Utente
23 dicembre, 2015
Parliamo di canzoni. Quali Big avete apprezzato?
Aiello è una forza della natura anche se il testo non è il proprio il massimo. Però ci ha colpito per la sua interpretazione. Anche il brano di Madame è forte. Gazzè è ironico e brillante. Arisa ha un testo meraviglioso di Gigi D’Alessio. I Maneskin non c’entrano nulla con Sanremo ma sono molto credibili. La voce de La Rappresentante di Lista è splendida. Se la vedi fuori dal palco sembra quasi anonima poi sale sul palco e si ‘accende’.
Il peggiore?
Francesco Renga. Ha una canzone terrificante.
Voi voterete per la serata delle cover. Quale ti ha colpito?
Diciamo senza mezzi termini che la scelta delle cover è stata sbagliata per tutti. Forse si salvano Lo Stato Sociale che portano ‘Non è per sempre’ degli Afterhours.
Perché dici che hanno sbagliato le scelte delle cover?
Il cast dei Big quest’anno è formato da cantanti e cantautori molto giovani. Hanno scelto grandi classici della canzone italiana ma in molti casi ne hanno stravolto la bellezza e l’importanza con risultati discutibili. Le canzoni sono state snaturate per creare degli ibridi stranissimi. Comunque anche i cantanti più ‘navigati’ hanno fatto degli errori. Noemi, ad esempio, con ‘Prima di andare via’. Ha sbagliato.
Fedez ha dichiarato che quando ha finito le prove con la Michielin è scattato l’applausino ma che, secondo lui, lo fate a tutti. È vero?
No, non lo facciamo a tutti. Quel giorno lo ricordo, erano gli ultimi alle prove. Abbiamo fatto l’applausino solo perché stavamo per andare a cena.
Chi vincerà il Festival?
Aiello lo vedrei sul podio anche se ha un caratterino…
Cioè?
Ha tartassato, per non dire un altro termine, il regista per ogni minima inquadratura per ogni frazione di secondo della canzone. ‘Allora quando scendo fai così, quando mi giro l’inquadratura deve essere primo piano, e poi quello e l’altro’. Insomma se dovesse ‘esplodere’ dal punto di vista discografico non sarà facile avere a che fare con lui.
Utente
23 dicembre, 2015
considerazioni artistiche e personali di chi ne ha parlato.
— Andrea Conti ⚡️ (@IlContiAndrea) March 1, 2021
Moderatore
7 agosto, 2013
Aiello è un nome che sta prendendo molto credito nell'ultimo periodo, sia da giornalisti che dai bookmakers ed ora anche da un componente dell'orchestra. Secondo me sarà la vera sorpresa.
Riguardo alla sua attitudine perfezionista, con attenzione all'immagine, non ci trovo nulla di male, onestamente. Anzi lo trovo molto professionale nello studio dell'esibizione nella sua completezza.
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
Tralasciando il discorso sulle cover (questa presunta intoccabilità di ogni singolo brano nella storia della musica italiana mi è sempre sembrata molto pretestuosa), la parte finale dell'intervista mi fa un po' ridere, perché per me ciò che critica di Aiello è un po' uno dei problemi che impediscono ai nostri cantanti di risaltare quanto dovrebbero.
Il fatto che un artista voglia curare al massimo la sua presentazione sul palco... Non è necessariamente una cosa che esprime vanità, supponenza o altro. Nella società in cui viviamo oggi sono anche questi dettagli a determinare il modo in cui un artista viene percepito dal pubblico, è importante che questo voglia esserne partecipe in prima persona. Continuiamo ad andare avanti contrapponendo la "genuinità" di una persona e/o di una proposta musicale al fatto che si voglia curare la propria immagine o la presentazione della canzone, quando le cose non sono necessariamente collegate tra loro. Questa costante ricerca di un'umiltà esasperata, di un'immagine modesta, di una certa passività degli artisti musicali, invece che esaltare la musica in sé sta banalizzando un po' il tutto. Quindi, se è andata davvero così, ben venga il comportamento di Aiello, francamente.
Utente
11 febbraio, 2021
Azz, ci è andato leggerissimo, proprio
Il discorso cover mi sembra a dir poco esagerato, ovviamente non le abbiamo sentite ma non riesco proprio a immaginare una Arisa, Malika, Annalisa o Renga e altri che massacrano e stravolgono classici della musica italiana.
Renga terrificante? Boh, dalle varie descrizioni non ho capito minimamente cosa aspettarmi da lui. Se davvero sarà brutta sarà perché continua a tenere il piede in due scarpe, ovvero cercare di inseguire una modernità che non c'entra niente con il suo migliore repertorio.
Ma da quando tutti gli esperti del settore apprezzano così tanto D'Alessio? mai avrei pensato di leggere cose tipo "testo meraviglioso". A me piaceva già nel 2000, più per le melodie che per i testi, lo ritengo un ottimo compositore, ma non capisco questo improvviso capovolgimento.
Utente
15 maggio, 2016
L'importante è che la cura a 360° della performance non scada nella pretenziosità o leziosità.
Un minimo di spontaneità non guasta, e Aiello mi ha sempre dato l'impressione di essere derivativo di altri artisti sia nell'uso della voce che in certe movenze.
Chiaramente queste sono mie impressioni.
Utente
9 settembre, 2013
Al di là dell'intervista, se voler curare un minimo le inquadrature della propria esibizione significa "avere un caratterino" (quando all'estero ne abbiamo viste, e vediamo tutti gli anni, di pianificate al MILLIMETRO e storicamente a Sanremo non è mai stato così tolti gli anni del cue pilot) stiamo messi benissimo
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