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Secret User > DAY 20 > VINCITORE pag. 82
Paperina
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2 dicembre, 2019 - 13:43
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K.Wald ha detto

Hai sempre voluto insegnare?   

Ho sempre voluto fare un lavoro che mi mettesse a stretto contatto con i ragazzi. All'insegnamento ci sono arrivata col tempo, a piccoli step, ma oggi sono felice di quello che faccio. Mi piace proprio respirare l'ambiente scolastico. 

LadyMarmelade
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2 dicembre, 2019 - 13:44
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Amici 19
Terzo Speciale 30/11

 

 
Ho seguito poco. Ma in generale non amo Amici da almeno Amici 8. Non amo i continui cambi di regolamento a comodo del concorrente di turno. Trovo spesso una presa in giro tutto ciò che succede.

In questa edizione c'è una bella classe di canto donna che mi porta a seguire con più interesse, ma già il caso Skioffi mi ha smontata un po'. 

 

X Factor 13
Cosa fare per salvare le prossime edizioni di XF?
 

X Factor va ad annate. La sua forza dipende dal cast! L'anno scorso ho trovato interessantissimo il cast, variegato e forte. In questa edizione non trovo nessuno di incisivo, nessuno che mi porti interesse nel seguire il programma. 

Credo debbano un po' smettere di voler strizzare l'occhio alla fascia di pubblico che la fa da padrone nel mercato musicale, perché quella stessa fascia di pubblico in XF non ci si identifica. XF deve essere l'alternativa per tutti gli altri, non il programma che si conforma alla moda del momento (vedi Amici)

Il Collegio 4

Cosa cambiereste de "Il collegio"?

Trovo perfetto il format. Vengono sempre fuori argomenti delicati ed importanti e sono trattati bene il più delle volte. 

Un piccolo campanello d'allarme in questa stagione credo ci sia stato.

Alcuni ragazzi, credo, accentuavano alcuni comportamenti, perché interessato solo a prendere più follower dopo l'esperienza. 

Nulla di male nel voler prendere follower a 16 anni, ma fare cose apposta per questo fa perdere naturalezza al programma. Starei attenta solo a questo nella prossima fase di casting! 

Ah e la Petolicchio è ORO!!!

LadyMarmelade
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2 dicembre, 2019 - 13:49
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Paperina ha detto

Ho sempre voluto fare un lavoro che mi mettesse a stretto contatto con i ragazzi. All'insegnamento ci sono arrivata col tempo, a piccoli step, ma oggi sono felice di quello che faccio. Mi piace proprio respirare l'ambiente scolastico.   

Mi sono trovata ad un bivio dopo il diploma. Ero indecisa se intraprendere la strada dell'insegnante o dell'infermiera. Poi una visita in ospedale ad un parente mi ha fatto incontrare il mio mentore e mi si è aperto un mondo. Ora punto a diventare assistente in sala operatoria. Non è semplice ma ci provo. 

Paperina
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2 dicembre, 2019 - 13:51
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LadyMarmelade ha detto

Mi sono trovata ad un bivio dopo il diploma. Ero indecisa se intraprendere la strada dell'insegnante o dell'infermiera. Poi una visita in ospedale ad un parente mi ha fatto incontrare il mio mentore e mi si è aperto un mondo. Ora punto a diventare assistente in sala operatoria. Non è semplice ma ci provo.   

L'importante è essere convinti della scelta che si è presa, perché ti aiuta parecchio sul lavoro. Ti incentiva a dare il meglio, cosa che purtroppo non riesce se si fa qualcosa che non si ama. 

LadyMarmelade
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2 dicembre, 2019 - 13:55
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Paperina ha detto

LadyMarmelade ha detto

Mi sono trovata ad un bivio dopo il diploma. Ero indecisa se intraprendere la strada dell'insegnante o dell'infermiera. Poi una visita in ospedale ad un parente mi ha fatto incontrare il mio mentore e mi si è aperto un mondo. Ora punto a diventare assistente in sala operatoria. Non è semplice ma ci provo.   

L'importante è essere convinti della scelta che si è presa, perché ti aiuta parecchio sul lavoro. Ti incentiva a dare il meglio, cosa che purtroppo non riesce se si fa qualcosa che non si ama.   

Assolutamente. E non è per niente semplice capire cosa si vuole e prendere il coraggio a due mani per intraprendere quella strada. Soprattutto in un paese che non ti supporta a dovere.

HeWolf21
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2 dicembre, 2019 - 13:55
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Paperina ha detto

LadyMarmelade ha detto

Mi sono trovata ad un bivio dopo il diploma. Ero indecisa se intraprendere la strada dell'insegnante o dell'infermiera. Poi una visita in ospedale ad un parente mi ha fatto incontrare il mio mentore e mi si è aperto un mondo. Ora punto a diventare assistente in sala operatoria. Non è semplice ma ci provo.   

L'importante è essere convinti della scelta che si è presa, perché ti aiuta parecchio sul lavoro. Ti incentiva a dare il meglio, cosa che purtroppo non riesce se si fa qualcosa che non si ama.   

clap2clap2clap2

su questo devo darti completamente ragione. purtroppo troppe persone sono costrette a scendere a compromessi per mandare avanti una famiglia o semplicemente sopravvivere noparty e magari si trovano a una certà età a rimpiangere di non aver seguito la loro passione

Arlequin
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2 dicembre, 2019 - 13:58
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LadyMarmelade ha detto

Mi sono trovata ad un bivio dopo il diploma. Ero indecisa se intraprendere la strada dell'insegnante o dell'infermiera. Poi una visita in ospedale ad un parente mi ha fatto incontrare il mio mentore e mi si è aperto un mondo. Ora punto a diventare assistente in sala operatoria. Non è semplice ma ci provo.   

Anche io, dopo il diploma, mi troverò a un bivio, avendo due interessi/passioni forti che vorrei avere modo di concretizzare a livello lavorativo (magari ve ne parlerò dopo) embarassed

Curioso di sapere che è successo in reparto lol

K.Wald
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2 dicembre, 2019 - 13:59
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Paperina ha detto

LadyMarmelade ha detto

Mi sono trovata ad un bivio dopo il diploma. Ero indecisa se intraprendere la strada dell'insegnante o dell'infermiera. Poi una visita in ospedale ad un parente mi ha fatto incontrare il mio mentore e mi si è aperto un mondo. Ora punto a diventare assistente in sala operatoria. Non è semplice ma ci provo.   

L'importante è essere convinti della scelta che si è presa, perché ti aiuta parecchio sul lavoro. Ti incentiva a dare il meglio, cosa che purtroppo non riesce se si fa qualcosa che non si ama.   

Parole che sottoscrivo in toto. Quando non si ama qualcosa della propria vita poi questa incide anche su tutto il resto. Per anni ho fatto un lavoro che odiavo e ogni aspetto della mia vita ne risentiva, nervosismo e stress alle stelle. 

Paperina
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2 dicembre, 2019 - 13:59
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LadyMarmelade ha detto

Assolutamente. E non è per niente semplice capire cosa si vuole e prendere il coraggio a due mani per intraprendere quella strada. Soprattutto in un paese che non ti supporta a dovere.  

Si, poi a volte non si è abbastanza maturi a 18 anni, appena si è diplomati, per fare una scelta di vita così importanti. Molti sono maturi, ma tanti altri no. 

Paperina
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2 dicembre, 2019 - 14:02
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Arlequin ha detto

Anche io, dopo il diploma, mi troverò a un bivio, avendo due interessi/passioni forti che vorrei avere modo di concretizzare a livello lavorativo (magari ve ne parlerò dopo) embarassed

Curioso di sapere che è successo in reparto lol  

Scegli la strada che ti fa battere di più il cuore, quella per cui ti sei sentito chiamato fin dalla prima volta con cui ci hai avuto a che fare. 

 

Io penso sempre che sia il lavoro a scegliere la persona, come una sorta di vocazione innata, e non il contrario. 

Arlequin
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2 dicembre, 2019 - 14:06
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Paperina ha detto

Scegli la strada che ti fa battere di più il cuore, quella per cui ti sei sentito chiamato fin dalla prima volta con cui ci hai avuto a che fare. 

 

Io penso sempre che sia il lavoro a scegliere la persona, come una sorta di vocazione innata, e non il contrario.   

laugh sicuramente hai ragione!

Comunque mi hai fatto immediatamente pensare a Harry Potter (non so se lo hai letto), 'è la bacchetta che sceglie il mago' lolheart

Paperina
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2 dicembre, 2019 - 14:08
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Arlequin ha detto

laugh sicuramente hai ragione!

Comunque mi hai fatto immediatamente pensare a Harry Potter (non so se lo hai letto), 'è la bacchetta che sceglie il mago' lolheart  

Ovviamente ho letto Harry Potter hug

Alex87

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2 dicembre, 2019 - 14:28
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LadyMarmelade
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2 dicembre, 2019 - 14:31
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Arlequin ha detto

Curioso di sapere che è successo in reparto lol  

Ve lo scrivo subito perché se ci penso ancora mi ci si arrovella la mente.

C'era una vecchina che purtroppo non se la sta passando benissimo, proprio per niente direi. Tanto gentile, modesta ed educata (vi assicuro che non è scontato).

In orario visite è arrivata sua nipote, una ragazza sulla ventina. Mentre ero in stanza ad aiutare un'altra paziente, vedo la ragazza che si stende accanto alla nonna, spostandola più in la nel letto, col cellulare pronto in mano per scattarsi un selfie.

Dopo un primo momento di silenzio attonito le dico che non puo' neanche sedersi sul letto della nonna, figuriamoci stendersi. Mi ha detto che lo aveva fatto solo per una foto per scrivere un messaggio su facebook per la nonna. Mi sono salite le lacrime agli occhi, mi sono limitata a dirle che non poteva farlo più e sono uscita dalla stanza, altrimenti ci avrei litigato.

Da qui viene la riflessione che volevo porvi. 

La spettacolarizzazione del dolore.

Perché? Che senso ha? Il dolore è una cosa intima, personale, che va affrontata superata con i cari. Perché pubblicare sui social per far pena, per dei like? A cosa porta? 

Ho amici su facebook che pubblicano in continuazione foto dei loro parenti morti, con messaggi struggenti, sostendendo pubblicamente di soffrire molto. 

Ma si soffre su facebook?

La ragazza in questione aveva la nonna accanto, e invece di dirle ciò che voleva dirle doveva scriverlo su facebook dove la nonna neanche poteva vederlo?

Ci sono rimasta malissimo!

Paperina
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2 dicembre, 2019 - 14:41
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Grazie innanzitutto, @LadyMarmalade per averci raccontato questa storia.

 

Allora, io ho una parente molto cara che ha sofferto di un brutto male. Non entrerò nei dettagli, per rispetto suo... Però ricordo che, pur essendole stata vicino notte e giorno, non ho mai voluto esibire il suo dolore sui social, né tanto meno ho pubblicizzato la mia vicinanza a lei. 

 

I sentimenti si dimostrano coi fatti, non con frasi o parole sui social. A volte è meglio un sorriso, uno sguardo che rimane tra te e la persona coinvolta, piuttosto che la spettacolarizzazione.

 

Però magari la ragazzina aveva buone intenzioni, è cresciuta in un contesto dove, purtroppo, si tende ad esibire tutto. Credo che andrebbe proprio rieducata tutta la società in tal senso. Ahimè. 

MasterX
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2 dicembre, 2019 - 14:43
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LadyMarmelade ha detto
La spettacolarizzazione del dolore.

Perché? Che senso ha? Il dolore è una cosa intima, personale, che va affrontata superata con i cari. Perché pubblicare sui social per far pena, per dei like? A cosa porta? 

Ho amici su facebook che pubblicano in continuazione foto dei loro parenti morti, con messaggi struggenti, sostendendo pubblicamente di soffrire molto. 

Ma si soffre su facebook?

La ragazza in questione aveva la nonna accanto, e invece di dirle ciò che voleva dirle doveva scriverlo su facebook dove la nonna neanche poteva vederlo?

Ci sono rimasta malissimo!  

Giusto ieri mi è capitato di leggere un post facebook da parte di un ragazzo per suo padre morto il giorno prima: inutile dire che era un messaggio davvero toccante, dove si raccontava di momenti intimi con allegate delle foto con tutta la famiglia, aggiungo che avevano anche taggato il profilo del padre.
Per me, è come se fosse un messaggio d'addio o un modo per sentirsi più vicini al proprio caro. Magari possono esserci persone che hanno bisogno di supporto dagli altri e mettono questi post per cercare sostegno.
Metto la mano sul fuoco che, quando riguarda persone a cui si era veramente legati, nessuno lo fa per ricevere dei mi piace. Mi ricordo quando un mio compagno di classe perse la madre e mise tanti post e tante foto di lei dopo la morte, magari ci sono delle persone che possono trovare sostegno da questo (?).
Ognuno supera il lutto a proprio modo e, finchè viene fatto per aiutarsi, io non mi sento di giudicarli; anche perché tutte queste persone che ho visto farlo, non erano così assatanate di social da fare ciò per avere più attenzione.

LadyMarmelade
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2 dicembre, 2019 - 14:50
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MasterX ha detto

LadyMarmelade ha detto
La spettacolarizzazione del dolore.

Perché? Che senso ha? Il dolore è una cosa intima, personale, che va affrontata superata con i cari. Perché pubblicare sui social per far pena, per dei like? A cosa porta? 

Ho amici su facebook che pubblicano in continuazione foto dei loro parenti morti, con messaggi struggenti, sostendendo pubblicamente di soffrire molto. 

Ma si soffre su facebook?

La ragazza in questione aveva la nonna accanto, e invece di dirle ciò che voleva dirle doveva scriverlo su facebook dove la nonna neanche poteva vederlo?

Ci sono rimasta malissimo!  

Giusto ieri mi è capitato di leggere un post facebook da parte di un ragazzo per suo padre morto il giorno prima: inutile dire che era un messaggio davvero toccante, dove si raccontava di momenti intimi con allegate delle foto con tutta la famiglia, aggiungo che avevano anche taggato il profilo del padre.
Per me, è come se fosse un messaggio d'addio o un modo per sentirsi più vicini al proprio caro. Magari possono esserci persone che hanno bisogno di supporto dagli altri e mettono questi post per cercare sostegno.
Metto la mano sul fuoco che, quando riguarda persone a cui si era veramente legati, nessuno lo fa per ricevere dei mi piace. Mi ricordo quando un mio compagno di classe perse la madre e mise tanti post e tante foto di lei dopo la morte, magari ci sono delle persone che possono trovare sostegno da questo (?).
Ognuno supera il lutto a proprio modo e, finchè viene fatto per aiutarsi, io non mi sento di giudicarli; anche perché tutte queste persone che ho visto farlo, non erano così assatanate di social da fare ciò per avere più attenzione.  

Alcuni casi posso capirli. Ma mi capita di vedere il post strappalacrime tra una foto un discoteca con gli amici e un video divertente...ecco mi tocca sempre un po'. 

È anche vero che sono particolare io e prima di esporre le mie emozioni devo viverle con me stessa. Quindi sforzandomi posso capire chi ha un carattere diverso dal mio. 

Ma il tag al morto non lo comprendo. Come se potesse vederlo poi...capisco il momento particolare ma sono malfidata...penso che il tag arrivi per mettere in evidenza a più persone la cosa pubblicata. Per più sostegno? Ok...a me serve quello dei miei cari che ho vicini nella realtà, non quello social di persone che fondamentalmente non mi vivono. Ma questa sono io e non gli altri...quindi magari sbaglio io a vederli negativamente embarassed

Arlequin
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2 dicembre, 2019 - 14:59
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Sono tendenzialmente concorde con Paperina e MasterX, però ammetto che questo dettaglio 

LadyMarmelade ha detto

 la ragazza che si stende accanto alla nonna, spostandola più in la nel letto, col cellulare pronto in mano per scattarsi un selfie.

mi ha lasciato a bit a bocca aperta per la sua 'brutalità', perché qui onestamente non riesco a vedere affetto, quanto smania di 'suscitare compassione acchiappa-like a tutti i costi'. Capisco che qualcuno possa avvertire una sincera necessità di condividere il lutto sui social, ma attraverso una foto di una persona malata su un letto di ospedale? Mi sembra una cosa troppo intima questa, non riesco a capirla sinceramente.

LadyMarmelade
Utente

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2 dicembre, 2019 - 15:07
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Arlequin ha detto
Sono tendenzialmente concorde con Paperina e MasterX, però ammetto che questo dettaglio 

LadyMarmelade ha detto
 la ragazza che si stende accanto alla nonna, spostandola più in la nel letto, col cellulare pronto in mano per scattarsi un selfie.

mi ha lasciato a bit a bocca aperta per la sua 'brutalità', perché qui onestamente non riesco a vedere affetto, quanto smania di 'suscitare compassione acchiappa-like a tutti i costi'. Capisco che qualcuno possa avvertire una sincera necessità di condividere il lutto sui social, ma attraverso una foto di una persona malata su un letto di ospedale? Mi sembra una cosa troppo intima questa, non riesco a capirla sinceramente.  

È stato brutale davvero. Mi sono sentita malino.

K.Wald
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2 dicembre, 2019 - 15:12
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MasterX ha detto

Ognuno supera il lutto a proprio modo e, finchè viene fatto per aiutarsi, io non mi sento di giudicarli; anche perché tutte queste persone che ho visto farlo, non erano così assatanate di social da fare ciò per avere più attenzione.  

Nemmeno io giudico, il lutto, ma in generale il dolore, è qualcosa di troppo personale e intimo che sarebbe assurdo entrare nel merito. Posso non condividere o non capire ma non giudicare. Ovviamente fare un selfie in un letto di ospedale supera la cosa perché lì c'è anche poco rispetto. E capisco benissimo come si possa essere sentita Lady 

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