Ho completato anch'io il secondo ascolto per questa semifinale e devo dire che concordo con le impressioni espresse in questa pagina del topic.  Mi sentivo un po' una mosca bianca, ma da Juve in poi ho acquisito anch'io una maggior confidence a riguardo.

Due semifinali forti entrambe, ma ho percepito due filoni contrapposti: nella prima una maggiore peculiarità sonora e idiomatica nelle scelte, che mi ha restituito un senso di canzone-evento, che è ciò che ricerco nell'ascolto earthvisivo: brani che mi parlino maggiormente della propria terra, dei propri trend, della propria scena musicale interna, insomma, mediamente la sf 1 mi ha regalato suggestioni diverse da quelle tipicamente presenti in canzoni che circolano negli altri contest. 

Nella seconda ho riscontrato anch'io meno picchi, una maggiore uniformità, un'amalgama sonora di fondo che non permette a molte canzoni di emergere e di differenziarsi in maniera netta dalle altre 23 con cui concorrono, tanto da non avvertire l'esigenza di inserirle con priorità in una eventuale top 10. Di per contro, è inevitabile riscontrare qui una maggiore immediatezza e istantaneità da bolla eurovisiva, che, come qualcuno faceva notare, è comunque un parametro importante in un contest con un alto numero di adesioni, ammetto non il mio privilegiato, come non lo è quando mi approccio alle national selection eurovisive. Però alla fine un paio di intoccabili le ho anche in questa semi-final 

GIAPPONE

MIREI - Lonely In Tokyo

Non voglio essere eccessivamente logorroico con la mia presentazione quindi cercherò di riassumere più che posso, spero di riuscire nel mio intento, se non lo farò, beh, non ammazzatemi  

Quest'anno ho scelto il Giappone perché è un paese che trovo estremamente affascinante, pregno di storia e soprattutto con una scena immensa, che probabilmente non tutti conoscono, o che almeno solitamente, viene sempre associata ai soliti filoni musicali. Allo stesso tempo è un paese con una doppia anima, un po' tormentato e vagamente misterioso, e il mio obiettivo quest'anno era proprio quello di riuscire a trovare un'artista che potesse racchiudere entrambi questi lati con la sua musica.

Ho conosciuto MIREI grazie a una sponsorizzazione instagram, ho beccato talmente tante volte tra una storia e l'altra lo snippet di Lonely In Tokyo che sono arrivato quasi ad odiarla. Una promo fastidiosissima ed incessante. Faccio qualche ricerca su di lei e scopro che è già una piccola stella in giappone, nota per alcune sue cover e pezzi in lingua giapponese. Nata ad Osaka, a 22 anni decide di stravolgere completamente la sua carriera e la sua immagine, tentando definitivamente il successo all'estero, puntando così sull'inglese. Rimango incuriosito da questa ragazza tanto giovane quanto intraprendente, così un giorno decido di aprire youtube e cercare di mia spontanea del materiale su di lei. Ovviamente ascolto un po' di tutto e mi imbatto nuovamente in Lonely In Tokyo.

Dai primi secondi avverto un po' le vibes giapponesi, mi immagino in una strada affollata a Tokyo, tra migliaia di persone. Dopo una breve intro molto soft, parte un incalzante beat funk, mi lascio trasportare dal groove del pezzo, però allo stesso tempo sullo schermo scorrono immagini molto forti. Il pezzo infatti mette in luce lo sfruttamento dei cosiddetti "idol" (come ad esempio i cantanti dei gruppi K-Pop o J-Pop) ossia tutti quei giovani artisti, specialmente le donne, manipolati dalle case discografiche, ridotti quasi come burattini. Il testo è una dura critica a questo mondo di cui MIREI faceva parte agli inizi della sua carriera, prima di decidere di diventare indipendente e chiudere definitivamente ogni tipo di rapporto con quel mondo.
Sottolinea la solitudine alla quale sono destinati tutti gli idol e la privazione più totale di ogni piacere, come quello di mangiare, avere una relazione e quello di creare la propria musica. Parla degli abusi a cui queste giovani sono sottoposte e il modo in cui i mass media tendono ad ipersessualizzarle.
Tokyo in tal senso fa un po' da sfondo alla storia. MIREI nel pezzo racconta una storia forte, non negandosi però suoni accattivanti e in qualche modo danzerecci; ne evidenzia le ombre e non solo le luci, proprio come fa con Tokyo.

Di seguito vi lascio il testo e la traduzione della canzone perché penso meriti una lettura:

Buon ascolto!

ALBANIA

GALA - CONTAGIOUS

Il titolo non sembra uno dei più felici, lo so. Tuttavia, il testo della canzone nasconde un messaggio positivo, perché ad essere contagioso è l'amore per se stessi. Come dice il ritornello 

Sostenetela

JoJo ha detto
Detto ciò io vorrei veramente mettere i puntini sulle i riguardo il discorso dell'etnicità dei pezzi. Lo trovo un po' pretestuoso e, a tratti, anche un po' frutto di stereotipi. Ci sono paesi da cui ci aspettiamo la produzione etnica, ma perché? Come se non avessero un'industria musicale interna tanto variegata quanto la nostra. Ecco, è come se ci aspettassimo che per l'Italia ci sia la proposta lirica o la ballad d'amore, dalla Francia La Vie En Rose 2.0 o dalla Svezia la proposta elettropop. Nessuno se le aspetta. E allora perché dobbiamo aspettarci, per forza, la proposta etnica, o in lingua, che richiama la cultura musicale tradizionale da paesi, ad esempio, africani? Ce l'avranno anche loro la canzone dance o la canzone pop dal sapore internazionale?   

Discorso che fila, JoJo, e che mi piace perché fa riflettere e offre una visione altrettanto valida del contest.

Quando ho parlato di racconto della propria terra ed enfasi sulla scena interna non ho parlato a tutti i costi di etnicità, è un concetto che può alludere a una vasta pluralità di generi e di tendenze magari tipici ed esclusivi di determinati paesi, ma che si possono connotare anche come un qualcosa di innovativo e non a tutti i costi in chiave etnica e conservatrice.

Il pop e l'urban sono linguaggi musicali trasversali, sono convinto più di te che ad oggi siano presenti in ogni parte del globo, tuttavia è una questione di cosa cerco io quando mi approccio a questo contest, non è una questione di come deve essere per tutti, le chiavi di lettura rispondono sempre ad esigenze personali. Soggettivamente ricerco e premio non la tipica traccia che potrebbe tranquillamente presenziare in PoPuP o al SSC, ma una traccia che incarni un po' quel passo avanti che questo contest può osare, di cui si fa manifesto nel suo essere un melting pot di generi, culture, idiomi, esperienze che dialogano tra loro, si incastrano e coesistono.

Mi piace pensare all'EV come un contest non a tutti i costi avanguardista, ma neanche a tutti i costi urban/pop (tendenza prevalente in questa seconda semi),  sicuramente lo immagino come un contest in cui è possibile trovare sia episodi più "immediati" che episodi più "ricercati", che è esattamente ciò che sostengo quando alludo ad una prima semifinale più eterogenea da questo punto di vista, in quanto nessuna delle due tendenze prende il sopravvento sull'altra.

Edre ha detto
Sto seguendo questi discorsi negli ultimi giorni, compresi altri post prima semi (quindi specifico che no, non mi riferisco agli ultimi due), e... It's not that serious? 

però specifica a chi ti riferisci così chi ti legge segue meglio il ragionamento 

comunque non mi pare si stia spingendo sulla supremazia di nulla, ognuno espone le proprie preferenze in base ovviamente a quelli che sono i propri parametri di giudizio e ne esce fuori un confronto. Per dire, Jojo e Plasma sono certo abbiano parametri di giudizio molto differenti, però dal loro confronto civile stava uscendo fuori un ragionamento interessante.

Quindi ecco il parlarne non significa per forza chiudersi in un box, anzi