SPIRIT – CAVALLO SELVAGGIO

TRAMA

Spirit è uno splendido stallone Mustang, libero e selvaggio, che vive nelle praterie ancora incontaminate del lontano e selvaggio West.

Una notte vede del fumo e, spinto dalla curiosità, si avvicina così incontra gli uomini. Da quel giorno la sua vita cambierà perché conoscerà la crudeltà dell’uomo. Verrà catturato e farà di tutto per riconquistare la sua libertà.

Durante questo percorso incontrerà un indiano testardo come lui, un colonnello tutto d’un pezzo e… l’amore.

Come avevo accentato qualche post prima amo i film d’animazione, sono quei film che ti permettono di viaggiare tantissimo con la fantasia attraverso mondi dove tutto è possibile. Spirit – Cavallo Selvaggio è uno dei mie preferiti perché vengono trattati temi importanti come la libertà, l’amicizia, l’amore, la prepotenza umana e il maltrattamento degli animali proprio dal punto di vista di un animale non antropomorfizzato. Penso che la scelta di non far parlare gli animali tra di loro, come succede nella maggior parte dei film disney/dreamworks ecc…, si sia rivelata una scelta azzeccatissima. I cavalli comunicano attraverso i nitriti, ma anche altri modi come il linguaggio del corpo e gli occhi. Tutto questo dà maggior realismo che permette di entrare ancora di più dentro la storia e offre maggiori emozioni.

L’intrecciarsi della doppia storia alla ricerca della liberta, da parte dell’animale ma anche di una persona, fa capire come spesso l’arroganza e la prepotenza dell’uomo non tiene conto di nessuno. Arrivati in un nuovo posto non si pone il problema della convivenza con quelli che lo abitavano prima, ma vuole solo conquistare perché si sente padrone di tutto.

Spirit è stato importante per l’animazione perché, si era nel periodo in cui sembrava che bisognasse stereotipare i personaggi per farli piacere ai più piccolo, qui si punta tutto sulla semplicità  e il realismo. Inoltre, Spirit segna un traguardo importante per l'animazione, con il suo riuscitissimo mix di animazione 3D e disegni a mano: i fondali sono realizzati e animati al computer, mentre i personaggi sono per gran parte ridisegnati a mano per dar loro il calore necessario.

Uno dei punti forti del film sono le musiche che servono a dar voce ai personaggi, farci capire ancora di più i loro stati d’animo e dare sostegno evocativo alle bellissime scene. Nella versione originale sono curate da Hans Zimmer () e Bryan Adams mentre nella versione italiana sono affidate a Zucchero.

la scena del salto è la mia preferita, si rischia tutto per avere la libertà e il colonnello è come se riconoscesse che si sono meritati di essere liberi 

Fra quelli proposti, i miei preferiti sono:

Up Lo odiooooooooo

smiley ha detto

Non hai idea di quante volte l'avrò visto   

Il primo film che ho visto al cinema 

dede_91 ha detto
Up Lo odiooooooooo  

Inside Out

Film Pixar del 2015, premio oscar come miglior film d'animazione, ambientato dentro e fuori dalla mente di Riley, ragazzina di undici anni che dal Minnesota si trasferisce a San Francisco con con in genitori. Fino a qui un semplice film di formazione, ma la trovata geniale è che il film è quasi tutto ambientato nel suo cervello e la storia della crescita di Riley viene narrata dalle sue emozioni, forse vere protagoniste del film, che prendono vita e forma:

Gioia, sempre positiva e alla guida del gruppo

Tristezza, dall'animo malinconico e tendente allo sconforto

Rabbia, dal temperamento litigioso e polemico

Paura, timoroso e ansioso per ogni cosa

Disgusto, pronta a storcere il naso per ciò che non le piace

Sono loro che nella mente di Riley - immaginata come una grande sala di controllo dove gestiscono la costruzione e lo stoccaggio dei ricordi e dove reagiscono secondo la loro natura agli stimoli esterni - che dovranno vedersela con la crescita e il cambiamento. 

L'inizio dell'adolescenza e il trasferimento in una nuova città, è per Riley un momento critico e la tranquillità che si era stabilita nel Quartier generale della mente viene messa a dura prova. Infatti le 5 emozioni sono in disaccordo su come gestire tutte le novità che Riley si sta apprestando a vivere. Gioia vuole tenere tutto sotto controllo senza perdere il sorriso, Tristezza non sa che fare e sente l'impulso di toccare i vari ricordi. Da qui le due emozioni, in una fase concitata, finiscono per errore in un'altra parte del cervello. Iniziano così due viaggi in parallelo: quello di Gioia e Tristezza verso il Quartier generale, e quello di Riley che cerca di tornare felice com'era nel Minnesota sentendosi perduta a San Francisco. Nel frattempo Rabbia, Disgusto e Paura tirano avanti come possono il Centro di comando.

Il regista Pete Docter e gli autori hanno compiuto uno studio approfondito sugli aspetti della mente, e così a far da contorno alle vicende troviamo vari elementi psicologici: i ricordi, le idee, la memoria, la rimozione, i pensieri, il déjà vu, la personalità e gli interessi (qui raffigurati come isole), i sogni, le fantasie (menzione d'onore per l'amico immaginario Bing Bong) e il subconscio.

Film che ai bambini piace per i personaggi simpatici e per i vari colori brillanti, ma che piace anche ai più adulti per il messaggio che porta.