Utente
2 marzo, 2014
Andrea Conti
Già papabili per il Premio della critica Grazia Di Michele e Mauro Coruzzi che con "Io sono una finestra" (Voto 7) - dalle atmosfere rarefatte e quasi cupe - racconta la storia di un transgender: "Ma questo qui è il mio corpo benché cangiante è strano di donna dentro uomo eppure essere umano". Mentre Malika Ayane presenta un bel brano scritto da lei stessa assieme a Pacifico "Adesso e qui" (Voto 8), in cui la cantante è nel pieno della sua forma artistica. Irene Grandi racconta l'amore tra due donne in "Un vento senza nome" ormai finito ("Non sei più tornata sei stata di parola non ti sei fermata con il vento sei andata via da te via da qui") in una calda atmosfera musicale, dolce e raffinata (7/8).
Alex Britti cantautore e musicista solido in "Un attimo importante" (Voto 6) tra chitarre distorte e incedere di batteria. Pianoforte e canzone ben prodotta e scritta per Raf nella ballad che chiude rock "Come una favola" (Voto 6) ("E ho imparato tra sogni e realtà imprevedibili che l'amore esiste anche al di là dei nostri limiti").
Anna Tatangelo prova a cambiare stile e musica con un brano lento ma differente rispetto alle sue produzioni precedenti, "Libera" (Voto 6) ("Sono Libera Libera come una nuvola nel vento che si dondola Unica Unica come la luce della luna che si illumina") sarà un bel banco di prova per il nuovo percorso artistico della cantante. "Voce" di Lara Fabian è un manierismo di sola voce, appunto (Voto 4).
Marco Masini torna all'Ariston con una bella canzone in bilico tra rock e pop che piacerà alle radio "Che giorno è" (Voto 7) ("Vivere cadere vivere e rialzarsi vivere ricominciare come la prima volta"). Così come piacerà alle radio la dance pop di Nek con "Fatti avanti amore" (Voto 8). Bella prova di canzone d'autore per Nesli che con "Buona fortuna amore" (Voto 7) si pone come uno degli autori più interessanti della scena italiana. Molto dipenderà dalla sua performance sul palco. Moreno 'picchia' duro col rap di "Oggi ti parlo così" (Voto 5) in bilico tra autobiografia e atmosfera sociale. A proposito di belle voci si segnalano Chiara Galiazzo che con "Straordinario" (Voto 6) fa uso preciso delle sue potenzialità interpretative e vocali così come Annalisa (Voto 7) che però convince di più con "Una finestra tra le stelle" perché si presenta con sfumature diverse che la rendono nuova rispetto al percorso precedente.
Il Volo piacerà al pubblico di RaiUno con "Grande amore" (Voto 5) non troppo lirico ma neanche troppo pop. Proprio in equilibrio tra opera e belcanto. Grignani torna alle origini rock con "Sogni infranti" (Voto 6) mettendosi a nudo: "Ormai è un po' che guardo con freddezza e con distanza l'informazione". Delude un po' le aspettative Lorenzo Fragola (Voto 6) che presenta "Siamo uguali". Intendiamoci, non è un brutto brano anzi. E' ben prodotto e la mano di Fedez si sente. Ma forse questa canzone non valorizza appieno la cifra artistica di Lorenzo. I Dear Jack con "Il Mondo Esplode" (Voto 7) mostrano di essere cresciuti e si spingono verso sonorità e arrangiamenti più europei. In radio e in tour conquisteranno nuove fan. "Il solo al mondo" di Bianca Atzei (Voto 7) invece è una tipica canzone sanremese che potrebbe conquistare il pubblico dell'Ariston e del televoto. Nina Zilli ripropone ancora una volta le sonorità "amywinehousiane" con "Sola" (Voto 4). Con la sua voce avrebbe potuto anche staccarsi da quel mondo, già proposto, per lanciarsi in una nuova avventura musicale. Infine Biggio e Mandelli con "Vita d'inferno" (Voto 1) si propongono come i Cochi e Renato 2.0. Non a caso proprio Cochi e Renato li accompagneranno nella serata dedicata alle canzoni italiane storiche del giovedì.
Per ora è tutto.
Admin
7 agosto, 2013
Johnsnow ha detto
http://www.oggi.it/people/prog.....-favorito/
C'è mezzo cast che ha il 70% di possibilità di vincere
Utente
24 ottobre, 2013
In radio e in tour conquisteranno nuove fan. "Il solo al mondo" di Bianca Atzei (Voto 7) invece è una tipica canzone sanremese che potrebbe conquistare il pubblico dell'Ariston e del televoto. Nina Zilli ripropone ancora una volta le sonorità "amywinehousiane" con "Sola" (Voto 4). Con la sua voce avrebbe potuto anche staccarsi da quel mondo, già proposto, per lanciarsi in una nuova avventura musicale.
solo a me la atzei sembra la copia brutta della zilli? vabbè stiamo parlando di conti
Moderatore
7 agosto, 2013
Dopo queste recensioni terrei sotto osservazione Chiara e Lorenzo che hanno ricevuto molti apprezzamenti, nonostante i giornalisti boccino sempre i cantanti da Talent.
Masini, Grandi e Dear Jack possono dare filo da torcere. Gli idioti o Platinette potrebbero rubare un posto sul podio(succede ogni anno).
Questa è la mia idea dopo i commenti dei giornalisti, che vanno comunque sempre presi con le pinze.
Utente
14 febbraio, 2014
matti ha detto
Alex87 ha detto
#Sanremo2015 ascolto blindato delle canzoni dei Big. Tranne rare eccezioni, stiamo messi male male male
— stefano mannucci (@stefanomannucc1) January 23, 2015
Adoro i commenti dei giornalisti. Ricordiamoci i 4 all'Essenziale eh...
E il 4 di "la notte" dove lo lasciamo?
Utente
24 ottobre, 2013
Kekko Silvestre dei Modà è l'autore principe di questa edizione avendo piazzato ben tre sue canzoni nel lotto dei venti. A lui si sono affidate Bianca Atzei (voce graffiante), Anna Tatangelo e Annalisa (sempre piacevole, brava, ma con la sensazione che manchi qualcosa). Tre canzoni d'amore diverse che forse la sola Tatangelo riesce a valorizzare meglio del solito.
Sorprende positivamente Grazia Di Michele che disegna con Mauro Coruzzi “Platinette” le emozioni intime di una donna in corpo d'uomo, tra colori da notturno jazz. Credibile anche la padovana Chiara Galiazzo interprete sempre pulita e ora anche matura, con una semplice e coinvolgente canzone d'amore che ti porta sopra il cielo fino oltre il paradiso, e il Volo già destinati ai primi posti con una grande canzone da musical a tre voci sull'amore assoluto.
Fragola, fresco di vittoria a XFactor quadra il cerchio grazie a Fedez e una canzone semplice ma efficace su un amore che non ha futuro e che si farà cantare
Convincono poco i Dear Jack, che cercano di dare sapori di rock elettrico a un brano molto pop con mote immagini adolescenziali, invece si apprezzano le visioni romantiche di Raf che cerca un amore da favola a tempo lento
Admin
7 agosto, 2013
Per Repubblica i migliori pezzi sono quelli di Malika, Chiara e Zilli
Ma a questo punto diciamo pure chi è che se la cava con dignità. Buono il pezzo di Malika Ayane (Adesso è qui - Voto 7) e anche quelli di Chiara e Nina Zilli. Chiara si distingue per il pezzo più accattivante e orecchiabile (Staordinario - Voto 7), e Nina Zilli copia esplicitamente Nina Simone, ma in un festival del genere è comunque un merito (Sola - Voto 7).
Banned
7 agosto, 2013
vabbè mi aspettavo commenti sul medio-negativo per Annalisa, e infatti non sono molto contento, soprattutto sono curioso di sentire quali altri pezzi ha nell'album. Per riallacciarmi al post che ho appena prodotto per Reality Idol, a volte sembra che la quota Kekko sia più una costrizione / un "do ut des".
Mah.
Però ho un hype assurdo e voglio sentire tutte le canzoni, tutte tutte (tranne quella di Moreno forse che non mi ispira davvero niente)
Utente
2 marzo, 2014
Stefano Mannucci da Il Tempo
La pialla di Conti sulle canzoni dei big
Deludono i brani in gara: trionfa l’amore vecchio stile Si salvano Masini, Ayane, Fragola, Dear Jack e Grandi
Poche cose: i pezzi godibili di Malika Ayane, di Chiara Galiazzo e della rediviva Irene Grandi. Poi l'hit "Siamo uguali", costruita astutamente da Fedez per Fragola, e il beat sbarazzino-paraculo "Il mondo esplode tranne noi" (gli islamici non c'entrano) dei Dear Jack: rivali che potrebbero giocarsi la vittoria all'ultimo televoto, ma che confermano la definitiva abdicazione del Festival da approdo supremo del canzonettismo: oggi Sanremo è una Supercoppa tra i vincitori dei talent, nulla di più. Nella piallata contiana si salva l'amico (suo) Marco Masini, che rinnega il pessimismo cosmico per infilare un inno al riscatto nella vita con un nerbo che non gli si ricordava: venti anni di porte in faccia devono avergli giovato. Ma - absit iniuria verbis - non è da bocciare senza appello neppure quello della Tatangelo (il che la dice lunga su come stiamo messi): glielo ha scritto Kekko Silvestre, fornitore ufficiale della real casa dell'Ariston (suoi sono anche i brani per Bianca Atzei e Annalisa: un inascoltabile lento ruminato via dagli anni Sessanta il primo, una filastrocca sotto le aspettative la seconda).
Come si diceva, intristiscono soprattutto i testi: l'amore declinato in tutte le salse, come nel pleistocene rivierasco. Uomini disperati, donne sottomesse, amanti liberi "ma solo se sto con te", solitudini mal gestite, gastriti e anime da rammendare. Il "caso" va cercato col lanternino. In un paio di liriche compare la parola "governo", ma si tratta solo di immagini legate ad eventi atmosferici, come "questo vento non avrà governo" (Irene Grandi) oppure "se piove è sempre governo ladro": quest'ultima frase ammicca nel divertissement bandistico di Biggio e Mandelli, cabaret scopertamente ispirato a Cochi e Renato (loro ospiti nella serata-cover), ma che sarebbe stato salutato come nuovo 50 anni fa, ai tempi dei telefoni di bachelite. Però i Soliti Idioti avranno almeno il merito di scuotere i telespettatori agonizzanti: nel testo infilano un paio di spunti, come "son vivo per la rottura di un preservativo" o il temerario "generazioni che han vissuto nonostante il giramento di coglioni". Ma la Rai fa già sapere che quest'ultima parola sarà espunta, in diretta, e sostituita con un'evocativa nota di trombone: nessuna censura, si precisa, "sono stati gli stessi artisti a deciderlo". E vabbè: tornando a compulsare l'antologia poetica di Sanremo 2015 si scopre che oltre all'amore e a un infinito citare cielo, nuvole, stelle, vento, un altro vocabolo che si ripete è "finestra": nel titolo di Annalisa e in quello del duo Grazia Di Michele-Mauro Coruzzi, uno slow tristanzuolo dove Platinette canticchia (scimmiottando il timbro di Fossati) di "un corpo benché cangiante e strano/di donna dentro un uomo eppure essere...umano"). Nell'era dell'Eurofestival vinto da una trans-donna barbuta, non farà troppo scandalo.
Sottotraccia molti tra i più attesi: Britti apre "Un attimo importante" con un giro di chitarra strappato a "China Girl" di David Bowie, e poi campicchia su un reggae beat; Grignani si impantana su un rockaccio insipido dove piazza una curiosa citazione di Gaber cantando "io se fossi Dio" prima di un incomprensibile "Lo Stato come piombo si sopporta"; Raf si sveglia a metà canzone in una profusione di archi (in tutti i pezzi piovono violini); Nesli fa il romanticone, Moreno rappa ma con quel buonismo che non graffia; Nek spara una proposta dance che gli varrà un rimbrotto da Avicii, mentre la sortita black di Nina Zilli non sarebbe malaccio se non fosse in odor di plagio da Nina Simone. Obsoleta, con un nefasto "tu-tu-turu-tu", la confezione della "star internazionale" Lara Fabian, una Celine Dion in sedicesimo, e atroce il pastiche tenoristico-paisà de Il Volo.
Utente
2 marzo, 2014
Leonardo Iannacci per Libero
Sanremo, le canzoni in anteprima. Le pagelle del Festival: trionfo di "cuore-amore" e Soliti Idioti
La favorita per noi? Malika Ayane. All’audizione abbiamo tratto le seguenti indicazioni, non dimenticando che un primo ascolto è soltanto parziale. E che una brutta impressione su una canzone può, al secondo assaggio, diventare pessima.
BIANCA ATZEI - Un mistero come sia arrivata tra i 20 big. Canta Il solo al mondo il cui verso più pungente è: «So che non serve a niente, però io ti amo mentre muoio». Inutile. Voto 4,5.
DEAR JACK- Nella radiofonica Il mondo esplode tranne noi in stile Modà, la band che piace alla generazione 2.0, tenta il colpaccio. La filosofia? «Niente è per sempre». Aria orecchiabile. Voto 6.
LARA FABIAN - La francesina è l’unica straniera in gara e strilla: «Dimmi che sei voce nell’aria... Voglio confondermi con te». Voce da 7, canzone da 3. Media ponderata: 5.
I SOLITI IDIOTI - Saranno la sorpresa del Festival con Vita d’inferno nella quale citano le connessioni web che non funzionano ma anche i «coglioni» e i «preservativi rotti». Sono ufficialmente i Cochi e Renato dei nostri tempi. Voto 7.
IL VOLO - Qui, Quo, Qua sono diventati Rockerduck nei tour americani. Ma qui tornano a fare i tre tenorini con Grande amore. Voto 6.
MALIKA AYANE - L’eterna piazzata all’Ariston tenta la clamorosa rivincita con Adesso è qui, raffinata creazione del cantautore Pacifico. Lei canta suadente: «Non c’è molto da dire» e fa intendere che punta diritto alla vittoria all’Ariston. Da interprete elegante qual è. Voto 7,5.
RAF - La melodia pianistica in crescendo della ballata Come una favola segnala il ritorno di questo artista che aveva frecce al proprio arco. Voto: 6-.
NESLI - Ci aspettavamo sinceramente di più da questo cantante che poteva diventare un baby-Jovanotti. «I morsi sulla carne, la vita che si slaccia...» non sono propriamente versi che gli rendono giustizia. Dolente. Voto: 5,5.
GIANLUCA GRIGNANI - Un’altra autobiografia da Ariston. Nella ballata rock Sogni infranti canta i propri demoni: «Credo a questo caos che diventa inferno perché lo vedo». Destinazione paradiso per lui? No, purgatorio. Voto 6-.
ANNA TATANGELO - La sua Libera si segnala per la voce cristallina e un testo innocuo firmato da Kekko Silvestri. Anna ripete sempre a ugola spiegata: «Sono libera, sono libera...». C’è da chiedersi da chi. E il sospetto sale. Voto 6.
MORENO - Il suo rappettino Oggi ti parlo così è poco fiammeggiante e ha un testo incomprensibile: «Zitto per zitto significa segreto, dritto per dritto significa concreto». Boh... Voto 5-.
ALEX BRITTI - Torna con indovinati tocchi di chitarra: la sua Un attimo importante ha un testo accattivante: «Le parole sono come le nuvole quando ci soffia il tempo» e ispirazioni autoriali. Mina la canterebbe meglio. Voto: 6.
NEK - Ritmo, testo essenziale e momenti da disco-dance nell’incalzante Fatti avanti amore. Canta la passione ma a modo suo. Voto 7.
IRENE GRANDI - Nell’inaspettata Un vento senza nome, con pianoforte e chitarre originali, la Grandi si rivolge sorprendendo tutti a una donna; «Il vento oggi ha portato con sè un racconto che parla di te..».. Chi sarà? Una parente? Un’amica? Voto 6+.
NINA ZILLI - Stavolta il suo blues Sola non funziona per niente. Canta, Nina, ma gira su stessa. Voto 5.
MARCO MASINI - L’inventore delle parolacce nelle canzoni (Vaffanculo, Bella stronza) cucina con Che giorno è una storia tra Prozac e ottimismo e urla: «Vivere cadere vivere e rialzarsi, vivere, ricominciare...». Voto: 6-.
CHIARA - Se spera di rilanciarsi con Straordinario rischia grossissimo. Soprattutto quando canta: «Ci siamo presi a pugni e poi a baci fino a ridere». Voto 5.
ANNALISA - Voce intrigante nella filastrocca pop Una finestra tra le stelle. Potrebbe anche migliorare dal vivo. Voto 6.
LORENZO FRAGOLA - Raccomandato da Fedez, suo mentore a X-Factor, delude un po’. Funziona l’incipit «Forse arriverà domani...». Non la pessimistica conclusione: «Potrei darti il mondo tranne me». Furbina ma scialbina. Voto 5,5.
di LEONARDO IANNACCI
Utente
2 marzo, 2014
Paolo Giordano da Il Giornale
Sanremo, restaurazione pop. Platinette e Soliti Idioti le voci fuori dal coro
Insomma, dal tripudio quasi barocco di voci del Volo ( Grande amore ) fino all'orchestralità mitteleuropea di Lara Fabian, c'è un filo conduttore ben preciso nell'edizione numero 65 del Festival di Sanremo: l'amore, quello vero, magari deluso o sperato oppure goduto ma mai controverso. Ci sono esempi di rara eleganza come quello di Malika Ayane (testo firmato con Pacifico) che in Adesso e qui si dimostra sganciata dallo stereotipo festivaliero per coniare il proprio linguaggio. Classe pura. Oppure ci sono le conferme: il Masini di Che giorno è lo riconosci subito con un brano maturo, intenso, incastrato sul verso «E smettila di smettere» che si presta a tante letture. Anche Nina Zilli in versione (timidamente) blues non si allontana dalla propria linea e forse non è un pregio. Alex Britti invece mescola le proprie radici, ossia grande chitarra ad aprire e chiudere una ballata da club notturno. Brava Bianca Atzei con la sua voce roca impegnata in un midtempo ( Il solo al mondo ) che la esalta senza sbilanciarla troppo. Invece Irene Grandi si sgancia dal marchio di fabbrica con un dialogo tra due persone ( Un vento senza nome ), forse autobiografico, comunque misterioso, che ha una bella linea melodica e molte possibilità di piazzamento in gara. Senza dubbio le ha anche Nek, sorprendente e ispirato in Fatti avanti amore che mescola il suo tipico codice espressivo con la dance elettronica che traina un ritmo che le radio non potranno trascurare. Così come quello dei Dear Jack, il brano giusto al momento giusto, e quello di Raf con un Come una favola costruito molto bene, tipicamente suo ma pure più maturo: tutto dipenderà dalla resa sul palco. Idem per Gianluca Grignani e i suoi Sogni infranti . Bella intensità ma troppa aderenza ai suoi standard, anche se lui cita come riferimenti Dylan e De Gregori.
Chi invece parzialmente se ne distacca è Chiara Galiazzo che in Straordinario azzecca un ritornello che non passa inosservato. Anche Anna Tatangelo fa un deciso passo avanti in Libera che ha un bell'arrangiamento, un testo un po' retrò ma alato (di Kekko dei Modà, mattatore tra gli «scrittori» di questo Festival) e un ritornello che in radio farà la sua figura. Un caso a parte è Nesli, figlio del rap e ora più vicino al linguaggio rock ma, ottimamente prodotto com'è, capace di mescolare i due pubblici con un originale lirismo: bel percorso il suo. Come quello di Annalisa che è davvero Una finestra tra le stelle come recita il titolo del suo brano: elegante, molto più matura ma ancora senza quel coraggio sexy che una interprete dovrebbe mostrare senza imbarazzi. Di certo il coraggio manca anche a Biggio e Mandelli, ossia ai Soliti Idioti che hanno in gara un brano alla Cochi e Renato. Per Conti è un modo di «far conoscere la tradizione alle generazioni che ancora la ignorano». Invece per loro due, al netto di parolacce come «cogl...» (che non canteranno dal vivo) e di grevità allusive come «rottura del preservativo» è il tentativo di trovare una dignità compositiva di cui molti dubitavano. Comunque la sorpresa sarà Lorenzo Fragola con un brano firmato insieme con Fedez: forte, ritmato, convincente. E se Moreno fa un rap corposo e maturo, è la coppia Grazia Di Michele e Platinette a piazzare il testo più bello e più complesso di questa edizione: «Io non so mai chi sono eppure sono io» e «Ma questo qui è il mio corpo benché cangiante e strano, di donna dentro un uomo eppure essere... umano». Comunque vada, il più bello di questa edizione.
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