A grande richiesta UPDATE a -0 giorni dall'Election Day.

Con l'apertura dei seggi in alcuni stati della costa est non più tardi delle ore 6:00 di questa mattina si è ufficialmente aperto l'Election Day che porterà alla nomina del 45° presidente degli Stati Uniti d'America. I primi a votare in realtà sono stati gli abitanti di Dixville Notch, New Hampshire, un villaggio di 12 abitanti che per tradizione da oltre cinquant'anni inaugura la giornata di voto con tutti i suoi abitanti che si ritrovano nella sala da ballo del locale albergo The Balsams per votare tutti insieme allo scoccare della mezzanotte. Delle otto schede scrutinate, 4 sono andate a Hillary Clinton, 2 a Donald Trump, 1 a Gary Johnson del Libertarian Party, 1 è stata un write-in per Mitt Romney (candidato repubblicano contro Obama nel 2012).

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— PoliticsFitzU (@PoliticsFitzU) November 8, 2016

Per il resto la tendenza in questi ultimi giorni è stata di una leggera rimonta da parte di Clinton, attualmente accreditata del 71.6% di possibilità di vittoria contro il 64% di soli due giorni fa. I sondaggi che avevano voluto vedere anche più dell'immaginabile nella notizia della riapertura dell'indagine FBI sulle mail di Hillary hanno virato magicamente dalla sua parte nel corso della giornata di ieri, restituendole rinnovate possibilità negli swing state del Nevada e soprattutto del North Carolina e della Florida, dove c'è da credere che il margine di vittoria sarà davvero ridotto.

In bilico vero è invece l'elezione del Senato, con New Hampshire (fra la democratica Maggie Hassan e la repubblicana senatrice uscente Kelly Ayotte) e Missouri (fra il democratico Jason Kander e il repubblicano senatore uscente Roy Blunt) in piena zona "carte di Maria". In caso di assoluta parità nel numero dei seggi (situazione attualmente paventata da 538.com), il pareggio all'interno del Senato sarebbe sciolto dal Vice Presidente appena eletto.