Utente
13 marzo, 2014
L'INTERVISTA: Sono un noiosissimo studente della facoltà di legge ma nel tempo libero realizzo discutibili interviste per il teatro della città in cui vivo . Per arricchire il mio percorso Sanremese ho deciso di chiedere aiuto ad un amico che ho avuto il piacere di conoscere durante una serata in memoria di Mimì . Si chiama Dario Gay e con lei ha condiviso il palco di Sanremo nel 1990. Ci aiuterà a sviscerare la canzone e l'artista . Per i più scettici : Per verificarne l'attendibilità e su richiesta , son disposto fin da subito ad inviare alla giuria di qualità l'intervista integrale avvenuta su Facebook . 1) Ciao Dario . Ci racconteresti l'aneddoto , il ricordo più caro che conservi di Mimì ? << Conobbi Mimì al Festival di Sanremo 1990. Lei era in gara con "La nevicata del '56" ed io ero al mio primo festival tra i giovani. Ci conoscemmo in piena notte al bar dell'albergo di Sanremo in cui entrambi alloggiavamo. A quell'ora eravamo tra i pochissimi ancora in giro. Cominciammo a chiacchierare davanti a una tisana o qualcosa di simile, sia lei sia io. Lei mi raccontò di alcuni sogni ricorrenti che in quelle notti si erano ripresentati più frequentemente. Erano sogni strani, intorno alla luna, e lei me li raccontava con una poesia che non ho mai dimenticato. Durante quel festival non perse occasione per esprimere anche in pubblico la sua stima nei miei confronti. Per me era un mito e sentirla parlare sempre così favorevolmente di me mi riempiva di orgoglio ma anche di deferente pudore, lo stesso col quale anche oggi ricordo quelle sue parole. Sono tanti i ricordi di Mimì ai quali sono molto legato, anche perché nel 1992 cominciammo a frequentarci con una certa continuità, e i momenti di confidenze, di risate e di complicità furono davvero innumerevoli. Ecco, la sua risata aperta, franca e contagiosa resterà per sempre nella mia memoria del cuore.>> 2) Cosa rappresenta per te "E non finisce mica il cielo"? Ti evoca un ricordo in particolare ? << Questa canzone è a mio avviso uno dei momenti musicali più intensi di Mia Martini. Una pagina di poesia pura sottolineata dalla sua interpretazione unica ed inarrivabile. Mi ricorda un periodo della mia vita molto difficile, giorni in cui non vedevo nessuna via d'uscita al dramma interiore che mi stava logorando. Quella canzone capitò proprio nel momento della mia svolta, per cui rimane uno degli slogan più incisivi della mia esistenza. Ogni volta che la riascolto mi emoziono fino a rabbrividire, e non nascondo che quando Mimi la eseguiva dal vivo mi commuovesse sempre.>>. 3) Cosa si prova ad ascoltare dal vivo un'esplosione di voce ed anima di tale intensità ? << Ho avuto la fortuna di assistere a molti concerti di Mimì, il primo addirittura nel 1979, al Teatro Tenda di Bibione. E poi negli anni 90, ogni volta che mi era possibile correvo ad ascoltarla, a vederla, a viverla. Ed ogni volta era emozionante immergermi in quella voce straordinaria, struggente, capace di scavare nel più profondo dell'anima per scuoterla, graffiarla, farla sudare, piangere e anche sorridere. Mimì l'ho amata e vissuta quando era tra noi e questo mi ha arricchito moltissimo, anche umanamente. Purtroppo in tanti, in troppi sembrano essersi accorti di lei solo dopo la sua uscita di scena definitiva. Un mondo di ipocriti di cui lei conosceva ogni nome e cognome. E questo mi consola un pochino. Ringrazio l'amico Dario per la sua preziosa ed emozionante testimonianza.
Utente
7 agosto, 2013
Buongiorno ragazzi! So che sarà dura accedere al podio di Sanremo Story, ma noi ci tentiamo.
Dovete sapere che al Festival del 2012 la nostra amatissima rossa ci stava per lasciare le... penne! Ebbene sì, Noemi ha dovuto fare i conti con una serie di crisi di panico, dovute allo stress, ma nonostante tutto penso si sia comunque distinta egregiamente, tanto da ricevere la GOLDEN SHARE da parte della giuria.
Ecco a voi alcune parti di una sua intervista rilasciata qualche giorno dopo il Festival 2012.
Che cosa le è successo?
«Troppo stress, devo avere avuto un crollo. Colpa forse di questo senso della passione che ho, per cui chiedo al mio corpo, e alla testa, di non staccare mai, di seguire tutto. Ci rido, ma è stato devastante».
Che cosa si è sentita?
«Ero in camera con mia sorella Arianna e Daniela, il mio ufficio stampa: “Ragazze, non mi batte più il cuore”. Mi stendo a letto. Chiamiamo la guardia medica».
Che cosa le stava accadendo, intanto?
«Mi si era aperta - nel buio, perché faticavo a mettere a fuoco con gli occhi - una voragine, un timore definitivo, un senso di vuoto. Ero in una nuvola di ovatta, come scollata dalla realtà, leggera, sospesa. Hai un sentore di morte».
Di che cosa ha avuto più paura?
«Di non esserci più. Di diventare cieca. Di impazzire».
E sul palco, come va?
«Mi annunciano, entro in scena, ho la vista bassa, disturbata. Il trucco negli occhi mi offusca anche una lente a contatto. Parevo E.T., nella scena di “Telefono, casa”. Nelle pagelle dei giornali leggo: “Noemi poteva dare di più”. “Se sapeste”, ho pensato. Mi veniva da ridere».
Come si è curata?
«Zuccheri. Banane, kiwi, frullati, albicocche secche. Piano piano è andata meglio. Dietro le quinte mi dicevo: “Stai bene, concentrati, la canzone è giusta, il modo di cantarla lo si trova”».
Quando è tornata a divertirsi davvero?
«La terza sera, quella dei duetti internazionali: anche se volevo l’autografo di Brian May e non sono riuscita».
Admin
7 agosto, 2013
TOSCA WANTS YOUR VOTES
Vota Il terzo fuochista mentre ti ascolti Vorrei incontrarti tra cent'anni
Utente
7 agosto, 2013
dopo ardue fatiche ho individuato la mia TOP2. devo solo decidere se dividere i voti o se dare il blocco a 5 (cosa che preferirei. l'unico problema è: a quale delle due?)
ad ogni modo, ora non ho tempo, ma come al solito oggi pomeriggio verso sera scriverò un bel post pure io
Utente
6 dicembre, 2014
Alex87 ha detto
TOSCA WANTS YOUR VOTES
Vota Il terzo fuochista mentre ti ascolti Vorrei incontrarti tra cent'anni
La tentazione di darti tutti i miei voti
Utente
7 agosto, 2013
Inizi anni '70. Esplode il successo in Francia, dove Mia Martini viene posta al pari delle più grandi cantanti dell'epoca, mentre in Italia comincia ad evere qualche difficioltà. Il pubblico la ama ma la critica sembra trattarla con superficialità, soprattutto nell'ambiente musicale dove viene emarginata; qualcuno mette in giro una voce terribile, un infamia da cui è impossibile difendersi: "Adesso in giro si dice che Mia Martini porti sfortuna".
Questa infamia nacque dopo un concerto in Campania, l'auto dove erano presenti i musicisti che hanno suonato la sera prima con Mimì ebbe un terribile incidente. Quel giorno, a causa delle malelingue, cambiò la vita di Mia Martini, e allo stesso tempo di Domenica Bertè.
Alla sola pronuncia del suo nome la gente faceva gli scongiuri e fuggiva, questo è stato il marchio che le segnò la vita. Persino l'amore, che in genere cura ogni male, è stato un tasto dolente per lei; la storia con Ivano Fossati l'incatena ai sentimenti più forti e troppo spesso negativi. L'essersi lasciata con l'amore della sua vita, poi, ha spento definitivamente il suo spirito.
1982- Partecipa al suo primo Sanremo ma non riesce a togliersi di dosso gli sguardi d'odio dei colleghi, così decide di lasciare le scene.
Mia Martini: "La mia vita era diventata impossibile, qualsiasi cosa facessi era destinata a non avere alcun riscontro, e tutte le porte mi si chiudevano in faccia. C'era gente che aveva paura di me, che rifiutava a partecipare a manifestazioni dove avrei potuto esserci anch'io. Mi ricordo che un manager mi scongiurò di non partecipare a un festival, perchè con me nessuna casa discografica avrebbe mandato i propri artisti. Eravamo ormai arrivati all'assurdo, per cui decisi di ritirarmi."
Dopo sette anni di silenzio ritorna, carica di rivalsa, nuovamente sul palco di Sanremo con Almeno tu nell'universo. La musica è sempre stata la sua unica amica.... almeno lei, nell'universo, la amerà davvero.
Mia Martini: "Erano sette anni che non potevo più fare il mio lavoro, per cui ho passato un periodo di forte depressione, ma fu su quel palco, in quel momento ho sentito proprio fisicamente, un abbraccio totale di tutto il pubblico. L'ho sentito proprio sulla pelle ed è stato un attimo indimenticabile."
Utente
7 agosto, 2013
La Notte
Arisa
ho già detto più volte di come con La Notte Arisa abbia mostrato una nuova immagine di sé, abbandonando quel personaggio a cui eravamo abituati e a cui si dava più importanza che alla voce. ho anche detto che possiamo trovare proprio nel brano sanremese il manifesto di questa sua trasformazione e, più in generale, di questa sua era. prima ancora di La Notte, a mandare questo messaggio è però la copertina stessa dell'album:
non penso ci sia molto bisogno di descriverla. arisa è seduta di spalle, il volto ci appare riflesso nello specchio e sta guardando la testa di un manichino poggiata sul tavolino davanti a lei. questa testa altro non è che l'immagine stessa di Arisa o meglio del "personaggio" Arisa precedente, che ha deciso di abbandonare (o almeno per adesso), per mostrarsi realmente così com'è.
anche il titolo Amami simboleggia la nuova era di Arisa: un titolo quasi straziante, la richiesta di un amore non ricevuto e che probabilmente non verrà mai esaudita. lei e il suo ex fidanzato Giuseppe Anastasi, autore di quasi tutti i brani dell'album, attraverso il dolore della rottura della loro storia d'amore, hanno conseguito una maturazione artistica e personale e che ha profondamente segnato le carriere di entrambi (e, ad esser sincero, in positivo)
ecco il video della seconda serata di sanremo
Utente
7 agosto, 2013
E siamo alla finale. Sinceramente non credevo che Guardastelle ci arrivasse.....oltretutto vedendo il “parterre” dei partecipanti. Per cui ringrazio ancora gli utenti che ci hanno votato e la mitica giuria, che ha permesso a questa canzone di prendersi una meritata rivincita. E se , come più volte ho detto, anche solo unodi voi l'ha scoperta e apprezzata grazie a questo gioco, io ho raggiunto il mio scopo.
Ve la ripropongo nella sua versione originale perchè, starno a dirsi, di questo brano non si trovano nel web cover se non quella di un concorrente di The voice, che però non mi sembra così efficace.
Che altro dire di Bungaro?
Non voglio ammorbarvi ulteriormente con ulteriori noiosi discorsi sul suo talento, le sue collaborazioni, ecc. ecc.
Vi posto solo qualche “chicca “ inattesa, qualche brano cioè che lui ha scritto per altri interpreti (oltre a quello di Giusy Ferreri che ho postato l'altra volta e a quello di Cixi che ci ha ricordato Smiley) .
Iniziamo da lui
passando da lei
arrivando al duetto con Paola che vi avevo preannunciato già
E ci vogliamo dimenticare di loro, che all'epoca tanto piacquero a San Remo e che da Bungaro erano anche prodotti ?
Potrei andare avanti per ore, ma la finisco qui con un brano bellissimo che, vi confesso, neppure io sapevo fosse di Bungaro
Insomma....Bungaro merita .....e poi io e lui abbiamo la stessa età ...... per cui....fate voi !!!!
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