Plasma ha detto

 

Discorso che fila, JoJo, e che mi piace perché fa riflettere e offre una visione altrettanto valida del contest.

Quando ho parlato di racconto della propria terra ed enfasi sulla scena interna non ho parlato a tutti i costi di etnicità, è un concetto che può alludere a una vasta pluralità di generi e di tendenze magari tipici ed esclusivi di determinati paesi, ma che si possono connotare anche come un qualcosa di innovativo e non a tutti i costi in chiave etnica e conservatrice.

Il pop e l'urban sono linguaggi musicali trasversali, sono convinto più di te che ad oggi siano presenti in ogni parte del globo, tuttavia è una questione di cosa cerco io quando mi approccio a questo contest, non è una questione di come deve essere per tutti, le chiavi di lettura rispondono sempre ad esigenze personali. Soggettivamente ricerco e premio non la tipica traccia che potrebbe tranquillamente presenziare in PoPuP o al SSC, ma una traccia che incarni un po' quel passo avanti che questo contest può osare, di cui si fa manifesto nel suo essere un melting pot di generi, culture, idiomi, esperienze che dialogano tra loro, si incastrano e coesistono.

Mi piace pensare all'EV come un contest non a tutti i costi avanguardista, ma neanche a tutti i costi urban/pop (tendenza prevalente in questa seconda semi),  sicuramente lo immagino come un contest in cui è possibile trovare sia episodi più "immediati" che episodi più "ricercati", che è esattamente ciò che sostengo quando alludo ad una prima semifinale più eterogenea da questo punto di vista, in quanto nessuna delle due tendenze prende il sopravvento sull'altra.  

Innanzitutto, ho scritto quel mini sfogo perché è dalla prima edizione che si legge di questa etnicità et simili, non solo perché ho letto il tuo tranqui 

Non sono qui per sindacare come tu debba votare, né qui per dire che c'è un filone di serie A e un filone di serie B (ma manco per me c'è questo ragionamento: già guardando la prima parte della mia classifica della prima semi vedo un pout pourri di roba). Anzi, la tua visione del contest è apprezzabile e condivisibile, pur non essendo quella che ho io.

A volte, negli anni, ho avuto l'impressione che questa tendenza, in alcuni casi un po' spasmodica, alla ricerca della produzione locale vada a svantaggiare paesi da cui abbiamo aspettative dettate un po' da stereotipi. 

Nel tuo post parli di scena interna ma poi sotto mi parli solo di tradizione, idiomi, ecc. Ma la scena interna non è quella. Perché, ad esempio, prendiamo il Brasile. La sua scena interna dominante, da anni e anni, è il pop/rap/funky, che dubito fortemente qui passerebbe come produzione tradizionale locale. 

Edre ha detto
Non io che entro cercando di fare il discorso generico da paciere e infiammo ancora di più la situazione  A flop, a mess, scusatemi.

Sì, comunque era un discorso basato sulle percezioni. L'impressione, nei contest, compreso questo, è che spesso ci sia una sorta di antagonismo tra chi ha visioni diverse. Ci sta che questa cosa venga avvertita di più o di meno a seconda della propria sensibilità, e lo capisco, però è una cosa che ho sentito di voler esporre. A volte sento una sorta di "appesantimento" della situazione, in cui c'è la volontà di andare contro altri per portare avanti la propria visione di musica, come se la "sconfitta" di un filone sia la "vittoria" di un altro. Capisco che possa essere una mia esagerazione, ma non trovo sia sbagliato esporre la cosa per chiarire eventuali dubbi e posizioni, se il risultato opposto è una sorta di buildup di risentimento e malintesi.  

Ma hai fatto benissimo ad esporre la tua, ti ammiro sempre molto per il tuo apporto intellettuale alle discussioni e per gli spunti di riflessione che lanci, però davvero non ci stavamo infiammando né manifestando beceri antagonismi di sorta, stiamo condividendo uno scambio di opinioni (inerenti alle semifinali e al contest in sé) sì divergenti ma in maniera molto pacata e rispettosa, senza che nessuno prevaricasse o imponesse la propria visione.  Con JoJo ci ritroviamo complici e disallineati a contest alterni, ma di base that's what makes the game more exciting. 

 [Impossibile trovare l'immagine]

Vengo in pace e tra questa discussione "The Waiting Game" dei Kalandra è  il giusto compromesso.

Vi posto questa esibizione live

Un commento su Youtube(non mio, ci tengo a precisarlo) li definisce "Tool meets Aurora".

Il paragone ai Tool fa contenti gli utenti dai gusti più alternativi, il riferimento ad Aurora fa felici gli utenti che ascoltano principalmente pop, musica mainstream.

E' un brano che rappresenta appieno la produzione discografica di certi artisti norvegesi. La Norvegia è conosciuta anche per generi più estremi come il black metal che poi spesso è sfociato nel più suggestivo e pacato dark ambient.

E dato che il prossimo CD di Lorde è stato definito da lei stessa GLACIALE ed ispirato dal suo viaggio in Antartide vi assicuro che ci sarà un brano dalle atmosfere come quelle di "The Waiting Game".

"The Waiting Game" racchiude in un unico brano passato, presente e futuro della musica di una nazione e non solo.

VOTE NORWAY

Ana Tijoux - Antifa dance

Are you ready for thissssss???

Durante la scelta della canzone della scorsa edizione dell'earthvision, mi sono imbattuto su questo pezzo della Tijoux. Al primo ascolto ho pensato "che canzone strana, non so se mi piace", poi ci sono tornato ogni giorno: canzone potente, rivoluzionaria, stile peculiare che rispetta il testo con un ritornello che quasi definirei strano rispetto al forte impatto delle strofe. Spero molti di voi potranno apprezzare al di là dei voti.

Ana Tijoux, rapper franco-cilena, pubblica questa canzone nel marzo 2020 anticipando l’omonimo album, con testo politicamente carico di ribellione; “di fronte all’autoritarismo, all’odio inesorabile per l’altro, torniamo di nuovo all’arte. Arte che si carica di musica e colore, arte che risponde alla danza, un movimento organizzato di bella ribellione. Dal dolore nasce il più puro atto di amore e resistenza”.

La canzone è un inno alla protesta contro i soprusi del governo e lotta all’uguaglianza: “nel mio paese ti portano in galera se salti un tornello, ti prendono se chiedi il pane dal banchetto, ti chiamano pazzo sei esci fuori a protestare, ti sparano in un occhio se manifesti, e ti ronzano addosso”.

Testo scritto in SLANG  cileno: gergo usato in certe classi o gruppi sociali, a scopo di maggiore espressività

Somos los choros y los flaites
Y los caras de nana, los cara de na (de na)
Somos los patipelaos
Los cumas los rotos, los chulos, ¿y qué más? (De na)
Somos los cholos, morenos
Los chicos sin pelo en la lengua, ya está (De na)

Somos morenos y qué bueno
No tenemos miedo, no tenemos na, na, na

[Siamo le persone coraggiose, di merda e dall'aspetto volgare

Siamo la plebe, la sottoclasse, il precariato, il controllo

E che altro?

Siamo quelli dalla pelle scura, quelli non biondi, quelli bassi (alti)

Siamo schietti, ecco

Abbiamo la pelle scura e va bene, non abbiamo paura di nulla
Non abbiamo niente, niente, niente, niente]

A liberar este mundo completo
Si tocan a uno (tocan el pueblo)

[Liberiamo il mondo intero

Se toccano uno, toccano il popolo]

LIVE

Voti inviati. Dopo diversi ascolti, per me in questa seconda semi un brano ha nettamente spiccato sugli altri. Can't stop listening, ma chissà chi?