Utente
7 agosto, 2013
POSTING FOR YOUR LIFE
@Asp @Pupi87 per questa sfida vi siete preparati sul topic:
GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO L'OMOFOBIA
L'altro ieri è stata la giornata mondiale contro l'omofobia. In Italia si registrano circa 50 vittime al giorno ma solo una minima parte crede che sia utile denunciare.
Un dato agghiacciante per uno dei Paesi più evoluti al mondo. Stiamo facendo abbastanza per combattere il fenomeno?
Due utenti stanno di fronte a me. Utenti, questa è la vostra ultima possibilità per impressionarmi e salvarvi dall’eliminazione.
E’ giunto il momento: dovete postare per la vostra vita. Buona fortuna... e non mandate tutto a putta*e!
Utente
7 agosto, 2013
Beh, la risposta è semplice: assolutamente no. Se vi volete male fatevi un giro su Twitter e cercate le parole “Giornata” e “Omofobia”,et voilà, vi ritroverete velocemente in un vortice di schifo e disgusto. Gente che pensa che i dati siano solo delle bufale, esagerati dai media per fare campagna politica, altri che invece chiedono convinti “E allora perché non esiste una giornata contro l’eterofobia”,che, per chi non lo sapesse, starebbe a significare che gli etero sono discriminati in quanto etero, fenomeno assurdo che si è allargato molto negli ultimi mesi da quando il famoso popolino è venuto a conoscenza di questa parola.
L’Italia è oggettivamente un paese arretrato in questo campo, secondo i dati distribuiti dal report di ILGA-Europe, il nostro paese si è classificata al TRENTADUESIMO posto in Europa per quanto riguarda l’impatto delle politiche sulla vita delle persone LGBT. Non è difficile credere a questi schifosi risultati in quanto ci troviamo in uno Stato in cui solo nel 2016 si è ottenuta la possibilità di poter unire civilmente persone dello stesso sesso (che in teoria dovrebbe essere un diritto fondamentale, riconosciuto a tutti quanti) ed ancora oggi c’è chi ritiene sia stato fatto un errore; uno stato in cui appena si sentono le celebri espressioni “utero in affitto” o “adozioni gay” perde immediatamente la brocca e prende i forconi perché “KI SA COME NASCERA’ QUEL BAMBINO, SICURAMENTE DEVIATO111!!!!!!”, in quanto, secondo loro, non potranno mai essere una famiglia nOrmAlE e FEliCe. Penaste che uno dei punti principali del programma elettorale di Giorgia Meloni è l’assoluto divieto delle adozioni, roba da manicomio.
I fatti di cronaca che ci raccontano di casi di omofobia sono sempre purtroppo all’ordine del giorno, aggressioni sia fisiche che verbali, figli cacciati dalle famiglie perché hanno osato fare coming out, fino ad arrivare a veri e propri omicidi e suicidi causati da queste bestie. Ormai siamo talmente assuefatti da queste notizie che ci sembra tutto normale e quasi neanche ci scandalizziamo più, quando, invece, un paese civile avrebbe già preso provvedimenti seri.
Cosa fare per cercare di arginare questo fenomeno agghiacciante ed in continuo aumento? Forse una legge che punisca questi atti ,in realtà era già stata proposta anni fa ma ovviamente si è fermata in Senato nel 2013. Magari insegnare ed inculcare già in tenera età che essere omosessuale è assolutamente normale, ma anche qui come fare con i soliti genitori disperati che il proprio figliolo possa farsi strane idee riguardanti la sua sessualità.
Insomma in qualsiasi modo la si guardi questo paese sembra destinato a rimanere indietro, impantanato nella propria fiera ignoranza, e purtroppo sono certo che la situazione in tempi brevi non migliorerà, anzi il rischio di disastro è dietro l’angolo.
Utente
7 agosto, 2013
In quanto omosessuale il tema dell’omofobia mi tocca da vicino. Tutti i giorni passo davanti alla mia scuola superiore e tutti i giorni una dolorosa realtà mi viene sbattuta in faccia. La realtà di una città del sud Italia, la mia realtà.
Avevo un compagno alle superiori che si chiamava Musat. Un ragazzo dolcissimo, bellissimo, che cantava da dio e aveva molti sogni. Era apertamente gay ed era rumeno quindi partiva ulteriormente svantaggiato per via delle sue origini. Non dimenticherò mai quando in gita un mio compagno di classe capitato in stanza con lui si inginocchiò di fronte a me implorandomi di scambiarci i letti perché “io con quel frocio non ci dormo!”. Aspettai la cena con i prof per rispondere. All’ennesima presa in giro mi alzai esclamando “Musat è gay, io pure sono omosessuale. Se qualcuno di voi ha un problema al riguardo noi ci alziamo e ce ne andiamo”. I prof rimasero muti, i miei compagni altrettanto. Non ci parlarono per i giorni successivi ma io e Musat ci godemmo la gita in santa pace.
Il problema è che a volte la realtà è ancora più dura e crudele tra le mura di casa e Musat aveva una situazione molto delicata coi genitori che lo vessavano addirittura più dei nostri compagni. Lui non riuscì a reggere il peso di tutta quella violenza, aveva il terrore di creare ulteriore caos nella sua famiglia se solo avesse provato a denunciare la causa del suo dolore, nonostante io e quei pochi amici lo incitassimo a prendere una decisione positiva per lui. E invece scelse un'altra strada, così un giorno si gettò dalla finestra della sua camera al quarto piano ponendo fine alle sue sofferenze.
L’omofobia lascia tracce indelebili. L’omofobia è un male, è come una cancro sociale che scava da dentro e porta alla distruzione, soprattutto i soggetti più deboli. Il giorno del funerale io e la sua migliore amica presimo una bomboletta e scrivemmo sul muretto di fronte alla scuola “Musy per sempre nei nostri cuori”. E’ questa la scritta che leggo tutte le mattine passando da quella strada per andare al lavoro.
Siamo nel 2018 e ancora esistono casi simili e peggiori. Ci spacciamo tanto per civiltà evoluta ma non riusciamo ancora a contrastare efficacemente questo fenomeno. Mi sento personalmente un po’ sfiduciato perché spesso che a farci del male per primo sia chi dovrebbe maggiormente tutelarci. Per questo motivo penso che i tempi siano molto lunghi e dolorosi, per me, per la comunità LGBT e per le giovani generazioni che cercano un punto di riferimento per uscirne. Penso che l’imposizione più efficace debba essere calata dall’alto dagli organismi competenti, solo così piano piano la società potrà essere educata.
Utente
7 agosto, 2013
Asp ha detto
L’Italia è oggettivamente un paese arretrato in questo campo, secondo i dati distribuiti dal report di ILGA-Europe, il nostro paese si è classificata al TRENTADUESIMO posto in Europa per quanto riguarda l’impatto delle politiche sulla vita delle persone LGBT. Non è difficile credere a questi schifosi risultati in quanto ci troviamo in uno Stato in cui solo nel 2016 si è ottenuta la possibilità di poter unire civilmente persone dello stesso sesso (che in teoria dovrebbe essere un diritto fondamentale, riconosciuto a tutti quanti) ed ancora oggi c’è chi ritiene sia stato fatto un errore; uno stato in cui appena si sentono le celebri espressioni “utero in affitto” o “adozioni gay” perde immediatamente la brocca e prende i forconi perché “KI SA COME NASCERA’ QUEL BAMBINO, SICURAMENTE DEVIATO111!!!!!!”, in quanto, secondo loro, non potranno mai essere una famiglia nOrmAlE e FEliCe. Penaste che uno dei punti principali del programma elettorale di Giorgia Meloni è l’assoluto divieto delle adozioni, roba da manicomio.
Sì ma secondo te il problema è dell'arretratezza del paese, maggiormente accentuato al sud in cui una mentalità chiusa e bigotta la fa da padrona, oppure è una carenza di tutela da parte di chi ci governa? Perchè io ho cercato di darmi una risposta. E' vero che l'input dovrebbe partire da chi subisce un'aggressione ma è anche vero che il sistema attuale non ti tutela come dovrebbe. E' un pò un circolo vizioso, è un pò come un cane che si morde la coda..
Utente
7 agosto, 2013
Senza contare che, a mio modesto parere, noi italiani siamo bravissimi a dare le stoccate "a cose fatte". Ci fissiamo sui problemi quando ormai gli eventi sono già accaduti anzichè rimboccarci le maniche per inquadrare bene la SOLUZIONE e creare dei piani preventivi o risolutivi. Questo non riesco proprio a concepire.
Utente
7 agosto, 2013
Pupi87 ha detto
Asp ha detto
L’Italia è oggettivamente un paese arretrato in questo campo, secondo i dati distribuiti dal report di ILGA-Europe, il nostro paese si è classificata al TRENTADUESIMO posto in Europa per quanto riguarda l’impatto delle politiche sulla vita delle persone LGBT. Non è difficile credere a questi schifosi risultati in quanto ci troviamo in uno Stato in cui solo nel 2016 si è ottenuta la possibilità di poter unire civilmente persone dello stesso sesso (che in teoria dovrebbe essere un diritto fondamentale, riconosciuto a tutti quanti) ed ancora oggi c’è chi ritiene sia stato fatto un errore; uno stato in cui appena si sentono le celebri espressioni “utero in affitto” o “adozioni gay” perde immediatamente la brocca e prende i forconi perché “KI SA COME NASCERA’ QUEL BAMBINO, SICURAMENTE DEVIATO111!!!!!!”, in quanto, secondo loro, non potranno mai essere una famiglia nOrmAlE e FEliCe. Penaste che uno dei punti principali del programma elettorale di Giorgia Meloni è l’assoluto divieto delle adozioni, roba da manicomio.Sì ma secondo te il problema è dell'arretratezza del paese, maggiormente accentuato al sud in cui una mentalità chiusa e bigotta la fa da padrona, oppure è una carenza di tutela da parte di chi ci governa? Perchè io ho cercato di darmi una risposta. E' vero che l'input dovrebbe partire da chi subisce un'aggressione ma è anche vero che il sistema attuale non ti tutela come dovrebbe. E' un pò un circolo vizioso, è un pò come un cane che si morde la coda..
Direi entrambi. La gente bigotta ed omofoba é sempre esistita e sempre esisterá. Certamente é anche colpa di mancanza di ripercussioni contro questa gentaglia che questo fenomeno continua ad allargarsi, ma l'omofobia difficilmente si estinguerá.
Utente
7 agosto, 2013
Asp ha detto
Direi entrambi. La gente bigotta ed omofoba é sempre esistita e sempre esisterá. Certamente é anche colpa di mancanza di ripercussioni contro questa gentaglia che questo fenomeno continua ad allargarsi, ma l'omofobia difficilmente si estinguerá.
Se non può essere estinta può benissimo essere circoscritta e ridotta. Rispetto al medioevo o anche solo a cento anni fa la civiltà ha fatto passi da gigante. Evidentemente siamo a metà, non abbiamo completato un percorso di evoluzione nonchè di accettazione della cosa. Peccato perchè è pur sempre una piaga sociale ad oggi. Non so se ci saremo quando ci sarà più armonia ma io sinceramente ci spero. Le soluzioni però devono essere concrete e attuabili.
Utente
7 agosto, 2013
Pupi87 ha detto
Senza contare che, a mio modesto parere, noi italiani siamo bravissimi a dare le stoccate "a cose fatte". Ci fissiamo sui problemi quando ormai gli eventi sono già accaduti anzichè rimboccarci le maniche per inquadrare bene la SOLUZIONE e creare dei piani preventivi o risolutivi. Questo non riesco proprio a concepire.
Ma infatti una possibile soluzione che ho proposto sarebbe di introdurre giá da piccoli il tema della sessualitá, in modo tale da educare i bambini su queste questioni. Ma come fare contro i genitori convinti che questi temi possano condizionare il proprio bambino? Giá immagino le proteste che inizierebbero
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