
Utente
7 agosto, 2013
Offlinesemota ha detto
Posso capire il punto di vista. Il problema è il metodo di presa di cura e di progettualità intorno alla persona. Per alcuni l'allontanamento dalla quotidianità o dalla rete sociale di riferimento è una cosa importante nel progetto. Poi se si parla di come sono gestite le cose all'interno di queste strutture è un'altra cosa.
Scusate deformazione professionale...ora taccio XD
No ma hai ragione, il mio è un discorso "all'acqua di rose", senza sapere assolutamente nulla dei dettagli della cosa.
E' evidente che spesso spostarli dalla quotidianità possa peggiorare le cose, ma ad un certo punto c'è anche una situazione di "incolumità" generale: stanotte alle 2 urlava in casa al telefono con qualcuno parole pesanti (insulti). E non è la prima volta che succede nel cuore della notte

Utente
7 agosto, 2013
OfflineKnikynico1990 ha detto
Il discorso però è che a volte ci sono delle situazioni in cui non è facile gestire la situazione: nel caso specifico il figlio se ne frega altamente della situazione, viene a trovarla, si piglia gli insulti, gliene dice due o tre pure lui e finisce li. Io ci vivo sotto: non posso più stendere di fuori dalla finestra perchè lei butta robe strane; rischio di prendermi secchiate d'acqua ogni volta che metto piede fuori casa, ci sono vasi che cadono dal secondo piano
voglio dire, qualcosa andrà pur fatto no?
Penso che sia una delle tante situazioni in cui sei al limite e non è così tanto grave da prendere provvedimenti "forti" al riguardo. Sicuramente se lei mettesse a rischio altre persone qualcuno si muoverà o qualcosa verrà fatto.
So che non è la maniera giusta perché si potrebbe agire preventivamente (come penso intendi tu) ma allontanare la persona dalla casa e ospitarla in struttura è l'ultima cosa che verrà tentata e se proprio necessaria.
EDIT: aggiungo qua che ho letto dopo XD io ho solo conoscenze teoriche e di approccio al problema XD La tua vicina avrebbe forse bisogno di essere vista e seguita da qualcuno XD ma non si farà niente di che secondo me se fa solo quello che dici tu XD

Moderatore
7 agosto, 2013
Offlineamers ha detto
Sì ma io non son proprio favorevole nemmeno a determinate strutture.
Concordo.
Io ero già di quest'idea poi, dopo aver letto il libro di Coelho "Veronika decide mi morire", lo sono ancora di più. Tra l'altro è uno dei miei libri preferiti (forse il primo in assoluto) ed è in parte anche autobiografico, visto che Coelho in un manicomio c'è stato veramente.
Io ho paura di queste strutture, non per le pratiche che vengono utilizzate, ma per la ghettizzazione che si fa di quelli che loro chiamano "malati". Negli anni questi manicomi hanno ospitato persone senza disturbi mentali, ma le quali avevano semplicemente idee, modi di pensare, atteggiamenti fuori dal comune. La vera domanda è "chi stabilisce cosa siano normale e cosa invece no?". In un Italia, dove il diverso è in ogni caso emarginato e discriminato, questa domanda mi fa ancora più paura.

Utente
7 agosto, 2013
Offlinelatinista93 ha detto
Concordo.
Io ero già di quest'idea poi, dopo aver letto il libro di Coelho "Veronika decide mi morire", lo sono ancora di più. Tra l'altro è uno dei miei libri preferiti (forse il primo in assoluto) ed è in parte anche autobiografico, visto che Coelho in un manicomio c'è stato veramente.
Io ho paura di queste strutture, non per le pratiche che vengono utilizzate, ma per la ghettizzazione che si fa di quelli che loro chiamano "malati". Negli anni questi manicomi hanno ospitato persone senza disturbi mentali, ma le quali avevano semplicemente idee, modi di pensare, atteggiamenti fuori dal comune. La vera domanda è "chi stabilisce cosa siano normale e cosa invece no?". In un Italia, dove il diverso è in ogni caso emarginato e discriminato, questa domanda mi fa ancora più paura.
Ma sul fatto che ci siano metodi e metodi nessuno penso abbia da ridire: è ovvio che la ghettizzazione, il rinchiudere in stanze o cose del genere non possa essere una soluzione!
Sull'ultima parte della frase però non sono d'accordo: non facciamo di tutta l'erba un fascio. Un conto è essere strano ed eccentrico; un altro è essere pazzo e implicare l'incolumità propria e degli altri 

Utente
7 agosto, 2013
Offlinelatinista93 ha detto
La vera domanda è "chi stabilisce cosa siano normale e cosa invece no?".In un Italia, dove il diverso è in ogni caso emarginato e discriminato, questa domanda mi fa ancora più paura.
Sono pienamente d'accordo ma qui passiamo ad un altro livello però. Negli anni si sono succedute teorie anche assurde su questo.
Io parlo dalla parte dei professionisti che li prendono in carico ovviamente...ma oggi non si viene ospitati in case di cura perché diversi e discriminati ma per patologie psichiatriche conclamate.
Ci sono poi strutture anche ad esempio per i disturbi alimentari ma è un altro livello ancora. È difficile fare un discorso generale su questo.
Sono anche d'accordo con chi pensa che siano strutture che allontanano ancora di più i pazienti dalla realtà ma il giusto mezzo non si è ancora trovato evidentemente.
Moderatore - Mentore

Utente
7 agosto, 2013
Offlinelatinista93 ha detto
Concordo.
Io ero già di quest'idea poi, dopo aver letto il libro di Coelho "Veronika decide mi morire", lo sono ancora di più. Tra l'altro è uno dei miei libri preferiti (forse il primo in assoluto) ed è in parte anche autobiografico, visto che Coelho in un manicomio c'è stato veramente.
Io ho paura di queste strutture, non per le pratiche che vengono utilizzate, ma per la ghettizzazione che si fa di quelli che loro chiamano "malati". Negli anni questi manicomi hanno ospitato persone senza disturbi mentali, ma le quali avevano semplicemente idee, modi di pensare, atteggiamenti fuori dal comune. La vera domanda è "chi stabilisce cosa siano normale e cosa invece no?". In un Italia, dove il diverso è in ogni caso emarginato e discriminato, questa domanda mi fa ancora più paura.
Veronika decide di morire è bellissimo. Concordo assolutamente con te comunque.

Moderatore
7 agosto, 2013
Offlinenikynico1990 ha detto
Ma sul fatto che ci siano metodi e metodi nessuno penso abbia da ridire: è ovvio che la ghettizzazione, il rinchiudere in stanze o cose del genere non possa essere una soluzione!
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Sull'ultima parte della frase però non sono d'accordo: non facciamo di tutta l'erba un fascio. Un conto è essere strano ed eccentrico; un altro è essere pazzo e implicare l'incolumità propria e degli altri
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No io non parlavo di ghettizzazione dei luoghi, ma proprio delle persone. Già solo per essere in cura da psicologi la gente viene derisa ed emarginata e ti assicuro che succede.
Se una persona può essere pericolosa ci sono aiuti sociali sia per rimanere a casa e restare nel proprio ambiente, sia aiuti esterni, ma io mi limiterei solo ai casi in cui vi è effettivamente un pericolo, altrimenti si è visto negli anni quanto i manicomi fossero abitati da gente senza alcun problema, con il deficit di essere "diversi" dalla media comune. E non si parla di qualche caso.
(E gli strani ed eccentrici in quegli anni finivano al manicomio prima dei veri malati)

Utente
7 agosto, 2013
Offlinelatinista93 ha detto
No io non parlavo di ghettizzazione dei luoghi, ma proprio delle persone. Già solo per essere in cura da psicologi la gente viene derisa ed emarginata e ti assicuro che succede.
Se una persona può essere pericolosa ci sono aiuti sociali sia per rimanere a casa e restare nel proprio ambiente, sia aiuti esterni, ma io mi limiterei solo ai casi in cui vi è effettivamente un pericolo, altrimenti si è visto negli anni quanto i manicomi fossero abitati da gente senza alcun problema, con il deficit di essere "diversi" dalla media comune. E non si parla di qualche caso.
(E gli strani ed eccentrici in quegli anni finivano al manicomio prima dei veri malati)
Ed è il vero problema per cui sono stati chiusi... quindi è un problema di metodo e non nel merito della cosa 
Vero che ci sono aiuti di vario tipo, il problema è se la famiglia che circonda la persona si rende conto della cosa
questa signora sarebbe passibile di denunce a go go, poi siamo comprensivi e non lo si fa, ma ora si è raggiunto davvero il limite. Stanotte urlava che avrebbe lasciato aperto il gas e avrebbe fatto saltare la palazzina 
(concordo che "Veronika decide di morire" sia un bellissimo libro
)

Utente
7 agosto, 2013
Offlineamers ha detto
E anche qua concordo con lati. Soprattutto per come vengano derise le persone che vanno in cura dallo psicologo. È un argomento che avevamo trattato anche a psiche.
Lo so , ma qui è un problema della "società", non un problema id "metodo clinico" 
io credo di essere stato l'unico bambino a voler a tutti i costi andare dallo psicologo perchè ero incuriosito dalla figura
e non ci sono mai andato 

Utente
7 agosto, 2013
Offlinelatinista93 ha detto
No io non parlavo di ghettizzazione dei luoghi, ma proprio delle persone. Già solo per essere in cura da psicologi la gente viene derisa ed emarginata e ti assicuro che succede.
Verissimo. Ma questo è un problema della nostra società. Io personalmente penso che farebbe bene a tutti, per una cosa o un'altra, andare dallo psicologo XD
Se una persona può essere pericolosa ci sono aiuti sociali sia per rimanere a casa e restare nel proprio ambiente, sia aiuti esterni, ma io mi limiterei solo ai casi in cui vi è effettivamente un pericolo, altrimenti si è visto negli anni quanto i manicomi fossero abitati da gente senza alcun problema, con il deficit di essere "diversi" dalla media comune. E non si parla di qualche caso.
Si ma tu parli sempre "negli anni"e su quello ti do pienamente ragione. Ospitare un paziente in casa di cura costa e prima di inviarlo là ci sono varie valutazioni e progetti da fare. Sicuramente io forse ne ho una visione troppo "positiva" ma data la professione non posso non credere in tali strutture...ma la tua penso sia troppo "negativa"

Utente
7 agosto, 2013
Offline
Moderatore
7 agosto, 2013
Offlinenikynico1990 ha detto
io credo di essere stato l'unico bambino a voler a tutti i costi andare dallo psicologo perchè ero incuriosito dalla figura
e non ci sono mai andato
![]()
Io ci sono andato, ma perché mi mandò l'ospedale ed è stata una delle cose più traumatiche che abbia mai fatto.
Avevo avuto dei problemi di salute e loro pensavano fossero legati ad uno stato mentale, mi hanno riempito di domande sul rapporto con i genitori (penso di essere uno dei figli più fortunati al mondo e mia mamma è più un amica che una madre), con la conseguenza che ero talmente schifato che non volevo nemmeno rispondere. In più avevo paura delle conseguenze dello sbagliare a rispondere.
semota ha detto
Se una persona può essere pericolosa ci sono aiuti sociali sia per rimanere a casa e restare nel proprio ambiente, sia aiuti esterni, ma io mi limiterei solo ai casi in cui vi è effettivamente un pericolo, altrimenti si è visto negli anni quanto i manicomi fossero abitati da gente senza alcun problema, con il deficit di essere "diversi" dalla media comune. E non si parla di qualche caso.
Si ma tu parli sempre "negli anni"e su quello ti do pienamente ragione. Ospitare un paziente in casa di cura costa e prima di inviarlo là ci sono varie valutazioni e progetti da fare. Sicuramente io forse ne ho una visione troppo "positiva" ma data la professione non posso non credere in tali strutture...ma la tua penso sia troppo "negativa"
Sì sicuramente è una visione negativa la mia, probabilmente sono più influenzato dalla società e dalla cattiveria di questa più che dei meriti della professione. Io mi riferisco "agli anni", perché non son così convinto che la situazione sia diversa ad oggi, migliore sicuramente ma non penso sia troppo cambiata.

Utente
7 agosto, 2013
Offlinelatinista93 ha detto
Io ci sono andato, ma perché mi mandò l'ospedale ed è stata una delle cose più traumatiche che abbia mai fatto.
Avevo avuto dei problemi di salute e loro pensavano fossero legati ad uno stato mentale, mi hanno riempito di domande sul rapporto con i genitori (penso di essere uno dei figli più fortunati al mondo e mia mamma è più un amica che una madre), con la conseguenza che ero talmente schifato che non volevo nemmeno rispondere. In più avevo paura delle conseguenze dello sbagliare a rispondere.
Forse è perchè ti hanno "obbligato" ad andarci?
so che è strana la mia visione dello "psicologo" da bambino, ma è davvero una figura che mi ha sempre affascinato. Ora probabilmente non spiaccicherei parola perchè la vergogna e la non voglia di dire i fattacci miei a chiunque è forte 

Utente
7 agosto, 2013
OfflineE qui si aprirebbe il capitolone che dietro al professionista c'è la persona e può capitarti uno in gamba e che ti sa mettere a tuo agio come no XD
In generale il riassunto di tutto questo è che la nostra visione delle cose è condizionata dalla società in cui viviamo e pian piano bisognerebbe cambiare quella per avere più accettazione ed essere liberi di essere quel che si è a prescindere.

Utente
7 agosto, 2013
Offlinesemota ha detto
E qui si aprirebbe il capitolone che dietro al professionista c'è la persona e può capitarti uno in gamba e che ti sa mettere a tuo agio come no XDIn generale il riassunto di tutto questo è che la nostra visione delle cose è condizionata dalla società in cui viviamo e pian piano bisognerebbe cambiare quella per avere più accettazione ed essere liberi di essere quel che si è a prescindere.
Però questo è un altro discorso... ribadisco: un conto è essere eccentrici e diversi, un altro è essere clinicamente malati e mettere a rischio l'incolumità delle persone 
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7 agosto, 2013
Offline+♦︎+ 2° GRAN CONSIGLIO +♦︎+
Rano Kau, sembra ieri che eravate qua al vostro primo Gran Consiglio. In effetti era l'altro ieri, ma comunque siete nuovamente qui a poche ore dall'eliminazione di BlueBlau.
Un inizio tremendo, sommato ai continui temporali e alla pioggia torrenziale che si sta abbattendo sull'Isola di Pasqua.
Per tutti: come state vivendo queste due sconfitte consecutive?
Da questo momento possono scrivere solo i Rano Kau
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