Utente
27 febbraio, 2020
Buon inizio contest a tutti! Molto curiosa di conoscere meglio alcune delle serie che avete portato, nel frattempo ecco qui la presentazione di Tabula Rasa
Inizio con il dire che “drama” è la categoria in cui rientravano praticamente tutte le meravigliose serie che ho visto, e quindi avevo veramente un bacino molto ampio da cui scegliere. Ho optato alla fine per una delle serie forse meno conosciute ma che mi hanno sorpresa di più, perché l’ho iniziata trovandola per caso tra i suggerimenti di Netflix, ho pensato di guardarla tanto per riempire i viaggi in treno, ma non mi sarei mai aspettata che l’avrei apprezzata così tanto.
Penso sia una serie terribilmente underrated: una stagione di produzione belga, un giallo e dramma psicologico che tiene con il fiato sospeso. Infatti è piena di plot twist inaspettati, mantiene un’atmosfera sempre più inquietante e lascia allo spettatore continui dubbi.
La storia è incentrata su una donna, Mie, che soffre di amnesie: da quando ha avuto un incidente stradale continua a dimenticare qualsiasi fatto successivo all’impatto; il suo mondo si sgretola in inafferrabile sabbia rossa e la sua memoria si cancella periodicamente. Una specie di Memento, insomma.
La donna prova a ricominciare la propria vita assieme al marito Benoit e alla figlia Romy trasferendosi in una bella casa immersa nella boscaglia, ma i suoi problemi sono solo iniziati. C’è un qualcosa di oscuro che la circonda, qualcosa che la coinvolge nella sparizione di un uomo e un’indagine di polizia, qualcosa che la porta a volte a confondere realtà e allucinazioni, tanto da farla entrare in manicomio. Mie potrà fare affidamento solo su di sé e sul quadernino in cui annota quello che le succede, cercando disperatamente di trovare un senso alle dinamiche incomprensibili che la circondano, e di scavare dentro di sé per ritrovare un ricordo cruciale. Si troverà a dubitare di tutto e di tutti, persino di se stessa.
Punti a favore della serie sono:
- la trama e soprattutto il modo in cui viene narrata, con continui salti tra Mie nell’istituto e nei giorni prima della sparizione dell’uomo
- i personaggi ben tratteggiati, ognuno con i suoi punti d’ombra ma anche con le proprie fragilità e motivazioni
- il finale, che non delude perché riprende le fila dei piccoli indizi disseminati qua e là negli episodi precedenti
- la fotografia, l’ambientazione e gli effetti speciali come quello della sabbia che rappresenta la perdita di memoria.
Spero di avervi un minimo incuriositi, per me è stata davvero una scoperta, quindi vi lascio il trailer italiano (anche se per me merita vederlo in lingua originale!) →
e la sequenza introduttiva della serie che rende molto l’atmosfera →
Utente
16 gennaio, 2021
Definire Killing Eve una serie drama è un po' riduttivo. Ha tratti da thriller e anche da comedy, per darvi l'idea di quanto sia un universo in realtà complesso e affascinante.
Basata su una serie di racconti, Killing Eve è la storia di due donne, estremamente differenti tra loro - o forse non così tanto. L'agente dell'intelligence britannica, Eve Polastri, è sulle tracce di un sicario estremamente bizzarro (e anche per questo affascinante), Villanelle. Le due donne sono una alla ricerca dell'altra e questa ricerca le porterà a costruire una vera e propria ossessione, che non nasconde nemmeno momenti di tensione sessuale.
La trama si snoda e si infittisce per tre stagioni, ne è in programma una quarta (e scrivendo questo post ho appena scoperto che sarà l'ultima oh well), e mostra nel tempo come Eve e Villanelle, presentate come agli antipodi, siano in realtà profondamente simili e incastrate in una realtà che forse non è ciò a cui intimamente appartengono.
Punti a favore di questa serie sono le interpretazioni magistrali di Sandra Oh (Golden Globe come miglior attrice in una serie drammatica nel 2019) e, soprattutto, di Jodie Comer (Emmy Award come migliore attrice protagonista in una serie drammatica, 2019) che interpreta un'assassina non così a sangue freddo come vogliono farci pensare.
Utente
7 agosto, 2013
DOC
Andrea Fanti è un brillante ed affermato medico che lavora al Policlinico Ambrosiano a Milano, ospedale in cui ricopre il ruolo di primario del reparto Medicina Interna.
Un giorno, il padre di un ragazzo deceduto da poco nel suo reparto si reca in ospedale armato di pistola e gli spara un colpo alla testa, senza ucciderlo ma procurandogli una irreversibile lesione prefrontale: il trauma provoca la perdita della memoria degli ultimi dodici anni di vita trascorsi. A causa di ciò, per la prima volta passa dall'essere un autorevole medico ad un semplice paziente.
Catapultato in un presente a tratti incomprensibile con i ricordi nel passato, non riesce più a vivere normalmente, precipitando in un mondo sconosciuto e progredito, dimenticandosi completamente dei propri cari, che percepisce come estranei.
Costretto a ricominciare gran parte della sua vita da capo, con una vita amputata di ricordi, l'ospedale sarà l'unico posto in cui Andrea si sentirà veramente a casa per provare a costruirsi un nuovo futuro, lavorativo e privato.
Uno dei monologhi più toccanti della serie tv ( spoiler ):
Utente
7 agosto, 2013
Anch’io come Iry a quanto pare guardo più serie catalogate in drama quindi ero molto in difficoltà nel fare una scelta 🤦🏻♀️
Ho scelto Sense8 perché quando l’ho vista mi ha colpito molto.
La prima volta che ne ho sentito parlare è stato qui su RH in cui mi son messa a leggere i commenti che erano tutti entusiasti quindi mi dissi “proviamo”. E la guardai tutta d’un fiato.
Trovo davvero intrigante e affascinante la possibilità di essere interconnessi con altre persone che non si conoscono. E non solo di sentirne i pensieri ma anche di acquisirne le capacità. Apre a un ventaglio di possibilità inimmaginabile.
Vi lascio trama e trailer della prima stagione.
Otto sconosciuti da diverse parti del mondo sviluppano improvvisamente una reciproca connessione telepatica. Appartenenti a diverse culture, religioni e orientamenti sessuali, scoprono quindi di essere dei sensate, persone con un avanzato livello di empatia che hanno sviluppato una profonda connessione psichica con un ristretto gruppo di loro simili. Mentre cercano di scoprire, disorientati, il significato delle loro percezioni extrasensoriali e iniziano a interagire a distanza tra di loro, un uomo di nome Jonas si offre di aiutarli. Allo stesso tempo un'altra enigmatica figura, Whispers, sfrutta la loro stessa abilità per dar loro la caccia.
Game Ranking Winner 2021/2022
Utente
30 novembre, 2019
Anno: 2020
Piattaforma: Amazon Prime Video
Genere: avventura, mistero, drama
The Wilds, che non ha nulla in confronto con Lost a parte l'ambientazione, segue un gruppo di ragazze adolescenti di varia estrazione sociale, che lottano per la sopravvivenza dopo che un incidente aereo le costringe a vivere su un’isola deserta. Le naufraghe si ritroveranno a litigare e a stringere forti legami che le porteranno a conoscersi, a scoprire segreti che nascondono e i traumi a cui sono tutte sopravvissute. Ma le ragazze non sono finite su quell’isola per caso, infatti capiranno che qualcosa non torna: qualcuno le ha portate lì con uno scopo ben preciso. Ma chi? E perché?
Perchè mi è piaciuta?
Prima di tutto perchè The Wilds è una serie tv estremamente inclusiva. Le protagoniste formano un gruppo eterogeneo che riesce a rappresentare in maniera efficace un piccolo microcosmo dove trovano spazio differenze di ogni genere: nazionalità, religione, idee e credenze.
Il punto di forza sono sicuramente le protagoniste e come vengono raccontate. Ogni episodio è costituito da dei flashback che mostrano il passato di ognuna, le loro esperienze più significative e purtroppo anche i loro drammi personali. Così facendo lo spettatore ha la possibilità di conoscerle per bene e a scegliere con chi può entrare meglio in empatia in base alla personalità che le contraddistingue.
Infine l'ho apprezzata perchè, nonostante sia una serie teen, è adatta a tutte le età e non risulta troppo adolescenziale come si potrebbe pensare.
Utente
5 aprile, 2018
SIX FEET UNDER
Dopo la scorsa edizione, e dopo aver vinto "Best Song Of Scene" sulle note di "Breathe Me" di Sia, non ho mai avuto dubbi su quale serie giocare in drama.
"Six Feet Under" è una delle serie più sottovalutate in Italia data d auna programmazione indecente le prime 3 stagione nel 2004 mentre la quarta ela quinta solo nel 2008 e nel 2009, ma in USA quando è stata trasmessa dal 2001 al 2005, è stata un vero e proprio fenomeno: osannata sia dalla critica, premiata con 9 Emmy e 3 Golden Globes, che dal pubblico che le ha sempre dato share elevati ma il produttore Alan Ball affermò "Quando hai realizzato più di 60 episodi e hai raccontato più di 60 ore di storia è ora di chiudere. Ogni show ha una data di scadenza ma gli autori spesso la ignorano per motivi economici “
"Six Feet Under" tratta di una famiglia disfunzionale americana, i Fisher. La prima puntata inizia con la morte del capofamiglia, Nathaniel Fisher. A quel punto, i tre figli David, Nathan e Claire si triovano a gestire l'attività di famiglia, un'agenzia di pompe funebri.
La morte sarà l'inizio di ogni puntata dove vengono descritte varie tipo di morti: annegamento, asfissia ecc... ma in realtà tutto ciò è per indagare il senso della vita e durante i vari episodi capita che i personaggi parlino con i defunti ma in realtà questi dialoghi sarebbero come se fossero dei loro dialoghi interiori dove capiscono di vivere appieno la propria vita: uno dei momenti più toccanti è di sicuro il coming out di David con la madre Ruth. Alla fine, non sono altro che due facce della stessa medaglia.
Dato che è una serie contraddistinta da una struttura circolare, pure io concludo questa mia descrizione tornando all'inizio del mio discorso, postando il finale dove si compie il senso di questa serie durata 5 stagione: noi siamo solo passeggeri su questa Terra ma il viaggio della vita continua
Utente
7 agosto, 2013
Dopo quasi un secolo che un'apocalisse nucleare ha raso al suolo il pianeta Terra, il genere umano sopravvive sull'Arca, una stazione spaziale in orbita geostazionaria che si trovava nell'orbita terrestre al momento del disastro. La vita sull'Arca è ormai giunta alla terza generazione, ma con il passare dei decenni la stazione è in declino e ormai prossima al collasso. Per tentare di scongiurare l'imminente crisi le autorità in carica decidono di inviare un gruppo di cento giovani delinquenti in avanscoperta sulla Terra per verificare se sia tornata nuovamente abitabile. Una volta arrivati, i cento si troveranno di fronte ad un pianeta affascinante e irriconoscibile ma anche primitivo, ostile e pericoloso, e dove sarà necessario unire le forze per superare le numerose insidie e minacce che si troveranno davanti e cercare di sopravvivere nel nuovo mondo.
Sette stagioni, cento episodi totali, una trama che diventa via via più fantascentifica ma il cui filo conduttore resta sempre lo stesso: la sopravvivenza della razza umana.
Ho scelto questa serie perché è una delle mie preferite. Mi ha appassionato molto e a differenza di altre serie "teen" questa è più matura e cupa nei toni e non risulta troppo adolescenziale come invece si potrebbe pensare in un primo momento. Inoltre, a mio parere, è una serie che riesce rinnovarsi di anno in anno pur rimandendo fedele a sé stessa, e dove i personaggi protagonisti sono ben caratterizzati e col passare del tempo subiscono un'evoluzione che spesso in altre serie - anche quelle più note - è difficile trovare.
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
Prima votazione andata, ma già durissimo decidere tra serie che vorrei vedere da secoli, serie che non conoscevo e che mi è venuta voglia di vedere, serie che ho divorato e serie che ho interrotto per non so quale motivo. La conclusione è che vorrei avere una vita parallela solo per recuperarle
Alla fine ho votato anche serie che non ho mai visto, ma che so che mi piacerebbero e che mi farebbero entrare in un loop, ma vale lo stesso discorso anche per altre serie che non sono rientrate nella top5 ma a cui darei una chance anche subito
Utente
7 agosto, 2013
Utente
7 agosto, 2013
semota ha detto
Alby ha detto
Alla fine ho votato anche serie che non ho mai visto, ma che so che mi piacerebbero e che mi farebbero entrare in un loopPer me uguale. Anche se tra le non presentate ne ho vista solo una quindi delle altre non ho saputo molto come “valutarle”.
Pure io come Alby e Sem 🙂
Per il voto ho letto sia le presentazioni che le trame sul web.
Moderatore - Mentore
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
HousArd II - Comedy
Ecco a voi la seconda categoria: COMEDY. Ci sono comedy anni 90, altre recenti, dramedy e comedy pure. Chi passerà?
Queste le vostre scelte:
Will e Grace
Otto sotto un tetto
Passo Adelante
Atypical
Superstore
Pretty smart
Chuck
Bayside School
The Office
Dharma e Greg
Lizzie McGuire
Orange Is the new black
Ted Lasso
Only murders in the Building
Sex Education
Tutti pazzi per amore
Fleabag
Come votare? Dovrete mandarmi tramite MP la vostra top5, le cinque serie più votate passeranno il turno mentre le restanti andranno al super ripescaggio. Potete autovotarvi.
Potete presentare la serie in topic, visto che si parla di serie tv vi chiedo di mettere sotto spoiler eventuali notizie importanti per non rovinare la visione a qualcuno.
" Ma vedi Arianna, un uomo sa quando sta per arrivare la fine. Alcuni vanno a meditare davanti al mare, altri trovano conforto in famiglia, io faccio il limoncello."
e buon voto.
Avete tempo sino alle 21.00 di mercoledì 27 Ottobre.
@Rio91 @lukeyyy @Alabama Monroe @xello @Phoedred @Iry8 @semota @cionfy @Alby @pesca @Emm @Cas @smiley @robyfederer @edorf @mrnace @Francofranco
Utente
7 agosto, 2013
Game Ranking Winner 2017/2018
Game Ranking Winner 2020/2021
Utente
7 agosto, 2013
WILL E GRACE
Trama
Will è un avvocato di successo di Manhattan, affascinante e piacevole, che sta uscendo da una relazione amorosa durata parecchi anni. Grace è un bella imprenditrice che ha aperto uno studio di design d'interni. Entrambi sono amanti del buon vino e della buona cucina, della moda e dello shopping; sono amici da molto tempo ma, nonostante tutti e due siano alla ricerca dell'amore della vita, hanno accettato il fatto che tra loro non ci potrà mai essere nulla a parte una bellissima e profonda amicizia: sì, perché Will è gay mentre Grace è eterosessuale. Per questo i due affrontano gli alti e i bassi della vita insieme, sapendo di poter sempre contare l'uno sull'altra nei momenti difficili.
Curiosità
- Lo show è stato ispirato dall’esperienza reale del produttore Max Mutchinck. Quest’ultimo, infatti, prima di fare coming out al college, ha frequentato Janet Eisenberg. I due sono rimasti molto amici anche dopo essersi lasciati.
- Lo show ha vinto un totale di 51 awards tra SAG, Emmys e altri premi. Hanno avuto 28 nominations ai Golden Globes ma non ne hanno vinto nemmeno uno. Nello specifico ciascuno degli attori protagonisti ha vinto almeno un Emmy per il proprio lavoro in Will and Grace.
- Rosario, la domestica di Karen, avrebbe dovuto apparire soltanto una volta nella serie tv. Il personaggio ha avuto un tale successo da meritare poi la promozione a personaggio principale.
- Il personaggio di Will è stato quasi interpretato da John Barrowman. Successivamente gli autori hanno confessato che lo ritenevano troppo “etero” per il ruolo e hanno scelto McCormack. Nella vita reale, quest’ultimo è etero mentre John Barrowman è gay.
- Il successo di Will&Grace fu immediato. L’America si innamorò fin da subito delle vicende dei quattro protagonisti e la prima stagione portò immediatamente grandissimi risultati. Proprio per questo motivo – in segno di stima e riconoscenza – la NBC ha regalato al cast quattro porsche identiche, una per ogni attore di Will&Grace.
Alcune scene iconiche
Utente
27 febbraio, 2020
cionfy ha detto
Pure io come Alby e Sem 🙂
Per il voto ho letto sia le presentazioni che le trame sul web.
Anche io uguale, alla fine ho votato più di una serie che non avevo visto perché mi hanno incuriosita dalle presentazioni o dalle ricerche che ho fatto! Ci sono state alcune serie che mi è dispiaciuto non votare, sia viste che non viste
Per la categoria Comedy invece come volevasi dimostrare conosco un terzo dei nomi (ma proprio solo di fama) e non ne ho vista nessuna a parte la miaaaa!
Utente
7 agosto, 2013
BAYSIDE SCHOOL
Bayside School narra le vite di sei adolescenti alle prese con i quattro anni del liceo. Il protagonista Zack Morris (l'unico che ha possibilità di rivolgersi verso la telecamera e "parlare" con il pubblico nonché capace di "fermare il tempo"), ragazzo biondo e bello è innamorato della ragazza più bella della scuola, Kelly Kapowski, mentre Jessie, prova amore e odio verso Slater. Il gruppo si completa con Lisa, che vive di abiti firmati e pettegolezzi, e Screech, personaggio buffo e distratto. Sullo sfondo c'è il preside della Bayside High, il signor Belding.
Le vicende sono prevalentemente ambientate all'interno del liceo Bayside High di Pacific Palisades e dell'attiguo diner "The Max".
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
"I believe this world is a damaged place,
and if you can find a silver of happiness,
stay in it as long as you can"
Orange Is The New Black è una delle serie che più ho amato in assoluto, una delle poche serie in grado di tenere alto il livello (anzi, di migliorarlo) nel corso di ben sette stagioni, non deludendo mai il successo riscosso al suo debutto. Credo sia anche uno dei pochi casi in cui un prodotto di cinema o tv riesce a superare di gran lunga il libro da cui è tratto.
OITNB è certamente una serie ibrida che si contraddistingue per la contaminazione degli stili. Senza dubbio ha una forte componente di drama, ma io credo che una delle chiavi narrative che ne abbiano determinato la potenza sia proprio la comedy, quella componente di ironia, di sarcasmo, di satira che diventa la principale visione del mondo di questa serie, e io credo che sia anche la visione del mondo che nella vita ha la meglio sull'aspetto drama. Certo, il drama è centrale e quando entriamo nell'umanità dei personaggi ne siamo totalmente avvolti, ma l'elemento comedy è ciò che potenzia questo effetto, a mio modo di vedere. Se vogliamo, è una corazza lacerata. Ci fa sorridere, ma ci permette anche di scorgerne l'interno, la fragilità e la bellezza nascosta che ci sorprende e che ci spiazza proprio perché inaspettata.
Inoltre, l'ironia di Orange Is The New Black, a mio avviso, è la risposta perfetta alla polemica sul politicamente scorretto. Quando sentiamo dire "Eh, ma non si può più scherzare su niente, non si possono più fare battute che qualcuno si offende". Beh, OITNB riesce a scherzare su tutto, a ironizzare su tutto, a fare satira su tutto senza scadere nel cattivo gusto e nell'offesa perché, semplicemente, tra politicamente scorretto e offesa c'è una differenza meno sottile di quanto si pensa. L'ironia di OITNB è intelligente e colpisce criticamente anche in modo pesante, con un'apparente leggerezza che ti fa sganasciare ma poi ti fa vedere le cose da prospettive curiose e in alcuni casi anche allarmanti.
La Trama
Piper Chapman è una donna che conduce una vita ligia e innocua. Sta per avviare un'attività di prodotti per la cura del corpo, è colta, educata, affabile e soprattutto è felice per la proposta di matrimonio ricevuta dal suo fidanzato. Improvvisamente, però, il passato torna a farle visita nella forma di una denuncia per un piccolo reato commesso molti anni prima, un reato commesso più che altro per amore di una donna immischiata in un giro di affari loschi molto più grande. Per sanare il suo vecchio debito con la legge, dunque, Piper decide di scontare la sua pena e di presentarsi nell'istituto penitenziario di Litchfield.
Per Piper si aprirà un mondo completamente diverso, che le cambierà la vita. Incontrerà donne con bagagli di vita estremamente distanti dal suo, in un ambiente in cui le regole del mondo che conosceva sono ampiamente sovvertite. Inevitabilmente la differente estrazione di Piper darà nell'occhio e per lei non sarà facile sopravvivere insieme a donne aggressive, criminali, senza filtri, pronte a tutto per mantenere una posizione di vantaggio sulle altre detenute. Presto però, Piper e soprattutto noi spettatori, impareremo a conoscere meglio quelle donne, ad entrare nelle loro storie, a lacerare le loro corazze per conoscerne fragilità e segreti. Come mai sono finite dietro le sbarre? Sono davvero delle criminali? E se lo sono o lo sono state, chi sono adesso? Cosa ha mosso le loro azioni? E le persone che dovrebbero incarnare la legge e la giustizia sono davvero i buoni? E se fossero soltanto cattive persone più abili? Se fossero solo criminali con i giusti mezzi? Così come la comedy e il drama, anche bene e male coesistono in ciascuno di noi. Le donne di Litchfield, in questo senso, non smetteranno mai di sorprenderci, grazie ad una scrittura geniale che ci permetterà con il tempo di scoprire personaggi a tutto tondo, in grado di crescere, di evolversi, o semplicemente di cambiare, di adattarsi alle circostanze.
Da spettatore, è una scrittura che ammiro moltissimo, che ha fatto la differenza nel poter apprezzare in modo costante questo prodotto che, oltre ad intrattenere in modo gustoso, riesce a raccontare la realtà con un'onestà che raramente si vede in televisione. Il linguaggio verbale e visivo, il taglio esplicito, la poetica, i riferimenti. Tutti elementi curati alla perfezione in modo da restituire un racconto autentico, reale. Non solo, un racconto che per la prima volta, forse, riesce a dar voce in modo così efficace a profili e identità mai e poi mai raccontate in televisione con questa dignità. Il mondo di Orange Is The New Black è uno dei più inclusivi della tv e in questo senso è diventato anche un precursore. Trovano spazio e voce personaggi di ogni cultura, di ogni convinzione, di ogni identità sessuale. Le diversità è rappresentata così come dovrebbe essere, normalità, quotidianità, esattamente come lo è nel mondo.
E il mondo entra prepotentemente in Orange Is The New Black, che trovo sia una serie che più di tutte abbia lanciato delle critiche al sistema, che più abbia rivolto gli occhi e l'attenzione degli spettatori a qualcosa che funziona in modo distorto nella società. Si ride, certo, ci si emoziona, ma allo stesso tempo è una serie che denuncia abusi, pregiudizi, discriminazioni, violenze, cavilli inspiegabili e malfunzionamenti di un sistema che troppo spesso e troppo facilmente fa passare in secondo piano l'umanità, che mai e poi mai smette di cessare dietro un'uniforme da detenuto. Un sistema che la serie racconta in un modo diretto e tragicamente attinente a ciò che accade nella realtà, con casistiche pressoché identiche. Un impatto non indifferente che testimonia il credito e il valore di questa serie. Una serie che assorbe dal reale trasformandolo in fiction ma che, alla luce della sua autorevolezza, ha saputo anche costruire qualcosa per la realtà. Ciò non soltanto attraverso i messaggi che ha lanciato, ma anche con qualcosa di concreto. L'ultimo episodio, infatti, annuncia la creazione nella vita reale di un fondo che possa aiutare le donne ad affrontare la vita fuori dal carcere una volta scontata la propria pena, ad alleviare le enormi difficoltà che possono incontrare in un mondo più respingente che accogliente. Il fondo prende il nome da uno dei personaggi più incisivi e significativi di OITNB e ispirandosi alla sua vicenda narrativa.
A proposito di finale, trovo che quello di Orange Is The New Black sia uno dei finali più riusciti di sempre. Molte volte mi sono chiesto quale fosse il modo più coerente, giusto, efficace, verosimile per chiudere una serie e molte volte me lo sono chiesto circa questa serie così complessa. OITNB ci è riuscita in modo impeccabile, nel modo che più somiglia alla realtà, con quell'atmosfera un po' dolce e un po' amaro che veglia dall'inizio sui personaggi, e su di noi.
"Enemies are friends you just haven't hugged yet"
Utente
27 febbraio, 2020
Fleabag è una serie comedy britannica. Nonostante non sia il mio genere preferito, diverse cose che avevo sentito riguardo a questa serie me l'hanno fatta guardare e l'ho divorata in qualche giorno. Ora posso concordare con chi dice che Phoebe Waller-Bridge (sia autrice che attrice principale) è davvero geniale. Il suo umorismo crudo mi ha conquistata in tutte le sue sfaccettature.
Fleabag (letteralmente "sacco di pulci") è il nome con cui conosciamo la protagonista, attorno a cui si sviluppa la serie. Si tratta di una donna con forti tendenze distruttive per quanto riguarda le relazioni con gli altri, da famiglia, amici e fidanzati (o, più di frequente, avventure di una notte). Ha una visione dissacrante della vita, dovuta anche a traumi che si porta dietro, e riesce spesso a cogliere delle verità che altri ignorano.
Una particolarità della serie è che Fleabag ha un collegamento diretto con gli spettatori tramite degli aside in cui guarda direttamente la telecamera e commenta ciò che sta accadendo con il suo sarcasmo amaro, o condivide un semplice momento di complicità con chi guarda la serie. Si tratta di un espediente che ci fa conoscere le sue vere sensazioni ed entrare in empatia con lei.
I personaggi con cui Fleabag entra in contatto nella sua vita turbolenta sono a modo loro delle macchiette: la matrigna accondiscendente, la sorella ossessionata dalla perfezione, i vari compagni con le fissazioni più assurde. Da questo scaturisce la commedia della serie, ma è anche una riflessione su degli aspetti umani che possiamo riconoscere negli altri e in noi stessi.
In pratica, Fleabag è una serie che tratta con umorismo la solitudine e l'incapacità di comunicare degli esseri umani, la difficoltà di realizzare i propri sogni, la continua lotta che è la vita stessa. Si potrebbe definire una tragedia raccontata in maniera comica da un animo che si rifiuta di accettare il dolore della sua vita, di soccombere di fronte a difficoltà economiche, incertezze sul futuro, pregiudizi.
Lascio anche qui il trailer, nonostante riesca a mostrare solo un briciolo della comicità e della complessità della serie, e segnalo che la seconda stagione è forse ancora migliore della prima!
Utente
6 dicembre, 2019
Cominciò così:
Da questo incipit barcamenandosi fra tradimenti, corteggiamenti, cotte ricambiate, bugie, situazioni paradossali e isterismi vari si prosegue per tre stagioni con garbo, ir☻nia e leggerezza, trattando anche tematiche meno convenzionali (per il pubblico di Rai1 di quell'epoca). Il coming out di un padre gay che si racconta con mille difficoltà al figlio adolescente che non vede da anni, la sieropositività o il rispetto per l'altrui pensiero fra le prime che ricordo.
Ebbe molto successo anche grazie ad un cast pazzesco capace di sostenere l'ottima impalcatura della sceneggiatura. Dai più giovani penso a Brenno Placido o Gabriele Rossi alla sex-addicted Maya interpretata da Francesca Inaudi, dal placido Corrado Fortuna, Carla Signoris, Giuseppe Battiston, la queen Piera Degli Esposti, fino alla redattrice glamourous Sonia Bergamasco (assieme a Pietro Taricone formarono una coppia improbabilissima e proprio per questo perfetta) e tantissimi altri.
Utente
7 agosto, 2013
LIZZIE MCGUIRE
La serie parla di Lizzie McGuire e delle sue avventure alla scuola media con i suoi due migliori amici, Miranda e Gordon. Le loro avventure variano dai problemi con un'insegnante a quelli di anoressia. Nonostante Lizzie e Gordon siano solo amici hanno sempre sentito una certa attrazione l'uno verso l'altra. Tutti e due conoscono ogni cosa della vita dell'altro: si conoscono da quando Lizzie aveva un giorno. Nonostante ciò mantengono solo un rapporto di amicizia. Comunque Lizzie, a volte, dà a vedere che è un po' innamorata di Gordon. A complicare la vita a Lizzie ci sono suo fratello Matt e la sua ex migliore amica Kate, che Lizzie continua ad aiutare anche se la tratta male. Ma per fortuna Matt ha un amico, Lanny, con cui giocare altrimenti per Lizzie la vita sarebbe stata veramente difficile.
Hilary Duff, è una cantante, attrice che in quegli anni ebbe molto successo.
Il personaggio che dà il nome alla serie. Frequenta la settima e l'ottava classe. È una ragazza come le altre, dolce, sognatrice, timida e sensibile, pronta a sfoderare gli artigli per difendere i suoi amici. Cerca sempre di far colpo su Ethan finché non si renderà conto di aver un amico speciale. Ha talento per la ginnastica ritmica, anche se dice chiaramente che quella non è la cosa che vuole davvero fare nella vita. Ama gli animali e probabilmente il suo futuro mestiere sarà legato al mondo animale. La sua migliore amica è sempre stata Kate, ma da quando lei è cambiata la sua migliore amica è diventata Miranda. Indossa sempre infradito alte in gomma.
Utente
7 agosto, 2013
Superstore è una comedy che segue le vicende quotidiane di un gruppo di impieganti che lavorano al Cloud 9, un disfunzionale grande magazzino di Saint Louis nel Missouri. Le vite dei personaggi e soprattutto l'ambiente lavorativo con le sue regole danno vita a situazioni comiche attraverso una narrazione corale dove lo humor è anche occasione per fare satira e parlare di temi sociali e d'attualità usandoli come motore narrativo dei vari episodi. Disparità salariali, condizioni precarie, sindacati, disabilità, femminismo, razzismo e immigrazione sono solo alcuni dei temi trattati con una brillante ironia facendo allo stesso tempo riflettere.
Tra i principali dipendenti del Cloud 9 troviamo Amy Sosa, veterana dello store e addetta alla supervisione dei colleghi la quale però è ormai stanca della monotonia del suo lavoro; Garrett sarcastico lavoratore paraplegico addetto agli annunci; Cheyenne giovane impiegata in dolce attesa; i neoassunti Jonah, ottimista e progressista, e Mateo, immigrato e omosessuale dichiarato. A dirigere lo store ci sono il direttore e manager Glenn Sturgis e la sua energica vice Dina Fox.
Ho scoperto Superstore solo quest'anno e l'ho trovata una comedy davvero ben fatta. È esilarante, brillante, scanzonata, con un'ironia intelligente dove anche i cliché del caso non vengono presentanti con banalità. I personaggi sono ben caraterrizzati e le divertenti dinamiche che si creano tra essi nell'ambiente di lavoro danno vita a situazioni spassose, e altrettanto comiche sono le scene di transizione che vedono protagonisti i clienti.
Per me è una comedy molto valida ma fin troppo sottovalutata, e spero di farla conoscere un po' attraverso questo contest. La consiglio soprattutto se avete apprezzato serie come The office e Parks and Recreation.
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