La morganata è arrivata. Inevitabile, puntuale e (im)prevedibile: Morgan minaccia di non esibirsi questa sera all’Ariston, nel corso della terza serata del Festival di Sanremo 2020, perchè ancora non gli sarebbe stata data la possibilità di fare alcuna prova della performance. Cosa che, però, Amadeus smentisce.

Nella serata delle cover, Sanremo 70, Morgan dovrebbe dirigere e cantare con Bugo Canzone per Te, brano presentato a Sanremo 1968 da Sergio Endrigo e Roberto Carlos. Ma una lettera scritta alla Rai con l’ausilio di un legale, ed inviata questa mattina ai giornalisti, mette in dubbio la presenza di Marco Castoldi sul palco, a causa di quelle che vengono definite “continue azioni di sabotaggio“:

“A Morgan si chiede di andare questa sera allo sbaraglio sul palco più importante del Paese senza avere mai provato la cosa che è stata occultata e sottratta all’orchestra e consegnata in versioni manomesse, protestata per ben nove volte e ogni volta ricostruita riconsegnata riapprovata ma scomparsa o chiamata non idonea ancora prima di essere provata. Prova rimandata, direttore esautorato a cui è stato creato un danno d’immagine ed emotivo grande”

Un “calvario“, come viene definito nella lettera, sul quale Morgan potrebbe soprassedere a questo punto solo a talune condizioni: fare ben due prove nella giornata di oggi, potersi accompagnare al pianoforte e avere come assistente il maestro Valentino Corvino e rendere conto solo ad Amadeus, al direttore di Rai 1 e al Consiglio di Amministrazione della Rai.

Nient’altro? Il conduttore del Festival questa mattina, durante la conferenza stampa, ha prima parlato in generale del problema prove, dicendo che per provare interamente uno show come Sanremo ci vorrebbero come minimo tre mesi, e ha poi chiarito che Morgan la prova l’ha fatta eccome:

“Morgan da parte mia ha la totale libertà, Morgan è un interprete, insieme a Bugo, deve decidere cosa cantare e come interpretarlo. Mi ha chiesto durante le prove di usare la tastiera in un certo modo… io ho detto che avevano totale libertà di cantare la canzone che vogliono e come vogliono, perché giudica l’orchestra. [...] Lui ha fatto le prove perchè ero presente io, poi la distribuzione del momento di prove non la faccio io, non so se aveva bisogno di più tempo”

Stefano Coletta ha poi specificato che si sta facendo il possibile per fargli fare un’altra prova – cosa richiesta anche dagli altri artisti – e che si confida nella sua presenza, ma tre sono molto improbabili. Insomma, come al solito, tanto rumore per nulla.

DavideMaggio