Utente
9 settembre, 2013
Dopo sei anni e una serie abbastanza tragicomica di fallimenti assortiti, il Regno Unito ha tentato nuovamente la strada della selezione nazionale. Il nuovo format prodotto dalla BBC, appositamente ribattezzato Eurovision: You Decide, ha fatto scontrare sul palco dell’O2 Forum di Kentish Town a Londra sei aspiranti rappresentanti (Dulcima, Matthew James, il duo Darline, Karl William Lund, Bianca e Joe & Jake), sottoposti al giudizio di un panel di esperti formato dalle ex rappresentanti del Regno Unito Katrina Leskanich e Carrie Grant assieme al ballerino e staging director Jay Revell. I tre esperti non avevano però voce in capitolo nella scelta, in quanto la decisione finale – come ampiamente spoilerato dal titolo del programma stesso – spettava per il 100% al popolo britannico.
Lo show è stato coinvolgente per quanto possibile, anche se l’attenzione del pubblico pagante era decisamente più rivolta ai superospiti (la stessa Katrina Leskanich che poi ha cantato l’entry con cui vinse l’ESC 1997, l’immarcescibile Love Shine A Light; Måns Zelmerlöw con l’ennesima rendition dell’ormai inflazionata Heroes). Bello è stato il tributo a Terry Wogan, storico commentatore dell’Eurovision per la BBC scomparso di recente ed omaggiato con un video nel quale sono state riassunte le sue frasi più celebri in cabina di commento.
In tutto ciò hanno vinto Joe & Jake, gruppo vocale composto appunto da Joe Woolford (21enne di Ruthin, nel nord del Galles) e Jake Shakeshaft (20enne di Stoke-on-Trent). I due si sono conosciuti durante la quarta edizione di The Voice UK, alla quale entrambi hanno partecipato come solisti: Joe eliminato al secondo live (su 3) nel team di Rita Ora, Jake fuori al knockout round per il team di will.i.am.
La canzone si intitola You’re Not Alone ed è firmata da tali Matt Schwartz, Justin J. Benson e S. Kanes. Il principale claim to fame di Schwartz è la produzione di Timebomb, singolo del 2012 di Kylie Minogue.
Utente
9 settembre, 2013
Come ogni anno ieri sera l’Europa è giunta al primo vero Super Saturday della stagione eurovisiva, con cinque nuove scelte (Finlandia, Moldova, Norvegia, Slovenia e Ungheria) che portano il totale delle scelte finora effettuate a 20 su 43. E siccome non è Super Saturday senza disastri assortiti e tanto DRAMA, ecco una veloce review di quanto è successo ieri sera fra le 21 e le 23
FINLANDIA
Vi ricordate di come l’anno scorso il pubblico aveva mandato al patibolo all’Eurovision i Pertti Kurikan Nimipäivät, una band punk creata in un workshop per persone con disabilità intellettuali che si classificò ultima in semifinale a Vienna dopo essere stata fra i favoriti per settimane? Ecco, per evitare un altro disastro del genere la YLE ha deciso di rivedere la formula dell’Uuden Muusikin Kilpailu e conferire più potere (50%, l’anno scorso era il 10%) a una giuria popolare formata da dieci categorie rappresentanti vari aspetti della società finlandese: membri del parlamento, esperti dell’Eurovision, svedesi di Finlandia, musicisti, comunità LGBT, YouTubers, giornalisti, bambini, bloggers e asfaltatori.
Tanto hanno detto e tanto hanno potuto queste giurie che il voto del pubblico non è bastato per far rientrare in corsa le due favoritissime della serata (No Fear di Saara Aalto, già seconda nel 2011, e On It Goes di Mikael Saari, già secondo nel 2013), dopo essere state piazzate rispettivamente al terzo e al secondo posto a 31 e 26 punti di distanza dalla sorprendente Sandhja. Un terzo posto distantissimo al televoto è bastato a quest’ultima per portarsi a casa la corona: per la gioia del mio amico venezuelano P.N. (l’unica persona al mondo che ci aveva creduto dal giorno uno) avremo dunque a Stoccolma Sandhja Kuivalainen, ventiquattrenne di origini indo-guyanesi ma originaria di Helsinki, con la dance track Sing It Away scritta e composta da lei stessa assieme a Milos Rosas, Heikki Korhonen, Petri Matara e Markus Savijoki.
Menzione d’onore per la 55enne Eini Hannele Pajumäki, che con il suo brano schlager/pop Draamaa – uno dei pezzi più belli di tutta la stagione – chiude al settimo posto.
MOLDOVA
La Moldova ha dato il meglio di sé con un’altra edizione di O Melodie Pentru Europa, la selezione nazionale più trash d’Europa (anche se sento che quest’anno la Romania le darà filo da torcere). Il pubblico moldavo ama talmente questo programma che non di rado nelle semifinali alcuni brani non riescono neppure a sfondare la barriera dei cento voti: addirittura la canzone Rewind di Priza (scritta da Mickey Huskić, che partecipò al Melodifestivalen 2008 con un pezzo MERAVIGLIOSO in serbo) è riuscita nell’impresa di raccoglierne TREDICI.
È stata una vittoria abbastanza telefonata per Lidia Isac, 23enne di Chisinau alla prima esperienza solista dopo aver partecipato alla selezione nazionale nel 2013, 2014 e 2015 come parte del gruppo (duo) vocale Glam Girls. Il brano si chiama Falling Stars, è una produzione svedese/russa ed è scritto e composto da Leonid Gutkin e Gabriel Alares (che i più attenti ricorderanno come autori di A Million Voices di Polina Gagarina), assieme ad Ellen Berg e Sebastian Lestapier.
SPOILER: il video è ALTAMENTE SCONSIGLIATO a chi soffre di epilessia.
NORVEGIA
Dopo l’edizione scoppiettante del 2015, quest’anno il Melodi Grand Prix è stato LA NOIA: l’unica canzone che aveva mosso un po’ i cuori, ovvero Laika dell’ensemble di lesbiche scatenate Hungry Hearts feat. Lisa Dillan, si è fermata mestamente fuori dalla top4. Ha vinto Agnete Johnsen, ventunenne di Nesseby che conoscevo già da tempo come frontgirl dei The BlackSheeps, la band che nel 2008 vinse il Nordic MGP (una sorta di Junior Eurovision solo scandinavo) con la bellissima Oro Jaska, Beana, e poi si piazzò seconda dietro Haba Haba (VERGOGNA) al Melodi Grand Prix 2011 con Dance Tonight. Ampio il margine che ha permesso la vittoria di Agnete davanti al favorito della vigilia, il 25enne (ma ne dimostrava 45) Freddy Kalas – terzi la boyband dei poverissimi Suite 16 e quarta l’algida Laila Samuels, mai veramente in gara per la vittoria.
La canzone si intitola Icebreaker, è un collage di almeno due canzoni completamente diverse ed è scritta da Agnete stessa assieme a Ian Curnow e (di nuovo) a Gabriel Alares, che dopo la Russia del 2015 riesce a rappresentare altri due paesi differenti nel 2016, candidandosi già al ruolo di “nuovo Thomas G:son” del panorama eurovisivo. Alares ha solo 33 anni, è svedese, oltre a comporre canta pure e si è classificato settimo nell’edizione 2013 di Swedish Idol.
SLOVENIA
La scelta della Slovenia è ricaduta su Manuella Brečko in arte ManuElla, ventisettenne di Celje già nei primi 4 della selezione slovena del 2012 (quando tentarono la strada del talent per scegliere l’inutilissima Eva Boto) che ha prevalso su tale Raiven e il suo brano Črno bel per la miseria di 127 voti su quasi ottomila. Il brano di ManuElla è di genere country pop, si intitola Blue And Red, è scritto da Manuella stessa assieme a Marjan Hvala e Leon Oblak e se vi ricordasse qualcosa…si, è un rip-off CLAMOROSO di Something In The Water di SANTA Carrie Underwood. Il che ovviamente gli vale il mio amore incondizionato e la provvisoria 12 points della mia classifica
UNGHERIA
Nessuna sorpresa nella finale di A Dal 2016, selezione che quest’anno ha regalato tante canzoni di livello ma è stata totalmente rovinata dal meccanismo che fin dalla primissima serata (su 6) aveva telegrafato l’incombente vittoria di Freddie (alias Gàbor Alfrèd Fehèrvari), già quarto classificato nella prima edizione ungherese di Rising Star, e della sua canzone Pioneer scritta e composta da Zé Szabó, Borbála Csarnai. Nessuno è mai sembrato per un momento poter fermare l’avanzata di Freddie, neppure Andràs Kallay-Saunders di nuovo sulle scene a due anni di distanza dal quinto posto all’Eurovision 2014 con una non meglio identificata “Band”. Chiudono la top4 Petruska e Gergő Oláh, mentre i miei amati MUSHU (di cui avevamo già parlato a tempo debito) arrivano ottavi ed ultimi con zero punti.
Utente
7 agosto, 2013
tante nuove scelte e arrivano i primi veri avversari della nostra Franceschina. per un pochino ho sperato in tutte scelte brutte per avere vita più facile
la nostra diretta avversaria è sicuramente la germania
mi piacciono molto le scelte di slovenia e ungheria ad ogni modo (aldrig, a me eva boto piaceva)
Utente
7 agosto, 2013
il web sta quasi massacrando la slovenia
una delle canzoni più belle sto anno
Delos ha detto
Freddie e ManuElla non sono niente male, top 3 al momento, forse con la Lettonia.
@Delos aspetti anche tu justs con heartbeat?
aminata colpisce ancora che autrice mamma mia
EDIT justs ha appena vinto
Utente
7 agosto, 2013
Delos ha detto
Justs non è Aminata e la canzone non è Love injected (mia preferita l'anno scorso) ma sono una gran bella entry
vero, non è aminata però la canzone è molto forte secondo me. la lettonia credo (e spero) farà bene anche quest'anno
Non ho letto in giro: perché non piace ManuElla?
non ho guardato sul sito dell'esc ma su facebook non è molto apprezzata e nei vari "eurovision my top" su youtube sta sempre nella metà bassa
Ma quindi Sandhja piace solo a me e al tizio venezuelano?
Comunque sono uscite Lettonia (queen Aminata autrice ) e Francia, carine entrambe soprattutto quest'ultima
Heads up all the way
Cause it's too late to be afraid
There's no time to rest
I wanna go and see what's next
Utente
7 agosto, 2013
vike ha detto
Ma quindi Sandhja piace solo a me e al tizio venezuelano?Comunque sono uscite Lettonia (queen Aminata autrice ) e Francia, carine entrambe soprattutto quest'ultima
quella di sandhja è carina, ma nulla più secondo me e con gli ascolti cala. è molto simile alla spagna
la lettonia mi piace, la francia non troppo, con gli ascolti annoia secondo me
Utente
9 settembre, 2013
L'edizione 2016 della rinnovata selezione lettone Supernova si è svolta sulla falsa riga di quella dell'anno scorso, con una progressiva epurazione delle proposte più cheap e addirittura il DRAMA risultato dal ritiro di Samanta Tina (già terza nel 2014) durante la semifinale per sostenere la canzone di Justs da lei ritenuta più meritevole. I quattro finalisti si sono esibiti ieri sera per l'ultima volta, ma fin dall'inizio della puntata si sapeva che sarebbe stata una corsa a due fra la band metal Catalepsia ed appunto Justs - tutti sapevano che i loro due pezzi avevano dominato le prime fasi della competizione per via della bruttissima tendenza lettone di rivelare i risultati del televoto di eliminatorie e semifinale prima della conclusione della finale.
Un sondaggio via web che dava i Catalepsia davanti per circa il 3% aveva seminato il panico ma alla fine è andato tutto bene per il favorito della vigilia Justs Sirmais, 21enne di Ķekava all'esordio assoluto nel mondo della musica, il quale ha saputo mantenere sui Catalepsia l'esiguo margine di circa 1 800 voti. La band metal aveva in verità vinto il voto via telefono fisso e mobile - 13 521 preferenze contro 11 730 - ma Justs è riuscito a rientrare in gara grazie al voto online che lo ha premiato per un margine di circa 3 600 unità. La canzone che Justs canterà a Stoccolma si chiama Heartbeat e come già menzionato sopra è scritta e composta da una nostra vecchia conoscenza, quell'Aminata Savadogo che a Vienna 2015 è riuscita a riportare la Lettonia in top10 dopo dieci anni.
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A sorpresa oggi ha presentato pure la Francia, che dai report originali non era attesa prima del 12 marzo prossimo. La scelta (interna) del nuovo capodelegazione Edoardo Grassi, che ha sostituito lo storico HoD francese Bruno Berberes dopo un "regno" ininterrotto di quattordici anni, è ricaduta su Amir Haddad in arte Amir, trentunenne franco-israeliano di origini tunisine, spagnole e marocchine cresciuto a Sarcelles e conosciuto principalmente per essersi classificato terzo nella terza edizione francese di The Voice (2014). La canzone prescelta si intitola J'ai cherchè (Ho cercato), è un pezzo pop in francese/inglese che già sembra riscuotere parecchi consensi su internet ed è scritta da Amir assieme a Nazim Khaled e Johan Errami.
Al momento abbiamo a disposizione solo la versione studio (uscita il 21 gennaio scorso), eventualmente da ridurre a 3 minuti e da ridurre l'inglese a solo un 20% del testo come da disposizioni del bando di concorso indetto da France Tèlèvisions.
Utente
9 settembre, 2013
undri ha detto
@ge_aldrig_upp e @Krishoes ascoltate questa di eva
Ma a me Verjamem non dispiaceva neanche, solo che quando annunciarono l'autore di Molitva (Serbia 2007) come autore del brano io ci avevo creduto tantissimo in una Molitva 2 e alla prova dei fatti risultò una mezza delusione
Utente
9 settembre, 2013
Come si sapeva da un po' oggi era la giornata deputata alla presentazione della canzone armena, e la repubblica ex sovietica non ha deluso le attese. La cantante la conoscevamo già dallo scorso ottobre: Iveta Mukuchyan, ventinovenne artista di Yerevan cresciuta nella città tedesca di Amburgo e resa celebre dalla partecipazione alla quarta stagione di Hay Superstar (la versione armena del format Idol) chiudendo in quinta posizione, e poi nel 2012 alla seconda stagione di The Voice of Germany dove esordì alle blind auditions cantando Euphoria di Loreen. Giunse fino al primo live come membro del team di Xavier Naidoo - il cantante R&B di origini indiane inizialmente annunciato come scelta della Germania per l'Eurovision 2012, poi rimosso dall'incarico in seguito alle vibranti proteste del popolo tedesco dovute alla sua appartenenza alla Reichsbürgerbewegung e alle sue prese di posizione omofobe e antisemite in alcuni dei suoi pezzi.
La canzone che la Mukuchyan porterà a Stoccolma si intitola LoveWave, è scritta dalla stessa Iveta assieme alla cantante tedesca Stephanie Crutchfield su musica di Lilith e Levon Navasardyan. Vi direi di più ma dopo cinque ascolti devo ancora io per primo farmi un'idea specifica su questa canzone
Il video ufficiale:
Utente
9 settembre, 2013
Tre nuove scelte sono state presentate fra ieri e oggi - Israele, Montenegro e Paesi Bassi!
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ISRAELE
HaKokhav HaBa L'Eirovizion era la selezione/reality che l'anno scorso ci ha dato Nadav Guedj, che con la sua Golden Boy ha riportato Israele in top10 dopo sette anni. Quest'anno il meccanismo è stato riproposto con l'aggiunta della scelta della canzone: un breve ammutinamento dei cantanti a causa della supposta scarsa qualità dei brani proposti non ha fermato il programma, che ieri sera ha presentato il suo atto conclusivo. Quattro cantanti si sono prima affrontati in una fase a duello dove potevano eseguire un brano a scelta, cosa che ha portato all'eliminazione di una prima concorrente (Gil Hadash) che ha perso il ripescaggio dei giudici fra i due sconfitti. Poi i tre superstiti hanno eseguito la loro canzone per l'Eurovision, il pubblico ha votato e a vincere è stato Hovi Sekulets in arte Hovi Star, che con il brano Made Of Stars ha totalizzato un net rating positivo (il format è quello internazionale di Rising Star) del 68%. La canzone, scritta e composta da Doron Medalie (già autore di Golden Boy, entry israeliana del 2015, nonchè dell'inno del Gay Pride di Tel Aviv del 2013) è stata la più gettonata dagli artisti visto che era stata scelta pure dalla seconda classificata Nofar Salman, premiata da un rating positivo del 67%. Aggiungo che secondo Ron Kavaler di Wiwibloggs, gli eurofan di tutta Europa stanno scrivendo a Hovi e a Doron implorandoli di cambiare canzone oppure di fare un sostanziale revamp della stessa per tornare allo splendore e al successo dell'entry dell'anno appena trascorso.
MONTENEGRO
La scelta del Montenegro era stata effettuata dalla televisione nazionale RTCG già nello scorso ottobre: parliamo degli Highway, rock band di Podgorica già quarta classificata alla seconda edizione (2015) di X Factor Adria. La band è composta dal cantante Petar Tošić, dai chitarristi e backing vocalists Marko Pešić e Luka Vojvodić, nonchè dal tastierista Bojan Jovović. Quest'ultimo ha già partecipato all'Eurovision come parte della boyband No Name, che si classificò settima in rappresentanza dell'allora repubblica di Serbia e Montenegro.
Il pezzo è intitolato The Real Thing ed è scritto e composto da Vojvodić stesso assieme a Srđan Sekulović Skansi, Maro Market.
PAESI BASSI
Il nome lo conoscevamo da settembre; Douwe Bob Posthuma, 23enne cantautore country/folk di Amsterdam trapiantato a Nashville e già vincitore della prima stagione del talent show di Giel Beelen De beste singer-songwriter van Nederland. Douwe ha due album all'attivo, di cui il secondo è stato alla #1 delle classifiche olandesi (con il singolo Hold Me, duetto fra Douwe Bob stesso ed Anouk già rappresentante olandese all'Eurovision 2013, in top10 della classifica singoli).
La canzone che porterà a Stoccolma si intitola Slow Down, è un pezzo mid-tempo in chiave modern country ed è firmata da Douwe Bob stesso assieme a Jan Peter Hoekstra, Jeroen Overman e Matthijs van Duivenbode. A curare il concept della presentazione sul palco di Stoccolma sarà Hans Pannecoucke, che ha già svolto il compito per i Paesi Bassi nel 2014 (bene) e nel 2015 (TERRIBILMENTE).
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