Utente
7 agosto, 2013
Salvatore ha detto
Per 1 PUNTO
Non ce la faccio, che tragedia 'ste selezioni
Maledetto punto. Lo devono rivedere questo sistema di televoto, e calcolarlo sul totale e non sulle fasce d'età. Hanno perso la probabile vincitrice a Rotterdam e si sono voluti prendere le coriste del 2019 con una canzone allla Glee di 10 anni fa. Mah!
Utente
19 febbraio, 2018
Selezioni nazionali ufficialmente concluse!
Una strage quest'anno, quasi tutte le fan favorite fatte fuori partendo da Elvana Gjata, passando per la nostra Elodie, Khayat, Iva, Jaagup Tuisk, Erika Vitman e finendo con Dotter e Barbara Tinoco.
Abbiamo finalmente i 41 partecipanti all'Eurovision 2020.
17 donne soliste, 16 uomini solisti, 2 gruppi femminili, 1 gruppo maschile, e 5 gruppi misti.
Utente
7 agosto, 2013
al mello quest'anno non c'era niente di interessante, della canzone vincitrice vorrei capire in percentuale quanto era cantata dal vivo e quanto era registrato, comunque niente di che, non mi sbilancio sul pronostico solo perché è la svezia
tra le canzoni uscite negli ultimi giorni qualcosa di carino c'è, ma niente che mi abbia fatto saltare dalla sedia, comunque sto seguendo mediamente molto meno del solito e poi sono uscite tutte nelle ultime ore e devo ancora metabolizzarle
in attesa della bomba di malta che se non arriva ci rimango male sembra un anno molto equilibrato
Moderatore
7 agosto, 2013
Io shockato e nerissimo per la sconfitta di DotterVedo l'ora di vedere i risultati, perché c'è il rischio che le Mamas non abbiano nemmeno vinto il televoto (e secondo me sarà così). Che messSecondo me bulletproof sarebbe stata almeno podio.
Non sono un gran fan di Erika, però nettamente meglio lei di Aksel.
Utente
23 dicembre, 2015
Anche se l'Ungheria si è ritirata per l'edizione 2020 dell'Eurovision, il paese ha comunque portato avanti la famosa selezione "A Dal".
Vincono Gergő Racz e Reni Orsovai con il brano "Mostantól".
Il video ufficiale del brano ha superato 11 Milioni di visualizzazioni su Youtube!
Peccato per l'Ungheria perchè il brano mi piace molto, avrebbero potuto far bene a Rotterdam.
Live dalla finale di ieri sera:
Utente
9 settembre, 2013
L'avevo scritto ieri pomeriggio che questo ultimo Super Saturday della stagione rischiava di risolversi in disastri assortiti, ma mai avrei creduto che 3 delle favorite della "bolla" potessero essere fatte fuori nella stessa serata. Alla fine è il bello e il brutto delle finali nazionali, peccato ovviamente per chi non ce l'ha fatta ma a questo punto c'è poco da recriminare
In settimana le ultime scelte interne (San Marino, Malta, Azerbaijan, Macedonia del Nord, Russia) e i miei "premi" di questa stagione di NF
Dopo due anni in cui hanno adottato il format "cantante X scelto internamente porta un tot di canzoni" con risultati fra l'indecente e lo scandaloso (Saara Aalto I'm looking at you), i finlandesi sono tornati alla classica finale nazionale Uuden Musiikin Kilpailu con sei canzoni a contendersi la palma di rappresentante a Rotterdam. Lo show si è tenuto a Tampere presso il Mediapolis Television Studio, con Krista Siegfrids (ex rappresentante finlandese all'Eurovision e due volte concorrente al Melodifestivalen) e Mikko Silvennoinen alla conduzione + Ville "Viki" Eerikkilä e Juuso "Köpi" Kallio in green room.
La favorita di tutto il mondo era Erika Vikman, che con il suo brano schlager/Finndisco Cicciolina - dedicato alla pornostar italo-ungherese, presa come esempio di vita in un messaggio fortemente femminista e woman empowering - aveva catturato l'attenzione di tutti fin da fine gennaio. I finlandesi sembravano più divisi degli eurofan: alcuni la volevano, altri avevano scatenato shitstorm al grido di ANYONE BUT ERIKA, ma alla fine la canzone era piaciuta ed aveva conquistato la top10 della classifica finlandese di Spotify.
Alla fine è arrivata la finale nazionale, con Erika che ha fatto il suo (per quanto l'esibizione fosse costruita malissimo, troppo tetra e trash "senza un perché" per riuscire a fare effettivamente passare il messaggio della canzone). Era però chiaro che i poteri forti volessero altro, e questo "altro" si è concretizzato in Aksel Kankaanranta che con la sua ballata Looking Back ha stravinto il voto delle giurie (76 punti contro i 62 della girlband F3M e i 58 di Erika).
Il televoto è rimasto aperto ben oltre l'annuncio delle preferenze dei giurati, trasformando il tutto in un referendum pro o contro la canzone in testa (nel senso che se uno voleva "chiunque tranne Erika" non aveva altra scelta se non votare Aksel). Referendum che Aksel ha perso di misura (99 punti al televoto per Cicciolina, 94 per Looking Back) ma è bastato comunque per prevalere nella classifica combinata: la vittoria va a lui con 170 punti (76 + 94), seconda Erika Vikman con 157 (58 + 99), terza Tika e la sua I Let My Heart Break con 127 (50 + 77).
Vince dunque Aksel Kankaanranta, cantante di cui non si sa praticamente nulla se non che si è piazzato secondo nel 2017 nella sesta edizione di The Voice of Finland; il suo brano si intitola Looking Back ed è scritto e composto da Joonas Angeria, Whitney Phillips e i fratelli Connor, Toby e Riley McDonough (aka la pop/rock band americana Before You Exit).
Non è una brutta scelta di per sè, ma l'idea che mi rimane è che YLE fosse su Aksel dal giorno 1 e che il boom e la viralità di Cicciolina siano loro completamente scoppiati in mano. Certo se volevano evitare controversie Aksel era la scelta più "onorevole" - oltre al fatto che Erika comunque avrebbe sofferto con le giurie a Rotterdam - però dubito che questo pacchetto dia loro possibilità concrete di raggiungere la finale. Nella vita ci sono treni su cui bisogna salire ad ogni costo, e a mio parere Cicciolina era uno di quelli
Sarò breve perché abbiamo commentato la scelta svedese nel topic apposito e non credo ci sia molto da aggiungere.
Vincono la 60° edizione del Melodifestivalen The Mamas, gruppo vocale composto da Dinah Yonas Manna (38 anni, di Stoccolma), Loulou Lamotte (38 anni, di Malmö) e Ashley Haynes (33 anni, di Washington D.C.), con il brano Move scritto e composto da Melanie Wehbe, Patrik Jean e Herman Gardarfve. Il gruppo si è formato dopo il successo di Too Late For Love di John Lundvik (vincitore dello scorso Melodifestivalen e 5° all'Eurovision di Tel Aviv), dove loro svolgevano la funzione di backing vocalists non accreditate (per la verità originariamente erano in quattro, poi una - Paris Renita - si è sfilata per divergenze artistiche).
Lamotte viene fuori da Idol 2008 (nona) e aveva già preso parte al Melodifestivalen nel 2013, come backing accreditata di Behrang Miri su Jalla Dansa Sawa (fuori in Andra Chansen). Fra i compositori abbiamo Melanie Wehbe, ex fidanzata di Mariette, che torna all'Eurovision dopo aver portato solo un anno fa Love Is Forever per la Danimarca; Patrik Jean è stato backing vocalist per l'azero Chingiz Mustafayev all'Eurovision 2019, mentre Herman Gardarfve ha svolto la stessa mansione per il bielorusso IVAN nel 2016.
A differenza del Melodifestivalen, che ha riunito alla Friends Arena di Stoccolma oltre trentamila persone, il Dansk Melodi Grand Prix si è svolto a "porte chiuse" in via precauzionale per via dell'emergenza coronavirus. Ciò ha comportato uno spettacolo veramente surreale, visto che DR ha gestito il tutto come se nulla fosse (riprese a campo lungo, applausi registrati (!), opening act dove un giro di ballerini coreografava fra il "pubblico" che non c'era). L'atmosfera da prove generali si è ripercossa anche sulla gara in sè, visto che buona parte dei concorrenti ha offerto performance decisamente non all'altezza delle aspettative. Vero comunque che cantare di fronte a un'arena vuota pensando di starsi giocando la chance della vita deve essere in qualche modo straniante
Alla fine della fiera sono entrati nella tradizionale superfinale a 3 Ben & Tan (favoriti della vigilia) con YES , Sander Sanchez con Screens ed Emil Vestergaard Klausen con Ville ønske jeg havde kendt dig (Avrei voluto conoscerti) - quest'ultimo sostenuto probabilmente solo dal sottoscritto. Niente da fare invece per quelli che sulla carta erano gli altri favoriti d'obbligo, ovvero Jasmin Rose e RoxorLoops (rappresentante del Belgio nel 2011 all'interno del gruppo a capella Witloof Bay) che hanno lasciato la gara al primo turno.
La superfinale non ha destato sorprese: Ben & Tan hanno vinto col 61% delle preferenze, davanti al 20% raccolto da Sander e al 19% di Emil.
Ben & Tan è il nome del progetto musicale di Benjamin Rosenbohm e Tanne Amanda Balcells. I due si sono conosciuti durante l'edizione danese 2019 di X Factor, dove Ben si è classificato secondo da solista mentre Tan si è piazzata quarta all'interno della girlband Echo. Il brano YES è scritto è composto da un team danese/svedese formato da Emil Lei, Linnea Deb e Jimmy Jansson. Deb la conoscete tutti, ha vinto l'Eurovision 2015 scrivendo Heroes per Måns Zelmerlöw nonché vinto il Melodifestivalen 2013 con You di Robin Stjernberg e rappresentato la Finlandia all'Eurovision 2018 con Monsters di Saara Aalto; Jimmy Jansson invece è un compositore attualmente sulla cresta dell'onda in Svezia, da giovane faceva il cantante e ha preso parte al Melodifestivalen per ben tre volte (nel 2002 come frontman del gruppo Poets, nel 2005 e 2007 da solista).
Il brano c'è, sicuramente si deve lavorare un po' sulle armonie vocali (ma già al secondo giro e nella winning reprise han fatto meglio). Personalmente eviterei di vestire Ben da nerd sfigato e Tan da Miss Danimarca, perché questa "distanza" visivamente non fa bene a nessuno dei due
Chiudiamo infine con il Portogallo, che ieri sera ha visto l'atto conclusivo del Festival da Canção 2020 in diretta da una nuova location ossia il Coliseu Comendador Rondão Almeida di Elvas. Anche i conduttori erano cambiati rispetto alle due semifinali, stavolta si trattava di Filomena Cautela, Vasco Palmeirim e Inês Lopes Gonçalves (quest'ultima solo in green room). La serata si è trascinata per quasi tre ore grazie anche a una quantità esagerata di ospiti (fra cui Surma e NBC dalla scorsa edizione, oltre al campione in carica Conan Osiris che ha eseguito Telemóveis (Telefonini) accompagnato da un'orchestra)
La serata si preannunciava come ricca di incognite e i risultati hanno confermato questa idea che mi ero fatto dalle semifinali, dove erano stati "bruciati" un paio di favoritissimi (i Blasted Mechanism e il gruppo Dubio feat. +351). Il voto delle giurie regionali è stato vinto con un mezzo plebiscito dal drag act Filipe Sambado con Gerbera amarela do Sul (Gerbera gialla del sud), canzone che sulla carta doveva lottare per evitare l'ultimo posto; a seguire trovavamo Elisa Silva con Medo de sentir (Paura di sentire) e Kady con Diz só (Dì solo), mentre la favorita della vigilia Bárbara Tinoco doveva accontentarsi della quinta posizione parziale.
Il televoto ha invece premiato Bárbara e Passe-Partout, con Elisa Silva in seconda posizione, il giovanissimo Tomás Luzia - rivelazione dell'edizione con la sua Mais real que o amor (Più vero dell'amore) - in terza e il vincitore delle giurie Filipe solo in settima. La somma dei punti di giuria e televoto premia quindi Elisa con 20 punti (10 + 10), davanti a Bárbara Tinoco con 18 e Filipe Sambado con 16.
A rappresentare il Portogallo a Rotterdam sarà Elisa Silva, 20 anni, originaria dell'isola di Madeira. Il brano si intitola Medo de sentir (Paura di sentire), è una ballad quasi completamente piano/voce ed è scritto e composto da Marta Carvalho.
Moderatore
7 agosto, 2013
Visto che non c'è mai limite al trash, vi segnalo che la rappresentante sammarinese, Senhit (già ESC 2011 e giudice nel muro di All together now), ha aperto sul proprio sito la scelta fra due proposte e, inserendo la mail, è possibile ricevere il kit supporter (con cappellino, tazza e preservativi).
Utente
9 settembre, 2013
calacolo ha detto
Anche se l'Ungheria si è ritirata per l'edizione 2020 dell'Eurovision, il paese ha comunque portato avanti la famosa selezione "A Dal".Vincono Gergő Racz e Reni Orsovai con il brano "Mostantól".
Il video ufficiale del brano ha superato 11 Milioni di visualizzazioni su Youtube!
Peccato per l'Ungheria perchè il brano mi piace molto, avrebbero potuto far bene a Rotterdam.
Live dalla finale di ieri sera:
Proprio ieri pomeriggio ho deciso di farmi male e sentirmi le canzoni di A Dal. Tra le otto superstiti questa era la mia preferita
Utente
2 maggio, 2016
Stagione delle finali nazionali finita, a meno che non si consideri San Marino
Alla fine piuttosto deludente da più punti di vista, nonostante l’Albania aveva cominciato in modo promettente. Le scelte migliori erano obbligate (Lettonia) o comunque non rendevano bene (Australia, Romania), altri avevano di meglio ma hanno scelto tutt’altro (Svezia, Estonia per dirne due). Si salvano in poche e in tutto questo il salvataggio all’ultimo della Norvegia nonostante tutto risulta ancora più sorprendente. E mi spiace tantissimo perché di solito alla fine arrivavo con una Paper, una Sebi, O Jardim , Goodbye to yesterday, 1944. Islanda e Lituania ci vanno vicine ma mi manca qualcosa… se non fosse per le scelte interne sarebbe un disastro
E quelle di ieri rispecchiano in tutto quest’andazzo
Quella più attesa dopo gli svedesi era la Finlandia dove Cicciolina era la mia guilty pleasure dell’anno. Però qui ci stava la sconfitta. C’era sempre il rischio che le giurie non la apprezzassero e andassero per altro, anche se l’altro era peggio. E così è stato. Aksel aveva l’esibizione più convincente dei restanti, e soprattutto sobria, ed era l’unico uomo tra tutte donne, comprensibile la sua vittoria. Mi lascia un po’ indifferente, piacevole finché dura e basta
Il Portogallo già partiva da una selezione non entusiasmante. La vittoria ci sta, Elisa era una di quelle che più mi avevano colpito ma l’esibizione non mi entusiasma, e a maggio rischia di passare inosservata. Barbara poteva essere una nuova Zoe o Leonora
La Danimarca salva la serata, era l’unica che mi ricordavo tra tutte quelle in finale, anche se la mia preferita Samsara non ci è neanche arrivata a quel punto. Una vittoria che ci sta, piacevole ma nel complesso non mi rivoluziona la classifica.
Con la speranza che i pochi rimasti mi diano qualche soddisfazione
Utente
9 settembre, 2013
Ormai è chiaro che fra tutte le proposte di successo dell'Eurovision 2019, quelle che vantano più tentativi di imitazione sono essenzialmente due: la vincitrice Arcade di Duncan Laurence (che ha provocato un profluvio di ballate cantate da ragazzi carini e tristi al pianoforte) e soprattutto She Got Me di Luca Hänni, con cui la Svizzera è tornata nei primi 5 dopo vent'anni di attesa. Il connubio "giovane uomo figo" + "track moderna e bastevolmente danzereccia" è stato proposto da parecchie nazioni con risultati estremamente variabili (Germania bene, Austria così così, Cipro meh) e trova la sua ennesima iterazione in Macedonia del Nord, nazione che si è apparentemente rilanciata ottenendo un ottimo settimo posto a Tel Aviv dopo sei eliminazioni consecutive in semifinale.
Il successo di Proud di Tamara Todevska ha portato a una riconferma di tutto quel team, a partire dai compositori (Darko Dimitrov e Lazar Cvetkovski, il primo dei quali è una vera e propria leggenda della musica balcanica) per finire con l'interprete: Vasil Garvanliev, 35enne di Strumica, notato dalla delegazione mentre faceva da backing vocalist alla Todevska.
Il brano in gara a Rotterdam si intitola You ed è scritto da Dimitrov e Cvetkovski assieme a Nevena Neskoska, Kalina Neskoska ed Alice Schroeder: la somiglianza con She Got Me la troviamo non tanto nel pezzo (un midtempo ballabile a ritmo di tango) ma nel video, che ricalca in tutto e per tutto quello ICONICO di Luca Hänni.
Utente
9 settembre, 2013
Utente
9 settembre, 2013
San Marino ha volontariamente mantenuto per mesi il più stretto riserbo in merito alla sua proposta: se ne è parlato principalmente in merito a un account Instagram non ufficiale (o forse sì? ) che spammava una possibile vittoria dello stato del Titano a Rotterdam e la conseguente organizzazione dell'Eurovision 2021 sulla riviera romagnola con tanto di identity e merchandising (cappellini, magliette, tazze, PROFILATTICI) ancor prima che avessimo sentito una singola nota della loro canzone.
I rumor poi hanno cominciato a rincorrersi come capita sempre, finché nella mattinata di venerdì non è stata annunciata la scelta di Senhit Zadik Zadik, 40enne bolognese figlia di genitori eritrei, già rappresentante di San Marino all'Eurovision 2011 con il brano Stand By (16° in semifinale). SMRTV ha nel contempo annunciato una votazione lampo sul sito internet di Senhit fra due proposte (Obsessed e Freaky!), aperta a tutti e da svolgersi nel weekend.
Al momento ancora non sono fuori i risultati ufficiali (anche se il sondaggio di Wiwibloggs dava le due proposte vicinissime nelle preferenze degli utenti) ma sappiamo per certo che la scelta del popolo del web è ricaduta su Freaky!, brano disco con atmosfere retrò scritto e composto da Gianluigi Fazio, Henrik Steen Hansen e Nanna Bottos.
Il video ufficiale (diretto da Luca Tommassini):
Utente
2 maggio, 2016
tra Obsessed e Freaky! avrei preferito la prima, soprattutto se la portava in italiano anche se non capisco perché mettere la versione inglese di Un bel Niente ma non mi sorprende più di tanto che abbia vinto Freaky!; per come ci hanno abituato sono passi avanti e non mi dispiace per niente. poi se ce l'ha fatta Serhat... certo l'anno prossimo a chi tocca? Michele, Anita, Jimmy, Miodio?
anche la Macedonia mi piace nonostante il tributo a Luca curioso di come lo metteranno in scena ma mi pare abbiano lo stesso team dell'anno scorso quindi sono positivo, magari riescono anche a ripetersi
il primo pensiero su Malta è che era quello che volevano fare le Mamas senza riuscirci e sorprendentemente mi piace parecchio; considerando anche che sappiamo le qualità di Destiny almeno con le giurie dovrebbe fare meglio. contento soprattutto che Destiny non sia stata bruciata
ah ma la seconda semifinale è completa manca solo la versione definitiva dell'Albania
Utente
9 settembre, 2013
Anche quest'anno Malta ha selezionato il proprio rappresentante tramite il format di X Factor, per l'occasione allungato di due puntate rispetto alla scorsa edizione. Giuro che volevo seguire tutto quanto (anzi ero partito tutto giulivo con la fase delle audizioni e dei bootcamp) ma poi mi è passata del tutto la voglia quando i giudici han messo assieme un cast disastroso - e Destiny Chukunyere, favorita numero uno alla vittoria, sembrava essere diventata l'agnello sacrificale su cui immolare tutta l'edizione per mandare qualcuno tipo Karl Schembri (un sopranista con un'arroganza che al confronto Salvador Sobral levati).
Invece alla fine Destiny ce l'ha fatta davvero e ce la troviamo finalmente all'ESC, a quattro anni e mezzo dalla sua vittoria allo Junior Eurovision Song Contest con Not My Soul. É tipo da allora che si dice che potrebbe essere la prima persona a fare la doppietta JESC/ESC (oltreché la prima a portare a Malta il microfono di cristallo) quindi diciamo che c'erano delle aspettative abbastanza alte su questa release.
Alla fine il brano è uscito e i pronostici sono stati rispettati: All Of My Love, brano prodotto dalla famigerata Symphonix Records di cui abbiamo molto parlato in questi giorni (Germania, Bulgaria e ora Malta), è un pezzo modern soul comunque non stereotipico ed adatto alla giovane età dell'interprete. Gli autori sono il team di Symphonix al completissimo: i big 3 Joacim Persson, Borislav Milanov e Sebastian Arman, con l'aggiunta di Dag Lundberg (ce lo ricordiamo per Bones degli Equinox, ma partecipò anche al Melodifestivalen 2016 con la carinissima 100% di Victor och Natten), Cesàr Sampson (terzo classificato all'ESC 2018 per l'Austria con Nobody But You) e Bernarda Brunović (seconda classificata nella selezione svizzera del 2011 con Confidence e sesta in Croazia nel 2019 con I Believe In True Love).
Destiny Chukunyere ha 17 anni, viene da Birkirkara ed è di origini nigeriane. Come abbiamo detto ha vinto lo Junior Eurovision nel 2015, per poi partecipare a Britain's Got Talent arrivando fino alle semifinali (memorabile la sua audizione su Think di Aretha Franklin, il cui video vanta al momento oltre un milione di views).
Utente
9 settembre, 2013
L'Azerbaijan ha annunciato la propria rappresentante lo scorso 28 febbraio: si tratta di Samira Efendiyeva aka Samira Efendi aka Efendi, 28 anni, nata a Baku, cantante pop/jazz già semifinalista nella selezione azera del 2014 (Böyük Səhnə), terza classificata nella prima e unica edizione di The Voice of Azerbaijan, nonché partecipante in una quantità abnorme di concorsi canori in giro per il Caucaso.
Ovviamente, visto che è l'Azerbaijan, Efendi si è trovata a portare quanto di più lontano rispetto alla propria proposta musicale d'elezione. Da giorni girava il demo di un brano (Cleopatra) che molti suggerivano essere la canzone azera, anche se si è poi scoperto che quella era la versione che Senhit aveva provinato e poi scartato per San Marino. I dubbi ce li ha tolti la presentazione di oggi: il brano è effettivamente Cleopatra, un pastiche ethno/folk/pop/dubstep/finto arabo scritto e composto da Luuk van Beers, Alan Roy Scott e Sarah Lake - ma in una versione un pelo meno cafona e senza l'orribile switch a salsa/ballo di gruppo subito prima della cacofonia degli ultimi 30 secondi
Chiaramente perché tutto questo sia un minimo credibile servirà una messa in scena all'altezza delle aspettative, quindi incrociamo le dita e speriamo che l'Azer allarghi i cordoni della borsa come negli anni belli
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