Moderatore Junior
7 agosto, 2013
Bravissimo Ala! Vittoria strameritata. Per me era un testa a testa tra la tua e l'opera di Notturno
In generale comunque devo dire che questa è stata la mia sala preferita finora. Mi sono perso totalmente nelle opere, tutte a loro modo affascinanti. Poi le scelte musicali meravigliose...
Utente
27 febbraio, 2020
Bravissimo Ala anche per me sei stato la #1 in questo turno, che bella opera e che tecnica originale!
Sono contenta di trovarmi in questa top5 perché non era per niente scontato, mi sono piaciuti veramente tanto i lavori di tutti, è stata anche per me la sala più bella e coinvolgente finora!!
Utente
7 agosto, 2013
Grande Alabama, era il mio primo posto penso fosse tra tutte quella che più immediatamente è riuscita a coinvolgermi sotto tutti gli aspetti.
Complimentoni anche agli altri 4, tutti quanti nella mia top 6 (mi rendo conto di avere good taste nei voti, forse meno nelle mie proposte )
Utente
7 ottobre, 2018
Complimenti ad Alabama e alla sua proposta super coinvolgente quel blu è pazzesco, e tra l'altro ogni volta che l'ho osservato mi è sempre parso di stare nelle profondità delle acque purissime di un oceano piuttosto che all'aria aperta a contemplare le stelle. Ancora più suggestiva, poi, l'impetuosa Stella della sera di Friedrich, grazie anche al contributo di una Lana Del Rey misteriosa e evocativa (mentre ho trovato un po' fuori contesto la citazione leopardiana, un po' in contrasto con le sensazioni che l'insieme opera/apporto musicale mi ha infuso, cosa che non ha comunque influito sul mio apprezzamento della proposta). Magica anche la fotografia delle risaie dello Yunnan, stupendi quei colori così pittorici.
Contento per la mia prima volta tra i top, mi sarebbe dispiaciuto un po' il contrario soprattutto per Falling in love, una canzone che trovo dotata di una potenza comunicativa e immersiva davvero mossa e vibrante
Utente
6 dicembre, 2019
Proseguiamo il nostro cammino scoprendo la Quinta Sala.
Percorriamo a ritroso il corridoio, superiamo le due gemelle Sale Blu e incontriamo un ambiente aperto, un raccordo intimo e charmant fra due spazi diversi. La pavimentazione è del colore neutro per eccellenza, il greige, mentre le pareti giocano molto sul dualismo chiaro/scuro, luce/ombra dell'evergreen bianco & nero.
Questo gioco di contrasti sarà ben visibile anche nelle opere che riempiranno la Sala:
serviranno appunto tinte black/white, contrasti cromatici decisi nei colori neutri, il color seppia e le sfumature terrose e calde della luce del sole, tinte più soffuse e rarefatte tipiche del pallore lunare e tanto tanto tanto bianco e nero.
Aspetto quindi opere d'arte (di qualsiasi genere e forma espositiva come al solito) che abbiano come soggetti protagonisti: volti (felici, tristi, meditativi ecc), corpi, nature morte, oggetti inanimati, edifici, spazi aperti vasti o claustrofobiche location al chiuso ma anche eventi memorabili storici o semplici scene di vita quotidiana.
La protagonista di questa Sala sarà, fate ben attenzione, la luce e l'ombra che riflette su di essi. Da sempre i pittori/disegnatori/artisti/fotografi/creativi digitali/performer si sono interrogati e misurati con questa tecnica capace di emozionare ed enfatizzare uno stato d'animo o un avvenimento.
Spesso una luce particolare sottolinea un momento importante all'interno dell'opera così come un'ombra sapientemente utilizzata cela e crea mistero. Talvolta l'ombra è distorta e non riflette precisamente quel particolare soggetto.
Sentite liberi di portare il vostro senso di luce e d'ombra.
Benvenuti allora alla
La forma di presentazione tornerà ad essere quella delle prime Sale: mi comunicherete in privato l'opera scelta e, a seguire una volta aperta e visibile la Sala, sarete liberi di presentarla autonomamente in topic accompagnandola e personalizzandola con impressioni personali, suggestioni o con quel che vi va. E' facoltativa la presentazione lo ricordo, consigliata ma facoltativa.
Ricapitolando quindi la consegna è di:
1 opera d'arte a tema Luce (con il nome dell'autore e titolo)
Termine ultimo Sabato 10 aprile alle ore 14.
Grazie a tutti e buona Sala 🔦.
@monechiapi @Casadelvino @Krishoes @NotturnoManto @Emm @alessandrino @Alpha @Alabama Monroe @Alby @Iry8 @Waves of Music @edorf
Utente
30 aprile, 2020
Complimenti Alabama! Bellissimo il brano etereo e ipnotico, come l’immagine in cui vorrei perdermi, immersa nel blu. Anch’io non ho ben capito se si tratti di un paesaggio terrestre o di un fondale marino (suggestione forse suggeritami dal brano), ma è un’ambiguità che non sento la necessità di risolvere, anzi rende il dipinto più intrigante.
Estendo i complimenti al resto della Top 5, tranne in un caso, sono tutte proposte che ho premiato. Personalmente, ho apprezzato molto anche la proposta di Casa che ho trovato davvero suggestiva, in particolare per la luce che si diffonde dal sole centrale in contrasto con la zona d’ombra nella parte bassa della foto, verso lo spettatore. La prospettiva, che dona profondità all’immagine, mi trasmette un senso di libertà ed effettivamente è uno scenario in cui vorrei immergermi.
Più in generale, devo dire che visitare la Sala Immersiva è stato un bel viaggio tra fantasia e realtà.
Ne approfitto per aggiungere qualche dettaglio sulla mia proposta. Per questa Sala ho pensato a un'immagine statica raffigurante un ambiente naturale che comprende al suo interno un'installazione. È una foto che mi invoglia a immergermi in quel contesto: la disposizione circolare degli alberi è avvolgente e crea una sorta di protezione, pensando alla Natura come una Madre accogliente. Al contempo, la prospettiva dal basso verso l'alto rende tutta la magnificenza della Natura, con gli alberi che rappresentano un ideale punto di unione tra terra e cielo, tra materiale e immateriale.
In questa cornice, si integra l'installazione Reservoir di John Grade, che appare come una nuvola o uno chandelier che riflette la luce. Osservandola nel dettaglio, si scopre che è composta da tante piccole parti che raccolgono l'acqua piovana cambiando forma di volta in volta. Un'esperienza immersiva in un ambiente naturale che unisce Terra, Aria e Acqua.
Il brano strumentale di Ólafur Arnalds l’ho trovato un complemento sonoro ideale per descrivere le sensazioni create dall'immagine. Le note di piano sono come gocce di pioggia, l'incedere ritmico mi trasmette la potenza della Natura e le aperture degli archi la sensazione avvolgente degli alberi, ma anche un profondo senso di infinito volgendo lo sguardo da terra verso l'alto, allo squarcio di cielo.
Per quanto riguarda le applicazioni, mi rendo conto che la scelta di evitare quelle più descrittive sia stata un po’ rischiosa ma, coerentemente con l’aforisma "È nel cuore dell’uomo che la vita dello spettacolo della Natura esiste; per riuscire a vederlo, bisogna sentirlo" ho preferito fare un passo indietro in modo che, più delle mie parole, fossero le immagini e il racconto in musica a trasferire emotivamente questa proposta agli spettatori, lasciando spazio alla libera interpretazione di ciascuno.
Ringrazio Jojo per il suo commento che, in definitiva, ha centrato il mio intento e chi, eventualmente, avesse apprezzato la proposta.
La Sala Luce!
Utente
7 agosto, 2013
Casadelvino ha detto
Ma chi li ha invitati questi gueeestt judgeeesss@JoJo
No teso sto scherzando, sei stato anche troppo buono mi aspettavo peggio ihih ma non ti sei reso conto del secondo CONCETTO dietro la mia sceltaaaa
Me le ha date MrNace le credenziali, che anche io non pensavo di avere!
Colgo l'occasione per ringraziarti, @mrnace , per aver pensato a me, non pensavo di essere all'altezza but it was a fun ride attraversare questi viaggi esperienziali musica e paesaggi. Continuerò a seguire visto che con questa prova ho aggiunto un piccolo tassello verso l'interesse per l'arte visiva!
Comunque siete stati tutti super bravi e vi chiedo scusa se non ho capito o se ho interpretato male le vostre proposte, è stato solo frutto di personali sensazioni.
Game Ranking Winner 2021/2022
Utente
30 novembre, 2019
Alpha ha detto
Complimenti Alabama! Bellissimo il brano etereo e ipnotico, come l’immagine in cui vorrei perdermi, immersa nel blu. Anch’io non ho ben capito se si tratti di un paesaggio terrestre o di un fondale marino (suggestione forse suggeritami dal brano), ma è un’ambiguità che non sento la necessità di risolvere, anzi rende il dipinto più intrigante.
Grazie cara @Alpha anche se non senti la necessità di risolvere quest'ambiguità, te la spiego lo stesso xD
Il dipinto raffigura il deserto del New Mexico, dove vive l'artista.
Fissandolo per molto tempo e viaggiando con l'immaginazione non vedevo più solo delle colline con un un cielo, ma anche il fondo di un oceano, con le sue alghe e i suoi coralli. Allo stesso tempo, anche solo il cielo notturno può diventare un oceano.
Così ho scelto di giocare su questa doppia visione deserto-oceano per rendere il tutto più magico e particolare 🙂
Utente
6 dicembre, 2019
Ci siamo. Mi stupite voi dodici di Sala in Sala.. Che scelte! Che scelte!
@Alabama Monroe @Emm @Alpha @Alby @Krishoes @alessandrino @Waves of Music @Iry8 @Casadelvino @NotturnoManto @monechiapi @edorf
Eccola allora la Sala Luce.
IRY8
Tim Noble & Sue Webster, Wild Mood Swing
WAVES OF MUSIC
Giorgio de Chirico, Mistero e malinconia di una strada
KRISHOES
George de La Tour, San Giuseppe Falegname
CASADELVINO
JanLeonard, Led Lenser - Adventure Europe Tour, 2013 Spain
EMM
Raffaello, La liberazione di San Pietro
ALESSANDRINO
Joseph Rebell, Burrasca al chiaro di luna nel golfo di Napoli
NOTTURNOMANTO
Thomas Kennington, Pandora
ALBY
Cerith Wyn Evans, Forms in Space... by Light (in Time) dall'installazione " ...the Illuminating Gas"
ALABAMA MONROE
George Mayer, Libido and Mortido
EDORF
Vadim Stein, fotografia s.t.
MONECHIAPI
Pneuhaus, Atmosphere
ALPHA
Diet Wigman, Shadow Dancing
---
Da ora potete presentare le vostre scelte autonomamente in topic, arricchendole con suggestioni, riflessioni personali, curiosità o semplicemente con quel che vi va. La presentazione è facoltativa lo ricordo, ma consigliata.
Domani mattina aprirò il voto e scopriremo la GUEST STAR OSPITE della Sala 🔦.
Pubblico amico come sempre aspetto con interesse il tuo parere, buona visita.
Ciao.
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
Forms in Space … by Light (in Time)
Cerith Wyn Evans
L’opera che ho scelto di proporre per questa sala è un’installazione dal titolo Forms in Space … by Light (in Time), del 2017, tratta dalla serie “….the Illuminating Gas” dell’artista gallese Cerith Wyn Evans. L'installazione si trova alla Tate Britain di Londra, ma le foto che ho scelto riguardando la versione riconfigurata dell’opera in occasione della mostra che si è tenuta all’Hangar Bicocca di Milano tra l’ottobre 2019 e il febbraio 2020. Ho scelto questa versione per due motivi. Il primo è la maggiore peculiarità e suggestività delle luci, poiché lo spazio scelto dall’Hangar Bicocca è totalmente buio. Il secondo è che si tratta di una mostra e di un’opera che ho avuto il piacere di godere dal vivo. Tutte le foto che vedrete d'ora in poi (tranne una o due) sono quelle che ho scattato goffamente io con il mio cellulare.
Forms in Space… by Light (in Time) consiste in chilometri di tubi al neon sospesi al soffitto, intrecciati tra loro in un gioco di luci, linee curve e rette, forme familiari e forme più astratte con cui la luce traccia nello spazio disegni, gesti, movimenti e arabeschi. Come suggerito dal titolo, forme che impiegano la luce nello spazio attraverso il tempo.
Nel mio periodo milanese una delle gioie ricorrenti era quella di potermi addentrare nelle mostre più svariate, spesso in compagnia di un amico con la stessa passione. Una domenica mattina vengo letteralmente rapito dal poster della mostra, con questi accattivanti ghirigori di luce in contrasto con il buio. Quel giorno il mio amico non poteva e rimandiamo la visita a data da destinarsi, ma io passo praticamente una buona oretta a cercare su Instagram gli hashtag della mostra e mi convinco ad andarci lo stesso da solo, avventurandomi per zone della città ancora inesplorate, affidandomi come sempre a una di quelle app che ti indica passo passo metro, autobus, fermate e scorciatoie. Inutile dire che ne è valsa la pena. Appena entrato nell’hangar l’impatto ottico è stato davvero sbalorditivo, grazie all’effetto di tutte queste opere sospese e illuminate che di fatto ruotavano attorno al fulcro della mostra, un’installazione super imponente, enorme, fatta di linee luminose che si divertivano a scarabocchiare sullo scurissimo soffitto. Te la trovi di fronte e ti sembra non voler più staccarle gli occhi di dosso. Era proprio Forms in Space… by Light (in Time), che l’artista descrive così:
“Ci sono molteplici chiavi interpretative e punti di accesso a questo lavoro. La cosa essenziale è che il mio punto di vista non è l’unico possibile. Si tratta innanzitutto di una sorta di spazio per la meditazione, di un luogo dove abbandonarsi alla contemplazione della trasmissione di energia”.
L’utilizzo accattivante della luce, quasi magico, quasi il disegno di un incantesimo sospeso a mezz’aria, dà a quest’opera una tridimensionalità affascinante che ti permette di averne infinite esperienze diverse nel tempo di una sola visita. A seconda del punto di vista che si assume, infatti, i disegni tracciati dai cavi, senza ovviamente muoversi, si riorganizzano all’occhio in giochi totalmente nuovi di prospettive e percezioni. Tra lo stupore e il divertimento, quindi, mi sono divertito ad osservarla con il naso all'insù, a passarci quasi attraverso, a sentirmici inglobato dentro e a rubarne dei frammenti con la fotocamera (in modo da sparare anche io qualche hashtag e contribuire a convincere i visitatori futuri ).
Il linguaggio luminoso di Evans si unisce all’idea di spazio e di tempo, di movimento, con richiami all’universo, ai corpi celesti, ma anche ad oggetti familiari come cerchi, che sembrano quasi orologi stilizzati. Ecco, la sensazione nell’osservare quest’opera, con attorno tante opere satelliti realizzate con la stessa tecnica e sospese in aria, era proprio quella di fluttuare attorno a dei corpi celesti di fronte ai quali ci si sente infinitamente piccoli e che ci appaiono quasi irraggiungibili, allo stesso tempo fisici ma resi così immateriali poiché letteralmente fatti di luce.
Utente
4 febbraio, 2018
Per questa sala dedicate a luci e ombre, ho deciso di puntare su una forma di arte che mette la luce come soggetto principale, anzi più che altro una forma di fotografia che valorizza l'espressione luminosa in tutte le sue sfumature.
La light art pone come mezzo espressivo la luce stessa, che diventa soggetto e saranno gli altri ad amalgamarsi ad essa e non viceversa. Nella fotografia, possiamo parlare più precisamente di light painting, che tramite i controlli di tempo, apertura del diaframma, esposizione e sensibilità alla luce, possiamo andare a creare degli scatti in cui, grazie al movimento della fonte di luce nel momento dello scatto, si creano veri e propri dipinti aerei con la luce.
In questo caso specifico ho deciso di scegliere un utilizzo doppio di questa light painting, cheoltre a creare una splendida sfera mistica, va anche ad enfatizzare e far risplendere con un'illuminazione evocativa ed affascinante, il contorno tetro e decandente di un'architettura clericale, creando una vera e propria espressione delle conseguenze di un'ottima valorizzazione della luce, e del suo corrispettivo, l'ombra.
La luce è il soggetto, l'ombra è la scenografia, l'incontro tra le due è un'espressione di pura armonia visiva.
Utente
27 febbraio, 2020
Per questa sala di luci e ombre, quale forma artistica migliore della Shadow Art, in cui un fascio di luce proietta su una parete l’ombra di un insieme di oggetti accatastati (apparentemente) alla rinfusa?
I due autori di Wild Mood Swings, Tim Noble e Sue Webster, utilizzano materiali di scarto, rottami e utensili rovinati (come sedie scheggiate o resti di alberi di Natale trovati abbandonati per le strade londinesi), per dare vita sul muro a sagome che li raffigurano.
La realizzazione di questo tipo di arte è allo stesso tempo semplice e complessa: si tratta di “una massa che bloccando la luce crea delle ombre molto dettagliate”, come dice Tim Noble, ma quella massa deve essere modellata con estrema precisione e capacità d’immaginazione. I materiali lavorati acquisiscono così nuova vita, passando dall’essere semplice spazzatura a far parte di un’opera che sembra un gioco di prestigio, dalle tenebre del dimenticatoio alla luce di un riflettore.
La filosofia dietro all’arte di Noble e Webster è che quegli oggetti che usiamo e buttiamo senza pensarci due volte, abituati al consumismo della nostra società, sono in realtà un’accurata rappresentazione delle nostre persone. In questo modo i due artisti gettano luce sulle ombre dell’umanità in senso metaforico oltre che letterale.
Utente
30 aprile, 2020
Shadow Dancing
Diet Wiegman
Per la Sala Luce ho pensato di presentare una proposta in cui la luce non sia semplicemente uno degli elementi, bensì una protagonista diretta del processo creativo, un elemento essenziale per comporre l’opera. In Shadow Dancing, dell'artista visuale olandese Diet Wiegman, lo è al punto tale che, senza di essa, l’opera risulta addirittura incompleta.
Come prima cosa, vi invito a guardare questo breve video dove potrete osservare come, grazie alla luce, l'opera si tramuta e diventa compiuta.
Wiegman realizza un processo creativo, a mio avviso, molto affascinante.
Partendo da una scultura fatta di materiali grezzi, posta su una base girevole, e illuminandola con un fascio di luce, quella massa informe si tramuta in un'ombra bellissima, nel caso dell'opera in questione, nella silhouette di Michael Jackson in una delle sue tipiche pose.
Questa trasformazione che appare quasi magica, in realtà, è il risultato di un sapiente utilizzo delle forme e di una disposizione precisa al millimetro di ogni elemento della scultura.
Uno degli aspetti che più mi attrae di quest’opera è che vi è un solo preciso istante in cui la massa informe assume l'immagine desiderata (min. 0.53 del video), ossia l'istante in cui la forma nello spazio incontra la luce giusta. Né un attimo prima, né un attimo dopo.
Un po' come quei casi della vita in cui un evento che attendiamo con trepidazione, ma che non dipende solo dalla nostra volontà, necessita delle "coordinate spazio-temporali" giuste affinché possa accadere. In tali situazioni è la capacità di saper attendere a fare la differenza.
Così come trovo interessante il fatto che anche da una massa informe realizzata con oggetti di recupero possa nascere qualcosa di bello e armonico. La luce rivela l'essenza delle cose e lascia emergere una bellezza che non è immediatamente percepibile ai nostri occhi perché, spesso, gli occhi si soffermano su ciò che crediamo essere la realtà assoluta mentre, invece, ne è solo lo strato più superficiale.
E, continuando a osservare quest’opera come metafora della vita, non posso non pensare che anche le situazioni che ci appaiono più difficili, se viste sotto una prospettiva diversa, possono rivelare aspetti positivi.
La giusta Luce ci aiuta a vedere la Bellezza nascosta in ogni cosa.
@Iry8 anche tu fan della Shadow Art!
Most Users Ever Online: 2564
Currently Online: Krispo, Anti-Hero, Dabte02
371 Guest(s)
Currently Browsing this Page:
1 Guest(s)
Top Posters:
Olimpico85: 46387
pesca: 33136
KassaD1: 26618
xello: 25444
pazzoreality: 24095
Newest Members:
AndreaLor
Lily Zoe
egisto
Roberto
giuseppe
Forum Stats:
Groups: 6
Forums: 207
Topics: 26877
Posts: 1390427
Member Stats:
Guest Posters: 7
Members: 22820
Moderators: 9
Admins: 3
Administrators: RealityHouse, Alex87, mariomatt
Moderators: sadida83, Fob92, BB, Latinista, Alby, amers, Edre, monechiapi, Capo Horn