Perdonatemi per il ritardo nei giudizi. Anche se la classifica è stata già stilata (e un po’ mi spiace inserirmi random in tutto questo drama che ho trovato piuttosto godibile), ci tenevo lo stesso a farvi presente i miei singoli giudizi.

Dolcenera: come ho già detto precedentemente, lei è un’artista che apprezzo particolarmente per le interpretazioni, e anche questo brano conferma ciò che apprezzo di lei. Rispetto ad altri suoi brani, però, trovo questo un po’ meno forte per quanto riguarda il testo. Trattandosi di un inciso, sono tenuto a valutare anche questo. Un brano del genere, che richiede una vocalità impressionante e un’interpretazione ben riuscita, sarebbe forse stato più adatto da giocare in live.

Giorgia: apprezzo molto la scelta del brano e la spiegazione che è stata fornita per raccontare quanto ci sia dietro. Tralasciando un attimo il risvolto emozionale, lo trovo particolare nelle sonorità, qualcosa che, essendo cresciuto con un’idea di Giorgia molto “pop”, mi ha colpito piacevolmente. Una canzone con un bel messaggio, che non tratta il tema della morte in un modo eccessivamente canonico, pienamente promossa.

Britney: ciò che, per me, fa la differenza tra il racconto di Britney e quello di altri cantanti in gara, è come venga presentata sempre in maniera molto “personale”, e questa caratteristica me la fa apprezzare a prescindere dalle sonorità dei brani, che non sono sempre vicine ai miei gusti. Del brano, mi piace come sia chiaramente appartenente a quel periodo, ma riesca ad integrare degli elementi della musica più moderna. Ci sono delle porzioni del brano che sarebbero credibilissime anche nella discografia attuale, e questo è un dettaglio da non sottovalutare.

Leona Lewis: ricordo perfettamente il brano, essendo uscito in un periodo della mia vita in cui trascorrevo le giornate sui canali 700 di Sky, guardando in continuazione video musicali, e questo era uno dei brani che, all’epoca, preferivo. Al di fuori del valore affettivo, mi piace come Leona riesca a interpretare il brano usando una vocalità classica, ciò che ti aspetti da una cantante di quel genere, ma “contenendosi”, evitando di strafare come spesso accade alle cantanti simili a lei, pur mantenendo alcune basi fondamentali del cantato soul. Mi piacerebbe, ma più che altro per curiosità personale, avendola persa di vista da un po’, ascoltare anche qualcosa di più recente per vedere come si sia evoluta negli anni.

Passenger: per me, una delle sorprese, ad ora. Non avrei mai pensato che un artista tutto sommato distante da alcune logiche di fandom potesse essere raccontato in questo modo. Credo che lo scopo del gioco sia questo, e sento di dover premiare questo racconto abbastanza “inaspettato”. Come ho già detto, io sono stato un fan affezionatissimo del genere, quindi riesco a cogliere alcune sfumature che differenziano i suoi brani, ma potrebbe essere diverso per gli utenti che seguono e i professori, quindi c’è da fare un lavoro molto duro per evitare di annoiare. Spero sia così, perché credo che ci siano enormi potenzialità.

Nina Zilli: un altro racconto molto bello, dettato dalla classe che caratterizza i brani di Nina. Mi piace come Alby la stia presentando, tramite brani meno noti al grande pubblico che solo un fan affezionato può conoscere appieno. È un lato di Nina Zilli che conosciamo quasi per “stereotipo”, perché è partita facendo questo, ma è piacevole approfondirlo, aiuta a comprendere meglio la direzione della sua carriera. Come per altri cantanti in gara, però, converrebbe presentare, andando avanti nella competizione, anche altri lati della sua personalità artistica, per evitare di ripetersi.

Claudio Baglioni: una classica canzone italiana di Baglioni. Sono i brani su cui si è poggiata l’intera musica pop italiana per molti anni, quindi credo sia normale che, ad un primo ascolto, si ritrovino tante caratteristiche comuni ad altri brani, sia nelle sonorità che nelle immagini che il testo rievoca. Nel complesso, però, credo che Baglioni abbia brani più “d’impatto” rispetto a questo, che si perde un po’ nella mischia.

Tiziano Ferro: un ritornello iconico, una canzone che è destinata a restare nella storia della musica italiana. Tutti conoscono Sere Nere, ed è normale che, in una competizione come questa, di fronte ad altri artisti e ad altri stili di gioco, portare qualcosa di eccessivamente noto possa essere rischioso. Al di fuori delle polemiche sul testo copincollato, che francamente condivido, visto che far comprendere la propria passione per un cantante a pubblico, giudici e professori è praticamente il senso della gara, mi piacerebbe ascoltare dei brani meno noti di Tiziano, in modo da poter essere sorpreso da qualcosa che non conosco e non aspetto da lui.

Nelly Furtado: rispetto al brano dello scorso galà, questo mi ha colpito di meno. Mi piacciono molto le analogie del brano tra un rapporto d’amore e delle figure geometriche specifiche e intriganti come il nastro di Mobius. Ciò che mi convince meno è principalmente la strumentazione: è un brano leggero, ma all’interno è presente una linea melodica molto corposa e “folkeggiante”, che mi sarebbe piaciuto emergesse un po’ di più di così.

Sia: conosco bene l’album da cui è tratto il brano e conosco il brano, l’ho ascoltato più volte in uno dei pochi periodi della mia vita in cui ho tentato di fare workout (ci sono riuscito? Ovviamente no!). Move your body è una canzone molto piacevole, però ho trovato un controsenso di fondo. La canzone è tratta da This is acting, un album in cui Sia interpreta brani che ha scritto per altri artisti. Non sono originariamente pensati per lei (questo, nello specifico, era per Shakira). La bellezza di This is Acting è che spesso sembri un album di cover: a parte alcuni tratti stilistici della “Sia autrice”, però, la personalità artistica di “Sia cantante” emerge meno rispetto ad altri lavori, soprattutto in brani come questo o “Cheap Thrills”, in cui la componente “acting” prevale. Per questo trovo che la scelta di portare proprio questo brano per presentare un “brano inciso di Sia” sia stato un azzardo nell'ottica di questa specifica prova, nonostante trovi piacevole il brano in sé.