentati intorno a te. Invece non avevo colto in un primo momento che i costumi anni '20 erano una critica a quella fase storica, in cui, come hai dichiarato in un'altra intervista, quei peccati, insieme al materialismo e alla disattenzione, hanno portato ad una crisi morale prima ed economica poi, con la recessione del '29. Ho letto dal regista Mo Kanaan che hai voluto mettere un'antitesi tra questo periodo e quello futuristico
Eh sì [sbadiglia, ndr]
A proposito del video: molto interessante la scelta dell'intro, è un bel modo per rafforzare il messaggio che vuoi portare. Invita a creare ponti e legami, ad affidarsi anche agli altri perché il percorso della vita è duro e non può essere percorso in solitudine.
Infatti, poi
Guarda, non voglio rubarti troppo tempo, ti vorrei fare un'ultima domanda. Qual è il tuo motto?
Moriremo tutti *
Grazie per l'intervista! E in bocca al lupo per l'Earthvision!
* Questa l'ha detta seriamente (link).
Utente
7 agosto, 2013
Guarda, non voglio rubarti troppo tempo, ti vorrei fare un'ultima domanda. Qual è il tuo motto?
- Moriremo tutti ** Questa l'ha detta seriamente (link).
Utente
7 agosto, 2013
Le porte del Le CasArt, uno dei ritrovi più esclusivi e glamour di Casablanca, si sono aperte ieri sera per un party esclusivo.
Le delegazioni in gara nella prima semifinale sono state invitate da Arabia Saudita, Croazia, Malesia, Serbia e Sudafrica, prodigatesi per festeggiare in gran stile il loro debutto nel contest musicale.
A dare il via alla serata un aperitivo. Piccoli assaggi di piatti tipici marocchini sono stati offerti agli ospiti, che hanno potuto assaporare couscous integrale con gamberi, tajine di pollo con frutta secca e spezie e briwate, triangoli di pasta filo fritti, ripieni di polpette, formaggio ed erbe.
Da bere l'immancabile tè alla menta, oltre a champagne e vini rosati e bianchi dal sapore leggermente fruttato. Il Marocco, infatti, è un paese produttore di vino. Le zone di Fès e Meknès sono densamente ricoperte di vigneti.
A fare da sottofondo le canzoni in gara, suonate per tutta la serata. Non sono mancate esibizioni in acustico, da parte dei paesi organizzatori, che hanno impreziosito la festa.
Dopo l'aperitivo, è giunta al LeCasArt a sorpresa anche Faouzia, la presentatrice della kermesse e vincitrice in carica, che si è intrattenuta con i concorrenti dell'edizione, dispensando consigli. A grande richiesta, si è esibita in un suo brano, "Tears of gold".
Utente
30 ottobre, 2015
NORVEGIA
Thomas Bergersen ft. Merethe Soltvedt - Children of the sun
Il motto dei Two Steps From Hell è: Music makes you braver. Questo gruppo musicale norvegese, formato da Thomas Bergersen e Nick Phoenix è famoso per i suoi pezzi strumentali che però si distaccano dalla concezione classica di musica orchestrale, includendo quasi sempre elementi e sound più moderni. La loro musica viene spesso definita "epica" ed è spesso utilizzata nelle colonne sonore di film, videogiochi e trailer. E' impossibile che non abbiate mai sentito un loro pezzo, magari all'insaputa che fossero gli autori.
Ho deciso di scegliere un loro brano perché è un genere di musica che raramente viene proposto in contest del genere. Agli Earthvision già dall'anno scorso è possibile scegliere dei brani orchestrali ma nessuno l'ha fatto, probabilmente perché è molto complesso convincere con un pezzo senza una voce che possa esaltarlo. Ho optato dunque per uno dei rarissimi brani del repertorio dei TSFH con un testo in modo da unire la componente epica e orchestrale del pezzo con una voce potente e emozionante quale quella di Merethe.
La base strumentale di Children of the sun è un altro pezzo dei TSFH: None shall live. Si mettono dunque in contrapposizione due realtà.
Non shall live richiama lo scontro, la guerra e la distruzione. A un primo ascolto si percepisce una tensione di fondo che dura dall'inizio alla fine del pezzo, il quale ben si addice a un campo di battaglia in cui sta avvenendo uno scontro all'ultimo sangue. Vi invito ad ascoltarlo per poi confrontarlo con la versione che ho scelto per il contest.
Children of the sun, con l'aggiunta della sola voce di Merehte cambia tutto il significato del pezzo. E' un inno alla vita e a noi giovani, i figli del sole, che dobbiamo proteggere il nostro pianeta Terra dalla distruzione che sta lentamente subendo a causa di coloro che "si avvicinano troppo al sole perché pensano di essere invincibili". Noi siamo il futuro e ci meritiamo di viverlo nella bellezza e non nella devastazione.
The fire in our eyes,
the passion never dies,
we are the chosen one,
the children of the sun.
Utente
30 aprile, 2020
Non so se sia la stessa cosa anche per gli altri utenti, io posso dire che sono in seria difficoltà a selezionare solo 10 brani (non oso pensare poi metterli in ordine di classifica ). Dopo vari riascolti completi, sono arrivata a sceglierne 12 su 23, adesso li sto riascoltando in loop per decidere quali due scartare dalla top ten.
Il lato positivo di questa difficoltà è che, implicitamente, significa un buon livello complessivo delle proposte in gara nella semifinale.
Mi immergo nuovamente negli ascolti per prendere una decisione definitiva!
Banned
7 agosto, 2013
Quando penso a come votare per questo contest ho questi criteri in testa in ordine di filtrazione:
- la canzone deve funzionare nel suo scopo
- la canzone NON deve suonare come una versione LIDL di altre cose
- la canzone deve avere qualcosa di unico (parolona per dire un qualcosa di speciale, anche minimo dato che siamo al 95% nel mondo pop dove e' meno scontato)
Arrivati qui ho quattro canzoni che mi convincono appieno, il resto va da una sufficienza piena e dignitosissima in giu'.
-
Che bello l'impegno dei concorrenti nello spiegare le canzoni, ma mi risulta difficile personalmente leggere tutti e 23 i romanzi per una questione di tempo: per questo quando sara' il mio turno saro' molto conciso, andro' al sodo.
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
Io credo di aver finalmente ristretto la cerchia a 10/12 canzoni … adesso devo un po' limare le idee per assegnare le posizioni nella mia top 10. In questi giorni mi dedicherò a questo lavoro qui.
Ho trovato anche io bellissime e utilissime le spiegazioni e in alcuni casi me ne servirebbero di ulteriori per entrare meglio nel mood del pezzo.
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
PUNTATA 3
Was es bedeutet Mirror?
In questa puntata voglio parlarvi del significato del brano che ho proposto, di quel che significa per gli interpreti, ma anche per me.
Mirrors cracking
My world is shacking
It starts in my head
I try to connect
I'm fadin'
Alcuni hanno interpretato il ritornello della canzone come una dedica ai poveri specchi costretti a vedere la grande dgiva stellare Valeria Marini appena sveglia.
Se si scava più a fondo, però, questi versi sono una rappresentazione dell'incomunicabilità, ma non di quella con gli altri, piuttosto quella con noi stessi. Gli specchi che si rompono sono una metafora di questa sensazione, di come spesso non riusciamo a guardare dentro di noi, accettandoci e riconoscendo le nostre forze, finendo quasi per sbiadire, trascinati dalle nostre debolezze.
Lo so, sono monotono perché porto spesso brani con una vena (o una palata) di malinconia di fondo, che trattano questa tematica dell'accettazione di se stessi, ma lo faccio perché li sento a me molto vicini. L'idea di potersi guardare allo specchio piacendosi e accettandosi mi ha influenzato molto nel mio percorso e oggi credo di poter compiere quest'azione con serenità.
I'm always runnin' late
I'm missing perfect waves to catch
Still moving forward though my words turnin' backwards
Like puzzle parts I lost in the sea
The last one's I need to complete
The picture that always repeats
I lost the key
Anche la prima strofa descrive quei momenti in cui ci sentiamo persi, in cui non sembriamo raggiungere gli obiettivi che ci prefiguriamo. Ci sentiamo fuori dal mondo, non sappiamo più chi siamo e finiamo col fallire e piangerci addosso.
While all the candles melt
Ice is burning my skin wound
Like runnin' hundred miles and get lost in the desert
Puzzle parts I lost in the sea
The last one's I need to complete
A picture that always repeats
I lost the key
Anche nella seconda strofa ritorna quella sensazione di smarrimento. Trovo bellissimo l'ossimoro del "ghiaccio che brucia le ferite": seppur provi ad alleviare il dolore, quello non fa che aumentare. A volte basterebbe accettare quel dolore; in fondo tutte le ferite son parte di noi e in conclusione diventano cicatrici che ci ricordano ciò che abbiamo superato.
So che potrebbe sembrare che nella canzone non vi sia alcun messaggio di speranza, ma io guardo a questi brani malinconici con un senso di sollievo, perché trovo che non ci sia nulla di più bello che condividere le proprie paure, le proprie sensazioni e i nostri timori, perché in fondo ti aiuta a capire che sono emozioni provate da ogni essere umano, che quindi possono trovare una via di uscita.
Mirrors trovo che usi delle metafore semplici ma bellissime per descrivere questi momenti e questi sentimenti: il puzzle nel mare, il deserto, gli specchi... Tutto riconduce a un'idea di smarrimento e di "rottura", ma alla fine anche il puzzle più difficile può essere ricomposto, basta saper trovare il modo di unire i pezzi per creare un piccolo capolavoro.
Nella prossima puntata...
Avremo un esclusivo dietro le quinte del video e scopriremo quale grande ispirazione si nasconde dietro al videoclip, più attuale che mai.
Utente
6 dicembre, 2019
NUOVA ZELANDA
Ash Smith (Secret Knives) è un cantautore e polistrumentista neozelandese, con lo studio a Wellington.
Ha all'attivo due progetti. Il primo, datato una decina d'anni, ebbe un buon riscontro sia dalla critica che nelle vendite per essere un indipendente all'esordio assoluto. L'ultimo, incluso Simple Bliss, è recente, della fine dell'anno scorso. Sulla sonorità che dire? A qualcuno può piacere, a qualcuno pure urtare. Su questo non posso proprio farci nulla.
Mi soffermo solo sul testo.
Il protagonista rimpiange la sua condizione precedente. È diventato arido, i suoi affetti hanno perso significato. Accantonati gli istinti è come se si fermasse per un attimo e provasse a interrogarsi sul suo passato guardandosi dentro nel farlo. Ha perso un po' di speranza, questo sì. Ora è disincantato. Non so bene cosa sia successo, se è stato lasciato e quindi è orfano della "benedizione" di qualcuno. Forse, probabilmente, è solo diventato maturo. Un uomo.
E' una canzone onesta. Rappresentando la Nuova Zelanda, parla anche un po' di me.
I THINK SO LONG BEFORE I’M SLEEPING
ALL MY LOVES ARE LOSING MEANING
I CRAVE AT ONCE A LEVITY
SHOULD SOMEONE WRING IT OUT OF ME
I SHIVER AND I FEEL A FEVER
SEE MY HEAD BENEATH THE CLEAVER
TO THE BUTCHER I REQUEST:
MAKE SURE MY MESS IS ELEGANT!
I FEAR THAT I HAVE JUST FORGOTTEN
HOW FAR FROM THE TREE I’VE FALLEN
THE SIMPLE BLISS OF GIVING IN
TO ALL MY BASEST IMPULSES
I MISS THE WORLD I KNEW BEFORE
I SAW ALL OF THE SEAMS OF THINGS
I’VE LOST THE HEART TO GO ON
I MISS THE WORLD I KNEW BEFORE
I’D SEEN ALL OF THE SEAMS OF THINGS!
I’VE NOT THE HEART TO GO ON!
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