Ultimo Super Saturday dell’anno! Della vittoria svedese abbiamo parlato (e parleremo ancora) in altri lidi, oggi mi voglio concentrare sulle tre scelte presentate fra ieri sera ed oggi ovvero quelle di Lituania, Serbia ed Azerbaijan

LITUANIA

La selezione lituana come ogni anno è stata un PARTO. Dopo il #fail del 2015 (ventimila settimane alla ricerca di un cantante solista e alla fine scelta di un duetto perché non c’erano altre soluzioni plausibili) il meccanismo è stato un po’ cambiato: ancora dieci settimane di show, ma selezione divisa in due differenti circuiti per le prime tre puntate – due dove hanno cantato i sedici che si erano presentati alla selezione con una loro canzone già pronta, una dove si sono esibiti i restanti dodici previa accoppiamento con una canzone ricevuta da LRT durante il periodo di iscrizione. Altre SEI serate hanno provveduto a ridurre i venti che avevano superato il primo turno progressivamente fino a raggiungere il numero di sei finalisti, che si sono esibiti ieri sera per un’ultima volta e sottoposti a un giudizio risultato per il 50% del voto del pubblico e per il restante 50% dal voto di una giuria lituano/internazionale.

Vincitore sia per le giurie che per il televoto è stato Donatas Montvydas in arte Donny Montell, 28enne cantante pop di Vilnius che i più attenti di voi ricorderanno per la partecipazione all’Eurovision 2012 dove raggiunse inaspettatamente la finale con Love Is Blind. La canzone di quest’anno si intitola I’ve Been Waiting For This Night ed è frutto della collaborazione di Donny con un pool di autori svedesi formato da Jonas Thander e Beatrice Robertsson.

SERBIA

Dopo essere rimasta in silenzio per quasi tutto l’inverno, il 5 marzo RTS si è svegliata ed ha annunciato come propria scelta Sanja Vučić, ventiduenne di Kruševac che si esibirà a Stoccolma con il nome di ZAA Sanja Vučić e canterà la canzone Goodbye (Shelter), scritta e composta da Ivana Peters – nome dietro al quale si nasconde in realtà la cantautrice serba Ivana Pavlović. Se vi chiedete il perché di quello ZAA nel nome – ecco, Sanja in realtà nella vita è famosa come solista della band omonima, che pure non c’entra niente con la sua partecipazione all’Eurovision. Onestamente non riesco a spiegarmi quale possa essere il senso di tutto questo

AZERBAIJAN

Per l’ottavo anno di fila (fatta eccezione per il 2013) l’Azerbaijan resta fedele alla selezione interna e agli autori svedesi, anche se quest’anno cambiano i compositori che entrano nel quadretto. Non più Stefan Örn, non più Sandra Bjurman, non più amici e parenti di questi due, ma Amir Aly (autore di alcuni pezzi stupendi – What If delle Cookies’n’beans, Make me no. 1 di Felicia Olsson – e altri decisamente meno – En himmelsk sång di Ellinore Holmer), Jakke Erixson (giovane compositore in ascesa, famoso principalmente per aver firmato diversi singoli di uscita da Swedish Idol) e Henrik Wikström (STORICO autore veterano del Melodifestivalen, a cui ha partecipato con trentatrè canzoni e vinto una volta, con Invincible (Evighet) di Carola Häggkvist).

A cantare c’è Samra Rahimli, 21enne, arrivata nel 2015 ai quarti di finale di The Voice of Turkey  e proprio in questo periodo finalista nella prima edizione di The Voice of Azerbaijan. La canzone si intitola Miracle, come abbiamo già detto è scritta e composta da Amir Aly, Henrik Wikström e Jakke Erixson ed è un’uptempo.

Krishoes ha detto

ge_aldrig_upp ha detto

Per questa di Jamala invece faccio un po' fatica a comprendere cosa ci sia che abbia fatto dire a tanti che 1944 possa addirittura vincere l'Eurovision.

Oddio addirittura vincere la vedo difficilissima, soprattutto per le implicazioni politiche. Ma anche musicalmente non è un brano immediato e semplice. No, non faccio parte di quel gruppo di persone che lo pensa, però sicuramente la voterò XD

Ai prossimi OscaRH DOVETE creare la categoria RH Fail Of The Year soltanto per premiare questo post.