latinista93 ha detto

Chi mi sta convincendo sempre di più è Jojo che è cresciuto tantissimo e sta rifilando un bel testo dietro l'altro, oltre ad essere riuscito a crearsi una propria riconoscibilità di scrittura. Bravissima anche Amers. 

Mi fa molto, molto piacere quello che hai scritto. 

Sono contento che pur essendo testi poco complessi e articolati riescano comunque a farsi piacere. Ogni tanto prima di inviare penso di aver scritto la peggio bimbominkiata.

PROVA A SQUADRE

Ho preferito fra le due proposte Infinite Ammo, a mio parere sicuramente più efficace ed incisiva dell’avversaria. Forti le strofe, memorabile il ritornello, azzeccato e intelligente lo special rap. Il titolo, pur di difficile comprensione in una sua eventuale collocazione radiofonica, comunque ha il pregio di rivolgersi direttamente a quello che in fin dei conti dovrebbe essere il pubblico di questa canzone (che io mi immagino far parte dell’ideale del pop/rap commerciale à la J-Ax e Fedez). La citazione della birra Menabrea – che io non conoscevo – vale un punto in più

Gabbia di leoni, pur centrata a livello di intenzioni e di messaggio, non mi ha preso allo stesso modo. La prima strofa è più debole della seconda e alcune immagini non mi sono arrivate come, credo, fosse nell’intenzione degli autori – a partire dalla prima rima “leoni/cloni” che sembra un po’ buttata lì e manca un po’ della forza necessaria a esporre un concetto così pressante. Il tema dei leoni da tastiera è comunque forte e voglio salvare il ritornello e l’immagine del “re” che riprende il leone re della giungla, molto adatta e azzeccata.

PROVA TWEET

NATI ROTTI (Alessandro27)

Mi spiace tanto essendo un tuo fan della prima ora, ma ho trovato Nati rotti un po’ scialba e mancante del guizzo che mi aveva fatto apprezzare i tuoi ultimi testi. Ci sono tante, troppe immagini particolari che però risultano un po’ fumose a prima vista e non sembrano in realtà significare tanto (“sangue che fa male”, “vetri taglienti di anima” ecc.). Si perde un po’ anche la musicalità del tutto, che finora avevo trovato come uno dei tuoi punti di forza. La sufficienza c’è, ma ti ho trovato forse un po’ troppo concettuale per i miei gusti – un po’ sicuramente condizionato dall’uso misurato delle parole a cui ti ha costretto il tema della prova.

È STATO BELLO (Amers)

Per quanto non abbia perso la testa per nessuno dei testi di questa settimana (colpa mia e della mia difficoltà ad adattarmi all’idea di un limite di parole) È stato bello risulta la mia vincitrice di questo turno. C’è un po’ la tematica delle prime settimane, ma sviscerata da una prospettiva differente – si parla di una storia finita con un velo di rimpianto decisamente palpabile fin dal titolo, il desiderio di riallacciare i rapporti che però risulta apparentemente impossibile (forse per la presenza del “terzo incomodo” che avevamo trovato in Romanzo incompleto come in Lasciami andare, anche se qua non lo si menziona esplicitamente). La scelta lessicale è efficace e c’è da dire che non si sente neppure tanto la costrizione al limite delle 140 parole, magari il ritornello è un po’ scarno ma nel complesso ci sta. Però, per piacere, evitiamo il cliché usatissimo ed abusatissimo del sesso che non è mai stato più lo stesso

BALLIAMO CON IL FUOCO (Jojo Rxx)

Se l’intento era di presentare una hit radiofonica estiva, hai abbastanza colto nel segno (anche se mi è sembrata un po’ una riproposizione un po’ meno “safe” e un po’ più centrata di Ti porto a fare un giro, che per carità all’interno dello stesso album ci starebbe alla grande). Bella la scelta delle parole, mi son trovato a canticchiare il ritornello sulla musica di Noi siamo infinito (#originalità) e devo dire che malgrado i miei dubbi iniziali il tutto sembra funzionare anche musicalmente. Non mi è piaciuta però la seconda strofa, soprattutto quell’”assuefatti” buttato lì così a spezzare completamente il ritmo. “Balliamo con il fuoco” poi non ha lo stesso effetto dell’inglese “Dancing with fire”, cioè in italiano lo sento un po’ meno forte (anche se essendo colpevole io per primo di usare troppi anglicismi – pure inutili – quando scrivo e parlo, mi sento automaticamente vicino a questa causa). Sei sicuramente sulla strada giusta, anche se Non ti ho dimenticato aveva a mio parere davvero una marcia in più.

MI RITROVO QUI (Mario.)

A differenza degli altri penso che il limite di parole ti abbia quasi aiutato, soprattutto per via del tuo stile sobrio e un po’ minimal che all’inizio colpevolmente avevo trovato noioso e invece adesso sta iniziando davvero a venire fuori come tua cifra stilistica che in qualche modo ti contraddistingue. Per questa Mi ritrovo qui non mi strappo i capelli ma come settimana scorsa apprezzo tantissimo l’evoluzione, il modo in cui hai provato a seguire i consigli che hai ricevuto e l’impegno che hai profuso in questa competizione. Le immagini sono belle e azzeccate ma perdono un po’ di potenza per via di quell’e quindi mi ritrovo qui ripetuto quattro volte nel ritornello che io avrei detto soltanto una volta e poi elencato di fila i vari “a temere tutto ciò che mi circonda, a farmi sommergere dall’onda ecc.” magari salvando qualche parola per un eventuale special.

JoJo Rxx ha detto
Bisogna rispettare gli attacchi della canzone originale? Bisogna rispettare la metrica?  

La melodia deve essere seguita in toto, quindi bisogna cercare (ovviamente nel possibile) di non spostare gli attacchi e le chiusure.

Per "rispettare la metrica" non so cosa intendi di preciso. Pensate a "I can't breath easy" che è diventato "A chi mi dice".  Per me l'importante è che si possano cantare senza difficoltà i testi sulla melodia di Zombie, non bisogna essere per forza così didascalici nel richiamare il suono originale ("in your heeeeead" può anche diventare "Siamo noooi", non trovo obbligatorio rispettare le vocali finali!)