Prima di diventare, nel 1990, la valletta di Corrado nella Corrida, programma che la lanciò nell'olimpo delle vallette italiane, Queen Antonella prese parte ad alcuni spot televisivi, che le permisero di mettere in mostra le sue doti artistiche. Prima tra tutte, la capacità di esprimere tutto il dolore dell'umanità con il solo volto. In questo fotogramma di una pubblicità del Vicks Sinex, Antonella incita un suo collega vigile a sfruttare il potere magico di quel medicinale come una moderna Circe in un'odissea urbana che parrebbe quasi citare Joyce. La sua opera di convincimento culmina in un moto di gioia, qui rappresentato, nell'istante in cui il suo collega inala il fluido da lei consigliato. Truly a great rappresentatice commerciale, anche se qualche venditore di pellicce non sarà sicuramente d'accordo.

"Per questa prova sono andata a scavare nell’album dei ricordi, custodito gelosamente in credenza da mamma Anna. Qui ho trovato questo reperto archeologico dal titolo Non ci sono più le mezze stagioni, che dimostra come già agli albori della mia carriera fossi un po’ fuori di melone.  
So che guardando questa foto starete tutti pensando Mi sembra che non ci siamo, cosa ci fa una in costume a trenta gradi sottozero come se fosse a prendere il sole sulla spiaggia privata dell’Is Morus Relais? E invece, io che sono una pazza col botto, mezza ignuda tra le nevi perenni ci sto come un limone tra le cozze. Lo dimostra la mia faccia da volpina, quella di chi sa di essere nel posto giusto al momento sbagliato ma pensa Ma chi se ne frega, ma chi se ne importa!, ma che in realtà, dietro a quel sorriso accennato, nasconde una paresi facciale dovuta alle temperature artiche. Lo dimostra la posa fiera da Regina delle nevi, o di chi si è appena preso il colpo della strega per fare l’oca giuliva in mezzo alla neve. Lo dimostra anche la mano alzata, col palmo aperto, pronta a sganciare una cinquina ai turisti e sciatori che passando ridono di me.
Se tutto questo non fosse abbastanza, vi chiedo di soffermarvi sul mio autfit (anche se, giustamente sono mezza nuda in pieno inverno): u costume color rosa porcello, che risalta ancora di più tra il bianco del manto nevoso. E che dire dei miei stivali? Un tocco peloso per rendere ancora più memorabile questo momento di pura stupidera ccchrrr.
Questo scatto, in realtà, nasconde un messaggio importante. La foto, infatti, è un chiaro grido di denuncia contro lo scioglimento dei ghiacci perché io, che sono una donna impegnata nel sociale, mi batto ogni giorno per il global uorming.”

Con questo scatto Eva ci riporta nei magici anni 90, quando tra un film di Jerry Calà e una fiction di canale 5, si trovava all'apice della sua carriera. Ed è proprio una delle immani fatiche cinematografiche dell'attore e regista siciliano a regalarci questo magnifico scatto che ritrae Eva nella sua naturale bellezza.

Il viso super espressivo, la posa slanciata del corpo, farebbero pensare ad uno scatto da rivista patinata, se non fosse per la presenza di alcuni elementi che ci riportano subito sulla terra del trash. In primis la scelta di indossare le scarpette con il tacco al mare, che ci rimandano subito ad un idea di eleganza ostentata a tutti i costi, quando in realtà sappiamo benissimo che l'effetto affondamento nella sabbia è dietro l'angolo.

L'ombrellino stile giapponesina eliofobica, tipico vezzo da nobile, neanche fosse Sarah Ferguson, usato li, sotto l'ombra della cabina, e che dovrebbe conferire un senso di regalitá alla nostra Queen, serve solo ad amplificare ancora di più l'idea di trash che traspare dalla foto.

In ultima analisi, Poichè Eva non si accontenta di posare da sola, decide questa volta di farsi accompagnare da un modello, nientepopodimeno che il nostro Jerry Calá in carne e ossa. Eva tiene la mano a Jerry, quasi avesse paura di poterlo perdere.

Che fai Jerry, stai entrando nella cabina? Stai uscendo? La cabina sembra quasi una metafora del grembo materno che sta per dare alla luce Jerry ed Eva, come una levatrice socratica, non fa altro che mettere in pratica la sua arte maieutica per tirare fuori Jerry dal grembo e donarlo al mondo.

C'è del poetico, in questa foto! 

Per questa prova ho deciso di rispolverare il passato da ETOILE della nostra amata Queen Valery ma dato che era troppo facile  usare qualche immagine tratta dal Bagaglino e per mostrare che non era solo un cotechino che i ballerini sollevano e sbatacchiano  a destra e manca( a differenza delle insinuazioni precedenti del caro giudice Mariomatt), la nostra Queen ci delizia con il suo cameo più elevato nel mondo della danzah.

"Sono rimasto folgorato, è un mostruoso fiore della natura, un' orchidea selvaggia" con queste parole Giorgio Vidusso, sovrintendente del Teatro dell' Opera di Roma nel 1995, annuncia  la straordinaria partecipazione di Queen Valery come Venere nella piece teatrale "Fellini" ispirata alla vita del famoso regista.

La "venuta" di Venere indica l'inizio della pubertà nella vita del regista  che la nostra Valeria ha interpretato magistralmente essendo sin dagli esordi un'icona secsi, come il nome della sua gatta.

Strizzata in un body floreale(sponsorizzato da Interflora: regina del product placement quando si chiamava ancora marchetta) Queen Valery con uno sguardo intenso  e penetrante rappresenta bene le turbe adolescenziali del regista. Notate le spalle e le braccia da perfetta mannequin mentre il vento tra i capelli sottolinea il suo carattere indomito lasciando a stucco i bambini presenti che rappresentano l'infanzia,l'innocenza del regista. 

PS: Mi dispiace per i feticisti amiciani di non aver trovato una foto a figura intera per mostrare il suo STELLARE collo del piede.

Pesavate che fosse stato Garibaldi ad unire l'Italia? E pensavate di aver visto il meglio di Raffa in ambito di abiti e accessori? #einvece
Caschetto talmente sferico da poterci leggere il futuro, abito patriottico glitterato con accessorio Sardegna pendente e si va ad elargire lezioni di kamasutra in tutta Italia (Trieste compresa). 

L'Italia riparta da Raffaella.

Per la serie, "I love web design"...

Massoneria | Consorteria | Rossano | Inceneritore | Inserzioni Gratuite

Prima di Miss Italia, molto prima di Sono Piena.
Prima dell'Euro, molto prima di Leggo (e di Lercio...)
È il 1992 e, mentre io venivo al mondo, Arianna, diciannovenne, esordiva come modella.
A lei l'arduo compito di lanciare "L'Inserto Di Calabria" (no, non Fulco Ruffo).

Gli appassionati di enigmistica potranno cimentarsi nel più classico dei giochi e trovare le Cristina quaranta differenze tra l'Arianna di allora e l'Arianna di oggi.

P.S. al primo che s'azzarda a fare commenti troppo piccanti gli fracasso la testa per chiedergli "che costa sta pensando il tuo cervello in questo momento vecchio maiale?" e gli richiudo la capoccia.

Amanda ci ha voluto presentare uno scatto artistico estremamente vintage, qui infatti dovremmo essere nel Paleolitico come si nota anche dal livello di risoluzione della foto. Una Lear poco più che ventenne si mostra con un look da ninja versione Halloween di Mean Girls, con tanto di scaldamuscoli per proteggersi da eventuali strappi muscoli mentre combatte per un mondo migliore. Toccante la stella rossa dipinta sulla lunga fronte che mostra il suo spirito comunista e battagliero. In questo scatto si mostra fiera con una posa sensuale ma anche molto elegante, un'acconciatura che mette in risalto i suoi lineamenti delicati e femminili e la sciabola tenuta con forza e sicurezza.

Vista la posizione media bassissima della classifica ottenuta fino ad ora, stanca, ho deciso che una regina come me non può permettersi questi posizionamenti. Cioè, ma voi siete pazzi, volevo chiamare la polizia

Faccio la valigia, nell’attesa di un taxi che venga a portarmi via da qui. Faccio un appello al ministro della salute: esigo delle scuse. 

Alla domanda "che rumore fa la felicità?" oggi - grazie a questa foto vintage di una Nadia senza età - sappiamo che fa il rumore plastificato del latex che sfrega su se stesso. Nella foto scelta il punto focale è l'incontenibile entusiasmo di Nadia nel presentarci questo delizioso vestitino che esalta le forme non ancora modellate dall'intervento del santo dottor Lorenzetti. Abito di cui è talmente orgogliosa da indicarlo pure con le mani. A completare l'opera ci pensa un'improbabile acconciatura un po' maramaionchinesca. 

Volevate il vintage? E che vintage sia!

Anni '80, in una strada qualunque di Viterbo, una giovanissima Tina ci appare di rosso mogano vestita - letteralmente - dalla testa ai piedi.

A metà tra una posa plastica e lo star seduti sul cesso di casa, l’aitante Cipollari si accinge a montare sulla sua fiammante auto nero corvino.

Ad un occhio attento non saranno sfuggiti due particolari degni di nota: la perfetta rotondità del suo seno (la Venere di Milo le fa un baffo) e quella spontanea propensione a reggere/trascinare gli accessori (che sia esso una borsa o un giubbotto) con la stessa grazia di un elefante in una cristalleria.